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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di mercoledì 6 dicembre 2023
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 6 dicembre 2023 In barba agli appelli rivolti del Comitato europeo per la Prevenzione della tortura, dai dati del Dap di novembre emerge che il tasso ha raggiunto il 117,2% (e il 126,3% rispetto ai posti effettivi disponibili). Cresce vertiginosamente il sovraffollamento carcerario. I dati più recenti forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a fine novembre, e diffusi dal ministero della Giustizia, rivelano una crescente e allarmante situazione di sovraffollamento carcerario in Italia. Attualmente, il numero di detenuti ha raggiunto quota 60,116, superando di gran lunga la capienza regolamentare dei posti disponibili, fissata a 47,000.
di Franco Corleone
societadellaragione.it, 6 dicembre 2023 Seduta della Consulta sull’affettività in carcere. Ieri mattina ho assistito all’udienza della Corte Costituzionale con emozione, perché si discuteva di una delicata questione di diritto della persona che interessa il mondo della detenzione, uomini e donne e le famiglie, mariti, mogli, compagne e compagni che subiscono una orrenda limitazione degli affetti e delle relazioni intime.
di Federica Pacella
Il Giorno, 6 dicembre 2023 Attesa per la decisione della Consulta, il sì avrebbe implicazioni sulle strutture. La Garante Ravagnani: “C’è una visione della pena solo come punizione”. Ore di attesa per la decisione della Corte costituzionale sul diritto all’affettività in carcere, 23 anni dopo la prima proposta di riforma del regolamento penitenziario. Già 11 anni fa la Corte stessa riconobbe il diritto delle persone detenute a una vita affettiva e sessuale, ma ora ci si aspetta un passo in avanti, che possa portare a colmare una lacuna. “Una vera discussione che vada alla radice del problema non c’è mai stata, non si è neanche mai arrivati. Semplicemente non è stato previsto un diritto all’affettività, perché c’è una visione della pena solo in termini di punizione”.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 6 dicembre 2023 Corte costituzionale. Oggi la Consulta decide sulla legittimità sull’articolo 18 della legge 354/1975 “nella parte in cui non prevede che alla persona detenuta sia consentito, quando non ostino ragioni di sicurezza, svolgere colloqui intimi a tutela dell’affettività, senza il controllo a vista del personale di custodia”. La questione di cui si è occupata ieri la Corte costituzionale in udienza pubblica (ma la sentenza è attesa per oggi) è ancora considerata un po’ scabrosa.
di Luca Fazzo
Il Giornale, 6 dicembre 2023 Un giudice di sorveglianza si appella alla Consulta per chiedere libertà sessuale per i detenuti. “Il diritto alla libera espressione della propria affettività, anche mediante i rapporti sessuali” è un diritto inviolabile di tutti i cittadini, anche di quelli detenuti. E impedire a chi vive in carcere una vita sessuale è un “trattamento inumano e degradante”. È su questa tesi che da ieri è chiamata a esprimersi la Corte Costituzionale, con una sentenza - prevista per oggi - che potrebbe cambiare in profondità il sistema penitenziario italiano. Nel futuro prossimo dei detenuti, purché non siano sottoposti a misure di sicurezza particolari ...
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 6 dicembre 2023 In occasione della Giornata Mondiale del Volontariato 2023, che ricorre ogni 5 dicembre, suor Isabella Belliboni, vicepresidente dell’associazione Vol.ca., attiva negli istituti di pena di Brescia, racconta la particolarità del servizio tra gli ultimi. Fragile, ferita, bisognosa, indurita. Suor Isabella Belliboni utilizza questi quattro aggettivi per descrivere l’umanità che ha trovato in carcere e che continua a incontrare instancabilmente da quel lontano giorno del 2004 che segnò il suo primo ingresso tra quelli che sono “dentro”. “Ricordo il rumore dei cancelli, so che lo ricordano tutti ma è impossibile non citarlo, così forte, così definitivo - racconta a Radio Vaticana-Vatican News la vicepresidente dell’associazione Vol.ca. - e poi volti, sguardi, tantissimi.
di Eliana Ruggiero
agi.it, 6 dicembre 2023 I “Rosari del mare”, sfruttando il legno delle barche dei migranti altrimenti destinato alla dismissione, e il programma di reinserimento lavorativo di chi è in cella, in collaborazione con l’associazione “Seconda Chance”. La Basilica di San Pietro si prepara al Giubileo con l’avvio di due nuovi progetti di promozione sociale, rivolti a persone rifugiate e carcerate: i “Rosari del mare” (realizzati con il legno delle imbarcazioni dei migranti) in collaborazione con la Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti, e un programma di reinserimento lavorativo di detenuti, in collaborazione con l’Associazione Seconda Chance.
L’Osservatore Romano, 6 dicembre 2023 Presentati i progetti sociali della basilica di San Pietro in preparazione al Giubileo. I “Rosari del mare” e “Seconda chance”: sono i due progetti più significativi compresi nelle “azioni di carattere sociale della basilica papale di San Pietro in preparazione al Giubileo”. A presentarli è stato il cardinale arciprete Mauro Gambetti, durante un incontro con i giornalisti svoltosi stamane, martedì 5 dicembre, nella Sala stampa della Santa Sede, attualmente in via dell’Ospedale.
di Giuseppe Tetto
romasette.it, 6 dicembre 2023 Chef stellati e tanti protagonisti dello spettacolo in 28 carceri d’Italia a preparare e servire i pasti. A Roma, coinvolta la sezione femminile del carcere di Rebibbia. Un pranzo di Natale a base di piatti “stellati” preparati da rinomati chef e serviti da volti noti dello spettacolo, dello sport, dell’arte e del giornalismo. Ospiti d’onore: detenuti e detenute delle carceri italiane, con le loro famiglie. Torna anche quest’anno “L’ALTrA Cucina… per un Pranzo d’Amore”, l’iniziativa di sensibilizzazione e solidarietà promossa dall’associazione Prison Fellowship Italia onlus, in collaborazione con Rinnovamento nello Spirito Santo, fondazione Alleanza del RnS e ministero della Giustizia.
GIUSTIZIA
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 6 dicembre 2023 Tornare al passato e riproporre misure restrittive, con relativo riverbero disciplinare, per i magistrati che si comportano in maniera tale da compromettere il requisito dell’imparzialità. A questo sta pensando il ministro della Giustizia Carlo Nordio che, nel rispondere per iscritto a un’interpellanza di Maurizio Gasparri, nel contesto del caso Apostolico (la magistrata di Catania che, per prima, ha disapplicato il decreto Cutro, non convalidando il fermo di tre migranti, e ripresa in un video del 2018 a una manifestazione a sostegno della richiesta di sbarco di immigrati sulla nave Diciotti) ha chiarito la linea del Governo.
di Paolo Borgna
Avvenire, 6 dicembre 2023 Ci sono casi in cui il semplice applicare la legge, nel modo più normale e pacato, richiede un certo coraggio. Perché a volte non è facile non farsi condizionare dal vento dello spirito del tempo che entra dalle finestre. I giudici di Asti, che lunedì hanno condannato l’orefice che ha ucciso due rapinatori ferendone un terzo, hanno dimostrato di possedere questo pacato e silenzioso coraggio. C’è un orefice che nel suo negozio subisce una dura rapina, con armi puntate contro la moglie, che viene brutalmente legata (che quelle impugnate fossero armi giocattolo non conta, perché lo si saprà solo dopo).
di Federico Tedeschini
La Discussione, 6 dicembre 2023 Dobbiamo sicuramente ringraziare quel Magistrato emerso agli onori delle cronache per aver affermato - secondo quanto riferito dal ministro Crosetto - che fra i compiti del potere giudiziario rientrerebbe anche quello di “riequilibrare la volontà popolare”, dichiarando così (e neanche troppo timidamente) che ove tale volontà non dovesse rispettare determinati canoni, sarà compito dei giudici assicurare il perseguimento del bene comune attraverso misure correttive non meglio specificate dall’autore di una simile dichiarazione.
di Angela Stella
L’Unità, 6 dicembre 2023 “Toghe politicizzate? Accusa a senso unico. C’è un sottosegretario alla presidenza del Consiglio che da anni fa avanti e indietro tra magistratura e politica”. Silvia Albano, giudice della sezione immigrazione del tribunale di Roma, è stata eletta presidente di Magistratura democratica in un momento molto critico per i rapporti tra politica e magistratura.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 6 dicembre 2023 Agli allarmi sul nuovo fascicolo di valutazione che hanno già portato, un anno fa, allo sciopero dell’Anm, si aggiunge il consueto anatema di Gratteri. Ma si tratta di previsioni “inutilmente” apocalittiche: per misurare davvero le toghe servirebbe un sistema informatico che per ora, al Csm come a Via Arenula, esiste solo nel mondo dei sogni. Dalle pagine di Repubblica il procuratore Nicola Gratteri ha avanzato forti critiche sulle cosiddette pagelle dei magistrati, nella loro nuova previsione normativa introdotta dai decreti attuativi della riforma Cartabia, approvata pochi giorni fa in Consiglio dei ministri. “Non sono solo inutili- ha detto - ma addirittura dannose: i magistrati si preoccuperanno più di avere le carte in ordine che di fare giustizia”.
di Liana Milella
La Repubblica, 6 dicembre 2023 Pd, M5S e Avs: “Si dimetta”. Parlando ad Aosta a un’iniziativa di FdI il sottosegretario alla Giustizia definisce “cancerogeni” i gruppi associativi dei magistrati. Le dem Braga e Serracchiani caldeggiano la mozione di censura. Si caccia in un altro guaio, stavolta politicamente assai grave, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove. Cita una famosissima frase di Mussolini - “spezzeremo le reni” - parlando del correntismo dei magistrati. Lo fa ad Aosta ad un evento di FdI. Immediata la reazione del Pd che già alla Camera ha più volte insistito sulla mozione di sfiducia presentata dopo gli attacchi del collega di gruppo o e di casa Giovanni Donzelli che ha accusarti il Pd di stare dalla parte della mafia quando è andato a trovare l’anarchico Cospito in carcere a Sassari.
di Elisa Messina
Corriere della Sera, 6 dicembre 2023 Sono 110? Oppure 88? O addirittura 40? Quanti sono stati davvero i femminicidi in Italia dall’inizio del 2023 fino al momento in cui scriviamo? Giunti quasi alla fine di un anno in cui, forse più di ogni altro anno, siamo stati portati a riflettere sulla violenza maschile sulle donne, questa domanda non ha una risposta unica. Nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Milano sono stati letti i nomi di 107 donne uccise. Davanti al ministro dell’Interno Piantedosi, Nunzia de Girolamo, il 25 novembre ha parlato di “109 femminicidi” e il ministro non ha eccepito.
di Andrea Aversa
L’Unità, 6 dicembre 2023 Zuncheddu è libero dopo essere stato ingiustamente detenuto per 32 anni. Si dovrà rifare il processo. Cosa fareste se sapreste che la vostra libertà, la vostra vita, potrebbe essere affidata a persone incompetenti e pagate una miseria? Avreste ancora fiducia nella giustizia, nella politica e nelle istituzioni? Probabilmente no. Soprattutto quando in Italia ci sono storie come quella di Beniamino Zuncheddu, scarcerato dopo essere stato detenuto ingiustamente per 32 anni. Prigioniero di una falsa accusa di omicidio. In pratica e in attesa della revisione del processo, quest’uomo - ritenuto per sbaglio un assassino - ha perso gran parte della sua esistenza a causa di svariati errori giudiziari.
di Iuri Maria Prado
linkiesta.it, 6 dicembre 2023 Esprimere il desiderio di sovvertire lo Stato, pur essendo un concetto riprovevole, non è illegale e non dovrebbe giustificare un regime carcerario come il 41bis. Così come esprimere sentimenti per un criminale potrebbe essere discutibile, ma non dovrebbe essere un motivo per comminare misure restrittive. L’altro giorno, durante una trasmissione televisiva, mi è capitato di ricordare quel che scrisse Alfredo Cospito a proposito del 41bis: il sistema di tortura legalizzata che, per impedire a mafiosi e terroristi (a volte in custodia cautelare, e perciò tecnicamente innocenti) di comunicare con l’esterno, finisce per disporre divieti che ...
ansa.it, 6 dicembre 2023 Riaprì l’Asinara per capimafia e gestì passaggio Buoncammino-Uta. È morto al Policlinico di Monserrato Gianfranco Pala, 64 anni, originario di Decimomannu, dopo una vita professionale dedicata all’amministrazione penitenziaria. Nel 1989 fu direttore di Badu e Carros, a Nuoro. Dal 1991 ebbe l’incarico di riaprire l’Asinara attrezzando il 41 bis a Fornelli che dal 1992 in poi ospitò circa 250 capimafia, tra i quali Totò Riina, Leoluca Bagarella, Francesco Schiavone.
di Luigi Manconi
La Repubblica, 6 dicembre 2023 Può un uomo, sotto la custodia dello Stato, rimanere ostaggio di altri detenuti per ore? E può subire violenza non una volta, ma due volte, in due istituti penitenziari diversi? Pochi giorni fa una donna è stata accompagnata nella cella dove suo figlio è stato violentemente picchiato per ore dai suoi compagni. Nello spazio angusto dove era recluso il figlio rimangono ancora le tracce del pestaggio: una scarpa, del sangue, il tavolo e i letti rivoltati. La donna è Alessandra Zarri, madre di Alberto Scagni, detenuto nel carcere di Sanremo, e di Alice Scagni, morta per mano del fratello nel maggio del 2022.
di Massimiliano Melley
milanotoday.it, 6 dicembre 2023 Approvato l’ordine del giorno di Giungi (Pd): “Condizioni interne vergognose”. Per Nahum (Pd) “è un posto paragonabile a un lager”. L’indagine della magistratura. Chiudere subito il Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) per migranti in via Corelli: il consiglio comunale di Milano ha approvato, lunedì sera, l’ordine del giorno presentato da Alessandro Giungi del Partito democratico con cui si chiede al ministro degli Interni e alle altre istituzioni competenti la chiusura immediata della struttura, su cui è caduta la tegola di un’indagine della magistratura che ha scoperchiato condizioni di vita inaccettabili, dal cibo avariato alla mancanza di un vero presidio medico.
L’Unione Sarda, 6 dicembre 2023 Un atto che arriva dopo le discussioni nelle competenti commissioni consiliari. Dopo aver approvato il regolamento, il Consiglio comunale di Alghero il prossimo 13 dicembre procederà con la nomina del Garante dei detenuti. Un atto che arriva dopo le discussioni nelle competenti commissioni consiliari che si erano svolte alla presenza dei vertici della casa di reclusione “Giuseppe Tomasiello” di Alghero, con la direttrice Elisa Milanesi, e il professor Emanuele Farris del Polo Universitario Penitenziario di Sassari.
di Gian Franco Coppola
agi.it, 6 dicembre 2023 Un 36enne romano, che ha il fine pena all’inizio del 2025, ha trovato un impiego in Vaticano come elettricista specializzato per le ordinarie attività di manutenzione della Basilica: “Mi sembra di vivere un sogno”. “Mi sembra di vivere un sogno. Ancora non ci credo. Lavorare in Vaticano, nella Basilica di San Pietro, nella Cupola o nelle Grotte dove sono le tombe dei papi. Ogni giorno è una emozione continua”. Fabio (nome di fantasia), 36enne romano, è il primo detenuto “al servizio” della Santa Sede. Rinchiuso nel carcere di Rebibbia dal 2019 (con un fine pena previsto per l’inizio del 2025), solo dallo scorso settembre ha cominciato ad assaporare aria di libertà, dalle 7 alle 13, per poi rientrare in cella.
di Marcello Longhin
comune.torino.it, 6 dicembre 2023 “Il carcere spiegato ai ragazzi” è il programma di formazione dedicato agli studenti delle scuole superiori torinesi, progettato dall’Ufficio della Garante per i diritti dei detenuti, con l’obiettivo di elaborare riflessioni più articolate e meno stereotipate sulla vita quotidiana all’interno degli istituti di pena, partendo proprio dall’esperienza e dal lavoro svolto dall’Ufficio della Garante. L’iniziativa è stata presentata ieri mattina durante un incontro con le scuole al cinema Ambrosio, organizzato in collaborazione l’Associazione Museo nazionale del Cinema.
AFFARI SOCIALI
di Emilio Randon
Corriere del Veneto, 6 dicembre 2023 Gli applausi spezzano il rito collettivo che tra rabbia e dolore vede padri, madri e figli interrogarsi su ciò che siamo diventati “Papà Gino ha fatto diventare il suo dolore una speranza per tutti”. E io padre, chi sono io per somigliare a quel Gino che parla dal pulpito? Cosa direi io al suo posto là sull’altare? E io giovane, quanto sono Giulia e Filippo, quanti di loro conosco e non vedo? Quanti me ne porto dentro? In piazza c’erano anche le ragazze del “non una di meno”, con la fascia rossa al braccio, irrigidite nei loro postulati di genere e, con loro, dentro la chiesa, Elena che l’aveva detto per prima - “Filippo non è un mostro ma figlio sano del patriarcato” -, fuori qualche grido si è alzato ma nessuno lo ha raccolto.
di Daniela Preziosi
Il Domani, 6 dicembre 2023 Ci sono i colleghi dell’università, i ragazzi e le ragazze dei licei e delle scuole, e anche gli amici di Filippo e di suo fratello, con i bomber neri e le facce spaesate. Le parole del padre: “Basta violenza, parliamo ai maschi che conosciamo”. Sul Prato della Valle, davanti alla basilica di Santa Giustina a Padova, nella sterminata ellissi seconda solo alla piazza Rossa di Mosca, l’ultimo saluto a Giulia Cecchettin, la ragazza uccisa a 22 anni dall’ex fidanzato, prende subito la forma di un funerale di stato. Non perché ci sono le dirette tv a reti unificate, su Rai 1 e Canale 5. Non per la solennità della funzione, celebra il vescovo Claudio Cipolla e concelebrano una trentina tra preti e abati e monaci, e una quindicina diaconi si sparpaglieranno a distribuire l’eucarestia nel Prato.
di Aldo Cazzullo
Corriere della Sera, 6 dicembre 2023 Gino Cecchettin non ha puntato il dito contro nessuno. Ma le sue parole più importanti non sono quelle rivolte all’assassino di sua figlia: sono quelle che risuonano per tutti gli uomini. Nel 1965, Franca Viola, che non aveva ancora compiuto diciotto anni, fu violentata dal nipote di un boss mafioso. Secondo le consuetudini del tempo, avrebbe dovuto sposarlo: il matrimonio riparatore. Lei rifiutò, e i genitori si schierarono dalla sua parte. Il padre chiese l’aiuto della polizia. L’aggressore non vide estinto il reato, come sarebbe accaduto se Franca si fosse piegata al matrimonio; finì in carcere. “L’onore lo perde chi fa certe cose, non chi le subisce” disse la ragazza.
di Francesco Machina Grifeo
Il Sole 24 Ore, 6 dicembre 2023 È stata pubblicata sulla G.U. n. 283 del 4 dicembre 2023, la legge 1° dicembre 2023, n. 176 di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 5 ottobre 2023, n. 133, contenente “disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell’interno”. In G.U. anche il testo coordinato. Il provvedimento è stato approvato da entrambi i rami del Parlamento in via definitiva il 30 novembre 2023. In conseguenza delle modifiche apportate nel corso dell’esame parlamentare, il provvedimento è ora composto da 15 articoli, rispetto agli originari 13, suddivisi in 5 Capi.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 6 dicembre 2023 Dall’Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione richiesta urgente di ricollocamento immediato. La notizia è già nota e riguarda l’ultima decisione della Corte Europea dei Diritti Umani, emessa il 23 novembre 2023 nel caso A. T. e altri c. Italia (procedimento n. 47287/ 17), con la quale il nostro Paese è stato nuovamente condannato per il trattamento illegale di minori stranieri non accompagnati nell’hotspot di Taranto. Ora giunge una richiesta urgente dall’Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione (Asgi) per il collocamento immediato di 185 minori in strutture adeguate, nonché per la supervisione dell’attuazione delle precedenti sentenze, che, purtroppo, non hanno portato a modifiche significative nelle pratiche illecite.
di Giansandro Merli
Il Manifesto, 6 dicembre 2023 Approvato il testo del disegno di legge. Novità dal Cdm: in alcune “aree idonee” detenuti i migranti sottoposti a misure cautelari. Tra tanti dubbi una certezza: il diritto alla difesa dei richiedenti asilo ridotto ai minimi. Il Centro di permanenza per il rimpatrio (Cpr) che il governo vuole costruire a Gjader, in territorio albanese, potrà avere anche la funzione di carcere. È la novità più significativa del disegno di legge (ddl) approvato ieri dal Consiglio dei ministri che ora andrà in parlamento. Tra gli agenti per l’ordine pubblico ci sarà anche un nucleo di polizia penitenziaria.
di Marina Catucci
Il Manifesto, 6 dicembre 2023 La Corte suprema Usa valuta un caso sulla famiglia Sackler, produttrice del farmaco antidolorifico che ha ucciso migliaia di americani. La Corte suprema degli Stati uniti è chiamata a decidere su un caso spinoso che riguarda la responsabilità penale del colosso farmaceutico Purdue Pharma, produttore di antidolorifici potenti, fra cui il famigerato OxyContin, tra i responsabili della crisi da dipendenza da oppioidi che provoca ogni anno la morte di migliaia di americani. In ballo c’è il destino di un’azienda, dei suoi proprietari, la potente famiglia Sackler, e dei dirigenti che hanno prodotto e promosso l’uso di un farmaco ad alta dipendenza, che ha causato la morte di centinaia di migliaia di americani e ha distrutto le vite di molti altri ...
ansa.it, 6 dicembre 2023 Da un mese e mezzo due cittadini italiani sono rinchiusi nelle carceri della Finlandia senza poter comunicare con i loro avvocati in Italia, gli stessi che hanno reso nota la notizia. I due, Nicola Ruiu di 24 anni e Edmondo Casula di 39, residenti entrambi a Dorgali, in provincia di Nuoro, sono stati arrestati a metà ottobre al loro arrivo a Helsinki. Dopo essere stati trattenuti alla dogana sono stati trasferiti in prigione. Hanno subito un interrogatorio da parte delle autorità giudiziarie finlandesi e poi sono stati separati e rinchiusi in due carceri differenti.
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
Articolo. "Tortura, omicidi in divisa, repressione: parla Ilaria Cucchi", di Lorenza Pleuteri
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Mercatini di Natale al carcere di Bollate (Casa di Reclusione di Milano-Bollate, 16 dicembre 2023)
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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