Rassegna stampa 29 dicembre

 

Brescia: "housing sociale", quando il reinserimento trova casa

 

Giornale di Brescia, 29 dicembre 2004

 

Sostenere ed accompagnare il cammino di reinserimento sociale e familiare, accogliendo il bisogno di un punto di riferimento abitativo e domestico. Le associazioni "Carcere e territorio" e "Volontariato carcere", il Comune di Brescia, l’Aler Brescia e la Caritas Brescia hanno avviato un progetto di "housing sociale", che mette a disposizione soluzioni abitative per le persone sottoposte a provvedimenti di esecuzione penale esterna (ovvero, a misure alternative alla detenzione come l’affidamento in prova al servizio sociale e la detenzione domiciliare).

"Una parte del progetto è stata completata - ha esordito il vicesindaco Luigi Morgano, illustrando il percorso compiuto dal programma - ed uno sviluppo ulteriore è previsto a partire dal 2005". Ad oggi, hanno specificato i rappresentanti delle associazioni di volontariato coinvolte, gli appartamenti ristrutturati concessi in comodato gratuito dall’Amministrazione comunale sono, in totale, dieci. "Attualmente - ha aggiunto Angelo Canori, presidente di "Volontariato carcere" - sono disponibili 8 posti destinati a donne. Mentre a breve, grazie a ulteriori ristrutturazioni, saliranno a 14 le disponibilità per gli uomini".

Un impegno progettuale, ha sottolineato inoltre Canori, "che si occupa di un passo fondamentale per reinserire nel sociale chi ha commesso errori nel percorso di vita individuale. È necessario sviluppare le dinamiche indispensabili affinché queste persone ripristinino i legami con l’ambito famigliare e sociale. E la possibilità di ottenere un lavoro ed una casa è parte integrante di questo cammino. La nostra associazione - ha concluso - interviene in questo ambito, seguendo, ad esempio, soggetti che vivono condizioni particolari, come la detenzione domiciliare e l’affidamento in prova ai servizi sociali".

"Il nostro coinvolgimento - ha aggiunto il direttore dell’Aler Brescia, Angelo Bettoni - è in linea con la mission che si propone di fornire alloggi alle persone svantaggiate". Il futuro del progetto di "housing sociale", ha anticipato Morgano, prevede importanti evoluzioni, anche grazie al sostegno della Regione Lombardia, che - ha spiegato Carlo Alberto Romano, presidente di "Carcere e territorio" - metterà a disposizione un sostanzioso contributo per implementare l’offerta di posti letto e alloggi. Inoltre, tra i programmi per il prossimo anno vi è un percorso di studio e analisi sul tema dell’esecuzione penale esterna, comprendente anche un congresso sull’argomento che si svolgerà a Brescia, presumibilmente nell’ottobre del 2005".

La sinergia tra i soggetti promotori direttamente coinvolti e le realtà che si occupano dei diversi aspetti dell’esecuzione penale esterna, dal Tribunale di Sorveglianza al Centro servizi sociali adulti è componente fondamentale del progetto. "Guardiamo con favore ad iniziative di questo tipo - ha commentato Alessandro Zaniboni, magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Brescia -. Ci conforta constatare che esistono progetti e associazioni che si occupano del reinserimento sociale ed affettivo"

Catania: intesa tra università e amministrazione penitenziaria

 

Agi, 29 dicembre 2004

 

Un accordo di collaborazione per rafforzare l’interazione culturale, scientifica ed economica è stato sottoscritto tra il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap), rappresentato dal suo direttore, Giovanni Tinebra, e dal rettore dell’Università di Catania, Ferdinando Latteri. L’ateneo risponderà così a qualunque tipo di esigenza di formazione, didattica e di ricerca del Dap.

"L’accordo - ha spiegato Tinebra - ha una valenza di carattere etico, le istituzioni in sinergia collaborano tra loro per ottenere il potenziamento delle possibilità didattiche e l’acquisizione di docenti dell’università da parte dell’amministrazione penitenziaria cioè formazione ad altissimo livello che rende possibile quel processo di professionalizzazione costante e continua che ci proponiamo di mantenere".

L’accordo di oggi segue il protocollo siglato all’inizio del 2004 per il riconoscimento dei crediti formativi per il personale dell’amministrazione penitenziaria. "Abbiamo due canali lungo i quali abbiamo avviato la collaborazione con l’università - ha concluso Tinebra - da un lato abbiamo la possibilità di dare un’ istruzione superiore ai detenuti, con l’istituzione di alcuni corsi di laurea, e dall’altro, la possibilità di usare i docenti universitari per la formazione del nostro personale".

Venezuela: quattro morti e sei feriti in rivolte carcerarie

 

Associated Press, 29 dicembre 2004

 

Quattro detenuti morti e sei feriti: è il bilancio di cinque rivolte scoppiate in altrettante carceri venezuelane negli ultimi giorni. Weekend di proteste violente nei penitenziari venezuelani Venerdì mattina due detenuti - secondo quanto riferisce il direttore nazionale delle carceri Erling Rojas - sono morti e tre sono rimasti feriti durante uno scontro a fuoco scoppiato tra i reclusi del carcere di Tocoron nello stato centrale di Aragua.

Un altro detenuto - ha proseguito il direttore nazionale delle carceri - è morto venerdì e uno è stato ferito durante una rivolta armata nel penitenziario di Tocuyito nello stato centrale di Carabobo.

Sabato un quarto detenuto è morto durante uno scontro a fuoco con un altro recluso nella prigione de El Rodeo e - ha aggiunto il direttore Rojas - un altro è rimasto ferito lo stesso giorno per un ennesimo scontro vicino a El Rodeo II, nello stato centrale del Mirando. Un detenuto - ha affermato il direttore nazionale delle carceri - è stato ferito sabato durante una rivolta scoppiata nella prigione di Maracaibo nel Venezuela occidentale.

La violenza nelle carceri è comune nel Venezuela ed è aumentata durante le vacanze di dicembre. Pistole, coltelli e droga circolano tra i detenuti. A questo proposito, il direttore Rojas ha comunicato che le autorità stanno lavorando a una riforma.

Durante i primi mesi del 2004 - secondo un gruppo locale che si batte per la difesa dei diritti umani, l’Osservatorio sulle prigioni venezuelane - sono morti almeno 247 detenuti e i feriti sono stati 536.

In Venezuela, ventimila detenuti circa sono reclusi in trenta carceri destinate a ospitarne solo quindicimila. Circa la metà della popolazione carceraria è in attesa di giudizio

Avellino: il carcere di Bellizzi diventa un palcoscenico

 

Il Mattino, 29 dicembre 2004

 

La casa circondariale di Bellizzi Irpino apre le porte al teatro. E stavolta per due occasioni. Ieri pomeriggio la compagnia del Teatro d’Europa di Cesinali ha proposto uno spettacolo comico, a chiusura dei corsi del laboratorio sperimentale di recitazione. Protagonisti, oltre a due attori professionisti, i detenuti della struttura avellinese.

La rappresentazione "Omaggio a Totò" prende spunto dal libro di Liliana De Curtis, nel quale è racchiusa la vita privata del principe della risata. I detenuti hanno seguito i corsi del laboratorio, diretto da Luigi Frasca (presidente del Teatro d’Europa) e Laura Ferraro (29 anni, attrice professionista diplomata all’Università dello Spettacolo di Napoli), con notevole entusiasmo. Alla fine i risultati sono stati davvero lusinghieri.

Il laboratorio sperimentale ha fatto da apripista all’accademia, della durata di due anni, che avrà inizio a gennaio, sempre presso la casa circondariale di Bellizzi Irpino. Il secondo appuntamento nel carcere è in programma il prossimo 3 gennaio. La Compagnia del Teatro d’Europa sarà di scena con lo spettacolo "Lo marito scornato" di Tato Russo, commedia in due atti, la cui regia è firmata da Massimo Sorrentino. Da segnalare che tale lavoro ha riscosso un considerevole successo durante il tour estivo, in diverse piazza della regione.

Caltanissetta: cantanti, attori e poeti per i detenuti

 

La Sicilia, 29 dicembre 2004

 

È stato un particolare e sentito abbraccio, quello che ha unito i detenuti della casa di reclusione e gli studenti del Liceo socio-psico-pedagogico "Maria Ausiliatrice" di San Cataldo, nel giorno dell’antivigilia di Natale. Gli auguri di buone feste da parte del direttore del carcere, il dott. Angelo Belfiore, hanno aperto il terzo ed ultimo appuntamento formativo dell’anno solare fra detenuti e liceali che, alternandosi, hanno recitato scenette teatrali, cantato e ballato.

I detenuti hanno consegnato agli studenti delle cartoline natalizie, frutto di un corso d’informatica accelerato, hanno eseguito canzoni note ed hanno anche recitato delle poesie, scritte di loro pugno.Tanti applausi in seguito, per gli studenti di terza e quarta liceo che hanno animato ancor di più la serata con balletti natalizi.

Nella seconda parte dell’incontro sono intervenuti i componenti dell’associazione "Gli Angeli" onlus. Intense le parole del presidente, il coordinatore salesiano Pasquale Panvini, il quale ha spiegato: "fino a tre anni fa mi consideravo l’uomo perfetto, circondato dagli affetti familiari e con un buon posto di lavoro.

Col passar del tempo però, mi sono accorto che tutto ciò, in quanto temporaneo ed effimero, non bastava a rendermi del tutto felice e in pace con me stesso. Così, nell’aprile di quest’anno, grazie anche alla collaborazione del dott. Giacomo Picone, è nata la nostra associazione, allo scopo di aiutare coloro ai quali il destino non ha riservato ciò di cui con tanta naturalezza e, a volte superficialità, godiamo noi".

A seguire il vice-presidente, dott. Picone, appena tornato dalla sua ultima missione in Madagascar, ha fatto visionare ai presenti nella sala-teatro del carcere, alcune immagini di un paese che, come affermato dallo stesso medico: "nasconde un volto, oscuro ai più, quello della miseria e della desolazione".

Poi Elisa Scalzo e Laura Urso, studentesse della quinta classe, hanno cantato il brano "Vivere per amare", scandito da battiti di mani ritmati ed applausi di approvazione.

Sul finire dell’incontro ad ogni detenuto è stato consegnato un piccolo angelo con allegato un passo del Vangelo secondo Matteo, "Avvicinarsi alla provvidenza" e dopo la degustazione di alcune torte, offerte da bar locali, l’educatore del carcere Michele Lapis, ha rivolto i suoi personali ringraziamenti e gli auguri a tutti gli intervenuti allo speciale appuntamento pre-natalizio.

Suor Maria Carletta, che ha accompagnato i propri studenti nel carcere, ha infine rivolto parole di incoraggiamento ai detenuti.

Roma: clinica-lager, ospiti chiusi a chiave e termosifoni spenti

 

Corriere della Sera, 29 dicembre 2004

 

Sole, abbandonate a se stesse, rinchiuse in piccole stanze per tutta la notte, senza riscaldamento e senza la possibilità di andare in bagno. In queste condizioni i carabinieri del Nucleo antisofisticazioni e sanità di Roma hanno trovato due anziane ospiti di "Villa Tiziana", una ex pensione trasformata senza autorizzazione in casa di riposo in via delle Cinque Miglia, a Lavinio.

Il blitz è scattato nella notte fra il 23 e il 24 dicembre, durante un’operazione su scala nazionale, ma se ne è avuta notizia solo ieri. A "Villa Tiziana", dove avevano trovato alloggio 23 persone anziane in precarie condizioni igienico-sanitarie, i militari dell’Arma hanno arrestato due cittadini rumeni, un uomo di 40 anni e una donna di 38, senza permesso di soggiorno, che lavoravano nella ex pensione come guardiani tuttofare con uno stipendio mensile di 500 euro.

I parenti dei ricoverati, molti dei quali non si sono fatti vedere nemmeno il giorno di Natale dopo l’ispezione dei carabinieri, versavano mille euro al mese ai responsabili della struttura trasformata in casa di riposo proprio per "accudire" gli anziani, tutti fra gli 80 e i 95 anni, uomini e donne affetti per lo più da demenza senile.

In realtà, come hanno scoperto gli investigatori del Nas, i rumeni incaricati di controllare gli ospiti, nelle ore notturne erano andati a dormire dopo aver chiuso a chiave nelle loro camere le due anziane donne, di 84 e 86 anni, entrambe incontinenti e quindi bisognose di assistenza continua.

Il riscaldamento, inoltre, era stato staccato per l’intera notte e, come ha dimostrato una seconda ispezione dei carabinieri, così è rimasto anche fino al pomeriggio successivo nonostante ci fosse una temperatura esterna di due gradi. Quando i militari sono entrati a "Villa Tiziana" gli anziani ospiti hanno cominciato ad urlare, a chiedere aiuto.

Una delle due donne segregate in una stanza con il materasso impregnato di bisogni fisiologici è stata liberata subito. L’altra ha invece dovuto attendere mezz’ora prima che i rumeni consegnassero ai carabinieri la chiave della camera. La coppia di stranieri è finita nel carcere di Velletri per sequestro di persona e abbandono di incapace. Durante la perquisizione dei locali sono state sequestrate trenta ricette in bianco ma timbrate da un medico e decine di confezioni di farmaci scaduti che venivano somministrati ai ricoverati.

Nelle prossime settimane verranno ascoltati sia il professionista che un infermiere che lavorava presso "Villa Tiziana" e che, stando alle sue prime dichiarazioni, non si sarebbe accorto delle irregolarità scoperte dai carabinieri. La struttura ricettiva, non è stata sequestrata, in attesa di ulteriori verifiche e per le difficoltà oggettive di trovare durante le festività un’altra sistemazione agli anziani ospiti, ora accuditi da altri assistenti sociali autorizzati. L’operazione del Nas ha riguardato a Roma e provincia altre 21 case di riposo, sia in città sia sul litorale, a Monterotondo e ai Castelli. Complessivamente sono state riscontrate quindici irregolarità fra penali e amministrative, mentre otto persone sono state denunciate a piede libero.

 

 

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