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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 4 dicembre 2023
di Valentina Furlanetto
Il Sole 24 Ore, 4 dicembre 2023 Quando poche settimane fa è stata uccisa a Milano Marta Di Nardo è emerso che la persona accusata dell’omicidio, Domenico Livrieri, era “affetto da schizofrenia” e avrebbe dovuto stare in una Rems. Invece è stato mandato in carcere. Il problema è che, come spiega il garante dei detenuti Mauro Palma, nelle 32 Rems in Italia si trovano ospitate 654 persone, tuttavia ben 796 sono in lista di attesa.
di Costanza Scozzafava
La Discussione, 4 dicembre 2023 Della riforma della giustizia, in generale, si parla da sempre e, per quanto riguarda il settore civile, le riforme si sono succedute nel tempo con un ritmo forse eccessivo. Basta pensare alle riforme che negli ultimi anni hanno avuto ad oggetto il codice di rito, per rendersi conto che in questo caso la classe politica ha potuto dare libero sfogo all’ansia riformatrice, che, però, non sempre ha consentito l’acquisizione di buoni risultati. Le norme si sono sovrapposte nel tempo e, sovente, gli operatori giuridici trovano difficoltà ad individuare la norma applicabile.
di Donatella Stasio
La Stampa, 4 dicembre 2023 Le pressioni di Meloni sulle toghe vanno oltre anche quanto successo negli anni di Berlusconi. I giudici devono essere indipendenti e difendere i diritti dei cittadini, non la maggioranza al potere. Il 19 giugno 1925 il ministro della Giustizia Alfredo Rocco si alzò dal suo scranno in Parlamento e disse: “La magistratura non deve fare politica di nessun genere. Non vogliamo che faccia politica governativa o fascista - assicurò - ma esigiamo fermamente che non faccia politica antigovernativa o antifascista”.
di Liana Milella
La Repubblica, 4 dicembre 2023 Il ministro sceglie il silenzio, sgarbo ai presidenti delle Corti d’Appello. L’input di Azione e Forza Italia per non toccare la riforma sui processi. Carlo Nordio non risponde neppure, uno sgarbo istituzionale a tutti gli effetti. Forse perché sa già che sulla nuova prescrizione voluta da Azione e Forza Italia deve obbedire ai partiti e non ha margine d’autonoma iniziativa. Su una norma transitoria per un avvio soft dell’ennesima legge sul tempo concesso alle toghe per chiudere un processo la sua maggioranza non è disposta a fare alcuna apertura di credito ai presidenti delle 26 Corti d’Appello italiane. Che - come ha raccontato Repubblica sabato - hanno scritto al Guardasigilli che, pur sempre loquace, questa volta tace, forse distratto dal solito weekend nella casa di Treviso.
di Giovanni Maria Jacobazzi
Il Dubbio, 4 dicembre 2023 Il volume offre interessanti spunti di riflessione su un argomento oggetto di discussione da oltre trenta anni, contribuendo a sfatare alcuni miti secondo cui, ad esempio, con la separazione delle carriere il pm sarebbe controllato dal politico di turno, oppure si trasformerebbe in una specie di super poliziotto.
di Elisa Pazé*
Avvenire, 4 dicembre 2023 Capita spesso, nello scrivere le leggi, che si diano risposte semplificate a questioni complesse, con il risultato non solo di non risolvere i problemi ma di peggiorare il quadro preesistente. L’istituzione di “pagelle” per i magistrati, licenziata pochi giorni fa sotto forma di decreto legislativo dal Consiglio dei ministri con l’intento proclamato di migliorare la qualità del servizio-giustizia, rischia di rientrare in tale filone e di costituire l’ennesima operazione di facciata, tanto suggestiva (monitorare il rendimento degli appartenenti a una categoria che non timbra il cartellino) quanto inadeguata.
di Marco Cribari
lacnews24.it, 4 dicembre 2023 Sarà estradato dalla Germania solo previa dimostrazione che ad attenderlo, in Italia, non vi siano condizioni carcerarie “inumane e degradanti”. Le diciassette domande rivolte dai giudici tedeschi alla Procura generale di Catanzaro per sincerarsi che una volta rimpatriato il detenuto non sia sottoposto a condizioni carcerarie “inumane e degradanti”. È la motivazione con cui i giudici tedeschi hanno bloccato il rimpatrio dell’ex latitante originario di Paola (Cs), già riconosciuto colpevole di un omicidio di ‘ndrangheta, quello di Pietro Serpa, avvenuto nel 2003.
Il Mattino, 4 dicembre 2023 In Italia ci sono 32 Rems che ospitano 594 persone. La visita del Garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello alla Rems (Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) di Calvi Risorta in provincia di Caserta. “Sulla salute mentale, basta discorsi ideologici”, dice Ciambriello. “In mattinata - continua - sono stato a fare visita ai venti detenuti nella residenza per l’esecuzione della misura di sicurezza di Calvi Risorta. In Italia ci sono 32 Rems che ospitano 594 persone, di cui quaranta presenti nelle Rems di Calvi Risorta e san Nicola Baronia. Mentre, in attesa di entrare in Rems ci sono 675 persone di cui 93 in Campania.
di Enrico Spaccini
fanpage.it, 4 dicembre 2023 Il presidente della Sottocommissione Carceri del Comune di Milano Daniele Nahum ha chiesto al Consiglio di prendere posizione per la chiusura del Cpr di via Corelli. In merito aveva già stato presentato un odg nel 2022 insieme ad Alessandro Giungi che, però, non è mai stato discusso in assemblea. “Sono convinto che per il Comune di Milano sia giunto il momento di una formale presa di posizione che si esprima per la chiusura del Cpr di via Corelli”. A sostenerlo è Daniele Nahum, presidente della Sottocommissione Carceri di Palazzo Marino, che già nel 2022, insieme al suo vice Alessandro Giungi, aveva presentato un ordine del giorno in merito mai discusso dall’assemblea.
di Luigi Ferrarella
Corriere della Sera, 4 dicembre 2023 Il contratto d’appalto? Coperto da “segreto industriale”. Le accuse della Procura alla società che, nel 2022, ha vinto l’appalto per la gestione del Centro: frode nelle pubbliche forniture e turbata libertà degli incanti. “Sono il numero…”, segue una cifra, “e vorrei parlare con qualcuno di voi”: quando uno dei migranti nel Cpr-Centro permanenza rimpatri milanese di via Corelli ha esordito così, i militari della Guardia di Finanza, che venerdì scorso insieme a tre pm stavano svolgendo l’ispezione a sorpresa nel Cpr, si sono guardati in faccia.
di Eugenio Pendolini
La Nuova Venezia, 4 dicembre 2023 L’episodio sabato sera nell’istituto di Santa Maria Maggiore. Materassi dati alle fiamme dopo le urla del detenuto che accusava di essere stato picchiato. Quando lo hanno visto con la corda intorno al collo, sono riusciti a tagliare il cappio e a salvargli la vita. Nel parapiglia successivo, l’uomo ha iniziato a urlare contro gli agenti: “Aiuto, mi stanno picchiando”. Le urla sono rimbombate per tutto il carcere, al punto da sollevare un principio di sommossa all’interno dell’istituto, con materassi dati alle fiamme e detenuti fatti spostare per evitare l’intossicazione da fumo. È quanto capitato sabato sera nel carcere di Santa Maria Maggiore, a Venezia. Allarmati i sindacati, con la Cgil che denuncia: “Siamo di fronte a una polveriera pronta ad esplodere in qualsiasi momento”.
di Anna Campaniello
Corriere della Sera, 4 dicembre 2023 La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Uilpa: “Nella classifica dei penitenziari super affollati, quello di Como è al terzo posto, con 421 detenuti rispetto al limite previsto di 226”. Protesta domenica sera nel carcere del Bassone di Como. Alcuni detenuti avrebbero tentato una rivolta, aggredito gli agenti della polizia penitenziaria e poi appiccato un incendio. Cinque agenti sono stati soccorsi e portati in ospedale, fortunatamente non in gravi condizioni. Sono intervenuti i mezzi di soccorso e i vigili del fuoco, oltre a polizia e carabinieri.
di Danilo D’Anna
Il Secolo XIX, 4 dicembre 2023 Il criminologo Spoletti ricaverà al pc un filmato per chiarire la dinamica dell’aggressione. Usate le fotografie scattate in cella. Scagni è stato massacrato da due compagni nel carcere di Sanremo, doveva essere controllato ogni 20 minuti. L’aggressione subita da Alberto Scagni nel carcere di Valle Armea, a Sanremo, una decina di giorni fa, sarà ricostruita in 3D dal criminologo forense Gianni Spoletti. Questa mattina Scagni, che si trova in coma farmacologico dopo l’aggressione a colpi di sgabello da parte di due compagni di cella (cittadini di origine nordafricana, che nel frattempo sono stati trasferiti), sarà sottoposto a un nuovo intervento nell’ospedale di Sanremo dove è ricoverato. Ad eseguirlo il chirurgo plastico del Santa Corona di Pietra Ligure Giuseppe Pizzonia.
di Lirio Abbate
La Repubblica, 4 dicembre 2023 Grazie alla riforma Cartabia, l’ex terrorista mai pentito ha chiesto di essere ammesso alla mediazione penale, che alla fine porterebbe anche a misure alternative alla cella. Per accelerare il riconoscimento di benefici penitenziari, di misure alternative al carcere, e permessi premio, il terrorista Cesare Battisti, condannato definitivamente all’ergastolo per quattro omicidi, ha avviato un progetto per chiedere di essere ammesso alla mediazione penale, che fa parte della giustizia riparativa.
di Tommaso Gori
buonenotizie.it, 4 dicembre 2023 Dialogo, prevenzione, ripartizioni: di fronte alle ingiustizie del nostro tempo, si sentono spesso evocare queste parole come formule ideali da perseguire. Eppure la realtà, come diceva Platone, è corrompibile e imperfetta e spesso dobbiamo fare i conti con una giustizia mancata o parzialmente ottenuta. Mentre il mondo tenta di mitigare le ingiustizie, nel caso migliore con la diplomazia delle leggi, nel peggiore con la violenza delle armi, un mezzo spesso sottovalutato passa attraverso l’utilizzo dell’arte. E questo è il caso della giustizia creativa.
di Daniele Zaccaria
Il Dubbio, 4 dicembre 2023 Dieci anni fa moriva l’uomo che ha liberato il Sudafrica dal regime razzista: una lotta pazzesca, coraggiosa ed esemplare. Il suo nome in lingua xhosa era Rolihlahla, che vuol dire “colui che taglia i rami dall’albero”, più confidenzialmente “il piantagrane”, quasi una premonizione per l’uomo che per oltre mezzo secolo ha sfidato il regime segregazionista sudafricano con la forza incrollabile delle proprie idee, che hanno resistito ad ogni avversità. Ispirato, testardo, paziente, Nelson Mandela è il simbolo universale della lotta all’ingiustizia e della disobbedienza civile, l’indomito profeta dei diritti politici e sociali della popolazione nera sotto il cupo mantello dell’apartheid, una biografia, la sua, che coincide con quella della “nazione arcobaleno” e della sua complicata ma luminosa metamorfosi in una democrazia moderna.
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 dicembre 2023 La politica di riconciliazione nazionale avviata da Mandela ha segnato uno spartiacque nella cultura giuridica internazionale. La possibilità di ricevere assoluzione ammettendo le proprie colpe: questa è stata la ‘rivoluzione giuridica’ di Nelson Mandela. Il suo impegno per trasformare un Paese dilaniato dal segregazionismo in una “Nazione Arcobaleno” è narrato nel film di Clint Eastwood Invictus, che racconta il ruolo svolto dai mondiali di Rugby vinti dalla nazionale sudafricana, gli Springboks, sostenuti appunto da Mandela (i neri africani avevano sempre preferito il calcio al rugby, considerato uno sport “bianco” secondo loro).
AFFARI SOCIALI
di Elisabetta Camussi
La Repubblica, 4 dicembre 2023 Nel dibattito sulle pari opportunità e sugli stereotipi di genere capita spesso di sentir obiettare da persone comuni ma anche talvolta da esperti di diversa formazione che in realtà si tratta di un problema “culturale”, affermazione di solito accompagnata dalla constatazione che non è dunque possibile porvi rimedio. Non è difficile comprendere cosa si vuole intendere, dato che il cambiamento culturale non ha sempre le tempistiche che desidereremmo: ma al tempo stesso è inarrestabile, e soprattutto può essere promosso ed accelerato. L’altra questione che viene frequentemente posta è la necessità di “partire dalla scuola, altrimenti tutto è inutile”.
di Vito Mancuso
La Stampa, 4 dicembre 2023 Il Censis descrive una generazione di esuli che non lottano più, perché sentono di non poter cambiare nulla. Ma la speranza non può morire: “Togliamo i soldi ai milionari del mondo del divertimento per darli agli insegnanti”. “All You Need is Love”, “Tutto ciò di cui hai bisogno è l’amore”, cantavano i Beatles affermando il primato dell’amore nell’esistenza umana. Dicevano bene ma non del tutto a mio avviso, perché in realtà ciò di cui tutti noi abbiamo veramente bisogno è l’orientamento. “All You Need is Orientation”: la vita è un viaggio in regioni sconosciute e richiede costantemente una bussola.
di Gianna Fregonara
Corriere della Sera, 4 dicembre 2023 Il progetto della Comunità di Sant’Egidio che intercetta migliaia di studenti che hanno abbandonato. Come rimuovere gli ostacoli. Il libro e il convegno a Roma. Ci vuole coraggio a intitolare un progetto contro la dispersione scolastica “W la scuola”. Ma la comunità di Sant’Egidio l’ha fatto. E, a sentire i racconti degli studenti che in questi due anni si sono riavvicinati alla scuola grazie al contatto con i volontari, Evelina Martelli, che ha coordinato il progetto, ha avuto ragione: sono tornati in classe più di duemila studenti a Roma, dal Covid in poi, e altre centinaia in tutte le città in cui la comunità è presente: Genova e Napoli innanzitutto.
di Valentina Petrini
La Stampa, 4 dicembre 2023 La “sentenza Cappato” non trova ancora piena applicazione in Italia. Ora anche i familiari si autodenunciano: “Ho disobbedito per mia sorella Margherita”. “Il 27 novembre è stata la nostra ultima notte insieme. La mattina dopo, mia sorella ha ingerito da sola il farmaco letale e in pochi minuti si è addormentata ed è morta. È finita, così, in Svizzera, la sua esistenza terrena, lontana da casa, dagli affetti più cari, lontano dai luoghi in cui siamo cresciuti”. Paolo Botto non trattiene le lacrime mentre racconta chi era sua sorella Margherita Botto e perché il 28 novembre è morta a Zurigo e non nel suo letto a Milano.
di Luca Liverani
Avvenire, 4 dicembre 2023 Alla vigilia della Giornata Onu del volontariato del 5 dicembre, la XXXI edizione del riconoscimento della Federazione delle Ong di sviluppo cristiane (Focsiv) che premia cinque progetti di cooperazione Premiati progetti di sicurezza alimentare in Africa, inserimento lavorativo dei disabili in America centrale, emancipazione femminile in Marocco, reinserimento sociale dei detenuti in Camerun e ricerca e soccorso in mare.
di Paola D’Amico
Corriere della Sera, 4 dicembre 2023 Indagine di Mèdi-Migrazioni nel Mediterraneo sugli stranieri che donano: raccolte fondi e attività di solidarietà. Il caso della Comunità Monsignor Romero. Maurizio Ambrosini: “Ancora troppi stereotipi”. Sono cittadini “di fatto”, contribuiscono attivamente alla società di cui fanno parte. Anche sotto l’aspetto della solidarietà. E il loro atto del donare va letto come una domanda implicita di riconoscimento sociale. Partecipare - consegnando i pasti ai fragili, promuovendo donazioni di denaro, di beni materiali, di sangue - esprime un senso di appartenenza alla comunità in cui vivono.
cnn.com, 4 dicembre 2023 Il Massachusetts è diventato il quinto Stato degli Usa a consentire ai detenuti di telefonare gratuitamente, grazie a una nuova legge firmata dal governatore Maura Healey. La nuova legge è entrata in vigore venerdì e comprende tutti i 14 istituti penitenziari dello Stato, secondo un comunicato stampa del Massachusetts Department of Correction. Il cambiamento “fornirà un accesso equo a una comunicazione duratura tra i detenuti e i loro cari” e “non c’è limite al numero di chiamate che ogni detenuto può effettuare”, si legge nel comunicato stampa.
di Giacomo Gambassi
Avvenire, 4 dicembre 2023 Il freddo e gli attacchi russi sul fronte del Dnepr fanno aumentare i profughi nella capitale: inflazione, lavoro scarso e un sussidio statale di soli 50 euro rendono difficile trovare alloggi. Ha visto morire davanti ai suoi occhi i vicini di casa. “Erano appena rientrati dopo essersi rifugiati all’estero. Un missile russo ha colpito la loro abitazione. Tutta la famiglia è stata uccisa. E non ce l’ho più fatta”. Se n’è andata Liudmyla Hritsenko. Lei con le due figlie: Tetyana di 15 anni e Victoria, 11 mesi, nata durante la guerra. Ha lasciato la campagna intorno a Kryvyi Rih, la città dell’Ucraina meridionale a cinquanta chilometri dal fiume Dnepr lungo cui corre il fronte.
di Lucia Annunziata
La Stampa, 4 dicembre 2023 Lo scontro con Hamas ha mostrato le falle nella macchina bellica israeliana, già emerse contro Hezbollah. Lo Stato ebraico è ora ricco e hi-tech e i vicini arabi vogliono imitarlo: è questa la maggiore chance per la pace. Nel 59esimo giorno -16.000 palestinesi morti, di cui 5.600 bambini, secondo Hamas, e 1.200 morti Israeliani nell’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas - la guerra di Gaza dopo la fine della tregua ha già un nome: “Fase Due”. La definizione indica che l’interruzione anche solo di pochi giorni ha cambiato alcune delle carte in tavola e che, dunque, occorreranno nuovi piani per fermare la guerra. L’idea di avere un’altra pausa - la seconda - sa molto di guerra “a singhiozzo”, il che coprirebbe di ridicolo sia i protagonisti del conflitto che i loro alleati.
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
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Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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notiziario è registrato al Registro Stampa del Tribunale di Padova (n° 1964 del
22 agosto 2005)
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