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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 19 dicembre 2023
di Nello Trocchia
Il Domani, 19 dicembre 2023 Al ministero della Giustizia il ministro è vittima di sottosegretari e dirigenti, che hanno più poteri. Intanto nelle celle la situazione è drammatica. Carceri sovraffollate, suicidi, atti di autolesionismo, agenti allo stremo e un ministero attraversato da correnti e blocchi di potere. Le politiche messe in campo sugli istituti di pena raccontano il fallimento del governo Meloni. Gli intenti e i propositi del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, hanno lasciato il posto allo scontro di potere all’interno del dicastero con l’ex magistrato messo in ombra da Forza Italia che schiera il sottosegretario Francesco Paolo Sisto e Giusi Bartolozzi, potente vice capo di gabinetto, Fratelli d’Italia che, invece, punta sul pretoriano Andrea Delmastro Delle Vedove ...
di Luca Ricolfi
La Ragione, 19 dicembre 2023 Il numero annuale di suicidi in carcere negli ultimi anni è andato crescendo in modo molto significativo. Le scelte politiche di fondo di un governo non dipendono dai media, ma dai programmi generali di chi vince le elezioni. Di norma, nessuna campagna di stampa può determinare se un governo aumenta le tasse o le riduce, se investe o disinveste sulla sanità, se concede o nega aumenti salariali ai dipendenti pubblici. Quando le cifre che ballano sono grandi (dell’ordine di miliardi), l’opinione pubblica e i media pesano poco (anche se spesso si comportano come se contassero molto).
di Paolo Pandolfini
Il Riformista, 19 dicembre 2023 Il 2023, purtroppo non è una novità, è destinato a chiudersi in maniera drammatica per chi è sottoposto al regime carcerario. Oltre al numero, anche quest’anno terribilmente elevato, di coloro che hanno deciso di togliersi la vita, sono tante le storie di violenza e degrado dietro sbarre che evidenziano ancora una volta l’assoluta disumanità con cui viene espiata la pena.
di Sara Tirrito
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2023 La frase “mai più bambini in carcere” rischia di rimanere uno slogan politico. Oggi non c’è in calendario nessun provvedimento che miri a potenziare strutture alternative al carcere per le detenute madri con figli piccoli. E le presenze di bambini nei penitenziari femminili, in calo dal 2018, stanno tornando a salire se si considera che, secondo gli ultimi dati pubblicati dal Ministero della Giustizia, al 30 novembre 2023 erano 8 su 22 i bambini ristretti in un istituto ordinario. L’unica misura recente intervenuta sul tema è stata inserita lo scorso novembre nel cosiddetto pacchetto sicurezza e inasprisce l’ordinamento contro detenute incinte o con figli minori di un anno. Se approvata, renderebbe facoltativo per loro il differimento della pena, oggi obbligatorio ai sensi degli articoli 146 e 147 del codice penale.
Il Dubbio, 19 dicembre 2023 Il X Congresso di Nessuno tocchi Caino, riunito nel Teatro “Marco Pannella” della Casa di Reclusione di Opera nei giorni 14, 15 e 16 dicembre 2023 ha concluso i suoi lavori con l’elezione degli organi dirigenti, confermando Rita Bernardini come Presidente, Sergio d’Elia come Segretario ed Elisabetta Zamparutti come Tesoriere. La Presidenza d’Onore è composta dai professori Tullio Padovani, Vincenzo Maiello, Andrea Saccucci, Santi Consolo e Giuseppe di Federico.
di Alessandro Di Bussolo
vaticannews.va, 19 dicembre 2023 La decima edizione dell’iniziativa di Prison Fellowship Italia, con Rinnovamento nello Spirito Santo e Ministero della Giustizia, donerà il 20 dicembre ore di gioia a 4 mila detenuti e detenute. Cuochi affermati ai fornelli con i reclusi, personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport come camerieri e intrattenitori e altri 1200 volontari. La testimonianza dello chef Filippo La Mantia, in carcere da giovane per un errore giudiziario e ispiratore nel 2014 dell’evento.
GIUSTIZIA
di Ermes Antonucci
Il Foglio, 19 dicembre 2023 Dall’informativa urgente di Crosetto al voto segreto sulla proposta di Costa per limitare la pubblicazione delle ordinanze cautelari: si prospettano 48 ore di fuoco sul fronte dei rapporti tra politica e magistratura. Si prospettano 48 ore di fuoco sul fronte dei rapporti tra politica e magistratura. Quattro gli appuntamenti che rischiano di far riesplodere le tensioni sul tema giustizia. Il primo si terrà questa mattina, quando il ministro della Difesa, Guido Crosetto, terrà un’informativa urgente alla Camera in merito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa relative alla magistratura. Secondo quanto appreso dal Foglio, sarà presente anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
di Simona Musco
Il Dubbio, 19 dicembre 2023 Atti non pubblicabili, il sì deciso di Forza Italia all’emendamento del deputato di Azione. L’esecutivo corre ai ripari contro il voto al buio. Il governo prova a mettere i bastoni tra le ruote ad Enrico Costa. Il cui emendamento pro-presunzione di innocenza, pure in linea con il programma di maggioranza, rischia di smascherare i malumori interni all’Esecutivo, grazie al voto segreto che mercoledì consentirà ai “dissidenti” di esprimere tutto il proprio malcontento cliccando un solo pulsante. E per evitare di ritrovarsi in minoranza, esponenti di primo piano del governo starebbero facendo scouting addirittura tra le file del M5S, sicuramente contrario all’emendamento Costa, ma allettato dall’idea di mandare in crisi Giorgia Meloni.
di Davide Mattiello*
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2023 L’emendamento presentato da Enrico Costa e verosimilmente affidato alla coscienza dei parlamentari che potrebbero votarlo a scrutinio segreto domani, rappresenta un pericolo per la democrazia, ma anche per gli amici del presentatore. L’emendamento alla Legge di delegazione europea se approvato vieterà la pubblicazione delle Ordinanze di Custodia Cautelare emesse da un gip su richiesta di una Procura. Questo divieto si iscriverebbe nel solco di quanto fin qui fatto per sostanziare il principio costituzionale della presunzione di innocenza, combattendo la “gogna mediatica”, l’anticipazione per via giornalistica del giudizio penale, che tante vite innocenti ha travolto in Italia.
di Arturo Celletti
Avvenire, 19 dicembre 2023 Informativa del ministro della Difesa con Nordio al suo fianco: preoccupato per alcune tendenze delle toghe. E insiste: ogni giorno 4 innocenti in carcere. “Ora però un tavolo di pace”. Guido Crosetto non indietreggia. Anzi, in una Camera poco affollata, torna a mettere in fila tutte le sue preoccupazioni. “Mi era stato riferito che in varie riunioni ufficiali della magistratura venivano dette delle cose che dovevano sollevare preoccupazioni istituzionali, un dibattito. Il mio non è stato un attacco alla magistratura, le mie sono state riflessioni e preoccupazioni riguardo ad alcune tendenze che vedo emergere non in modo carbonaro, ma in modo molto evidente”.
di Giulia Merlo
Il Domani, 19 dicembre 2023 Il ministro della Difesa è intervenuto per spiegare la sua dichiarazione sulla “opposizione giudiziaria” e ha letto le parole pronunciate da alcuni magistrati nel corso del congresso di Area. Alla Camera ha letto alcune dichiarazioni prese dal congresso del gruppo associativo di Area, tra cui: “C’è una evidente insofferenza nei confronti della magistratura, nella sua funzione fisiologica antimaggioritaria” e “nella mediocrità di una politica impegnata ad assecondare gli istinti della folla, prigioniera delle sue pulsioni da social, dobbiamo assumerci la responsabilità” e “la magistratura deve essere consapevole della posta in gioco”. Per questo, Crosetto ha spiegato che le sue sono state “riflessioni e preoccupazioni riguardo alcune tendenze che vedo emergere nelle discussioni dei magistrati”.
di Tiziana Maiolo
Il Dubbio, 19 dicembre 2023 Su Toni Negri, deceduto novantenne nei giorni scorsi a Parigi, girava una storiella che sempre suscitava ilarità, negli ambienti di Potere Operaio degli anni settanta. Pare che un giorno il professore padovano già allora considerato un gigante per i suoi studi filosofici e la sua brillante e precoce carriera accademica, fosse particolarmente infuriato. E alla fine fosse sbottato, con queste parole: perché compagni, o noi ci decidiamo a fare un salto di qualità nella lotta politica di fabbrica, oppure finisce in un solo modo, che spariamo. Dopo un attimo di sconcerto, i compagni erano scoppiati in una grande risata. Solo lui, il Toni, pareva disorientato, prima di rendersi conto dell’equivoco su quella prima persona plurale del verbo sparire che coincideva con quella del verbo sparare.
di Riccardo Lo Verso
Il Foglio, 19 dicembre 2023 Un girotondo impazzito al quale hanno preso parte giudici, investigatori, pentiti, giornalisti e molti cavalieri della fuffa. Dodici dibattimenti, dodici sentenze, nessuna certezza. Ci sono saliti in tanti e molti altri lo faranno. Chissà chi ha avviato l’ingranaggio. Non c’è tempo di porsi domande. La grande giostra gira veloce. E la velocità confonde, risucchia la netta differenza fra i figli del dolore, che ne avrebbero volentieri fatto a meno, e chi sgomita per trovare posto e ingrassare l’amor proprio. Fra chi si impegna perché ci crede davvero e chi cerca solo uno strapuntino di notorietà. Fra magistrati e investigatori animati da spirito di servizio e carrieristi.
di Andrea Aversa
L’Unità, 19 dicembre 2023 Aveva 43 anni, un’ex compagna e una figlia. Ha perso la vita il 12 ottobre del 2022. Il caso è stato chiuso: per gli inquirenti è stato un suicidio. Ma un audio giunto alla sorella Marisa e al suo avvocato Armida Decina, segnerebbe una svolta per le indagini, intanto riaperte: la vittima potrebbe essere stata uccisa. L’autopsia chiarirebbe tutto ma l’autorità giudiziaria continua a negarla.
di Luigi Mastrodonato
Il Domani, 19 dicembre 2023 Il testimone. L’autopsia negata. E ora anche l’anomalia sui nomi degli agenti presenti in carcere il giorno della morte. “Stampante rotta”, la versione data ai familiari. Così come le telecamere. Ci sono sempre più ombre attorno alla morte nel carcere di Oristano di Stefano dal Corso, il detenuto romano trovato privo di vita in cella il 12 ottobre 2022. La storia da subito era stata derubricata a suicidio, poi lo scorso ottobre la Procura locale ha riaperto le indagini. Nuovi elementi emersi in queste settimane alludono a una morte violenta e parlano anche di un altro, misterioso, decesso.
di Andrea Ossino
La Repubblica, 19 dicembre 2023 Per Marisa Dal Corso ogni richiesta di esaminare il corpo che viene respinta “è una conferma che qualcosa non torna”. “Lo hanno seppellito con le scarpe di qualcun altro. Dove sono finite le sue?”. “Stefano è stato ammazzato sette volte. Ogni volta che rigettano la richiesta di autopsia mio fratello viene ucciso”. Marisa Dal Corso è una donna forte. Ma un nodo in gola le blocca le parole quando ripercorre la storia del fratello Stefano, il detenuto romano trovato morto nel carcere di Oristano il 12 ottobre del 2022. “Tutto fermo a quel giorno e non se ne esce fuori - dice la donna. Sette richieste di autopsia respinte parlano da sole. È una conferma che qualcosa non torna”.
di Massimiliano De Stefano
giornalelavoce.it, 19 dicembre 2023 Mi auguro replicabile almeno una volta l’anno. Tutti insieme appassionatamente, tutti da una parte della sala, a dimostrare che l’obbiettivo è comune, non ci sono sfumature su alcuni temi, non ci si può dividere tra minoranza e maggioranza. Parliamo del carcere di Ivrea, la prima volta che feci visita, fu in occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dove incontrammo alcuni detenuti i quali realizzarono la panchina rossa. La seconda volta invitato sempre dall’assessora in occasione della “prima teatrale”, trasformata da una lettura, da una storia narrata di un libro, ad una grande performance teatrale, interpretata dai collaboratori di giustizia.
di Roberta Barbi
vaticannews.va, 19 dicembre 2023 L’arcivescovo di Modena poco prima delle Feste ha visitato i reclusi della casa circondariale di Sant’Anna che partecipano al progetto di lavoro come contoterzisti gestito da Coopattiva e finanziato in parte dalla diocesi di Modena-Nonantola. “Buongiorno eccellenza, sono Mario, ho 57 anni, vengo da Napoli e tra un anno e mezzo esco”. Così si sono presentati i detenuti della casa circondariale di Sant’Anna, a Modena, che qualche giorno fa hanno ricevuto la visita del loro arcivescovo, monsignor Erio Castellucci. Naturalmente sono nomi e città di fantasia, ma a colpire il presule è stato proprio questo presentarsi specificando il tempo che manca al loro fine pena, soprattutto in un periodo come l’Avvento che prepara al Natale.
canale3.tv, 19 dicembre 2023 Inaugurato l’anno accademico del Polo Universitario Penitenziario dell’Università e dell’Università per Stranieri di Siena. “La mia notte, come quella di Ovidio. E la mia rinascita tra Iliade e Odissea negli anni dell’isolamento diurno, mentre a migliaia di chilometri di distanza mia moglie vive e ha vissuto sempre lontana ma sempre vicina a me, come “La ragazza di Bube” mandando avanti la famiglia fino a far diventare adulti i miei nipoti. Quindi, lo dico con forza, se volete punire un detenuto, fatelo studiare: quando si entra in carcere ci sentiamo noi le vittime, quando si apre un libro cresce in noi un senso di colpa senza fine. È lì che comincia la nostra punizione: studiando, imparando, comprendendo”.
lacnews24.it, 19 dicembre 2023 L’obiettivo è diminuire sintomi depressivi legati alla detenzione. Il progetto è promosso dal ministero per lo Sport in collaborazione con Sport e salute. Si promuoverà l’educazione motoria, la socialità e la cooperazione. È iniziato a novembre del 2023 il progetto Sport di Tutti-Carceri, iniziativa promossa dal Ministro per lo Sport e i Giovani, in collaborazione con Sport e Salute, che promuove lo sport come strumento ed opportunità di rieducazione per i detenuti, attraverso il potenziamento dell’attività sportiva negli Istituti Penitenziari e Comunità per minorili.
Il Resto del Carlino, 19 dicembre 2023 Fabrizio Maiello presenta il suo libro “Nel carcere dei matti delinquenti”, raccontando la sua esperienza di 14 anni in OPG. Intervengono Maria Grazia Fontanesi, Federico Amico e Franca Garreffa. L’incontro tratta di dignità dei detenuti e inclusione sociale. Fabrizio racconta come una sfera di cuoio gli abbia dato una possibilità di salvezza.
garantedetenutilazio.it, 19 dicembre 2023 Coinvolti i detenuti dei corsi di serigrafia di Rebibbia, Regina Coeli e Terza Casa nella realizzazione di due t-shirt contro la violenza sulle donne. Sabato 16 dicembre a Roma, al Polo Culturale Educamedia è stato presentato il progetto che porterà negli istituti scolastici di Roma e del Lazio la proiezione del film documentario “Made in Jail” di Matteo Morittu e Gianluca Calabria, iniziativa sostenuta anche da Stefano Anastasia, Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, con la partecipazione di Silvio Palermo, deus ex machina dell’associazione Made in Jail, che da 35 anni aiuta le persone detenute - ed ex detenute - a reinserirsi nel tessuto sociale, culturale e lavorativo tramite i suoi corsi di serigrafia in carcere ...
rainews.it, 19 dicembre 2023 La selezione porterà alla formazione di una squadra di 14 detenuti dopo aver girato gli istituti di tutta Italia. Arriva a Roma, sul playground del Colle Oppio con vista Colosseo, il progetto The Cagers, che sta girando le carceri italiane per mettere insieme una squadra di basket di detenuti, con i 14 prescelti che saranno anche protagonisti di una docu-fiction. Una selezione effettuata da ex giocatori professionisti, ora approdata nella capitale ma nata da un incontro a Trieste e che tornerà per la sua seconda fase nella città giuliana, dove si allenerà il futuro team.
AFFARI SOCIALI
di Roberto Saviano
Corriere della Sera, 19 dicembre 2023 Avevo iniziato a scrivere queste righe col tono della farsa, volevo dileggiare quella stampa sovranista e ottusa (soprattutto ottusa, ma anche sovranista, house organ della peggiore destra che l’Italia abbia avuto dal secondo dopoguerra) che lavora quotidianamente sbattendo in prima pagina il mostro, anzi, creando ogni giorno un mostro da sbattere in prima pagina. Anzi, credendo di essere addirittura capace di creare mostri, senza capire che il mostro, in questo caso, sta negli occhi di chi guarda che osserva il mondo con lenti deformate.
di Daniela Fassini
Avvenire, 19 dicembre 2023 Cutro non è servita: +60% di morti da inizio anno. La denuncia di Oim e Ong: perdono la vita 8 persone al giorno. I 61 dispersi di sabato scorso potevano essere salvati. Fa ancora male l’ennesimo naufragio nel Mediterraneo di sabato scorso. L’ennesima strage che poteva essere evitata. Le Ong che navigano in lungo e in largo tra il Nord Africa e l’Europa lo sanno bene. Fintanto che nulla cambierà si continuerà a morire. E resta la rabbia che questi ultimi 61 “dispersi” (il termine tecnico che indica i morti ma che rimarranno tali fintanto che non saranno ritrovati i corpi senza vita in mare) si sarebbero potuti salvare.
di Massimo Pisa
La Repubblica, 19 dicembre 2023 Docce ghiacciate, poco cibo e risse. Il capogruppo Pd in Regione, Pierfrancesco Majorino e il collega Paolo Romano sono entrati nella struttura dove le condizioni di vita sono ancora disumane. Il principe Tomasi di Lampedusa, buonanima, avrebbe saputo pennellare la situazione con sapienza. “La sostanza vera”, sintetizza il capogruppo Pd in Regione, Pierfrancesco Majorino, “è che abbiamo trovato l’ente gestore lì bello al suo posto”.
di Federico Malavasi
Il Resto del Carlino, 19 dicembre 2023 Il segretario provinciale Minarelli: “Centri inumani che creano insicurezza”. Segala (Unione comunale): “Diamo vita a un movimento con i cittadini”. I Dem all’attacco del “modello Cpr”, il centro di permanenza per i rimpatri che - siamo sempre sul campo delle ipotesi e con uno studio di fattibilità in corso - potrebbe sorgere anche a Ferrara o in una zona del basso ferrarese. “Un modello - tuonano Nicola Minarelli, segretario provinciale del Pd, e i componenti dei gruppi consiliari comunali e provinciale - totalmente sbagliato. Lo ribadiremo chiaramente in tutto il territorio ferrarese, per questo in tutti i consigli comunali ...
di Francesco Grignetti
La Stampa, 19 dicembre 2023 Meloni, Sunak e Rama non sono i primi a cercare una soluzione esterna al problema: al tentativo del 2018 si associò Conte. L’intesa tra Giorgia Meloni, Edi Rama e Rishi Sunak ha in filigrana un obiettivo comune: spedire i migranti il più lontano possibile, a qualunque prezzo, e addio agli scrupoli umanitari. Se questo è il fine, il terzetto di palazzo Chigi è in nutrita compagnia. Già perché la pazza idea di liberarsi di un “fardello” che ha costi politici notevoli, specie per i governi di destra, viene da lontano e attrae molti Paesi europei.
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 19 dicembre 2023 La vendetta dell’individuo singolo oggi viene considerato un reato. La vendetta condotta da un esercito in nome di una nazione invece viene accettata come prassi politica. Dobbiamo pensare che la differenza fra giustizia e vendetta stia solo nella inconfutabilità di una autorità riconosciuta? Ho usato la parola vendetta in un dialogo pubblico a proposito della reazione di Israele all’orribile massacro di Hamas e sono stata subito redarguita dicendo che Israele non si vendica ma fa giustizia. Non ho avuto il tempo per rispondere, ma penso che sia interessante approfondire. Cosa è che distingue la vendetta dalla giustizia?
di Gianfranco Pagliarulo*
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2023 Non credo di sbagliare interpretando la pietà come condivisione del dolore e perciò come sua rappresentazione. La Pietà di Michelangelo ne incarna simbolicamente il sentimento e il principio. Il più significativo archetipo della pietà mi pare la morte del figlio, perché rappresenta per il genitore lo strappo più feroce alla legge di natura.
di Cosimo Caridi
Il Fatto Quotidiano, 19 dicembre 2023 Il quotidiano israeliano Haaretz ha scoperto dove finiscono i prigionieri gazawi dell’Idf, “tutti terroristi”, anche i 14enni. Detenuti senza accuse precise, bendati, denudati e trasportati sui camion nel deserto del Negev senza dare notizie ai familiari. Il quotidiano israeliano Haaretz ha scoperto dove finiscono i prigionieri gazawi dell’Idf, “tutti terroristi”, anche i 14enni.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 19 dicembre 2023 “Condizioni preoccupanti” per la donna detenuta a Budapest da 11 mesi. Ventidue Garanti regionali, comunali e provinciali dei detenuti ha firmato un appello diretto alla premier Meloni e al ministro degli Esteri Tajani sulla situazione di Ilaria Salis, dallo scorso febbraio detenuta a Budapest perché accusata di aver aggredito due neonazisti. La vicenda, peraltro, interessa anche un altro italiano, Gabriele Marchesi, che la giustizia ungherese vorrebbe gli venisse consegnato dall’Italia sempre per un’accusa di aggressione. Sul punto la Corte d’Appello di Milano deciderà il prossimo 16 gennaio, con la procura generale che ha già fatto presente di essere contraria alla sua estradizione.
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