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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di venerdì 1 dicembre 2023
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 1 dicembre 2023 È privo di forze, ridotto a deambulare in carrozzina e soprattutto lo avrebbero costretto ad assumere ansiolitici. Parliamo di Leonardo Cisaria, fino al 20 novembre recluso presso la casa circondariale di Brindisi. Ora detenuto presso la Casa circondariale di Lucera. Sandra Berardi, la presidente dell’Associazione Yairaiha, ha rivolto un accorato appello alle massime istituzioni, tra cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Giovanni Russo, e la direttrice della Casa circondariale di Lucera Patrizia Andrianello, in seguito alle gravi condizioni di salute denunciate dal detenuto Leonardo Cisaria.
di Franco Corleone
L’Espresso, 1 dicembre 2023 In Italia molti ostacoli a un diritto che è già realtà in Francia, Germania e molti altri Paesi. La situazione delle carceri rischia di divenire esplosiva: ormai si superano i sessantamila detenuti e il governo senza pudore immagina una norma contro paventate rivolte in carcere con pene spropositate anche verso forme di resistenza passiva. La nonviolenza fa paura a Carlo Nordio, ministro sedicente garantista. Per non dire della persecuzione delle madri detenute che provocherà l’aumento dei bambini in carcere.
di Piero Sansonetti
L’Unità, 1 dicembre 2023 1) Si è aperta una lotta molto aspra sulle sorti del sottosegretario Delmastro, esponente di Fratelli d’Italia e vice di Nordio al ministero della giustizia. Dopo parecchio tempo l’opposizione sembra decisa stavolta ad andare fino in fondo. E la maggioranza, e il governo, hanno capito che questa è una battaglia seria e complicata. Non è una cosuccia, come qualche decreto per aumentare il carcere ai minorenni, per ingabbiare più profughi possibile, per consentire ai neonati di finire in cella con la mamma rom e roba simile. Quelle sono questioni semplici da risolvere senza grandi ostacoli. Chi vuoi che si opponga davvero a un arresto? Arrestare è bello e porta voti. Stavolta invece si tratta di una grande questione di principio. È in gioco la dignità della repubblica, se ho capito bene.
di Adriano Sofri
Il Foglio, 1 dicembre 2023 Tra i delitti e le pene non c’è alcun ragionevole rapporto. Sono due ambiti incompatibili: se non due tipi di pena, spesso due tipi di delitto. Siccome niente piace e lusinga più dell’autoinganno, si pretende di adeguare (la bilancia della giustizia) delitti e pene alla stregua di un libro mastro: il debito, il conto saldato con la giustizia, gli sconti...
di Manuela Perrone
Il Sole 24 Ore, 1 dicembre 2023 Da quando ha giurato l’Esecutivo Meloni, è stato introdotto in media un delitto al mese. La mappa delle novità dal decreto Rave al disegno di legge Sicurezza, che ne ha aggiunti sei. Quindici nuovi reati o fattispecie in quasi 14 mesi, di cui otto già entrati in vigore. Con il record raggiunto dall’ultimo Ddl sulla sicurezza, che da solo ne aggiunge sei. E con interventi massicci per aumentare le pene di molti delitti già previsti dal Codice.
di Virginia Piccolillo
Corriere della Sera, 1 dicembre 2023 Dai rave al blocco stradale, dalla guida con il telefonino alle truffe agli anziani e all’istigazione all’accattonaggio. Questione di panpenalismo o c’è più protezione? Rispondono Debora Serracchiani e il sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove. In principio era la promessa di semplificazione e depenalizzazione. Un anno dopo è lunga la lista di nuovi reati introdotti dal governo Meloni. E, snocciolandoli, dal rave party al parcheggio nelle aree dei disabili, dall’abbandono di rifiuti al blocco stradale, dalle lesioni nautiche all’imbrattamento di pubblici edifici, dalla guida con telefonino alla mano all’incendio boschivo, dalle truffe agli anziani all’istigazione all’accattonaggio ...
di Dario Ferrara
Italia Oggi, 1 dicembre 2023 Condizionale condizionata per stalker e uomini violenti verso le donne. Per ottenere la sospensione della pena al condannato non basta frequentare i corsi di recupero con cadenza almeno bisettimanale, ma deve superarli: spetta al giudice valutare sia la partecipazione sia l’esito positivo. E se con la condizionale viene meno la misura cautelare disposta in precedenza possono comunque scattare misure di prevenzione come la sorveglianza speciale o il soggiorno obbligato. Lo prevede la legge n. 168/2023, pubblicata in G.U. n. 275 del 24/11/2023, che entrerà in vigore sabato 9 dicembre.
di Giovanni Negri
Il Sole 24 Ore, 1 dicembre 2023 Non si può dire che la politica penale del Governo Meloni si sia scostata dalla, purtroppo tradizionale, abitudine agli interventi decisi sulla spinta emotiva dei più diversi fatti di cronaca (dai femminicidi ai reati commessi da minori, alle declinazioni penali dell’immigrazione clandestina). A mancare, con l’aggravante di contraddire almeno sinora le plurime affermazioni del ministro della Giustizia Carlo Nordio, sono invece misure più strutturali da prendere con il filo conduttore del garantismo. Inevitabile forse in un esecutivo che all’anima, semplifichiamo, più giustizialista di Fratelli d’Italia e Lega affianca quella di Forza Italia.
di Stefano Folli
La Repubblica, 1 dicembre 2023 Quanto è forte la magistratura, nelle sue correnti più agguerrite, per reggere una ripresa dello scontro con la politica, o meglio con il destra-centro oggi al governo? E quanto è determinato quest’ultimo, specie nella sua massima espressione, la premier Meloni, per accettare di aprire le ostilità in questo preciso momento? A giudicare dai fatti degli ultimi giorni, anzi delle ultime ore, più che di una guerra si dovrebbe parlare di una guerriglia: la magistratura compie azioni di disturbo e lancia segnali, come il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro, abbastanza insidiosi ma non tanto da far precipitare la situazione.
di Rocco Vazzana
Il Dubbio, 1 dicembre 2023 Dopo le parole di Crosetto, il caso Delmastro. E ora l’opposizione chiede le dimissioni del sottosegretario. Non è dato sapere se il ministro della Difesa Guido Crosetto si riferisse al rinvio a giudizio per il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro quando, pochi giorni fa, aveva confessato al Corriere della sera le sue preoccupazioni per un nuovo, si fa per dire, protagonismo politico delle toghe.
di Giovanni Fiandaca
Il Foglio, 1 dicembre 2023 La denuncia del ministro Crosetto sulla “opposizione giudiziaria” ha suscitato critiche. Ma nei sistemi democratici la funzione di “contropotere” della magistratura esiste. Come distinguere i ruoli. Le accese polemiche seguite alle dichiarazioni del ministro Crosetto al Corriere della sera ripropongono l’annosa e controversa questione della politicizzazione della magistratura o, comunque, del ruolo politico da essa svolto all’interno del sistema politico complessivo.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 1 dicembre 2023 Il ministro al Csm tesse la pace. Ma AreaDg rilancia la polemica. “Tutti sanno che a questo mondo non vi è nulla di eterno tranne le parole del Signore, il resto è mutevole, anche la Costituzione. Ma posso assicurare che se un domani dovesse essere cambiata la Costituzione mai ci sarebbe una soggezione del pm al poter esecutivo”. Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, nella sua prima visita al Consiglio superiore della magistratura, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella che ha presieduto il plenum straordinario.
di Giulia Merlo
Il Domani, 1 dicembre 2023 Sotto gli occhi di Mattarella il ministro ha usato toni pacati e concilianti. Ha parlato di “leale collaborazione” e ha evitato i temi più divisivi. Dopo giorni di burrasca, il ministro della Giustizia Carlo Nordio si è adoperato per cercare di far tornare il sereno con la magistratura. La decisione ha avuto una regia di palazzo Chigi: la premier Giorgia Meloni, preoccupata per l’escalation degli ultimi giorni, avrebbe concertato con il suo guardasigilli una strategia per chiudere lo scontro.
di Mario Di Vito
Il Manifesto, 1 dicembre 2023 Il ministro prova a schivare le polemiche, ma la sinistra lo punge. Intanto il caso Delmastro continua ad agitare la maggioranza. La strada che prima o poi porterà alla riforma della giustizia è lastricata di buone intenzioni e di cattivi pensieri. Le prime sono quelle di Nordio, che ieri al plenum straordinario del Csm ha tentato la distensione con la giurisdizione sotto gli occhi di Sergio Mattarella. I secondi sono di una parte molto consistente della maggioranza, convinta che l’offensiva giudiziaria si manifesterà implacabile alla vigilia delle europee e già furiosa per il rinvio a giudizio del sottosegretario Andrea Delmastro, difeso a spada tratta come un eroe del libero pensiero (e della libera circolazione di documenti riservati).
di Alberto Cisterna*
Il Dubbio, 1 dicembre 2023 In una città del Sud, del profondo Sud. Una di quelle città assetate d’estate sol perché durante l’inverno è piovuto poco e perché le falle negli acquedotti non sono mai riparate per bene in modo da mantenere in piedi il mercato dei lavori di somma urgenza da assegnare alle ditte amiche. In una piazza agitata da un popolo esasperato, il prefetto mandato a svernare da Roma per il solito tribolato triennio nel meridione aveva convocato i responsabili dell’acquedotto comunale per chiedere loro di scavare ancora, di raggiungere nuove falde per immettere altra acqua nei pozzi.
di Iuri Maria Prado
Il Foglio, 1 dicembre 2023 Il magistrato non è né un carabiniere, né un vigile urbano. Spetta a loro, non al potere giudiziario, assicurare il rispetto delle leggi. Non sarà, forse, “il” problema dell’amministrazione della giustizia, visto che questo comparto della cosa pubblica ne ha tanti e tutti molto gravi: ma certamente è una questione molto rilevante, che in modo inavvertito ha contaminato in profondità il senso comune della giustizia e il rapporto tra la giurisdizione e la società, tra la magistratura e i cittadini. Si tratta dell’idea, energicamente propugnata dai ranghi più bassi a quelli più alti del potere giudiziario militante, secondo cui il magistrato avrebbe il compito di “far rispettare la legge”.
di Raffaele Marmo
Il Giorno, 1 dicembre 2023 Il presidente dell’Associazione dei magistrati: “Nessuna opposizione giudiziaria. Tra le istituzioni può esserci franca dialettica, nel pieno rispetto dei ruoli”. Presidente Santalucia, il ministro Nordio e il vicepresidente del Csm, Pinelli, alla presenza del Capo dello Stato, hanno siglato una nuova tregua politica-magistratura?
di Francesco Petrelli
L’Unità, 1 dicembre 2023 L’epoca buia del terrorismo segnò l’avvento dello strapotere della magistratura, che dagli anni 70 entrò sempre più a gamba tesa (vedi Mani Pulite) sugli equilibri della nostra democrazia. Ha ricordato con nostalgia, il dott. Spataro, i tempi del terrorismo allorquando magistratura e politica, assieme, scrivevano le leggi. Si trattava allora di una terribile emergenza, di una pagina buia della nostra democrazia che secondo molti commentatori ed analisti, lasciò una traccia indelebile negli equilibri politici ed istituzionali del Paese, alterati proprio nel fondamentale rapporto fra quei due diversi poteri. Il sentir evocare quella drammatica stagione solo come un momento favorevole per la storia dei rapporti fra politica e magistratura lascia per questo piuttosto perplessi.
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 1 dicembre 2023 I magistrati di Caltanissetta si sono recati all’Aisi per perquisire l’ufficio dove lavora una delle figlie dell’ex capo della squadra mobile di Palermo, Arnaldo La Barbera, morto nel 2002 e sospettato di aver acquisito illecitamente l’agenda del magistrato. La procura bussa a casa dei servizi segreti. Nei giorni scorsi alcuni quotidiani hanno riportato le ultime novità sull’eterna ricerca dell’agenda rossa di Paolo Borsellino: la procura di Caltanissetta lo scorso settembre ha fatto perquisire le case dei famigliari di Arnaldo La Barbera, l’ex capo della squadra mobile di Palermo morto nel 2002.
TERRITORIO
Il Resto del Carlino, 1 dicembre 2023 “Su 3.500 detenuti nelle carceri dell’Emilia Romagna (di cui 2.600 con condanne definitive), circa 900 vengono occupati alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria nei cosiddetti lavori domestici: aiuto cuoco, pulizie, manutenzioni, gestione della spesa. Decisamente minoritaria invece, circa centocinquanta persone, la quota di chi opera all’interno della struttura ma alle dipendenze di aziende esterne in mansioni quali falegnameria, lavanderia, produzione di pasta fresca, sartoria, coltivazioni agricole, etc. Un ulteriore centinaio, infine, ha la possibilità di accedere al lavoro esterno”. Questa la fotografia della situazione lavoratori dei detenuti nelle carceri della regione tracciata da Roberto Cavalieri, garante regionale dei detenuti.
di Biagio Chiariello
fanpage.it, 1 dicembre 2023 “Mio figlio è una vittima dello Stato”. È lo sfogo di Antonella Zarri, madre di Alberto Scagni, massacrato di botte in carcere a Sanremo e da una settimana in coma farmacologico. Il killer della sorella Alice, condannato a 24 anni e 6 mesi, è stato picchiato talmente forte, a mani nude, con uno sgabello e con una sedia, da spezzargli le ossa del viso. È stato salvato dagli agenti di Polizia penitenziaria.
La Nazione, 1 dicembre 2023 Denso di significato il consiglio comunale straordinario che si è tenuto al carcere di via Pellegrini ieri mattina, in occasione della Festa della Toscana. Ai saluti di apertura del presidente del consiglio comunale di Massa, Agostino Incoronato, sono seguiti gli interventi del sindaco Francesco Persiani, il vescovo della diocesi di Massa Carrara Pontremoli, Mario Vaccari e Maria Cristina Bigi, già direttrice del carcere. Il consiglio ha avuto l’accompagnamento musicale degli studenti del liceo musicale cittadino del ‘Palma’ che hanno tenuto un concerto per l’occasione.
di Liborio La Mattina
giornalelavoce.it, 1 dicembre 2023 Tutto è cominciato con un laboratorio di lettura su “Fine pena ora”. “Della mia anima ne farò un’isola”. È il titolo di un progetto teatrale che nasce per caso, quasi d’incanto, da un laboratorio di lettura del libro Fine pena ora, di Elvio Fassone, edizione Sellerio. Il laboratorio, tenuto da Simonetta Valenti, con cadenza settimanale dallo scorso luglio, presso la sezione in cui sono detenuti i collaboratori di giustizia del carcere di Ivrea, che vivono in isolamento, si proponeva di avvicinarli alla lettura consapevole di un testo ed alla riflessione sui temi che via via emergevano. Un testo scelto anche per l’affinità della storia narrata con l’esperienza di chi vive in carcere.
di Futura d’Aprile
Il Domani, 1 dicembre 2023 Nel nord dell’Iraq sono ancora presenti milioni di ordigni esplosivi, eredità delle guerre e dei conflitti interni degli ultimi decenni. Bonificare i terreni è pericoloso, ma necessario per permettere alla popolazione locale di tornare a vivere nelle proprie case e per evitare nuovi morti e mutilati. Per arrivare al campo di Mlay Golle, pochi chilometri a nord-est di Sulaymaniyah, bisogna percorrere una strada per buona parte sconnessa che si arrampica sulle colline intorno alla seconda città più grande del Kurdistan iracheno. Una volta lasciata la via principale non si incontrano che poche, sporadiche abitazioni, mentre in lontananza si scorge qualche piccolo villaggio o un branco di pecore intento a brucare l’erba verde-giallastra.
DOCUMENTI
"Garantire il diritto alla affettività e alla intimità in carcere". Il testo dell'Appello
APPUNTAMENTI
Terzo convegno di Giustizia Insieme: "100 anni di leggi sugli stupefacenti" (Roma, 1 dicembre 2023)
Tavola rotonda: "Il ruolo della cultura e dell’istruzione universitaria nei luoghi di detenzione" (Firenze, 1 dicembre 2023)
Convegno: "Parole che riflettono: incontro sulle scritture dal carcere" (Firenze, 2 dicembre 2023)
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv. Programmazione fino al 3 dicembre 2023
Mostra fotografica: "Ritratti in carcere", di Margherita Lazzati (Milano, fino al 7 gennaio 2024)
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