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Notiziario quotidiano dal carcere
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Edizione di lunedì 24 ottobre 2022
CARCERI
di Riccardo Polidoro
Il Riformista, 24 ottobre 2022 La custodia cautelare in carcere di Pietro Ioia, garante delle persone private della libertà per l’area della Città Metropolitana di Napoli, è stato un macigno che si è abbattuto su un terreno già disastrato e rischia, dopo quest’ulteriore deterioramento, di precipitare definitivamente nell’abisso del giustizialismo più deleterio.
di Massimo Martinelli
Il Messaggero, 24 ottobre 2022 “Leggete qualche libro in più e qualche saggio giuridico in meno”, disse ai colleghi più giovani al momento di andare in pensione. Era il febbraio del 2017 e Carlo Nordio chiuse per l’ultima volta il suo ufficio di pm a Venezia e cominciò a dedicare parte del suo tempo alle sue passioni: la storia, la musica classica, Shakespeare, il cavallo e la sua Treviso. Ma soprattutto, e ancora, la Giustizia. Saggi, convegni, bozze di riforme. Fino all’ultimo referendum sulla giustizia, la scorsa primavera: Nordio era presidente del comitato per il Sì.
di Ezia Maccora*
La Stampa, 24 ottobre 2022 L’1 novembre 2022 entrerà in vigore la riforma della giustizia penale. Una riforma di sistema che non prevede una disciplina transitoria. Il progetto di riforma coinvolge infatti tutti i segmenti del procedimento e del processo penale. Ma l’ufficio che, più di ogni altro, sarà da subito interessato da nuove competenze e da diverse regole di giudizio è quello del giudice delle indagini preliminari (Gip) e dell’udienza preliminare (Gup).
di Virginia Piccolillo
Il Corriere della Sera, 24 ottobre 2022 “Mai, mai e poi mai, ho pensato alla separazione delle carriere come primo passo verso un controllo del governo sul pubblico ministero. Mi fa inorridire solo l’idea”. Carlo Nordio sta tornando in treno a Treviso dopo la nomina a ministro della Giustizia per fare una valigia adeguata al suo nuovo incarico.
di Gian Domenico Caiazza
Il Riformista, 24 ottobre 2022 Abbiamo più volte ricordato quanto sia fondamentale una regola del processo penale che si chiama “immediatezza della deliberazione”: il giudice che emette la sentenza deve essere il medesimo che ha partecipato all’intero dibattimento, ha ascoltato i testimoni, i consulenti, i periti, ed ha acquisito (o non acquisito) documenti ed altre prove. Se il giudice cambia, occorre ripetere l’istruttoria (“a pena di nullità assoluta” proclama severamente la norma).
di Gennaro Grimolizzi
Il Dubbio, 24 ottobre 2022 L’Anm ha pubblicato sul proprio sito centinaia di foto, raccolte dagli stessi protagonisti della giurisdizione: una mappa, da Nord a Sud, della condizione di aule e uffici giudiziari nei quali sono costretti a lavorare magistrati, avvocati e personale amministrativo.
di Claudia Morelli
Italia Oggi, 24 ottobre 2022 L’applicazione dell’intelligenza artificiale al modo forense sta cominciando a vedere la luce con diversi progetti in fase sperimentale, almeno in Italia. Non mancano, naturalmente, i problemi legali alla regolamentazione di questo settore. In attesa che la Ue sciolga i nodi sul livello di rischio dei sistemi.
di Marino Longoni
Italia Oggi, 24 ottobre 2022 Si fa presto a dire Intelligenza artificiale. E magari pensare di risolvere in questo modo la lentezza dei processi e la non prevedibilità delle sentenze. In realtà le cose non sono così semplici. Perché l’attività giurisdizionale non è un fatto meccanico ma è un’attività complessa.
di Giusi Fasano
Corriere della Sera, 24 ottobre 2022 Il procuratore capo di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, ha inflitto un’ammenda a tre testimoni che non si sono presentati, nonostante che l’udienza non si sia tenuta per mancavano microfoni e impianti audio e il pannello sul quale proiettare video era un collage di fogli A4 appiccicati al muro con lo scotch.
di Riccardo Radi*
Il Dubbio, 24 ottobre 2022 Dopo 3 mesi di carcere, davanti allo spettro di un lungo processo per favoreggiamento in un omicidio, la donna patteggia. Poi il presunto omicida viene assolto e arriva la revisione della sentenza.
di Salvo Fleres
La Discussione, 24 ottobre 2022 Il mondo delle carceri presenta un tasso di autoreferenzialità non comune. Solo la presenza e la verifica costante di quali siano le condizioni reali può rappresentare un elemento di garanzia circa l’oggettivo rispetto dei diritti dei reclusi e persino di quelli del personale, sempre inferiore alle esigenze quotidiane.
di Viviana Lanza
Il Riformista, 24 ottobre 2022 Carcere di Poggioreale. Da giorni è sotto i riflettori per essere stato il luogo in cui, secondo la più recente inchiesta della Procura di Napoli, sarebbero avvenuti gli scambi di droga e telefoni tra il garante di Napoli Pietro Ioia e alcuni detenuti. E continua ad essere il carcere simbolo delle criticità del sistema penitenziario, per via del sovraffollamento innanzitutto ma anche a causa di tutto quello che manca.
di Gabriele Farina
Gazzetta di Reggio, 24 ottobre 2022 Il rapporto 2022 di Antigone: riscoperti sport e teatro in carcere dopo l’emergenza. D’Amaro: “Reggio è stata una delle prime strutture a riprendere i colloqui in presenza”.
di Federico Mellano
cuneodice.it, 24 ottobre 2022 Iniziativa del Comune per l’inserimento lavorativo delle persone che hanno avuto problemi con la giustizia. Dal 2010 il Comune di Centallo è in prima linea per la realizzazione dei cantieri di lavoro destinati a coloro che risultano più vulnerabili e a rischio di discriminazione.
ansa.it, 24 ottobre 2022 Un delitto inspiegabile, ricreato durante un laboratorio in carcere, nei confini tra memoria e trauma, racconto e manipolazione delle emozioni. È il filo che segue “I nostri ieri” il film di Andrea Papini, con Peppino Mazzotta, Francesco Di Leva, Daphne Scoccia, Maria Roveran, Denise Tantucci e Teresa Saponangelo che debutta alla Festa del cinema di Roma in Alice nella città per poi arrivare in sala con Atomo Film a gennaio.
di Mariangela Bisanti
rainews.it, 24 ottobre 2022 Nuove puntate per raccontare storie di detenzione: La Spezia, Pontedecimo, Imperia e Sanremo. Le storie di chi è recluso e di chi lavora dietro le sbarre alla Spezia, Pontedecimo, Imperia e Sanremo: cinque puntate per raccontarvi la detenzione vista dal di dentro. Dai progetti di recupero che si scontrano con il cronico sovraffollamento alla massiccia presenza di detenuti stranieri che quasi mai possono contare su un mediatore culturale, fino alla carcerazione femminile e alle conseguenze che comporta: la maternità dentro una cella o la lontananza dai figli.
di Riccardo Noury*
Il Fatto Quotidiano, 24 ottobre 2022 Sull’incendio divampato la sera del 15 ottobre nella famigerata prigione di Evin sono circolate diverse ricostruzioni. Le autorità iraniane hanno attribuito, cambiando più volte versione, la responsabilità ai detenuti, definiti dal capo della magistratura Gholamhossein Mohseni Ejei “agenti del nemico… che hanno facilitato il lavoro dei centri e degli uffici sionisti, americani e britannici coinvolti nell’alimentare la guerra e generare disordini”.
DOCUMENTI
APPUNTAMENTI
La Newsletter di Liberi dentro – Eduradio & Tv dal 24 al 30 ottobre 2022
Incontro - dibattito del Caffè Teatrale: "Il carcere e la città" (Torino, 26 ottobre 2022)
Seminario: "Architettura Vs Edilizia. Le sfide del carcere contemporaneo" (Torino, 28 ottobre 2022)
Presentazione del libro: "Il malinteso della vittima", di Tamar Pitch (Firenze, 11 novembre 2022)
CONCORSI
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