Progetto Sportelli

 

Via San Vincenzo n° 18/B - 20123 Milano

telefono 02 - 89423056

fax 02 - 89423064

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Il "Progetto Sportelli" dell'AgeSoL di Milano

 

 

Agenzia di Solidarietà per il Lavoro

Via San Vincenzo 18/b
20123 - Milano
Tel: 02.89423056
Fax: 02.89423064 

 

Il Progetto Sportelli, ideato e attuato dall’Agenzia di solidarietà per il Lavoro di Milano (AgeSoL), nasce nel 1999, con il sostegno dell’Amministrazione Provinciale di Milano:

da un’analisi dei bisogni dell’utenza carceraria, frutto d’anni d’attenta osservazione e di lavoro in rete negli istituti penitenziari da parte delle organizzazione socie fondatrici (API Milano, APA Confartigianato, CNA Confederazione Nazionale Artigianato, AGCI, Confcooperative, Lega Coop Lombardia, CGIL CISL UIL Milano, Caritas Ambrosiana, Sodalitas, Gruppo di Lavoro di San Vittore) ;

dalla necessità di coordinare gli interventi che, nelle carceri milanesi, associazioni di volontariato, servizi pubblici e privati, amministrazione penitenziaria svolgono per i detenuti in diversi ambiti;

dalla volontà di stabilire un rapporto organico di collaborazione e sinergia, per rendere efficace e per non sovrapporsi nell’azione, con i centri e i servizi che si occupano nel territorio milanese di sviluppare politiche attive del lavoro,

dalla volontà di stabilire un rapporto organico di collaborazione e sinergia con gli operatori del Ministero della Giustizia, con le strutture e le iniziative dell’Amministrazione Penitenziaria ai diversi livelli (ad esempio Progetto Polaris);

dall’idea di collocare il nostro servizio in un progetto sociale che veda impegnati diversi attori, nell’intento di inserire nel tessuto produttivo e sociale detenuti ed ex detenuti.

Obiettivi principali del Progetto:

creare un’area di servizio sugli aspetti motivazionali e gli aspetti di orientamento al lavoro

preparare percorsi di inserimento, mirati e personalizzati basati sull’analisi dei bisogni del singolo utente che richiede l’intervento durante l’espiazione della pena e dopo la scarcerazione

preparare una mappatura e fornire informazioni sui servizi di sostegno al reinserimento (pubblici, privati e del volontariato) operanti sul territorio di appartenenza dell’utente

mettersi in rete con gli interventi attivati dentro e fuori dal carcere

fornire informazioni e procedure per l’accesso al mercato del lavoro

offrire informazioni e procedure per la ricerca del lavoro

fornire informazioni sulle opportunità di formazione e qualificazione professionale (dentro e fuori il carcere)

Il Progetto Sportelli si articola su due piani: un piano motivazionale ed un piano informativo.

Il piano motivazionale: riuscire a sviluppare la cultura del lavoro, laddove per cultura del lavoro, non solo la conoscenza del mondo del lavoro stesso, ma anche lavoro come alternativa al reato, vissuto come unica fonte di sostegno. Riuscendo nell’obiettivo si potrà permettere ai detenuti un migliore ed adeguato reinserimento sociale al momento dell’uscita, sia a fine pena sia utilizzando le misure alternative al carcere, al fine di orientarli, anche in termini formativi ad un possibile inserimento lavorativo.

Il piano informativo: riguarda normativa vigente sul lavoro, previdenza, iscrizione al collocamento, e relativi aggiornamenti. Sono usati materiali, quali volantini, che i detenuti possono conservare a seguito degli incontri. Il piano informativo, inoltre, è gestito sia con contatti individuali, sia organizzando gruppi nelle varie sezioni degli Istituti.

Al primo colloquio si chiede ai detenuti di compilare volontariamente un questionario in cui indicano i loro dati generali, dalla scolarità all’esperienza lavorativa, alle loro eventuali aspettative e desideri. Sono attivi gli Sportelli negli Istituti di Opera, Monza, San Vittore e uno esterno presso la sede operativa. L’apertura degli sportelli, per ogni carcere e per la sede, è di una volta la settimana.

 

La gestione e l’organizzazione

 

Negli sportelli interni, per quanto riguarda la raccolta delle "domandine", un primo incontro per selezionare gli effettivi bisogni, il back office e la compilazione dei questionari, ci si avvale della collaborazione volontaria di 3 detenuti/e per istituto, con scolarità media, formati con un corso, per circa 30 persone, di 400 ore "Meglio Fuori", finanziato dal Ministero per gli Affari Sociali e promosso dalla Provincia di Milano, con l’AgeSoL come ente attuatore.

per i colloqui e la presa in carico vera e propria degli utenti, collaboratori esterni gestiscono gli sportelli interni agli istituti e lo sportello esterno presso la sede operativa. Questi ultimi sono stati individuati secondo un profilo professionale adeguato a svolgere tale ruolo,

I referenti esterni hanno svolto nella fase sperimentale (di sei mesi) la loro attività turnandosi nella gestione dei 4 sportelli e come tutor del corso di formazione "Meglio Fuori". Dopo la fase sperimentale, terminata nella primavera del 2000, ci si è avvalso anche della collaborazione di un operatore per la sensibilizzazione del mondo delle imprese.

 

Fasi attuative e di sviluppo

 

Giugno/agosto 99: implementazione della Banca Dati; avvio della fase formativa degli operatori interni detenuti

Settembre/dicembre 99: apertura sperimentale con operatori esterni, corso di formazione degli operatori interni detenuti

Febbraio 2000: verifica fase sperimentale, individuazione degli spazi negli istituti

Marzo 2000: Apertura a regime con detenuti volontari interni in stage, mappatura delle risorse

Settembre 2000, termine del Corso Meglio Fuori e inserimento degli operatori detenuti nell’attività degli sportelli, inserimento di un supporto operativo per la sensibilizzazione delle imprese

Settembre 2000/maggio 2001 Consolidazione del progetto. Avvio di presa di contatti con altri soggetti presenti sul Territorio per la formazione di un’ATS per partecipare al bando di appalto della Provincia di Milano per la gestione del servizio nelle carceri milanesi.

 Casi affrontati da settembre 1999 a maggio 2001 nei 4 sportelli di Agesol

 

Utenti

Sede

San Vittore

Opera

Monza

Totale

Uomini

166

72

180

133

551

Donne

28

26

38

8

100

Tot.

194

98

218

141

651

 

 

 

 

 

 

< 25 anni

10

25

17

16

68

25 – 35 anni

65

38

71

53

227

36 – 45 anni

84

26

88

49

247

< 45 anni

35

9

42

23

109

Tot.

194

98

218

141

651

 

Dati persone inserite o in fase d’inserimento Il lavoro è svolto su percorsi d’inserimento personalizzati sulla singola persona. L’obiettivo del Progetto Sportelli di promuovere percorsi d’inserimento "mirati" si scontra talvolta sia con una limitata varietà d’offerte lavorative sia con la professionalità della maggioranza degli utenti, che risulta piuttosto generica. Si può costruire un progetto più aderente alla persona quando si riesce ad avere anche opportunità di inserire nei percorsi anche uno step formativo, di tirocinio o di stage.

I casi trattati non sono omogenei, alcuni possono essere esauditi rapidamente, altri necessitano d’interventi complessi; il bisogno preponderante rilevato è sicuramente una collocazione lavorativa "urgente".

Gli inserimenti avvenuti, a seguito di progettazione di un percorso, dall’avvio dell’attività sono 117.

Gli inserimenti si differenziano in diverse forme di contratti:

51 utenti cui è stato attivato un percorso che ha portato ad un inserimento lavorativo con contratto a prestazione d’opera, come soci di cooperative e in Borsa Lavoro.

21 utenti cui è stato attivato un percorso che ha portato ad un inserimento lavorativo con contratto a tempo indeterminato/determinato

45 utenti circa per cui è attivo (a stadi diversi) un percorso verso una collocazione lavorativa stabile

AgeSoL è essa stessa luogo di formazione ed inserimento lavorativo:

5 persone hanno svolto stage durante percorsi formativi presso la nostra sede, (di cui una detenuta in misura alternativa e successivamente collocata presso una cooperativa e una persona che collabora su progetto con Agesol)

2 persone hanno svolto un tirocinio lavorativo presso la nostra sede

2 persone detenute ed ex detenute sono inserite stabilmente nell’organico di Agesol

Facendo un’indagine a campione sugli inserimenti effettuati si è riscontrato che: il 70% ha mantenuto il lavoro, il 15% svolge un lavoro precario con un contratto a termine ed il restante 15% sta cercando una nuova occupazione.

Molti interventi hanno richiesto percorsi articolati che hanno occupato tempo e diverse iprogettazioni in itinere, col coinvolgimento di molteplici attori sociali.

Gli utenti, pur arrivando da svariate esperienze di lavoro, in prima battuta sono disponibili ad accettare lavori d’ogni genere, e questo se da un lato può apparire un elemento positivo, dall’altro pone incertezze sulla tenuta dell’opzione lavorativa nel lungo periodo, quindi va molto ben indagata questa disponibilità.

La condizione socioeconomica prevalente degli utenti evidenzia la stretta necessità di un lavoro e di un reddito pieno e continuato, inoltre non tutti hanno la possibilità di muoversi con un mezzo proprio e questo limita ulteriormente il ventaglio delle possibilità d’inserimento lavorativo in un territorio vasto come il milanese.

Altro capitolo sono i detenuti od ex detenuti stranieri la cui problematicità primaria risiede nel possesso o meno del permesso di soggiorno, e in situazioni abitative instabili o, spesso, inesistenti.

I profili dei detenuti in stato di restrizione comportano il confronto con: avvocati, operatori sociali, educatori e direzioni, per comprendere l’effettiva fattibilità di accedere ad una misura alternativa al carcere. Questo dilata notevolmente i tempi d’attuazione di un progetto, in contrasto con i tempi delle aziende e che comunque vogliono avere un contatto diretto con i candidati, per valutare e selezionare le persone da inserire nel loro contesto lavorativo.

 

 

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