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Difensore: per le carceri sì, per i Cpt no
Il Manifesto, 28 gennaio 2004
Si fa sempre più vicina la costituzione di un collegio di difensori civici per i detenuti. Ieri la Commissione affari costituzionali della camera ha adottato un testo base, che sintetizza le proposte di Prc, Ds e Udc, redatto da Nitto Palma (Fi). Il testo prevede l’istituzione di un collegio di quattro persone, più un presidente nominato d’intesa da camera e senato. Il difensore civico per i detenuti dovrà controllare, insieme al magistrato di sorveglianza, che la detenzione avvenga in conformità delle norme vigenti nazionali e internazionali, nonché che le condizioni delle strutture edilizie e dei servizi garantiscano la dignità dell’individuo. Per questo il difensore potrà ispezionare senza preavviso le carceri. E qui sta la particolarità: se il collegio vorrà visitare un centro di permanenza temporanea per migranti allora dovrà chiedere un’autorizzazione preventiva. Antigone ha salutato con favore l’iniziativa, chiedendo una rapida approvazione, auspicando altrettanta celerità per il ddl contro la tortura.
Il Manifesto, 30 gennaio 2004
Per le persone private della libertà nuove ed ampie forme di tutela saranno garantite da un difensore civico, cioè un’autorità garante ed indipendente composta da un Presidente e da 4 membri nominati dalle due Camere che resteranno in carica quattro anni non prorogabili. Lo prevede il testo unificato messo a punto dal relatore Francesco Nitto Palma di Fi, individuando gli elementi di raccordo tra le varie Pdl presentate in merito da maggioranza ed opposizione. Lo schema normativo prevede che alle dipendenze del Difensore civico opereranno 40 esperti collocati fuori ruolo dalle rispettive amministrazioni. Compiti della nuova figura di tutela sono quelli di concorrere con il magistrato di sorveglianza sul rispetto delle norme costituzionali e delle convenzioni internazionali sui diritti umani nei confronti di ogni detenuto, adottare proprie decisioni su istanze e reclami, effettuare visite ed ispezioni senza autorizzazione in ogni carcere, prendere visione di tutti gli atti riguardanti il recluso fatta eccezione per quelli coperti da segreto istruttorio.
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