Piano Cittadino per il carcere

 

Piano Cittadino Permanente per il Carcere del Comune di Roma

Monitoraggio e sperimentazione anni 2004 - 2005

 

Carcere e tossicodipendenza

L’applicazione della legge n. 230 del 1999

Introduzione al monitoraggio del Piano cittadino sul carcere

Provincia di Roma, detenuti presenti al 24 gennaio 2006

Monitoraggio e sperimentazione anni 2004 2005

Carcere e tossicodipendenza

 

Per introdurmi nell’argomento non posso non considerare, anche se preferirei farlo, la miseria di valori umani e politici che caratterizza molti nostri legislatori e li spinge ad avere con la giustizia e la sicurezza un approccio tanto strumentale quanto oscurantista che mira solo a raccogliere consensi facili e irrazionali.

Quando ci si riferisce poi alle tossicodipendenze che sono il tema del nostro incontro, gli stessi si esprimono frequente con superficialità d’analisi e di comprensione del fenomeno, alla cui base troviamo la meccanicistica associazione che punendo sia chi fa uso di stupefacenti che chi li spaccia si può debellare il fenomeno.

Questo tipo di approccio ad un problema così grave e serio come quello delle dipendenze, che in Italia sta assumendo caratteri tragici in quanto coinvolge non più solo i giovani ma anche le fasce di età più adulte, ci deve preoccupare perché oltre ad allontanarci dalla ricerca di soluzioni che sappiano coniugare la legittima richiesta di sicurezza dei cittadini e il recupero di chi infrange le regole, sviluppa una cultura che si alimenta di luoghi comuni, di ovvietà insormontabili, di giustificazioni deprivate di ogni ragionevolezza.

È evidente come il progetto di legge del Governo sulle droghe per come è concepito e per come dovrebbe essere applicato sia senza utilità sociale: non protegge il cittadino dagli atti criminosi che derivano da tale condizione, non gli da più sicurezza ma soprattutto non riduce il fenomeno criminalità legata alle dipendenze e al disagio sociale estremo perchè la punizione, il carcere non aiutano i tossicodipendenti chi hanno compiuto reati a causa della loro patologia a rielaborare in modo consapevole e libero il proprio percorso di scelte esistenziali e culturali. Punire il tossicodipendente che a tutti gli effetti è un "malato" con il carcere significa aggravare e cronicizzare il suo comportamento deviante .

Ma tanto è continueremo con i mezzi e gli strumenti a nostra disposizione ad opporci con fermezza a questa indefinibile deriva e poi? Che ne sarebbe delle carceri già indegnamente stracolme? In bancarotta economica, con poco personale stressato e sovraccarico? Costruiscono nuove carceri? E con quali soldi? Con quali tempi considerando che siamo già in emergenza rossa oggi? la popolazione carceraria è vicina alle 58 mila presenze ed è in continuo incremento. Il 27% dei detenuti (dai dati del DAP riferiti al 2004, quindi in difetto) sono persone che hanno compiuto reati legati alla tossicodipendenza per lo più portatori di gravi patologie fisiche e psicologiche: salute mentale, 151 aids conclamato, 1159 sieropositivi, epatiti ecc. 

L’applicazione della legge n. 230 del 1999

 

Luigi Di Mauro – Vice presidente vicario del Forum, Presidente consulta penitenziaria e coordinatore piano carcere Comune di Roma

 

Il Forum per la tutela della salute dei detenuti e delle detenute è stato promosso dalla Lega delle autonomie Locali, dalla Consulta Penitenziaria del Comune di Roma, dalla Cgil-Fp, dal Centro Studi Franco Basaglia, dalla Fondazione Michelacci di Arezzo e vi hanno aderito le organizzazioni nazionali del volontariato, personalità della politica e della cultura, il Sindacato infermieri penitenziari e tantissimi altri.

Sono già state avviate numerose iniziative, tra le prime la lettera al Presidente Romano Prodi con la richiesta di inserire nel programma dell’Unione l’impegno a realizzare l’applicazione della legge 230/99 con l’adozione di provvedimenti volti a:

Trasferire alle Regioni, con vincolo di destinazione, tutte le risorse oggi nella disponibilità del Ministero della Giustizia per la sanità penitenziaria, adeguandole nella loro consistenza, in modo da garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria per tutti i detenuti, adulti e minori;

Portare a rapida approvazione la proposta di iniziativa delle Regioni Emilia Romagna e Toscana per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg);

Garantire risorse finanziare per investimenti sulle strutture sanitarie interne al carcere e per la realizzazione di adeguate sedi esterne, sulla base di un programma concordato tra le Regioni e i Provveditorati regionali;

Trasferire alle Regioni, di concerto con le organizzazioni sindacali confederali, il personale amministrativo, tecnico e sanitario allo stato attuale impegnato nello svolgimento delle attività sanitarie per essere inquadrato nei ruoli nominativi del Servizio Sanitario Regionale;

Trasferire alla competenza regionale le Convenzioni in atto tra il personale sanitario e il Ministero della Giustizia per essere riordinate dalle Regioni nel rispetto degli attuali istituti normativi in vigore nel Servizio Sanitario Nazionale;

Trasferire alle Regioni tutta la documentazione clinica riguardante i detenuti insieme agli arredi e alle tecnologie diagnostiche utilizzate per il funzionamento delle attività di cura e riabilitazione, compresi i centri clinici;

Stabilire di concerto con le Regioni, criteri e procedure per attivare e disciplinare i necessari rapporti di collaborazione tra i Provveditorati e le Regioni, tra le Direzioni degli istituti e le AASSLL;

Portare in discussione nella conferenza Stato Regioni, per una sua definitiva approvazione, il Progetto Obiettivo a suo tempo predisposto dall’Art. 5 del Dlgv n° 230/99.

È stato inoltre chiesto all’Assessore alla Sanità della Regione Toscana, Enrico Rossi, di programmare un incontro del Coordinamento degli Assessori alle Sanità Regionali con il Comitato Direttivo del Forum per esaminare insieme linee strategiche e iniziative per affrontare l’emergenza sanitaria nelle carceri e completare il passaggio della legge 230/99.

A tale proposito si è già tenuto un primo incontro a Roma nella sede della Regione Toscana tra i rappresentanti del Forum e l’Assessore Rossi che si è impegnato di riunire in tempi brevi il coordinamento degli Assessori alla Sanità delle Regioni.

Su richiesta del Comune di Montelupo Fiorentino, nel cui territorio insiste un O.P.G. stiamo programmando una iniziativa pubblica da tenersi a Firenze nel mese di febbraio sul superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari.

Questa di oggi è la prima iniziativa pubblica, che organizziamo grazie alla sensibilità dell’Assessore Battaglia, ed è una iniziativa propedeutica a quella che organizzerà la Regione Toscana sulla attuazione della legge 230/99 ad oggi rimasta disattesa.

Ma veniamo a noi, all’argomento di oggi. Prima di introdurlo dovete consentirmi di evidenziare da un lato la nostra criticità sulla legislazione vigente in fatto di droghe, un testo che nonostante l’esito del referendum del ‘93 è fortemente penalizzante sia per l’inasprimento della sanzione penale che per la sostanziale equiparazione tra detenzione e spaccio tanto che il 27% della popolazione detenuta, dato stabile da circa dieci anni, è tossicodipendente e che l’insieme degli interventi a carattere socio riabilitativo e psicologico, già difficili da realizzarsi in pratica per carenza di organici, sono fortemente viziati dalla struttura culturale di fondo del T.U. 309/90 che antepone la punizione all’aiuto, alla cura e al reinserimento sociale. E dall’altro lato la nostra contrarietà al progetto di legge Fini Giovanardi.

È evidente come tale progetto per come è concepito e per come dovrebbe essere applicato sia senza utilità sociale: non protegge il cittadino dagli atti criminosi che derivano dalle dipendenze perché tutti sappiamo che non è con la punizione che si può ridurre il fenomeno criminalità legata alle dipendenze e al disagio sociale estremo. Ma soprattutto non aiuta chi ha compiuto reati a causa di questa patologia a rielaborare in modo consapevole e libero il proprio percorso di scelte esistenziali e culturali. Punire il tossicodipendente che a tutti gli effetti è un "malato" con il carcere significa aggravare e cronicizzare il suo comportamento deviante .

Poi mi chiedo se per una accidentale eventualità si realizzasse un tale proposito politico che ne sarebbe delle carceri già indegnamente stracolme con la popolazione carceraria che è già oltre le 58 mila presenze ed è in continuo incremento grazie anche ai primi effetti della cosiddetta ex Cirielli?

Purtroppo nel nostro paese il legislatore quando si riferisce alle droghe e alle dipendenze, e non solo, si esprime di frequente con superficialità d’analisi e di comprensione del fenomeno, alla cui base vi è la meccanicistica associazione che punendo sia chi fa uso di stupefacenti che chi li spaccia si può debellare il fenomeno.

L’Istituto Italiano di Medicina Sociale ha pubblicato un’indagine comparata che mette a confronto strategie politiche di lotta alla droga in Europa in particolare di paesi come l’Austria, la Francia, la Germania, i Paesi Bassi, il Regno Unito, la Spagna e che evidenzia l’orientamento a separare fortemente il fenomeno del consumo dal fenomeno dello spaccio, passando da una criminalizzazione dell’uso alla ospedalizzazione del consumatore.

Da noi invece il numero dei tossicodipendenti che entra in carcere ogni anno è elevato. I dati del DAP riferiti al I semestre 2005 dicono che su un totale di 58.125 detenuti/e, 16.179 sono tossicodipendenti, pari al 27,36% dell’intera popolazione e di questi 1974 sono in trattamento metadonico. Ma questi dati ci dicono anche che ci sono 1.280 tossicodipendenti sieropositivi l’82,62% del totale dei sieropositivi in carcere e che di questi 285 sono affetti da patologie indicative di AIDS.

Gli stessi dati ci dicono che i tossicodipendenti identificati sono eroinomani nella maggior parte dei casi se maschi e nella quasi totalità se femmine e che l’eroina è la sostanza stupefacente più collegata con i reati perché "sostanza stupefacente totalizzante".

Su un campione di 5.985 detenuti tossicodipendenti risulta che 3.766 sono assuntori di eroina.

Inoltre c’è il fenomeno dell’uso di droghe interno al carcere, come rilevato dal rapporto dell’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction dell’Unione Europea, che evidenzia come molti detenuti inizino a far uso di droga in carcere soprattutto per via endovenosa e che il 70% di questi si scambia aghi e strumenti artigianali per iniettarsela con elevato rischio di diffusione di malattie infettive. E il problema degli alcooldipendenti che sono 1386 tra maschi e femmine sul totale dei detenuti negli istituti italiani.

Per tutto questo noi sentiamo il problema della assistenza ai tossicodipendenti in carcere una priorità che va affrontata con una politica coordinata e con interventi che integrino tutti gli elementi dall’educazione agli aspetti sanitari e sociali prima che di sicurezza.

In tutti i Paesi europei si effettuano trattamenti sui detenuti tossicodipendenti ricorrendo a terapie sostitutive con il metadone. In realtà dai dati emergono scarsi risultati perché il trattamento in carcere incontra molti ostacoli che vanno dal sovraffollamento, alla scarsa formazione del personale penitenziario e all’abbandono del paziente dopo la scarcerazione.

Come tutti sapete la legge 230/99 ha trasferito, al momento della sua pubblicazione, le competenze per la diagnosi e la cura dei detenuti tossicodipendenti adulti e minori, maschi e femmine, alle AASSLL e quindi ai Sert territoriali che devono assumere in collaborazione con l’istituto gli interventi di diagnosi, cura e riabilitazione mediante propri operatori o di enti ausiliari nel quadro di un intervento multidisciplinare.

Oggi siamo qui perché a cinque anni di distanza dall’approvazione della legge vogliamo, con questa iniziativa a carattere di monitoraggio, verificare se e dove è stata applicata, quanto c’è da realizzare e quali gli interventi da mettere in atto ed assumerci impegni concreti perché in tutti gli istituti di pena di tutta Italia entrino i Sert.

Da una prima lettura dei dati relativi al trasferimento delle competenze per la diagnosi e la cura delle tossicodipendenze L. 230/99 forniti dal Dap e riferiti al mese di gennaio 2006 emerge il seguente panorama:

Regione Veneto Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige: Situazione disomogenea in alcuni istituti come Padova, Gorizia, Rovigo, Tomezzo, Trento; c’è ottima collaborazione a Treviso si svolgono attività di riabilitazione e inserimento sociale tramite il sistema dei "gruppi". Per quanto riguarda Bolzano e Trieste, appartenendo a una Regione a Statuto autonomo, ancora manca la norma attuativa.

Regione Piemonte: Trasferimento avvenuto nello spirito della legge, importante collaborazione tra i Sert, l’area sanitaria e le altre aree degli istituti.

Regione Lombardia: Trasferimento avvenuto parzialmente con problemi di personale in quanto il personale dell’ex presidio non risulta inserito definitivamente nell’organico del Sert ci si avvale del personale specialistico dell’istituto.

Regione Liguria: Il Sert è presente in tutti gli istituti ma manca un piano operativo generale sull’organizzazione di questi servizi, solo a novembre 2005 sono state avviate le procedure per la delibera di giunta che dovrà costituire modello di riferimento per tutte le AASSLL e gli istituti penitenziari; buona collaborazione tra operatori Sert e area sanitaria e a Marassi ottime intese tra le varie aree. Collaborazione che si manifesta anche nella somministrazione del metadone in quanto in assenza del personale Sert interviene il personale infermieristico dell’istituto.

Regione Umbria: Il trasferimento è avvenuto. I Sert sono presenti in tutti gli istituti con una buona collaborazione eccetto Orvieto che riferisce problematiche di collaborazione e gestione. A Perugia vengono realizzati progetti di riabilitazione specifici vedi il progetto Erica che ha come finalità la promozione della salute rivolto alla popolazione femminile; a Terni vi è in corso dal 2003 un progetto di riabilitazione a più moduli che segue il detenuto anche dopo la scarcerazione.

Regioni Abruzzo e Molise: Il trasferimento è avvenuto con ottima collaborazione mediante appositi protocolli tra AASSLL e istituti che recepiscono le linee guida fissate dal Provveditorato e l’assessorato. Il personale infermieristico degli istituti interviene in orari specifici nella somministrazione del metadone.

Regione Marche: Il trasferimento avvenuto è stato siglato dal 2002 con un protocollo di intesa tra Regione e Provveditorato che poggia le basi su una stretta collaborazione tra Sert e Servizio sanitario interno. È assicurato un buon livello di servizio e di copertura di personale. Ad Ancona tra gli operatori attualmente impiegati dal sert nessuno proviene dal vecchio presidio

Regione Puglia: Il trasferimento è avvenuto con buoni risultati con transito totale del personale eccetto per la somministrazione del metadone che in orari festivi viene somministrato da infermieri dell’istituto.

Regione Campania: Il trasferimento è avvenuto con il mantenimento delle convenzioni già in atto tra operatori e amministrazione penitenziaria, buona la collaborazione tra Sert e aree dell’istituto che si realizza attraverso incontri periodici programmati. Pozzuoli segnala un servizio insufficiente da parte del servizio Sert.

Regione Basilicata: la gran parte delle convenzioni già in atto sono transitate al Sert. Buono il livello di collaborazione tra Sert e aree dell’istituto.

Regione Calabria: Il trasferimento è avvenuto anche se non in modo omogeneo, comunque sono transitate solo alcune convenzioni. In tutti gli istituti buona collaborazione tra Sert e aree dell’istituto pur se ancora è da definire la regolamentazione degli accessi in istituto.

Regione Emilia Romagna: trasferimento avvenuto ottimo collaborazione tra Sert e aree degli istituti

Regione Lazio: il trasferimento è avvenuto, buona collaborazione tra Sert e aree istituti, solo a Frosinone la convenzione con gli infermieri non è stata rinnovata, Velletri come modello di collaborazione ha realizzato una struttura riservata all’uopo. A Civitavecchia C.R. e a Paliano non risultano Sert organizzati all’interno.

Regione Toscana: Il trasferimento è avvenuto già dal 2003. Ottima collaborazione tra Sert e aree degli istituti. Rete omogeneamente diffusa per indirizzare gli interventi ad una maggiore univocità. È in corso uno specifico progetto interregionale per la realizzazione di azioni integrate di cui è capofila la Regione Toscana

Regione Sicilia: Il trasferimento è avvenuto nel 2005 a seguito delle norme di attuazione emanate dalla Regione Sicilia secondo quanto previsto da D.Lgs. 230/99 con il mantenimento del personale e della organizzazione del servizio.

Regione Sardegna: Il trasferimento è avvenuto con buona collaborazione tra Sert e le aree degli istituti. Vengono evidenziate difficoltà nella distribuzione del metadone in tutti gli istituti tranne a Cagliari e Sassari.

Questi dati parziali, che devono essere verificati e confrontati, evidenziano una situazione di sostanziale disomogeneità nella applicazione della normativa. Questo tardivo passaggio delle competenze funzionali e gestionali delle tossicodipendenze in carcere oggi è imputabile soprattutto alle Regioni e alle Aassll che trattano il problema secondo un modello ambulatoriale da un lato e aziendale dall’altro senza un progetto che riconosca la specificità della "tossicodipendenza in carcere".

Nonostante la legge attribuisca loro questo compito in molti istituti le Aassll non si sono assunte questo obbligo e lì dove avvenuto è insufficiente per carenza di fondi, di operatori impiegati con tutti i disservizi e le sovrapposizioni conseguenti. Le risorse esigue transitate non consentono un potenziamento del personale da impiegare nel servizio, e ciò anche a causa delle diverse retribuzioni corrisposte a svantaggio degli operatori transitati.

Per noi tutto questo è grave e riteniamo debba essere risolto con la immediata definizione delle competenze tra Regioni e Prap e delle azioni tra Aassll e direzione dell’istituto; in tal senso l’Assessore alla Sanità della Regione Toscana Rossi si è assunto l’impegno, nel suo ruolo di coordinatore nazionale degli assessorati alla sanità delle Regioni, di convocare una conferenza perché ogni Regione avvii le azioni necessarie all’assunzione di tale responsabilità.

Vi è inoltre il problema che riguarda gli immigrati tossicodipendenti m/f 3.016 su un totale di 19.071 m/f che richiedono interventi legislativi e sanitari mirati. Perché nonostante la Circolare del Ministero della Sanità del 24/3/2000 secondo cui tutte le norme si applicano anche agli stranieri detenuti per quanto riguarda la prevenzione, la cura e la riabilitazione di fatto è difficile intraprendere programmi terapeutici, soprattutto per coloro che non sono residenti e senza permesso di soggiorno. Problemi che si aggiungono alle normali difficoltà di comunicazione interpersonale dovute alla poca conoscenza della lingua, alle differenze culturali e alla prospettiva del rimpatrio a fine pena e che, messi tutti insieme, rendono il soggetto restio a programmi di trattamento.

In conclusione noi riteniamo che il carcere per i tossicodipendenti è una risposta dannosa più che utile e che al contrario è necessario sviluppare strategie che consentano il superamento di tale realtà per restituire al tossicodipendente la possibilità di scegliere senza compiere reati o accettare percorsi di recupero non desiderati solo per non stare in carcere.

Nel frattempo, in questo momento di forte criticità del sistema penitenziario l’attuazione della legge 230 potrebbe introdurre un segnale positivo nel quadro di una situazione giunta al suo punto estremo, come non mai nel nostro passato recente.

La politica, dopo troppe mancanze e illusioni pericolose circa soluzioni di amnistia e indulto, deve riconquistare credibilità verso tutto il sistema della giustizia italiana se vuole essere un momento qualificante nei rapporti con le istituzioni europee.

Introduzione al monitoraggio del Piano cittadino sul carcere

 

Nel Luglio 2002 il Sindaco di Roma, in una seduta straordinaria del Consiglio comunale, nominò simbolicamente le carceri cittadine XXI Municipio. La Città di Roma, come tante altre volte nel passato, apriva un nuovo percorso di solidarietà e di lavoro pragmatico volto al superamento delle emergenze che fino a quel momento avevano segnato il cammino delle realtà carcerarie.

Il Piano cittadino oggi è una rete di azioni e esperienze articolate, di organismi rappresentativi del terzo settore e delle istituzioni che agiscono per rendere il carcere un momento alto della nostra democrazia in armonia con l’articolo 27 della nostra Costituzione.

Il nostro lavoro è iniziato scuotendo la ragnatela delle vecchie pratiche di intervento che ostacolavano la collaborazione tra le varie istituzioni che generavano situazioni paradossali, disperdendo energie e risorse.

Il nodo che il Piano ha iniziato a sciogliere, e che sarà al centro del nostro lavoro, è quello che determina l’esclusione della grande maggioranza dei detenuti dai programmi di reinserimento.

La ragione di questa esclusione noi la individuiamo principalmente nell’inaridimento legislativo della legge Gozzini che, dopo gli anni tumultuosi delle rivolte e del terrorismo, condusse la realtà carceraria italiana nel circolo virtuoso della democrazia.

Lo stravolgimento delle regole dettate dalla riforma penitenziaria, la trasformazione multietnica della popolazione detenuta, gli effetti sociali restrittivi e di esclusione dai benefici introdotti dalla legge Bossi-Fini e, da ultimo, il colpo di grazia portato alla legge Gozzini dalla legge cosiddetta ex-Cirielli, hanno determinato il collasso dell’intero sistema penitenziario.

Anche in queste condizioni estreme non abbiamo voluto chinare verso soluzioni di interventi emergenziali ma siamo andati avanti con il lavoro del Piano articolando azioni che non rinunciano ad avvicinare alla società la realtà della popolazione detenuta.

Pur partecipando alle iniziative meritorie a favore di un provvedimento di amnistia e indulto, ci siamo tenuti fuori dal coro per non introdurre nel nostro lavoro e fra le persone detenute demagogiche quanto pericolose illusioni.

Nelle carceri abbiamo portato programmi che non promettono di risolvere i problemi del reinserimento, del lavoro, della formazione e dello studio con un tanto di magia verbale, ci siamo occupati della percorribilità sociale di progetti nei quali la verifica della personalità e della pericolosità della persona detenuta che deve accedere ai benefici, è il prodotto sociale del progetto a tutela e a garanzia della collettività.

Abbiamo dato priorità di indirizzo ai nostri programmi verso i soggetti più deboli: tossicodipendenti, stranieri, transessuali, minori, donne, madri con figli da 0 a 3 anni, anziani e malati.

Verso tutti i detenuti ci siamo rivolti proponendo progetti di scolarizzazione, formazione professionale, corsi culturali e di apprendimento di mestieri.

A breve si produrranno interventi di aggiornamento professionale degli operatori penitenziari e del personale che a vari livelli interviene nel carcere: volontari, imprese e azioni a favore dei famigliari dei detenuti.

La domanda di esperienze culturali che i Comuni e gli Enti locali hanno registrato negli ultimi anni può sviluppare nuove aperture occupazionali per le quali occorre un buon grado di preparazione che può trovare nel tempo della detenzione un terreno di coltura. In questo senso particolare rilievo va dato a nuovi corsi di formazione professionale innovativi e sperimentali come quelli per operai specializzati in scavi archeologici e addetti ad aree verdi storiche.

Il teatro e l’intrattenimento culturale sono realtà storiche e consolidate nelle carceri romane. Grazie alla sensibilità e all’impegno di professionisti messi a disposizione dalla associazione Artestudio, dal Centro Studi Enrico Maria Salerno che in collaborazione con la famiglia De Filippo nella sezione A.S. hanno realizzato laboratori e spettacoli teatrali di alta qualità rappresentativa e sociale "Natale in casa Cupiello", la prima mondiale della "La tempesta" di Shakespeare tradotta in napoletano da Edoardo e altri in programmazione.

Il Comune di Roma che realizza le notti bianche ed eventi culturali di rilievo, le giornate della memoria, la festa del papà con Francesco Totti e il sindaco Veltroni ecc., ma non possiamo dimenticare interventi innovativi e che costituiscono precedente giuridico come:

l’accordo raggiunto dall’assessorato alle pari opportunità del Comune di Roma con il Ministero dell’Interno che ha consentito per la prima volta in Italia all’Ufficiale di Stato Civile di potersi recare presso gli istituti penitenziari su richiesta dei detenuti per il riconoscimento dei figli;

l’affermazione e l’espansione dei servizi offerti dal PID ai detenuti nelle carceri della provincia;

l’apertura di sportelli d’informazione sul territorio e all’interno degli istituti stessi;

progetti d’inserimento lavorativo grazie all’intervento dei COL comunali e dell’Agenzia provinciale per il Lavoro, di sostegno psicologico ed economico, di segretariato sociale;

un piano che ha rivolto attenzione anche a esigenze del personale penitenziario e a Regina Coeli è stato avviato un servizio di ginnastica dolce per gli operatori condotto dalla UISP;

abbiamo istituito tavoli interistituzionali come la sessione speciale permanente carcere e immigrazione con la commissione pari opportunità;

il tavolo per il reinserimento lavorativo esterno presso l’Assessorato al Lavoro del Comune di Roma;

il tavolo per il lavoro interno agli istituti istituito presso il Prap;

protocolli d’intesa per la cura dei detenuti con problemi di salute mentale;

grazie all’intervento del garante comunale è stata istituito un servizio di navetta per i famigliari dei detenuti in visita;

assicurati per il biennio tutti gli interventi sociali e formativi ai minori sottoposti a procedimenti penali;

un intervento triennale di sostegno psicologico, sanitario e legale per le detenute transessuali;

aperte case di accoglienza: 5 per detenuti adulti, 3 per detenuti immigrati, 1 per detenuti giovani adulti, 35 posti per chi può usufruire di permessi premio, 3 per le madri con figli;

con le attività di formazione, sociali e culturali sono stati raggiunti circa 1500 detenuti/e;

sono stati distribuiti 1600 kit delle 24 ore e cosi via.

Tuttavia, nonostante l’ampiezza di questi interventi, la nostra azione riesce a raggiungere un numero ristretto di detenuti rispetto alle migliaia che popolano i grandi istituti della città di Roma e Provincia. Se ciò richiede sul piano esterno un diverso impegno economico e programmatico, non di meno sarà importante superare alcune esitazioni, dubbi e temporeggiamenti riguardo alla validità di un intervento che vuole essere anche critico nei confronti di un sistema sanzionatorio prevalentemente repressivo verso i nuovi e crescenti livelli di devianza sociale.

Prima di concludere è doveroso evidenziare che il Piano carcere e la Consulta penitenziaria hanno promosso azioni e proposte a garanzia dei diritti dei detenuti:

come la petizione popolare a sostegno di modifiche alle leggi Bossi Fini e Finocchiaro "perché nessun bambino varchi più la soglia di un carcere" promossa con l’associazione A Roma Insieme e la Comunità di Sant’Egidio;

il Forum Nazionale per la tutela della salute dei detenuti e delle detenute, a cui aderiscono tutte le organizzazioni nazionali del volontariato, sindacali, professionali, le istituzioni, i garanti dei detenuti, che ha già realizzato importanti azioni a sostegno della legge 230/99 e il primo monitoraggio sulla attuazione della stessa.

Abbiamo trasferito la nostra esperienza il nostro modello alla commissione carcere del Consiglio comunale di Milano, a Padova dove è stato annunciato dal sindaco che si terrà un consiglio comunale in carcere e si realizzerà un piano analogo, abbiamo partecipato a seminari e convegni in tutta Italia: Forli, Spoleto, al convegno internazionale Italia Argentina promosso dalla Provincia di Roma, e cosi via.

Insomma una attività intensa un impegno a tratti estenuante soprattutto a causa delle poche risorse economiche e di resistenze che abbiamo trovato ma che grazie alla sensibilità e l’impegno del Comune di Roma, della Provincia di Roma, del Provveditorato Lazio, delle Direzioni, del terzo settore, degli operatori penitenziari, di tutti i delegati delle varie istituzioni e organizzazioni che costituiscono le commissioni del piano, siamo riusciti a tracciare un percorso e una modalità dai quali non si può più prescindere.

Dicemmo che il carcere appartiene alla città con tutti i suoi contrasti, i bisogni e i cambiamenti legati alla nostra epoca e simbolicamente lo riconoscemmo municipio questo perché gia allora avevamo compreso la necessità di rinsaldare e ridefinire, alla luce dei nuovi processi sociali, il quadro delle garanzie dei diritti dei detenuti e dei lavoratori del carcere. Lo stiamo facendo. Grazie a tutti voi.

Provincia di Roma: detenuti presenti al 24 gennaio 2006

 

Istituti

Detenuti al 24 gennaio 2005

Defin.

Attesa primo Giudizio

Appell.

Ricorr.

Semil.

Tossic.

Stran.

Donne

Uomini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Civitavecchia N.C.

 

545

311

112

87

35

6

152

270

//

545

Civitavecchia C.R.

48

47

//

//

1

//

//

6

//

48

Civitavecchia Sez. F.

31

7

13

10

1

//

12

24

31

//

Rebibbia C.C. Fem.

390

261

67

34

28

6

108

203

390

//

Rebibbia III C.C.

31

27

//

1

3

//

29

2

//

31

Rebibbia C.C. N.C.

1361

1082

129

117

33

//

436

447

//

1361

Rebibbia C.R.

420

405

3

4

8

83

81

83

//

420

Rebibbia N.C. Sez. Recl.

169

168

//

//

1

//

33

40

//

169

Regina Coeli C.C.

978

183

528

242

25

//

215

499

//

978

Velletri C.C.

296

180

69

37

10

12

119

139

//

296

Totale

4269

2671

921

532

145

107

1185

1713

421

3848

Piano Cittadino per il carcere del Comune di Roma

Monitoraggio e sperimentazione anni 2004 2005

 

Lavoro

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Formazione

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Salute

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Servizi Sociali

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Pari opportunità

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Scuola

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Cultura

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Sport

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Minori

Attività

Ente finanziatore

Istituto dove si svolta attività

Detenuti coinvolti

breve descrizione dell’attività

 

Monitoraggio anni 2004/5 Piano Cittadino per il carcere

 

Lavoro e formazione

 

A Marzo 2004 sono partiti corsi presso i CFP (Centri formazione Territoriali) di impiantistica idraulica, corsi di inglese, competenze telematiche per ufficio, manutenzione e installazione di impianti elettrici, alfabetizzazione informatica per ECDL, assistenza alla persona. In sei diversi CFP del territorio sono stati accolti 7 detenuti in semilibertà o exdetenuti.

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Riconfermati i contatti col il CEFME (Centro di Formazione delle Maestranze Edili)

e finalizzati a favorire una azione integrata di formazione professionale a beneficio di detenuti in misura alternative e di ex detenuti.

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Siglato un Protocollo d’Intesa con la Provincia di Roma per l’avvio di un modello di rete integrata di servizi per l’impiego tra C.O.L. e C.I. e comprende come area di intervento anche il carcere, che porterà alla apertura di ex uffici di collocamento provinciali entro tutti gli istituti romani.

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Lo Sportello di orientamento al lavoro COL Carceri è presente in tutte le carceri sin dal 2002, anche con uno sportello esterno COL Carceri presso il CSSA (Centro di Servizio Sociale per Adulti).

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Siglato un Protocollo d’Intesa per l’attivazione di una rete stabile di comunicazione tra Camere di Commercio e Provveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziaria

 

Progetto POL (Progetto Obiettivo Orientamento Lavoro) di "Cultura D’Impresa", per proporre soluzioni al problema del reinserimento di detenuti ed exdetenuti, coinvolgendo il mondo dell’imprenditoria, della cooperazione sociale e del volontariato (finanziato dalla Regione Lazio).

 

Servizio di orientamento ed inserimento lavorativo

 

Il C.O.L effettua attività di sportello per consulenza d’impresa, compilazione di curriculum vitae, distribuzione di materiale informativo sui servizi offerti dall’Amministrazione Comunale e creazione di banca dati. Il servizio è previsto per due pomeriggi a settimana per cui è orientato a detenuti la cui scadenza pena è imminente onde poterli indirizzare e continuare a seguire all’esterno tramite i servizi territoriali. (Casa Circondariale Regina Coeli)

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Attività di sportello gestito dal C.O.L (Casa Circondariale Rebibbia Femminile). Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro.

 

Riattivate alcune lavorazioni attraverso un sostegno di tipo strutturale, formativo, ed auto imprenditoriale Progetto per riaprire alcune lavorazioni (lavanderia e conceria), per formare e creare delle cooperative. Prima fase di selezione e formazione 2003 La seconda fase del progetto è attualmente in corso (Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Primo Corso di Formazione di Telelavoro e Alfabetizzazione Informatica per circa 20 persone con consegna di Diplomi da parte dell’Assessore Nieri (2003)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso Sezione Alta Sicurezza)

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Corso di Operatore Grafico Informatico (17 persone) 10 maggio 200410 novembre 2004

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso Sezione Alta Sicurezza)

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Protocollo d’intesa con le Cooperative sociali ETeam e Men At Work per supportare attraverso percorsi di reinserimento socio lavorativo i detenuti occupati entro l’Istituto come addetti ai servizi di ristorazione.

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso e Casa Circondariale Rebibbia Penale)

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma Dip XIV C.O.L. Centri Orientamento al Lavoro)

 

Corso per operaio addetto alla manutenzione dei siti archeologici e giardini storici.Ha interessato 15 detenuti. Organizzato dalla Coop. Cecilia (finanziato dal DAP)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Corso per assistente ai portatori di handicap per 15 detenuti lavoranti come "piantone".

Nella Casa di Reclusione Rebibbia Nuovo Complesso sono stati organizzati 2 corsi di cui uno si è svolto nel 2004. Un corso è stato programmato nella Casa Circondariale di Regina Coeli

(Delegato del Sindaco per i problemi dell’Handicap)

 

Corso per Operaio Edile: si è svolto un primo corso con 20 detenuti ed è in via di realizzazione un secondo corso. In collaborazione con il CEFME (Centro di Formazione delle Maestranze Edili)

(Assessorato servizi sociali della Provincia di Roma). (Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Corso di Restauro del mobile antico a cura della cooperativa "L’araba Fenice". (Casa Circondariale Regina Coeli). (Vice Presidenza con deleghe alla formazione professionale, politiche giovanili, e tutela ambientale della Provincia di Roma)

 

Corso di legatoria. (Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Corsi per l’acquisizione di competenze informatiche di base ed avanzate in collaborazione con la cooperativa Ora d’Aria ed il Centro Mezzelani. (Casa Circondariale Regina Coeli). (Assessorato alle Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali (On Anna Teresa Formisano On. Alessandra Mandarelli.

 

L’Associazione Solco in collaborazione con il 2° Centro Territoriale Permanente realizzerà il progetto "Tecnico multimediale riprese e montaggio in digitale" per un totale di 250 ore

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

(Assessorato alle Politiche Educative della Provincia di Roma)

 

L’Associazione Solco in collaborazione con il 2° Centro Territoriale Permanente realizzerà il progetto "Informatica: preparazione ECDL", per un totale di 120 ore

(Casa di Reclusione di Rebibbia Penale)

(Assessorato alle Politiche Educative della Provincia di Roma)

 

L’Associazione Solco in collaborazione con il 2° Centro Territoriale Permanente realizzerà il progetto "Informatica: preparazione ECDL", per un totale di 120 ore

(Casa Circondariale di Rebibbia Femminile)

(Assessorato alle Politiche Educative della Provincia di Roma)

 

Manutentore di Pannelli Solari; 2 detenuti (Amministrazione Penitenziaria). (Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Rilegatoria 2 detenuti (Amministrazione Penitenziaria)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Azienda agricola, 5 detenuti (Amministrazione Penitenziaria)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Restauro mobili antichi, del Rotary International. Solo attività di formazione professionale.

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Proseguimento della collaborazione con i Patronati e la collaborazione con Il Centro per L’Impiego di Roma Tiburtino

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Operatore informatico Cooperativa di solidarietà sociale Eteam e Soc. Opportunità

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Corso di Pelletteria per detenute tossicodipendenti (Amministrazione Penitenziaria)

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Servizio di Orientamento ed Inserimento Lavorativo Pronto Intervento Detenuti (P.I.D.)

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Laboratorio Artigianale. L’attività è stata coordinata da Suor Edita Moreno della Caritas

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Corso di Informatica per patente europea Associazione Caritas

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Progetto "La Moda Oltre" coordinato dall’agenzia "Alta Moda"

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Progetto "Confido" di addestramento cani

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

In collaborazione con il CSSA e l’ Assessorato alle politiche del Lavoro del Comune di Roma è stata curata le preselezione di candidati alla mansione di addetti ai servizi di Autolavaggio per la Cooperativa Sociale Servizi 2000 di Ostia.Sono statI inseriti 2 tra gli utenti presi in carico dal servizio,

 

Progetti in corso di realizzazione

 

Finanziamento per il 2005 di un Corso di Formazione Professionale dentro le carceri, utilizzando le risorse comunali e le professionalità degli operatori dei Centri di Formazione Professionale (CFP) del Comune di Roma.

Prima esperienza di questo tipo in Italia:per la prima volta un Centro di Formazione entra in carcere. Il Comune di Roma gestirà direttamente i progetti attraverso la II U.O. Formazione Professionale del XIV Dipartimento.

 

Inoltre è stato realizzato il libro "Lavoro in carcere", curato dall’Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Dipartimento XIV del Comune di Roma. È stato distribuito ai detenuti degli Istituti romani, oltre 3500 copie.

 

Sport cultura e spettacolo

 

Progetto speciale "Ricomincio dai Libri" articolato su:

Collegamento in rete delle Biblioteche in carcere con le Biblioteche di Roma

Formazione professionale per i detenuti bibliotecari

Offerta lavoro interno al carcere

Offerta lavoro esterna al carcere

(Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche)

 

Progetto di Educazione "L’Italiano che mi serve" negli Istituti Penali di Roma insieme ai CTP (Centri Territoriali Permanenti)

(Assessorato alle Politiche educative e Scolastiche Dip. XI del Comune di Roma)

 

Accordo con l’ Amministrazione Penitenziaria per realizzare il "Polo Universitario"

(Delegato del Sindaco per i rapporti con le Istituzioni Universitarie Prof. Tullio De Mauro)

 

Polo Universitario: elaborato questionario da sottoporre a tutti i detenuti per capire gli indirizzi di Studio

(Delegato del Sindaco per i rapporti con le Istituzioni Universitarie Prof. Tullio De Mauro)

 

Il Servizio Biblioteca è affidato alle Biblioteche del Comune di Roma (convenzione siglata nel 1999 con il Ministro della Giustizia), i cui operatori sono incaricati della gestione e dell’aggiornamento del patrimonio librario delle biblioteche dell’Istituto di Casa Circondariale Regina Coeli nonché di istruire i detenutibibliotecari. (Regina Coeli)

(Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche)

 

Organizzata la "Festa del papà", con la presenza di Totti. (Regina Coeli). (Gabinetto del Sindaco)

 

Educazione al linguaggio cinematografico in collaborazione con le Biblioteche del Comune di Roma, progetto che prevede una serie di incontri all’interno delle sezioni dell’Istituto Casa Circondariale Regina Coeli con lezioni introduttive, visione di film, distribuzione di dispense scritte, schede filmografiche ed interventi di rappresentanti delle varie professionalità operanti nel settore cinematografico. (Regina Coeli). (Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche)

 

Laboratorio culturale "A Roma anche per noi attraverso il passato per ricostruire il presente". vede coinvolti i detenuti sottoposti a scalaggio metadonico per contribuire a sviluppare il senso di responsabilità, l’autostima e la concentrazione. Cooperativa Cecilia. (finanziato dal D.A.P. fino a giugno 2004). (Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Organizzata "La Notte Bianca". Spettacolo con Serena Dandini e altri comici. (Casa Circondariale Regina Coeli). (Gabinetto del Sindaco)

 

Laboratorio teatrale progetto "Il teatro a righe" con Artestudio. (Regina Coeli)

(Assessorato ai Servizi Sociali e Promozione della Famiglia della Provincia di Roma)

 

Manifestazione Culturale "La Cultura e la Musica Latina in riva al mondo" Soc. I.F.E.S. onlus

(Casa di Reclusione di Rebibbia Penale)

(Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche)

 

Corso per operaio addetto alla manutenzione dei siti archeologici e giardini storici 15 detenuti Coop. Cecilia (finanziato dal DAP)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Laboratorio di poesia, Dr. Lucarini, in via di realizzazione

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

(Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche)

 

Corso riprese audio, video; Ora d’Aria e Regione

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

Assessorato alle Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali

(On Anna Teresa Formisano) On. Alessandra Mandarelli

 

Istituto Istruzione Superiore di Stato "Johan Von Newman"

Ministero dell’istruzione Direzione Scolastica Regionale

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Realizzata la Notte Bianca, con proiezione notturna di film dell’ultima stagione cinematografica

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Realizzazione della Festa dell’Epifania nell’Area Verde dell’Istituto per i figli di detenuti dell’Alta Sicurezza. Realizzata dalla Cooperativa Cecilia

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso Sezione Alta Sorveglianza)

 

Attrezzatura e arredamento di una palestra nella Sezione di Alta Sicurezza

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso Sezione Alta Sicurezza)

(Delegato del Sindaco alle Politiche dello Sport Gianni Rivera)

 

Organizzato un Torneo di calcetto nella Sezione di Alta Sicurezza.

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

(Delegato del Sindaco alle Politiche dello Sport Gianni Rivera)

 

. Istruttore sportivo per la Polizia Penitenziaria

(Delegato del Sindaco alle Politiche dello Sport Gianni Rivera)

 

Corso di Pallavolo organizzato dell’Associazione UISP

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Attività del "Giornalino " con ARCI Associazione Ora d’Aria

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Progetto "Coma Nuova " dell’ Associazione Differenza Donna

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Corso di acquarello per tossicodipendenti nel reparto di infermeria

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

 

Corsi di Yoga dell’ Associazione Maya, riproposto forte delle positive esperienze passate.

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Corsi di Shiatsu a cura di un docente dell’ U.P.T.E.R., Università Popolare di Roma

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Istruttore per seguire l’attività fisica non agonistica per il Personale di Polizia Penitenziaria

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Con la collaborazione dei volontari del VO.RE.CO.(Padre Vittorio Trani) sono organizzate nell’ Istituto di Casa Circondariale Regina Coeli in maniera continuativa attività sportive e ricreative di vario genere (tornei di calcetto, pallavolo, pingpong, scacchi.....corsi di disegno e di inglese)

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Mediazione culturale (in collaborazione con il CIES) con presentazione, in ambito scolastico, di proposte culturali cucina, musica, arte e pittura delle varie etnie., in una ottica di accettazione e interscambio reciproco

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Iniziativa dell’Assessore Carmine Farcomeni del V Municipio in collaborazione con il DAP sull’iniziativa "Recupero del Patrimonio Ambientale"

 

progetti in corso di realizzazione

 

Con il DAP e l’Assessorato è in corso un progetto di realizzazione di una stanza di registrazione nell’ambito del progetto "Un Libro una Voce" nella Casa di Reclusione di Rebibbia

 

L’Università Popolare di Roma UPTER, in collaborazione con il GISCA, realizzerrà il progetto "Interventi di educazione permanente degli adulti" comprendenti corsi di educazione alla salute, laboratorio teatrale e di scrittura creativa per un totale di 150 ore

(Casa di Reclusione di Civitavecchia)

(Assessorato alle Politiche Educative della Provincia On. Daniela Monteforte)

 

Salute e servizi sociali

 

Protocollo d’Intesa per medici specialisti tra l’ Amministrazione Penitenziaria e l’Ass. Emergency

 

Protocollo d’intesa ASL RM B, Casa di Reclusione Rebibbia Penale, Comune di Roma Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute per l’attivazione di un progetto sperimentale di assistenza riguardante la sezione per detenuti affetti da disturbo psichico

Il progetto ha visto un periodo di formazione di un gruppo tra operatori dell’Istituto e della ASL RMB dal 16 marzo al 15 maggio. Dal 23 maggio è operativo fino al 16 marzo 2005

 

Sono stati effettuati gruppi degli operatori della Comunità Terapeutica Villa Maraini finalizzati al sostegno dei ristretti e all’eventuale ingresso in Comunità

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Si è avuto un rapporto di collaborazione con alcune comunità terapeutiche quali la Comunità Incontro A.N.G.L.A.D. e Magliana 80 che effettuano direttamente colloqui finalizzati ad un eventuale inserimento nelle loro strutture, tramite loro incaricati.

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Educazione alla Salute, progetto che prevede una serie di incontri su principi di biomedicina, igiene, HIV, tossicodipendenze, sessualità e soprattutto prevenzione, proposto in ambito scolastico a cura di medici ASL. È prevista una informazione sui servizi sanitari soprattutto per stranieri.

(in collaborazione con il dirigente sanitario del carcere e l’ASL RM A e la scuola)

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Organizzata la Conferenza Sanitaria con il delegato del Sindaco alla ASL RMA

 

Organizzata la Conferenza Sanitaria con il delegato del Sindaco ASL RMB Dr. Sergio Rinaldi

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

 

Progetto di intervento sociosanitario a favore delle persone transessuali al quale partecipa la Direzione dell’ Ospedale San Camillo, il Circolo Mario Mieli e l’Arci Trans, nel quale previsto anche un migliore collocazione fisica delle detenute transessuali.

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

(Assessorato Politiche del Lavoro e della Qualità della Vita della Provincia di Roma Dip. XI

On. Gloria Malaspina)

 

Attività di Informazione ed Attivazione della rete di servizi, progetti mirati all’avvio alla legalità per persone detenute ed ex detenute e familiari di persone che sono incorse in reati, svolta dalla Cooperativa P.I.D

(Comune di Roma Dipartimento V U.O. inclusione sociale Ufficio detenuti e/o ex detenuti)

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Mediazione Culturale nell’ambito del Progetto Comunitario Equal

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Distribuito un kit di prima necessità per aiutare tutte le persone ad affrontare i primi giorni di libertà. Dopo la sperimentazione dello scorso anno il Comune ha deciso di rendere permanente l’iniziativa con la produzione di altri 800 kit. (Comune di Roma Dipartimento V U.O. inclusione sociale Ufficio detenuti e/o ex detenuti). (Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Il Patronato Epasa fornisce l’assistenza per pratiche pensionistiche di invalidità e di vecchiaia

(Casa Circondariale Regina Coeli)

 

Collaborazione instaurata con il Comune di Roma per i matrimoni e per il riconoscimento della paternità. (Casa Circondariale Regina Coeli)

 

progetti in corso di realizzazione

Realizzazione del giardino per Asilo Nido. Sponsorizzato dalla Società Farmaceutica Faizer sia per la ristrutturazione che per la donazione di indumenti, prodotti e giochi per i bambini.

(Casa Circondariale Rebibbia Femminile)

(Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute V Dip. del Comune di Roma)

 

Progetti in corso per Area Accoglienza Famiglia Area Verde

(Casa Circondariale Regina CoeliRebibbia Nuovo Complesso)

(Assessorato alle Politiche di e Promozione dell’ Infanzia e della Famiglia del Comune di Roma)

On. Pamela Pantano Dipartimento XVI)

 

Pari opportunità

 

"Riconoscimento figli naturali", servizio per detenuti.

(Nato da un accordo con il Comune, Assessorato alle politiche per la semplificazione la comunicazione e le pari opportunità, e la Direzione dell’ Istituto.)

(Casa Circondariale Rebibbia Nuovo Complesso)

(Assessorato alle politiche per la semplificazione la comunicazione e le pari opportunità del Comune di Roma on Mariella Gramaglia)

 

Collaborazione instaurata con il Comune di Roma per matrimoni e recentemente per riconoscimenti di paternità (Casa Circondariale Regina Coeli)

(Assessorato alle politiche per la semplificazione la comunicazione e le pari opportunità del Comune di Roma on Mariella Gramaglia)

 

Commissione minori

Istituto Penale per Minorenni Casal Del Marmo

 

Lavoro e formazione

 

Continuano ad essere presenti i laboratori gestiti dalla Caritas e finanziati dal V Dipartimento del Comune di Roma: falegnameria, pizzeria, tappezzeria e sartoria.

Nei primi due sono inseriti mediamente 67 ragazzi, mentre 3 ragazzi frequentano l’attività di pizzaiolo. I 3 corsi si svolgono per 5 giorni a settimana. Il corso di sartoria per 3 giorni alla settimana e interessa 56 ragazzi.

(finanziato dall’ Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute V Dipartimento Comune di Roma)

 

A queste attività di formazione lavoro si possono aggiungere i laboratori realizzati dall’Arci in convenzione con il Dipartimento Giustizia Minorile, per 5 giorni a settimana, e sono:

laboratorio di Cuoio, rivolto ai ragazzi, interessa mediamente 56 unità

laboratorio di Disegno, per le ragazze, 68 presenze e in numero maggiore nei periodi di assenza dei cicli scolastici

(Arci in convenzione con il Dipartimento Giustizia Minorile)

 

Dal maggio 2003 è attivo uno sportello integrato di orientamento, chiamato "La Bussola", gestito dagli operatori dei Centri di Orientamento al Lavoro del Comune di Roma. (C.O.L) che si occupano di giovani presso gli sportelli C.O.L., insieme con l’ Informagiovani. Il corso si svolge, per 2 volte a settimana, sia con colloqui individuali sia con incontri su Argomenti specifici. Le finalità dell’iniziativa sono quelle di offrire l ragazzo conoscenze sulle prospettive occupazionali del mercato del lavoro.

(finanziato dall’ Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro del Comune di Roma ed anche dal IV Dipartimento Ufficio per le Politiche Giovanili)

 

È iniziato il progetto "Inserimento al Lavoro" gestito dai COL e finanziato dalla Provincia di Roma

(Assessorato Politiche del Lavoro e della Qualità della Vita Dip. XI)

 

I Centri di Formazione Professionale entreranno all’interno dell’ Istituto per Minori Casal Del Marmo, dove saranno avviati per il 2005 importanti progetti che l’Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo sviluppo locale e per il Lavoro del Comune realizzerà per giovani detenuti che per ragazzi dell’area penale esterna (case di accoglienza).

(Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro Comune di Roma C.O.L.)

 

Laboratorio di Ceramica per le ragazze, 810 presenze (2004). (Finanziato dal Provveditorato agli Studi)

 

Corso di Computer, si è svolto tutti i giorni del periodo estivo del 2004 per 8/10 ragazzi/e. (finanziato dal Provveditorato agli Studi e gestito dagli insegnanti del Centro Territoriale Permanente).

 

Sport cultura e spettacolo

 

Protocollo per la Continuità Educativa tra Centro per la Giustizia Minorile e i Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute V Dip., per assicurare l’attivazione o la continuità del progetto educativo individualizzato per i ragazzi in attesa di giudizio, al termine della misura penale, e per i ragazzi a rischio. Il progetto interessa i minorenni stranieri e italiani, di età compresa tra i 14 e 18 anni e i ragazzi tra i 18 e 21.

(finanziato dal Comune di Roma)

 

Giornalino Garçon (Ass.ne "Garcon il Salvagente") tenuto da una volontaria per 2 giorni a settimana per 58 ragazzi/e. (attualmente finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute V Dipartimento del Comune di Roma).

 

Progetto "Storie d’Altri" realizzato dalla Coop. Cecilia, per 1 pomeriggio a settimana per 8 ragazzi/e; il progetto è mirato all’integrazione e alla conoscenze interculturali.

(finanziato dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Promozione della Salute V Dipartimento del Comune di Roma)

 

La Biblioteca è gestita in convenzione con l’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma Sistema Biblioteche, da una bibliotecaria del Comune per 1 volta a settimana, per 34 ragazzi/e. Attualmente collabora con il Centro Territoriale Permanente per il progetto "Italiano che mi Serve"

 

Progetto "Una Fattoria Didattica". La prima fase prevede una serie di lezioni sui cicli riproduttivi agricoli e sulla fauna e flora mediterranea e la realizzazione di un orto botanico È prevista la possibilità per alcuni ragazzi di proseguire all’esterno presso una vera azienda agricola in località Tomba di Nerone, all’interno del Parco dell’Insugherata. Il ruolo di tutoring è curato dalla Cooperativa Integrata Consortium. Si tiene regolarmente tutti i giorni ed è rivolto a 3 ragazzi.

(l’iniziativa è finanziata dall’ Assessorato alle Politiche per le Periferie, per lo Sviluppo Locale, per il Lavoro del Comune di Roma per quanto riguarda il progetto all’interno dell’Istituto. Il corso esterno è finanziato dalla Regione Assessorato alle Politiche per la famiglia e Servizi Sociali)

 

Laboratorio teatrale, gestito dall’Ass. "Adynaton": interessa 810 ragazzi/e per volte a settimana.

(Finanziato dalla Provincia di Roma)

 

Laboratori del progetto "Muri di Pace": murales per 10 ragazzi; breakdance per 810 ragazze, rap per 45 ragazzi, da settembre 2004 a marzo 2005.Il progetto, gestito dall’Associazione onlus "Elios", si è proposto come obiettivo quello di far sperimentare ai ragazzi, attraverso attività ricreative, nuovi modelli di relazione che favorendo una modalità pacifica di comunicazione. (Finanziato dalla Regione Assessorato alle Politiche per la Famiglia e Servizi Sociali)

 

Dal 2005 è in corso un progetto "L’ Italiano che mi serve" per aiutare gli stranieri nella conoscenza della lingua italiana. In collaborazione con gli operatori del COL, Informagiovani, Biblioteca.

 

Scuola Elementare: sono attive due pluriclassi di 910 ragazzi/e ciascuna rivolte agli analfabeti e a coloro che non hanno conseguito la licenza elementare. Nel 2004 5 ragazzi hanno conseguito l’attestato di licenza elementare.

 

Scuola Media: istituita dal Provveditorato agli Studi di Roma una pluriclasse fra gli infrasedicenni che non hanno conseguito l’obbligo scolastico, e che ha visto un notevole incremento di orario e degli insegnanti di varie discipline. Vi sono impegnati 810 ragazzi/e e non si possono superare le 12 unità. (Provveditorato agli Studi di Roma)

 

Fase di ultimazione del Protocollo di intesa con i C.P.T (Centri Territoriali Permanenti)

(Ministero dell’Istruzione Direzione Scolastica Regionale)

 

Centro Territoriale Permanente: per i ragazzi più grandi dopo il 16° anno di età per conseguire il Diploma di terza media: impegnati 12 ragazzi/e circa. Nell’anno 2004 2 ragazzi hanno superato l’esame per il conseguimento dell’attestato di scuola media. Attualmente è in corso, dal febbraio 2005, un progetto "L’italiano che mi serve" per aiutare gli stranieri nella conoscenza della lingua italiana per permettere loro di utilizzare le risorse e le strutture pubbliche e private del territorio al fine di esercitare il diritto di cittadinanza. Il corso strutturato in 4 moduli di 13 ragazzi/e circa, riguardanti il lavoro, la scuola, la salute e la famiglia, in collaborazione con gli operatori delle altre attività presenti, il COL, Informagiovani, Biblioteca. (finanziato dal Provveditorato agli Studi in collaborazione con il Comune)

 

Calcio, basket, volley; gestite dalla Polisportiva UISP, in convenzione con il Dipartimento Giustizia; nelle attività sportive pomeridiane sono inseriti quasi tutti i ragazzi/e divise per le varie discipline. Si disputano tornei ed incontri con squadre di scuole esterne L’attività sportiva è molto importante perché coinvolge tutti i ragazzi/e e attraverso il movimento e le gare sportive i minori possono scaricare tensioni che si creano nella struttura carceraria.Si svolge tutti i pomeriggi.

 

La squadra dell’IPM, di cui fanno parte soprattutto giovani rom e maghrebini, ha partecipato al torneo di calcio "Il calcio è solo un gioco" organizzato dalla UISP con l’ Assessorato allo Sport della Provincia di Roma (Ass. Attilio Bellocci)

 

Corso di Danza tenuto dai mediatori culturali del progetto comunitario "Equal" del Centro Informazione e Educazione allo sviluppo (CIES). Il corso ha interessato 68 ragazze, per 3 giorni a settimana. (2004)

 

Scuola di Circo dell’Associazione "Ramise" rivolto A 10 ragazzi circa per tutti i giorni della settimana. (2004). (Finanziato dalla Provincia)

 

Progetto di "Mediazione linguistica e culturale" gestito dalla fondazione "Silvano Andolfi", per 3 giorni alla settimana, per 78 ragazzi. Il corso, finalizzato al confronto interculturale e alla promozione delle differenze culturali si è articolato in laboratori rivolti a piccoli gruppi di ragazzi di culture diverse..(2004)

(Finanziato dalla Provincia)

 

Progetti in corso di realizzazione

 

Sta per iniziare un Laboratorio di Musica dell’Orchestra dell’Arca (finanziato da Vodafone)

 

In seguito agli incontri della Commissione Minori del Piano Cittadino per il Carcere c’è stata una riunione tra i servizi minorili del Comune e della Provincia e della Regione Lazio per poter programmare interventi a favore dei minori detenuti. Quindi si prevedono finanziamenti a un progetto per la mediazione culturale affidata alla fondazione Andolfi e il corso di giocoleria della Associazione Ramise.

 

Inoltre sono in corso contatti con il Dipartimento per la Giustizia Minorile per realizzare interventi rivolti ai giovani adulti ospiti dell’ Istituto Minorile Casal del Marmo e l’Assessorato alle politiche Educative della Provincia di Roma

 

Salute e servizi sociali

 

Stipulato un accordo tra il Centro di Giustizia Minorile e la Regione Lazio per l’acquisto di farmaci.

 

È stata rinnovata, temporaneamente, la consulenza psicologica per il CPA e l’Istituto Minorile.

 

In collaborazione con il SERT Santa Maria della Pietà, è in corso una indagine epidemiologica su tutti i minori che entrano nell’ IPM, per quanto riguarda uso e abuso di sostanza, compreso l’alcol..

Progetto A.S.L. (Amore. Salute, Lavoro) in collaborazione tra il Gruppo d’Iniziativa Sociale "Marameo", la Cooperativa Sociale "Magliana 80", lo Sportello di Orientamento al lavoro "La Bussola", la ASL RM/E Servizio Materno Infantile. Il progetto, che si è svolto per 2 giorni a settimana per 68 ragazzi/e, ha avuto la finalità di fornire una serie di informazioni sull’uso di sostanze psicotrope, sui comportamenti a rischio, sulla ricerca dl lavoro e sulla valorizzazione delle competenze. (2004)

 

 

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