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Visto
da destra o da sinistra di Oliviero Diliberto
Il Tempo, 19 ottobre 2002
Purtroppo,
questo è un problema che si trascina da anni con l’aggravante della recidiva
reiterata specifica e ultraquinquennale. Tutti i governi succedutesi portano la
"culpa in omittenda". Tante sono state le proposte ma forse la
più significativa allo stato attuale resta quella che proposi quando ero
Ministro della Giustizia. Naturalmente stoppata dagli alleati del governo di
allora. Una legge che stabiliva per il condannato una forma di liberazione
condizionale per l’ultimo triennio, a fine pena, tenuto conto del suo
comportamento. Una misura che nel carcere attuale con un trattamento ai limiti
dell’umanità costituirebbe un merito non solo per chi è detenuto ma anche
per gli agenti della Polizia penitenziaria, che si possono definire
"detenuti per altra causa". Dunque non una di condono col fine dello
sfollamento, ma un riconoscimento per un corretto comportamento. Il ministro
Castelli insiste nel definire che il condono o l’indulto sono uno sfiatatoio
del carcere e questo a mio parere è sbagliato: si rischia di confondere
l’effetto con la causa. La causa è il sovraffollamento e l’effetto è
l’incapacità di contenere queste persone in un contenitore inadeguato. Certo,
sono d’accordo con il Ministro quando parla di soluzioni da assumere come
quelle che offrono le costruzioni di nuovi carceri che però dovrebbero essere
distinte per fasce di reati: carcere minorile, carcere per cittadini in attesa
di giudizio, carcere per reati minori al fine di evitare che il carcere stesso
diventi una "scuola per delinquere meglio" ossia una commistione fra
rei maggiori e minori. Ma nel frattempo cosa facciamo? Il Ministro Castelli ha
dichiarato che ci sono momenti della storia in cui trasversalmente è possibile
prendere delle misure, senza guardare chi sta a destra o a sinistra. Sono
d’accordo, basta prendere a modello il ministro della Giustizia Togliatti che
nel dopoguerra seppe fare un’amnistia che riguardava fascisti e antifascisti.
Ora, il ministro Castelli sembra avere una visione mista fra l’ideologico e il
rigoroso del problema che esiste. Un Ministro, che è l’unico ad essere
nominato nella Costituzione non può limitarsi a dichiarare che presiede al
"buon andamento" dell’amministrazione della Giustizia perché ad
un’affermazione del genere viene spontaneo domandare: è un buon andamento
quella dell’amministrazione della parte più significativa della Giustizia che
è l’esecuzione della pena? Da liberale mi chiedo: questo è il buon
andamento? Non credo. Naturalmente rispetto la linea politica e operativa della
maggioranza ma non intendo subirla. Del resto cosa fece la Lega quando era
ministro Biondi? |