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Castelli: riforma ordinamento deve diventare legge
La Gazzetta del Mezzogiorno, 28 maggio 2004
Il Ministro della Giustizia, Roberto Castelli, non è più disposto ad accettare rinvii. Entro novembre, il disegno di legge sulla riforma dell’ordinamento giudiziario dovrà essere licenziato. "Altrimenti - sussurra il ministro, a Taranto per partecipare a un convegno organizzato dall’Amministrazione Comunale - la Casa delle Libertà avrà perso una grande occasione per dare una svolta ad un sistema giudiziario ormai collassato". Come previsto, i giudici aderenti all’Associazione nazionale magistrati hanno disertato il convegno per polemica, affidando al dott. Michele Ancona, componente del direttivo centrale dell’Anm, la lettura di un documento che critica sia la riforma che l’atteggiamento, definito "intransigente", del Ministro (ne riferiamo a parte). Ma il Guardasigilli non ha battuto ciglio. "Sono due anni e mezzo che dialoghiamo, il fatto che questo Ministro voglia dialogare è testimoniato dalla mia presenza qui a Taranto. Non c’è alcuno strappo da ricucire con i giudici". "Guarda caso - ha aggiunto il ministro - la maggioranza dei magistrati ha deciso di non venire. Mi sembra la prova provata di chi vuole il dialogo e chi invece lo rifiuta. Io sono qui per parlare. Loro non ci sono. E chi ha parlato ha detto cose inesatte. Il testo è stato variato molte volte. E’ ora di finirla con le difese corporative". Il Salone degli Specchi di Palazzo di città era gremito in ogni ordine di posto, stile convention politica. Dopo l’intervento del sindaco Rossana Di Bello, che ha parlato delle carenze strutturali degli uffici giudiziari di Taranto ed ha manifestato al Ministro la necessità di una rivisitazione, sul piano finanziario, del progetto della "Cittadella della Giustizia", sono intervenuti l’on. Luigi Vitali, il giudice Michele Ancona, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Angelo Esposito, il presidente della Camera Penale Cesare Mattesi e il giudice Vincenzo Scardia, della direzione distrettuale di Lecce dell’Anm. Il Ministro Castelli ha tratto le conclusioni di un convegno animato anche dal plateale gesto di quattro esponenti del movimento politico Antenna Taranto 6 (Loredana Nobile, Mimmo Ciraci, Vito Tarantino e Angelo Micoli), che hanno mostrato le manette ai polsi richiamando l’attenzione sulla battaglia giudiziaria dell’ex sindaco Giancarlo Cito, finito in carcere nonostante le precarie condizioni di salute. "Non commento le sentenze - ha precisato il Ministro - anche se ho seguito le disavventure dell’on. Cito dal punto di vista umano. Mi risulta che i suoi difensori abbiano impugnato il provvedimento del Tribunale". Un ultimo riferimento alle proteste dei magistrati. "Stiano tranquilli" taglia corto il Guardasigilli. "La nostra Costituzione garantisce l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Non c’è alcuna ingerenza politica". Ma il braccio di ferro continua. Ed i giudici non sembrano disposti ad accettare alcun compromesso. Napoli: a Poggioreale 52enne muore per probabile infarto
Il Mattino, 28 maggio 2004
L’ipotesi più accreditata è che sia stato ucciso da un infarto. Ma sulle cause del decesso si saprà molto di più nei prossimi giorni, dopo l’autopsia. Salvatore Foria, soprannominato "pellecchiella", per un decennio, fino alla sua cattura, fu incontrastato capo di un’agguerrita organizzazione camorristica, in guerra da una parte con gli Anastasio di Sant’Anastasia, dall’altra con la cosca Egizio di Casalnuovo. Il clan Forio, dedito soprattutto alle estorsioni e al traffico di droga, è stato decapitato con diverse operazioni dei carabinieri di Castelcisterna all’inizio degli anni ‘90. Salvatore Foria ha all’attivo anche un’evasione. Riuscì a fuggire nel corso di una visita medica dal Cto di Napoli, ma venne riacciuffato. Ultimamente era stato accusato e quindi sottoposto a procedimento giudiziario, ancora in corso, per la morte del vigile urbano Urriano, il cui corpo non è mai stato ritrovato e che avrebbe ucciso, secondo le rivelazioni di una collaboratrice di giustizia, con le proprie mani. Pena morte, campagna Toscani per "Nessuno tocchi Caino"
Kataweb, 28 maggio 2004
Riparte oggi la campagna online "Ferma la pena di morte via internet", per promuovere una moratoria universale delle esecuzioni presso l’assemblea generale alle Nazioni Unite. La campagna è organizzata dall’associazione "Nessuno tocchi Caino". Trenta secondi di in-giustizia, in-tolleranza, in-coscienza, in-coerenza raccontati nello spot, che passerà su internet e in tv sul canale satellitare Planet, con caratteri sovraimpressi e con alcune immagini tratte dal video girato nel braccio della morte di un carcere americano da Oliviero Toscani e dal figlio Rocco per la campagna "We on dead row", realizzata con la collaborazione (poi interrotta) di Benetton nel 2000. Alla campagna di raccolta firme on-line si potrà partecipare attraverso uno dei 200 siti internet italiani che partecipano all’iniziativa: la campagna farà ora tappa ad Atene, Parigi, Londra, Tokyo e New York, per concludersi con una manifestazione virtuale nel giorno in cui, probabilmente in autunno, le firme verranno inviate all’Onu. L’obiettivo di Nessuno tocchi Caino, che sta già cercando sponsor per il prossimo progetto, dedicato all’Africa, è di raggiungere le 100 mila firme: attualmente sono 40 mila le sottoscrizioni ottenute, con nomi celebri di premi nobel, come Rita Levi Montalcini e il Dalai Lama e di personalità della cultura e dello spettacolo, da Isabelle Allende a Carla Fracci, da Bernardo Bertolucci a Gore Vidal. Roma : a Rebibbia Femminile Progetto "Ricomincio con Fido"
Galileo, 28 maggio 2004
"Spero di essere tanto buono quanto pensa il mio cane". Chi dovesse trovarsi un giorno a passare davanti al penitenziario di Mansfield in Ohio (Usa) non potrebbe fare a meno di notare questo cartello scritto a mano, appeso davanti alla prigione. Parole che celano una storia d’amicizia tra il detenuto, autore del cartello, e il cane che per mesi ha addestrato fino a farne un perfetto "assistente" per disabili. Storie come queste accadono di frequente nelle carceri americane, da quando, nel 1981, Pauline Quinn, una suora domenicana animata dalla passione per questi quadrupedi, ha introdotto il Prison Dog Program. Ora la versione italiana di questo progetto, rielaborata da Massimo Perla, noto addestratore di cani, e da Sirio Paccino, presidente dell’Associazione ConFido, giunge in Italia nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia a Roma. Dove da marzo scorso si tiene il primo corso di formazione per preparatori di cani da assistenza per disabili. "Il progetto ConFido era un sogno che avevo da anni: mettere la mia professionalità e la mia passione al servizio di uno scopo realmente utile per tutti coloro che ne sono coinvolti", racconta Perla, che, tra gli altri, ha addestrato alcuni dei cani resi famosi da spot pubblicitari e da film per la tv e per il cinema. "In questo progetto, infatti, il cane diviene un tramite tra il detenuto, che viene stimolato dalla responsabilità del compito affidatogli quotidianamente e che, oltretutto, impara un mestiere che ne facilita il reinserimento nella società, e il disabile, che viene così aiutato nelle difficoltà pratiche della vita. Non ultimo, a essere aiutato è anche lui, il cane, nella maggior parte dei casi prelevato dal canile comunale e, al termine dell’addestramento, affidato a una famiglia". "Il corso", va avanti Perla, "comprende, a oggi, sei detenute, otto istruttori e tre cani che lavorano insieme, sotto la mia supervisione, quattro volte alla settimana in un campo di addestramento e in una zona appositamente costruita per il lavoro con la sedia a rotelle". Le lezioni, teoriche e pratiche, si basano su materie quali la conoscenza del comportamento e del linguaggio del cane, l’importanza del gioco nel suo apprendimento, gli esercizi di obbedienza e quelli di educazione a seconda delle specifiche finalità di preparazione decise. In futuro, inoltre, sono previste anche lezioni di agility dog, disciplina che consiste nel far percorrere al cane un percorso a ostacoli nel minor tempo possibile sulla base di comandi appropriati. "Abbiamo cominciato a lavorare alla realizzazione di quest’idea già tre anni fa", continua Perla, "ma il corso è potuto partire solo nel marzo scorso a causa dei numerosi ostacoli incontrati fin da subito: dall’impossibilità di tenere i cani in strutture che non prevedono box o luoghi a essi specificatamente dedicati, alla necessità per gli agenti di seguire tutti gli spostamenti delle detenute, fino all’incredulità delle amministrazioni penitenziarie di fronte a una proposta che a loro suonava del tutto nuova e quantomeno bizzarra". L’idea, tuttavia, è piaciuta alle detenute del carcere romano ed è stata accolta con favore dai quei disabili, di cui Paccino si fa portavoce: "Accendere e spegnere la luce, tirar fuori i panni dalla lavatrice, togliersi un calzino o anche semplicemente stendere le gambe sul letto sono gesti, più o meno quotidiani, che non tutti, però, possono compiere. Non un disabile per esempio", afferma Paccino". Ma che un cane può fare al suo posto, magari, dopo essere stato compagno di cella di qualche detenuto che lo ha addestrato allo scopo". Ma non è solo una questione di utilità pratica. "L’amicizia con un cane è capace di provocare un forte coinvolgimento emotivo: gli scodinzolamenti e le feste, infatti, sono la dimostrazione della gioia e dell’affetto disinteressato che caratterizza questi amici a quattro zampe. E che può anche darti la spinta per superare certi momenti e certe difficoltà". Nell’Ohio, dove è affisso quell’insolito cartello, il Prison Dog Program viene applicato in 30 delle sue 33 prigioni, dove i carcerati convivono con 375 cani, mentre in tutti gli Stati Uniti sono 80 fino a oggi i penitenziari che prevedono al loro interno canili e corsi di formazione per i detenuti. Con il risultato, oltretutto, di aver ridotto del 40 per cento, secondo un sondaggio effettuato negli Usa, la violenza dentro le carceri. "Ora che abbiamo cominciato", conclude Paccino, "il nostro obiettivo è quello di estendere presto il Progetto ConFido a tutte le carceri d’Italia". Perugia: 673mila euro per inserimento lavorativo svantaggiati
Redattore sociale, 28 maggio 2004
Con un impegno economico complessivo di 673mila euro - derivanti dal Fondo sociale europeo e dal Ministero del Lavoro - la Provincia di Perugia sta per avviare diversi percorsi di formazione volti all’inserimento e al re-inserimento nel lavoro di persone svantaggiate. Gli interventi sono destinati a immigrati, disabili e detenuti. Per i primi si punta all’acquisizione di "competenze di base e conoscenze linguistiche", interventi che si realizzano anche in attuazione di un accordo di Programma integrativo tra Ministero del Lavoro e Regione dell’Umbria. A questo scopo è prevista una spesa di 353mila euro, compreso l’intervento ministeriale di circa 100mila euro: dieci i corsi, destinati a 216 soggetti immigrati per un totale di 3.095 ore. I corsi si svolgeranno a Città di Castello, Perugia, Foligno, Todi, Tuoro sul Trasimeno, Deruta e Marsciano. Per i soggetti disabili, cinque i corsi previsti: 48 i destinatari, per 2140 ore complessive che comportano una spesa di 206mila euro. Sedi della formazione saranno Perugia, Marsciano, Umbertide, Foligno e Gubbio. Per i detenuti si punta a far loro acquisire competenze in professionali spendibili per il reinserimento sociale e lavorativo. Si tratta di cinque corsi, per complessive 1132 ore, che comportano una spesa di 114mila euro. 70 i detenuti destinatari dei corsi, le cui sedi saranno Perugia e Spoleto Firenze: quinta edizione di "Scendi in piazza" (1 - 9 giugno)
Il "Tavolo Sociale", che riunisce le Associazioni del territorio, col patrocinio del Comune di Impruneta, Assessorati ai Servizi Sociali e alla Cultura, presenta la quinta edizione di "Scendi in piazza". Nell’ambito della manifestazione la Società di San Vincenzo de’ Paoli, fondata da Federico Ozanam nel 1833, sabato 5 giugno è presente dalle ore 10.00 al mercatino delle Associazioni. Alle ore 16.30: testimonianze dal Carcere al mondo esterno: accoglienza e reinserimento nella società. Sarà presente una delegazione di detenute e di detenuti. "Vieni, te lo racconto-teatro", presenta: "Scritti dalla prigione: un mezzo di riscatto, per sentirsi e mantenersi vivi", letture a cura di Paola Coppini e Francesca Pini. Seguirà un brindisi con i nostri ospiti. In caso di maltempo l’incontro si svolgerà presso il Circolo MCL, Parrocchia di Tavarnuzze
Società di San Vincenzo de’ Paoli Consiglio Centrale di Firenze - Consiglio Regionale Toscano Conferenza Opera San Martino - Parrocchia del S. Cuore Tavarnuzze "Stringiamo il mondo in una rete di carità" (F. Ozanam) Napoli: convegno sul calcio nel carcere minorile di Airola
Il Mattino, 28 maggio 2004
È
tutto pronto ad Airola per la quarta edizione del torneo nazionale di calcio
giovanile riservato alla categoria Esordienti che prenderà il via domani ed a
cui parteciperanno le formazioni della Juventus, Milan, Lazio, Napoli, Bari e i
padroni di casa del Real Airola organizzatori della manifestazione. In mattinata alle ore 10 presso il campo sportivo caudino, invece, saranno gli stessi Roticiani e Del Cielo a far effettuare una serie di esercitazioni pratiche ai mini calciatori della categoria Esordienti, alla presenza di istruttori di scuole calcio della provincia.
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