Le carceri di Castelli

 

"Non vorrei che dopo i moti di piazza della C.G.I.L., dopo i girotondi, la sinistra pensasse all’arma delle rivolte nelle carceri..."

 

Il Messaggero, 14 settembre 2002

 

«Ho assistito a uno spettacolo desolante. Ho ascoltato decine di persone che non sanno nulla di carceri, parlare a vanvera e coprirmi d’insulti...». A sera, dopo un’intera giornata in trincea, Roberto Castelli, non arretra di un millimetro. La voce e l’umore - a quel che racconta il cellulare - sono quelli della mattina. Quando a Copenaghen ha messo a verbale: «Non vorrei che dopo i moti di piazza della C.G.I.L., dopo i girotondi, la sinistra pensasse all’arma delle rivolte nelle carceri. Sarebbe veramente da irresponsabili». Ma c’è di più. C’è che il ministro della Giustizia, adesso, denuncia «il rischio» di una saldatura tra i girotondi di oggi e la protesta nelle carceri: «Nelle prossime ore è previsto un girotondo a Regina Coeli e io dico di stare attenti, molto attenti. Scherzano con il fuoco».

 

Ministro, non si è pentito neppure un po’?

«Pentito? No, confermo tutto. Metto insieme dei dati e sono molto preoccupato».

 

Quali sono questi "dati"?

«C’è tutta una serie di movimenti che tenta di mettere in difficoltà il governo per via extraparlamentare. E ho notato che questa estate c’è stata una grandissima attività di politici della sinistra nelle carceri. Tante visite, quante non se n’erano mai viste. Dopo di che, proprio nelle carceri, scoppia la protesta. E adesso scopro che è in programma un girotondo intorno a Regina Coeli. Allora dico: attenzione, se c’è qualche apprendista stregone, se c’è qualcuno che tenta di fomentare il malcontento dei detenuti, la rivolta nelle carceri, è un irresponsabile perché si avvia su una strada che è assolutamente pericolosa. Spero che la sinistra mi smentisca. Ma non l’ha fatto, coprendomi invece d’insulti».

 

Nell’ordine, in appena sei ore: "provocatore", "forcaiolo", "estremista", "irresponsabile", "sconsiderato"...

«Hanno verso di me l’atteggiamento del cane di Pavlov: ogni volta che parlo, non mi stanno neppure a sentire. Ma si scatenano in urla e contumelie».

 

Beh, lei è andato giù pesante

«Siccome è meglio prevenire che combattere, ho detto: "spero che la sinistra non voglia strumentalizzare la protesta nei penitenziari". Ho chiesto di tranquillizzarmi, di dirmi che non è vero che c’è un piano. E adesso ripeto: attenti, la situazione può diventare pericolosa».

 

Ma nelle carceri la protesta è pacifica e civile.

«Beh, ho assistito a una di quelle proteste a Regina Coeli. Non è qualche botta sulle inferriate: sono andati avanti per più di un’ora con grida, schiamazzi, battitura delle inferriate. Insomma, niente di particolare. Ma si rischia di creare un clima che può generare azioni che poi nessuno vuole. E allora: attenzione, si sta scherzano con il fuoco. E se a questo aggiungiamo le bugie del diessino Folena...»

 

La "bugia" sarebbe che è cresciuto il numero dei detenuti sotto la sua gestione?

«E invece purtroppo, non è vero. Sono calati. Dico "purtroppo", perché il 90 per cento dei reati resta impunito. Folena, poi, si scaglia contro il piano di costruzione di nuovi penitenziari che aveva lanciato l’ex ministro Fassino. Piano che non è mai stato fatto partire, perché per Fassino era solo propaganda. Ma che ora lo stiamo portando avanti noi. In più, la sinistra, a fronte del continuo aumento della popolazione carceraria, ha chiuso numerosi penitenziari: una politica veramente sconsiderata. E se adesso pensa di sfruttare la situazione che ha creato...».

 

Anche il ministro Tremonti è avaro di fondi per le nuove carceri

«Ho fatto un piano di mille miliardi che con il decreto-Tremonti è a rischio, però conto di portarlo in Finanziaria. Ma c’è anche il decreto che ho appena fatto approvare dal consiglio dei ministri: abbiamo 180 miliardi che possiamo spendere con costruzioni in leasing, che hanno una velocità doppia».

 

Il suo compagno di partito, Calderoli, propone di svuotare le carceri mandando a casa i detenuti extracomunitari

«Ma perché la gente non si informa? Perché non sta attenta? Questa è una situazione disperante: sono l’unico ministro della Giustizia, in tutta la storia della Repubblica, ad avere stretto un accordo di riammissione con l’Albania. E sembra che nessuno lo sappia».

Una soluzione svuota-carceri non può essere l’indulto, o l’amnistia?

«Ecco che ci risiamo. La soluzione può essere che chi ha commesso delitti resta impunito? Pensi che bel Paese che saremmo. Combatterò perché lo Stato sia Stato».

 

Cosa ha da dire ai girotondini che protestano contro il "legittimo sospetto"?

«Auguro loro il massimo successo. Sono democratico, noi della Lega domani scenderemo in piazza a Venezia. Ma si deve tenere presente che se loro saranno 50-100 mila gli italiani sono 57 milioni. Dunque, sul legittimo sospetto si va avanti. Comunque».

 

Cosa pensa dei magistrati in piazza?

«Possono farlo, è un loro diritto. Ma poi non protestino se sono accusati di non essere imparziali. I magistrati non possono chiedere la fiducia a tutti i cittadini e poi partecipare a manifestazioni di parte».

 

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