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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di martedì 4 aprile 2023
Ristretti Orizzonti, 4 aprile 2023 Caro Papa Francesco, vogliamo rivolgerti un pensiero e una richiesta accorata. Il pensiero è per la tua salute, che ci sta particolarmente a cuore, la richiesta è di non dimenticarti di noi detenuti, e delle nostre famiglie.
di Liana Milella
La Repubblica, 4 aprile 2023 Sono 740 i condannati sottoposti alla misura speciale, di cui 12 donne. Sono tutti mafiosi, tranne tre terroristi e l’anarchico Cospito. “Troppi” detenuti al 41bis. “Per troppo tempo”. “Fino all’ultimo giorno di detenzione”. “Con restrizioni assurde come l’obbligo di comprare solo una melanzana e una zucchina”. “Con un 41bis dentro lo stesso 41bis, con oltre 40 persone chiuse nelle cosiddette ‘aree riservate’, sottosezioni con soli 2-4 detenuti”.
di Angela Stella
Il Riformista, 4 aprile 2023 La denuncia nel rapporto del garante dei detenuti Palma. Alcune restrizioni “non appaiono allineate alla finalità del regime detentivo”. C’è una “sospensione del trattamento”. Così si rischia di violare la Costituzione.
di Eleonora Martini
Il Manifesto, 4 aprile 2023 Il Rapporto e le richieste del Garante dei detenuti Mauro Palma. Alfredo Cospito ma non solo. Sottoposte al regime di detenzione speciale 41bis ci sono attualmente circa 740 persone, tra cui 12 donne, distribuite in 60 sezioni all’interno di 12 carceri. A parte il detenuto anarchico e tre brigatisti rossi del tempo che fu, sono tutti condannati (613) o in custodia cautelare (121) per associazione a clan mafiosi. Sei gli uomini internati nella “Casa lavoro” di Tolmezzo di cui solo due sono ancora in età lavorativa e operano ...
di Damiano Aliprandi
Il Dubbio, 4 aprile 2023 Alla lettura della trasmissione si contrappone l’analisi scientifica del Garante dei detenuti. Che sottolinea come il regime differenziato sia lontano dal suo scopo originale. Da una parte c’è il programma in prima serata Report che sul 41 bis utilizza il solito metodo dietrologico, dall’altra il Garante nazionale delle persone private della libertà che attraverso le visite in tutte le sezioni e una lettura scientifica dei fatti, ci riporta alla cruda e nuda realtà di un regime differenziato che è sempre più duro e lontano anni luce dal suo scopo originario.
di Alessandro Capriccioli*
Il Dubbio, 4 aprile 2023 La destra dice di volerli difendere ma poi li costringe a passare i primi anni della loro vita in prigione. Dopo i partecipanti ai rave, i migranti e le coppie omosessuali, nei giorni scorsi il governo ha individuato un’altra categoria di persone che occorre neutralizzare per salvaguardare l’incolumità dei cittadini: le “borseggiatrici”.
di Valentina Stella
Il Dubbio, 4 aprile 2023 Sit in davanti al tribunale di Roma con Elly Schlein e il Garante Palma. A fine mese il Gup deciderà se mandare alla sbarra gli 007 egiziani, inviare gli atti alla Consulta, o chiudere il caso.
ansa.it, 4 aprile 2023 Il decesso durante la visita di un sindacato della polizia penitenziaria. L’istituto ha 23 agenti sospesi per violenze. Un detenuto è morto ieri mattina, lunedì 3 aprile, nel carcere di Biella mentre era in corso la visita alla struttura da parte della Fp Cgil Polizia Penitenziaria. A dare la notizia i componenti della delegazione sindacale Mirko Manna Fp Cgil nazionale, Cristina Martiner Bot Segretaria Generale Fp Cgil Biella e Vanja Cecchini Segretaria Regionale Fp Cgil Piemonte.
di Valerio Papadia
fanpage.it, 4 aprile 2023 Salvia venne ucciso a Napoli, in un agguato, per ordine del boss Raffaele Cutolo: era il 14 aprile del 1981. Una figurina, di quelle che si attaccano sui famosi album da collezione, affinché non si sbiadisca mai il ricordo di Giuseppe Salvia, vicedirettore del carcere napoletano di Poggioreale ucciso dalla camorra in un agguato il 14 aprile del 1981. Questa l’iniziativa dell’associazione “Figurine forever” di Bologna che oggi, proprio nel carcere partenopeo, ha presentato la figurina dedicata a Salvia: l’ex vicedirettore di Poggioreale ...
di Alessio Liberini
Il Mattino, 4 aprile 2023 La tesi di laurea in Scienze erboristiche, l’emozione della cerimonia davanti ai parenti. “Cambiare si può”, anche se si è dietro le sbarre ed il futuro sembra solo incertezza. A dimostrarlo, fungendo da esempio positivo per tutti, sono stati i primi due laureati del Polo Penitenziario Universitario della Federico II che oggi hanno discusso, all’interno palestra dell’Alta sicurezza dell’Istituto Penitenziario, la loro tesi di laurea in Scienze erboristiche. Ed ora, dopo una cerimonia emozionante tenuta alla presenza di parenti e detenuti ...
torinoggi.it, 4 aprile 2023 I Radicali italiani lanciano la campagna “Devi vedere”. Nella casa Circondariale Lorusso e Cutugno 1.400 detenuti: “In alcune sezioni sovraffollamento del 145%”. Portare i cittadini in carcere, per far vedere con i loro occhi come si vive dietro le sbarre. Quali sono i rumori, gli odori. Perché dentro il carcere la vita non è una fiction, come nella seguitissima Mare Fuori.
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 4 aprile 2023 Il Conservatorio “Martini” di Bologna ha ospitato nello scorso fine settimana la seconda edizione di “Musica e arti per i diritti umani”. Le giornate di studi giuridici e interdisciplinari sono state ideate dall’avvocato Alessandro Valenti (docente di diritto dello spettacolo nel Conservatorio di Bologna), nonché curatore del progetto realizzato nel capoluogo felsineo.
di Claudio Bottan
vocididentrojournal.blogspot.com, 4 aprile 2023 “Dammi la mano sinistra e l’altra appoggiala sotto il gomito. Stai dritto e quando lo dico io mi lasci andare. Un, due, tre...stai dritto, senza paura. È come un giro di valzer, e vai così. Adesso molla!”. No, non è una lezione al corso di ballo. Sono le istruzioni di Simona al suo Claudio per il giro di valzer che le permette di passare dalla carrozzina al letto, con un’ironia che mette a proprio agio anche il più impacciato e impaurito tra gli amici. “Le riesce benissimo, perché ti fa sentire come il cavaliere ...
AFFARI SOCIALI
di Dacia Maraini
Corriere della Sera, 4 aprile 2023 Oggi, dopo anni di pace e di scambi che sembravano comportare una convivenza globale, probabilmente per reazione ai cambiamenti climatici, alla crisi economica, alla siccità, alla fame, alle pandemie, assistiamo alla nascita di una ondata di insofferenza contro tutto e contro tutti.
di Luigi Manconi
La Repubblica, 4 aprile 2023 Qual è il rapporto tra il filosofo Giovanni Gentile e il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli? Quest’ultimo ha presentato una proposta di legge per riqualificare come reato, punibile con la reclusione, gli atti osceni in luogo pubblico (oggi illecito amministrativo), prevedendo l’attenuante per chi abbia provveduto ad occultarli attraverso “l’appannamento o la copertura dei vetri” dell’autovettura dove li si compie.
di Jacopo Storni
Corriere della Sera, 4 aprile 2023 Tra gli ospiti della comunità residenziale “La Mammoletta” per conto della Fondazione Exodus all’isola d’Elba: “La cosa più dolorosa è che arrivano sempre più piccoli: ragazzi di 13, 14, 15 anni. Così proviamo a fargli riprendere la loro vita dietro storie di adozioni, bullismo ricevuto, genitori separati. Non sono delinquenti, la loro violenza è la conseguenza di un loro disagio, una frustrazione profonda”.
di Carlo Lania
Il Manifesto, 4 aprile 2023 Oggi vertice a Palazzo Chigi. Le proposte che verranno discusse non sono nuove e tradiscono le difficoltà con cui il governo cerca di far fronte all’impennata di sbarchi sulle nostre coste. Le proposte che verranno discusse non sono nuove e tradiscono le difficoltà con cui il governo cerca di far fronte all’impennata di sbarchi sulle nostre coste. Si va dalla (storica) necessità di stipulare nuovi accordi bilaterali con i paesi di origine dei migranti per dare impulso ai rimpatri, al pressing sui sindaci per coinvolgerli nell’accoglienza.
di Vincenzo R. Spagnolo
Avvenire, 4 aprile 2023 Oggi a Palazzo Chigi è in programma l’attesa cabina di regia per mettere a fuoco un piano relativo alla gestione dei flussi migratori e all’accoglienza. “Non c’è un numero standard da aumentare o diminuire. Quello che serve, uno lo richiede e cerca di portarlo”. È il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, impegnato al VinItaly, a confermare come il governo non abbia ancora individuato una cifra sulla quale assestarsi per fissare la quota di d’ingressi legali per lavoratori stranieri (che il dl Cutro ora organizza su base triennale).
di Maria Novella De Luca
La Repubblica, 4 aprile 2023 Nel 2015 fu accusato di aver pilotato un’imbarcazione di disperati partiti dalla Libia e naufragata sulle coste di Taranto. Fu condannato dopo un processo sommario, senza un interprete: “Non capivo nulla, parlavo soltanto il mio dialetto Madinga, so solo che un uomo di un altro barcone mi aveva indicato”. Ora l’associazione “Baobab Experience” chiede la revisione: “Abbiamo letto le sentenze, nessuna vera prova, un’enormità di vizi procedurali”.
di Federica Valcauda*
Il Dubbio, 4 aprile 2023 Mancanza di informazione e proibizionismo fanno solo gli affari delle mafie. La cocaina è la sostanza di questo secolo, usata da un range di persone ampio e di diversa estrazione sociale, modificata a seconda delle esigenze ma con l’unica certezza dei danni arrecati rispetto all’aumento progressivo della quantità in circolazione. L’ultimo ‘ Global cocaine report’ dell’agenzia UNODC ci dice che dal 2020 al 2021 la coltivazione di coca è aumentata del 35%, le zone del mondo in cui c’è maggiore utilizzo sono l’Europa e l’America del Nord ...
La Repubblica, 4 aprile 2023 Le valutazioni e il pronunciamento del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. La pena di morte esiste ancora in tutto il mondo ed è praticata in 58 Stati: Egitto, Libia, Nigeria, Somalia, Sudan, Usa, Iran, Iraq, Giappone, Cina, Corea del Nord, Pakistan, Tailandia, Vietnam ed Emirati Arabi. “Per molti anni l’ONU si è opposta alla pena di morte in ogni circostanza”, ha detto Volker Türk, capo delle Nazioni Unite per i diritti umani. “Condivido questa posizione con la più ferma convinzione, perché è la promessa contenuta ...
di Riccardo Noury*
Il Domani, 4 aprile 2023 Attualmente, con oltre 100mila detenuti, circa l’1,5 per cento della popolazione, El Salvador ha il più alto livello di incarcerazione al mondo. Il “modello Bukele” è la versione estrema del paradigma “meno diritti, più sicurezza”. Attrae consenso, perché cambia gli attori e i luoghi, non più visibili, della violenza: da quella delle bande criminali in strada a quella dello stato nelle carceri.
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