Relazione
del ministero sull’amministrazione della giustizia
per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2005
Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria
Gestione
del personale comparto Ministeri
|
Problematiche
di maggior rilievo |
|
Organici
del personale dirigenziale |
|
Completamento
quadri intermedi degli organici |
|
Pianificazione
risorse umane sul territorio |
Gestione
del personale della Polizia Penitenziaria
|
Concorsi
comparto Ministeri e Polizia Penitenziaria |
|
Concorsi
pubblici |
|
Procedure
di riqualificazione |
|
Concorsi
dirigenziali |
|
Liquidazione
dei gettoni di presenza |
|
Promozioni
e avanzamenti Polizia Penitenziaria |
|
Scrutini
di promozione |
|
Inquadramenti |
|
Trattazione
ricorsi |
|
Concorsi
interni |
|
Rapporti
informativi |
|
Assunzioni
Polizia Penitenziaria |
|
Assunzioni
agenti ausiliari di leva |
|
Assunzioni
personale nei ruoli ispettori e commissari |
|
Assunzioni
personale femminile ruolo agenti e assistenti |
|
Assunzioni
personale maschile ruolo agenti e assistenti |
|
Assunzioni
Volontari in Ferma Breve |
|
Formazione |
Detenuti
|
Gestione
detenuti di massima sicurezza |
|
Multivideconferenze |
Sanità
|
Breve
quadro generale |
|
Organizzazione
e programmazione |
|
Programmi
esecutivi di azione (P.E.A.) |
|
Servizio
della tossicodipendenza |
|
Realizzazione
obiettivi anno 2004 e anno 2005 |
Attività
trattamentali
|
Esecuzione
penale esterna |
|
Tossicodipendenza |
|
Servizi
sociali |
|
Attività
ispettiva |
|
Edilizia
penitenziaria |
|
Bilancio
e contabilità |
|
Obiettivi |
|
Contenzioso |
|
Rapporti
con Regioni e Enti locali |
|
Servizio
controllo gestione |
Dati
statistici
|
Detenuti
presenti negli istituti penitenziari |
|
Caratteristiche
della popolazione detenuta |
|
Stranieri
in carcere |
|
Trattamento
e situazione sanitaria |
|
Criticità
del sistema penitenziario |
|
Indultino
ed espulsioni |
Ufficio
Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali
|
Progetti |
|
Seminari,
incontri e convegni nazionali |
|
Attività
editoriale |
|
Biblioteca |
|
Attività
internazionale |
|
Visite
in Italia di delegazioni o funzionari stranieri |
|
Programmi
di cooperazione e assistenza |
|
Rapporti
con la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo |
|
Gestione
del personale comparto Ministeri |
Premessa
Si
premette che il D.M. 22 gennaio 2002, attraverso l’individuazione degli uffici
dirigenziali di livello non generale, ha rappresentato un importante momento di
svolta per l’attuazione organizzativa, a livello centrale e periferico, del
nuovo sistema penitenziario italiano, coinvolto nel corso di questi anni sia
dalla normativa di riordino del settore, quale il decreto legislativo 21 maggio
2000 n. 146, che dalla riforma istituzionale del Ministero di cui al D.P.R. 6
marzo 2001, n. 55.
Il citato decreto ministeriale, infatti, non solo ha dato luogo ad un riordino
organizzativo delle articolazioni centrali dipartimentali ma sopratutto, in
relazione a quanto previsto dall’art.9, ad un reale decentramento delle
funzioni amministrative, attribuendo ai sedici Provveditorati Regionali, sedi di
livello dirigenziale generale, l’adozione di atti e provvedimenti
amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l’Amministrazione verso
l’esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante
autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di
controllo.
Nel quadro della disposta riforma, pertanto, la gestione del personale
rappresenta un settore di gran rilievo per il funzionamento dell’intero
apparato; è perciò di vitale importanza conseguire, da un lato, la piena
disponibilità degli organici e, dall’altro, che le risorse umane siano
organizzate, impiegate e gestite in maniera ottimale nel rispetto dei principi
generali di efficienza, efficacia ed economicità, che devono come noto
caratterizzare l’azione amministrativa.
Quanto sopra premesso, si esplicitano nei punti che seguono le problematiche di
maggior rilievo e le linee prioritarie dell’azione amministrativa del
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.
Problematiche
di maggior rilievo
Per quanto riguarda il personale amministrativo e tecnico, la situazione
operativa degli istituti e servizi penitenziari continua a presentare profili di
precarietà.
L’organico del personale del comparto Ministeri, come determinato dai decreti
del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 ottobre 2000 e 15 aprile 2001,
presenta uno scoperto del 30 per cento; su un contingente di 10.025 unità,
compresi 385 posti fissati per la dirigenza, si registrano oltre 3.000 vacanze
di cui 320 posti nella sola area delle qualifiche dirigenziali.
Nelle tabelle che seguono sono riassunti i dati nazionali relativi alle
dotazioni organiche del personale dirigente e delle aree funzionali dell’Amministrazione
Penitenziaria alla data del 1.11.2004.
Personale
dirigente e delle aree funzionali |
Riepilogo
nazionale |
Organico |
Presenti |
Vacanze |
Qualifiche
dirigenziali |
385 |
65 |
320 |
Aree
funzionali |
9.640 |
6.883 |
2.757 |
Totale |
10.025 |
6.948 |
3.077 |
Personale
delle aree funzionali |
Riepilogo
nazionale |
Organico |
Presenti |
Ruolo
ad esaurimento |
- |
2 |
Area
funzionale "C" posizione economica C3 |
816 |
769 |
Area
funzionale "C" posizione economica C2 |
1.619 |
1.456 |
Area
funzionale "C" posizione economica C1 |
2.593 |
628 |
Area
funzionale "B" posizione economica B3 |
1.847 |
1.854 |
Area
funzionale "B" posizione economica B2 |
1.905 |
1.558 |
Area
funzionale "B" posizione economica B1 |
554 |
291 |
Area
funzionale "A" posizione economica A1 |
306 |
325 |
Totale
Aree Funzionali |
9.640 |
6.883 |
Organici
del personale dirigenziale
La situazione nazionale del personale dirigenziale registra uno scoperto dell’83,1%;
gli organici complessivi ammontano a 385 unità, con 320 vacanze.
Si tratta di una problematica particolarmente delicata anche perché comporta il
superamento di punti di criticità, caratterizzata non solo dalla precarietà
degli organici ma dal riordino della carriera dirigenziale penitenziaria che,
allo stato, non ha ancora trovato definitiva soluzione.
La questione dirigenziale penitenziaria, va esaminata nel contesto di una
vicenda normativa che ha avuto origine con la previsione recata dall’art. 41,
comma 5, della legge 27.12.1997, n. 449.
La citata norma, infatti, prevedeva che, dall’entrata in vigore del primo
rinnovo contrattuale sulla dirigenza, venivano a cessare gli effetti dell’ex
art. 40 della legge 15 dicembre 1990, n. 395 e di altre disposizioni che
estendono al personale direttivo e dirigenziale dell’Amministrazione
Penitenziaria il trattamento giuridico - economico previsto per il personale
delle corrispondenti qualifiche della Polizia di Stato.
A tal riguardo, con l’avvenuta firma all’ARAN in data 18.11.2004 delle norme
di raccordo previste dall’art. 36, co. 5, del Contratto Collettivo Nazionale
di Lavoro del personale del Comparto Dirigenza - Area 1, anche la dirigenza
penitenziaria è disciplinata secondo il T.U. di cui al D.Lgs.vo n. 165/01, alla
stregua di tutti i dirigenti del pubblico impiego. Ciò con gli intuibili
problemi derivanti dall’atipicità e peculiarità del settore delle carceri e
delle specifiche tematiche correlate.
Si auspica, comunque, che il riordino della carriera dirigen-ziale
penitenziaria, per il quale vi à un apposito d.d.l. - supportato dalla stessa
Amministrazione - già approvato dal Senato ed attualmente all’esa-me della
Camera dei Deputati, trovi rapida definizione, atteso che esso rappresenta lo
strumento fondamentale per garantire il funzionamento di un nuovo modello di
amministrazione volto a favorire una sintonia tra l’attività amministrativa e
gestionale con gli obiettivi delle politiche di riforma, l’aumento di una
capacità di programmazione e di managerialità nella gestione.
Completamento
dei quadri intermedi degli organici
Per corrispondere all’emergenza del sistema penitenziario italiano, il cui
più evidente problema è quello del sovraffollamento, l’obiettivo prioritario
da perseguire nel 2005 resta il completamento degli organici delle aree
amministrative e tecniche.
La carenza degli organici del personale delle aree funzionali per lo più
avvertita delicati settori professionali, quali l’area di direzione degli
istituti, del trattamento, del servizio sociale e quella contabile. Le tabelle
che seguono illustrano la preoccupante situazione cui versano i predetti ruoli.
Tab.
1
personale della professionalitá organizzativa e delle relazioni direttore |
Figura
Professionale |
Organico |
Unitá
in servizio all’1.1.04 |
Unitá
in part time |
Assunzioni
in corso
DPR 25.8.2004 |
Posti
destinati alla riqualificazione |
C3 |
Dir.
Coor. di ist. pen. |
207 |
193 |
2 |
- |
- |
C2 |
Direttore
istituto pen. |
216 |
211 |
6 |
- |
- |
C1 |
Collabor.
di istit. pen. |
230 |
8 |
- |
- |
103 |
|
Totale |
653 |
428 |
8 |
- |
103 |
Tab.
2
personale della professionalità di servizio sociale |
Figura
Professionale |
Organico |
Unitá
in servizio all’1.1.04 |
Unitá
in part time |
Assunzioni
in corso
DPR 25.8.2004 |
Posti
destinati alla riqualificazione |
C3 |
Dir.
Coor. serv. soc |
120 |
107 |
5 |
- |
- |
C2 |
Direttore
serv. soc |
600 |
590 |
92 |
- |
- |
C1 |
Ass.
Soc. Coord.re |
910 |
515 |
28 |
13 |
196 |
|
Totale |
1630 |
1.212 |
125 |
13 |
196 |
Tab.
3
personale della professionalità trattamentale - educatore |
Figura
Professionale |
Organico |
Unitá
in servizio all’1.1.04 |
Unitá
in part time |
Assunzioni
in corso
DPR 25.8.2004 |
Posti
destinati alla riqualificazione |
C3 |
Dir.
Coor. Area Ped. |
236 |
226 |
8 |
- |
- |
C2 |
Direttore
Area Ped. |
390 |
308 |
25 |
- |
- |
C1 |
Educatore
Coord.re |
750 |
18 |
4 |
397 |
302 |
|
Totale |
1376 |
552 |
37 |
397 |
302 |
Tab.
4
personale della professionalità contabile |
Figura
Professionale |
Organico |
Unitá
in servizio all’1.1.04 |
Unitá
in part time |
Assunzioni
in corso
DPR 25.8.2004 |
Posti
destinati alla riqualificazione |
C3 |
Dir.
Amm.vo Cont.le |
185 |
179 |
2 |
- |
- |
C2 |
Funzionario
Amm. C. |
305 |
300 |
17 |
- |
- |
C1 |
Collabor.
Amm. Cont. |
345 |
49 |
3 |
110 |
150 |
B3 |
Ragioniere |
408 |
388 |
16 |
- |
- |
|
Totale |
1243 |
916 |
38 |
110 |
150 |
Giova al riguardo precisare che le esigenze di contenimento della spesa pubblica
hanno pregiudicato, in passato, la possibilità di assunzione di nuovo
personale.
è indicativo evidenziare che nel 2004 l’Amministrazione, in deroga al divieto
di cui al comma 53 dell’art. 3 della legge n. 350/2003 (legge finanziaria
2004), con D.P.R. 25.08.2004 è stata autorizzata alla assunzione di appena 22
unità a fronte di una richiesta totale di 67 unità.
Va, altresì, aggiunto che l’attuazione dei procedimenti di riqualificazione
del personale, complesso e articolato procedimento, conclusosi nel luglio 2002,
per la parte relativa al "passaggio nelle aree" ha condizionato la
programmazione di reclutamento di personale dall’esterno, in quanto solo con l’immissione
in servizio delle professionalità risultate vincitrici è stato possibile
definire l’effettiva disponibilità dei posti vacanti.
Si reputa opportuno sottolineare che, nell’ambito dell’obiettivi strategici
connessi al potenziamento degli organici, sono in corso di espletamento le
procedure amministrative dei concorsi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - 4ª
Serie Speciale - "Concorsi ed esami", n. 30 del 16 aprile 2004
per l’assunzione di complessive n. 661 unità.
Inoltre, l’Amministrazione, nella consapevolezza che l’attuazione di detti
interventi sono destinati a produrre solo a distanza di tempo effetti positivi
sull’adeguamento dell’organico (si pensi ai tempi di espletamento delle
procedure concorsuali), con P.D.G. 4.12.2003, in attuazione delle "misure
straordinarie" previste dal comma 66 dell’art. 3 della legge 24 dicembre
2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), ha indetto, nei limiti della
disponibilità di bilancio, il bando per l’assunzione, con contratto di lavoro
a tempo determinato, di n. 50 posti per il profilo professionale di educatore e
di n. 50 posti per il profilo professionale di contabile, entrambi di posizione
economica C1.
Ultimate di recente le procedure di assunzione, con provvedimento del 19.11.2004
si è provveduto ad assegnare la citata categoria di personale nelle sedi di
maggiore carenza; l’immissione in servizio è stabilita per il 20.12.2004.
Pianificazione
delle risorse umane sul territorio
Per quanto, in ultimo, concerne l’ottimizzazione e razionalizzazione delle
risorse umane sul territorio, si rappresenta che a seguito dell’assegnazione
dei dirigenti e dei trasferimenti dei direttori C3, il numero degli istituti
penitenziari privi di direttore titolare, è notevolmente diminuito, ad oggi su
204 istituti penitenziari solo 30 strutture sono rette da personale direttivo in
missione.
Si reputa inoltre sottolineare che il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, nella consequenzialità dei provvedimenti attuativi del processo
di riforma dell’Amministrazione Penitenziaria, con il P.C.D. 11 marzo 2004,
registrato alla Corte dei Conti il 27.04.2004, ha provveduto alla
rideterminazione delle piante organiche territoriali, ai sensi di quanto
previsto dall’art. 3, comma 6, del Decreto Legislativo 146/2000.
Il provvedimento, pubblicato sul B.U. straordinario del Ministero della
Giustizia n. 20 del 31.10.2004, permetterà nel 2005 l’adozione di eventuali
interventi organizzativi, idonei a realizzare, una volta completata la procedura
di riqualificazione del personale "tra le aree", l’ottimale
utilizzazione delle risorse umane sul territorio, attraverso la coordinata
attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale.
Gestione
del personale della Polizia Penitenziaria
In riferimento alla gestione del personale di Polizia Penitenziaria quanto in
oggetto, si evidenziano l’attività svolta dal Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria per innalzare i livelli di sicurezza degli istituti penitenziari
e, in specie, i trasferimenti attuati a decorrere dal 1º gennaio 2004.
33 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria
femminile;
374 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria
maschile;
291 assegnazioni di sede di personale di Polizia Penitenziaria
"ausiliario";
21 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria ruolo
ispettori;
2 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria ruolo
sovrintendenti;
662 dispostivi di trasferimento in via di perfezionamento, relativi alla
mobilità nazionale ordinaria del personale del corpo del ruolo maschile degli
agenti e assistenti, da graduatoria definitiva interpello 2003 collegati all’assunzione
di n. 1500 unità di cui all’art. 3, comma 158 della legge n. 350/2003;
1271 assegnazioni di sede per il personale di cui alla richiamata legge,
già impiegato in servizio di leva nel Corpo;
1500 risposte al personale di Polizia Penitenziaria che ha avanzato
istanza di trasferimento ai sensi della legge n. 104/92 nonché ulteriori n. 300
note di riscontro all’Ufficio Contenzioso inerenti la medesima legge;
210 provvedimenti di missione di personale di Polizia Penitenziaria dal
sud al nord ancora attivi, senza annoverare quelli già conclusisi nel corso dei
mesi precedenti per alcune centinaia;
800/1000 provvedimenti di assegnazione temporanea ai sensi del D.P.R.
254/99.
Infine, si rappresenta che l’immissione in ruolo entro il 31.12.2004 di n.
1271 unità di personale penitenziario già ausiliario di leva nel corpo di
Polizia Penitenziaria e di ulteriori 249 unità nel mese di febbraio 2005,
sebbene non risolutori di tutte le problematiche esistenti, certamente
consentiranno un significativo miglioramento, nel prossimo anno, delle
condizioni inerenti lo svolgimento dei servizi istituzionali demandati al corpo
di Polizia Penitenziaria presso la maggior parte degli istituti del Centro -
Nord, ove si registrano ancora carenze.
Concorsi
comparto Ministeri e Polizia Penitenziaria
L’Amministrazione nel corso dell’anno 2004 ha avviato numerose procedure
concorsuali che di seguito si elencano:
Concorsi
pubblici
Tempo
indeterminato
Pubblicazione dei sottoindicati bandi di concorso dall’esterno nella G.U. - IV
serie speciale - del 16.04.2004 e del 23.11.2004:
Concorso
pubblico per esami a 5 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere,
Area C, posizione economica C2;
Concorso
pubblico per esami a 10 posti nel profilo professionale di Medico, Area C,
posizione economica C2;
Concorso
pubblico per esami a 7 posti nel profilo professionale di Esperto Informatico,
Area C, posizione economica C2;
Concorso
pubblico per esami a 50 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C,
posizione economica C2;
Concorso
pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C,
posizione economica C1;
Concorso
pubblico per esami a 110 posti nel profilo professionale di Contabile, Area C,
posizione economica C1;
Concorso
pubblico per esami a 36 posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area
C, posizione economica C1;
Concorso
pubblico per esami a 39 posti nel profilo professionale di Psicologo, Area C,
posizione economica C1;
Concorso
pubblico per esami a 3 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere,
Area C, posizione economica C1;
Concorso
pubblico per esami a 4 posti nel profilo professionale di Medico, Area C,
posizione economica C1.
Concorso
pubblico per esami a 90 posti nel profilo professionale di Tecnico - Infermiere
professionale, Area B, posizione economica B2.
Il competente Ufficio della Direzione Generale del Personale e della Formazione
ha provveduto alla meccanizzazione dei dati anagrafici di oltre 80.000 candidati
partecipanti nonché alla pubblicazione dei calendari delle prove di esame per
n. 5 dei citati concorsi.
Gli operatori sono stati, altresì, impegnati nell’organizzazione e nell’espletamento
delle prove preselettive e delle prove scritte per i concorsi indicati ai nn. 4,
8 e 9.
Tempo
determinato
Espletamento dei sottoindicati concorsi ed assunzioni, con contratto di lavoro a
tempo determinato per la durata di mesi 12 dalla data di sottoscrizione del
contratto, di complessive 176 unità:
58
posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegneri ed Architetti, Area C,
posizione economica C1 e 18 posti di Tecnico - Assistenti tecnici edili e per l’elettronica,
Area B, posizione economica B3; Assunzione 31.05.2004 + vari decreti di
scorrimento graduatoria
50
posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1;
Bando pubblicato nella G.U. - IV Serie Speciale - n. 7 del 27.01.04. Domande
pervenute: 10.000 circa. N. 50 lettere contratto relative all’assunzione
fissata per il 20.12.2004.
50
posti nel profilo professionale di Contabile, Area C, posizione economica C1;
Bando pubblicato nella G.U. - IV Serie Speciale - n. 7 del 27.01.2004. Domande
pervenute: 3.000 circa. N. 50 lettere contratto relative all’assunzione
fissata per il 20.12.2004.
Assunzione
dall’esterno di idonei di precedenti concorsi
Con D.P.R. 25 agosto 2004, pubblicato nella G.U. n. 225 del 24 settembre 2004,
concernente "Autorizzazione alle assunzioni nelle pubbliche
amministrazioni, a norma dell’art. 3, commi 53, 54 e 55, della Legge
24.12.2003, n. 350", il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria è stato autorizzato ad assumere n. 22 unità di personale,
vincitrici di concorsi già espletati.
Con PDG 08.10.2004, sono state individuate le 22 unità, idonee di precedenti
concorsi, da assumere.
Alla data del 20.12.2004 è stata stabilita l’assunzione di:
n.
13 unità idonee del concorso a 439 posti di Assistente Sociale coordinatore,
Area C, posizione economica C1;
n.
3 unità idonee dei concorsi per complessivi 13 posti di Esperto informatico,
Area C, posizione economica C2.
Le
assunzioni delle rimanenti unità risulta di competenza dell’Ufficio I
(Ricostituzioni del rapporto di lavoro ex art. 15 CCI)
Procedure
di riqualificazione
Predisposizione delle graduatorie di ammissione ai corsi dei dipendenti ammessi
a partecipare alle procedure di riqualificazione ex art. 15, lett. A) del CCNL
(Passaggi tra le aree) per i posti ed i profili professionali sottoindicati:
196
posti nel profilo professionale di Assistente sociale, Area C, posizione
economica C1;
114
posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area C, posizione economica
C1;
150
posti nel profilo professionale di Contabile, Area C, posizione economica C1;
302
posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1;
103
posti nel profilo professionale di Direttore, Area C, posizione economica C1;
17
posti nel profilo professionale di Esperto informatico, Area C, posizione
economica C1;
1
posto nel profilo professionale di Traduttore interprete, Area C, posizione
economica C1;
28
posti nel profilo professionale di Psicologo, Area C, posizione economica C1;
2
postI nel profilo professionale di Statistico, Area C, posizione economica C1;
3
posti nel profilo professionale di Tecnico - Architetto - , Area C, posizione
economica C1;
8
posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere - , Area C, posizione
economica C1;
21
posti nel profilo professionale di Tecnico - Capo tecnico - , Area C, posizione
economica C1;
Per
le procedure suddette, con nota circolare del 05.07.2004, sono stati inviati i
nominativi dei candidati ammessi ai corsi all’Istituto Superiore di studi
Penitenziari, competente per l’organizzazione dei corsi medesimi. L’Istituto
Superiore ha recentemente avviato i primi corsi.
Concorso
a 156 posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area B, posizione
economica B1;
Il
corso è stato avviato dall’Ufficio V della Direzione Generale del Personale.
Predisposizione di vari decreti di scorrimento della graduatoria dei candidati
partecipanti alle procedure di riqualificazione ex art,. 15, lett. B) del CCNL
(Passaggi all’interno dell’area).
Concorsi
dirigenziali
Con decreti del 7 luglio 2004, pubblicati sul B.U. n. 19 del 15.10.2004, si è
proceduto all’aumento dei posti dei concorsi dirigenziali delle varie
professionalità dell’Amministrazione Penitenziaria, come di seguito indicati:
Aumento
dei posti - da 18 a 20 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso
alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione
Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Assistente sociale,
posizione economica C3;
Aumento
dei posti - da 2 a 4 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso
alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione
Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Educatore, posizione
economica C3;
Aumento
dei posti - da 1 a 2 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso
alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione
Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Medico, posizione
economica C3;
Aumento
dei posti - da 2 a 4 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso
alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione
Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Contabile, posizione
economica C3;
Aumento
dei posti - da 57 a 103 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per
l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione
Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Direttore, posizione
economica C3;
Aumento
dei posti - da 11 a 24 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica
dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria
appartenente al profilo professionale di Assistente sociale, posizioni
economiche C3, C2 e C1;
Aumento
dei posti - da 8 a 11 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica
dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria
appartenente al profilo professionale di Contabile, posizioni economiche C3, C2
e C1;
Aumento
dei posti - da 8 a 11 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica
dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria
appartenente al profilo professionale di Educatore, posizioni economiche C3, C2
e C1;
Aumento
dei posti - da 44 a 49 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica
dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria
appartenente al profilo professionale di Direttore, posizioni economiche C3, C2
e C1;
Liquidazione
dei gettoni di presenza
Il Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria si è attivato per dotare
il relativo capitolo di bilancio (cap. 1682, che comprende, oltre la
liquidazione dei gettoni di presenza, le spese per il funzionamento e la
funzionalità dei concorsi, nonché le spese per le missioni per i concorsi
stessi) della cifra necessaria per permettere lo smaltimento del lavoro lasciato
dalla precedente gestione (5 anni di arretrato), riuscendo, con l’assestamento
finanziario, a portare la disponibilità di cassa alla cifra di € 500.000,00.
Tale disponibilità è stata successivamente ridotta ad € 302.456,75 per
effetto di manovre economiche.
Si riporta uno schema riepilogativo relativo alle procedure concorsuali per le
quali si è proceduto alla liquidazione dei gettoni con a fianco di ciascuna
procedura l’indicazione del relativo impegno economico, significando si è
smaltito quasi tutto il lavoro arretrato e che solo a causa dell’esaurimento
dei fondi non è stato possibile completare tale operazione:
concorso
(Cap 1682 ex 1774) |
impegno
economico |
Proroga
1400 (12/01 - 08/05/2001 - 20/09/2001 - 08/01/2002) |
4.873,80 |
Ausiliari
1° 2° 3° 4° contingente 2002 |
14.005,20 |
Ausiliari
4° ctg. 2001 (16/07- 20/09/2001) |
9.875,20 |
Volontari
Ferma Breve 3° bando 2001 (07/12/2001) |
3.587,00 |
Concorso
pubblico 439 posti Assistente Sociale - VII Q.F. |
20.729,60 |
Concorso
pubblico 448 posti V. Isp. Polizia Penitenziaria |
83.268,20 |
Ausiliari
1° 2° 3° 4° contingente 2003 |
16.586,60 |
Concorso
interno 40 posti Commissario |
1.595,40 |
Concorso
interno 45 posti Vice Commissario |
3.091,80 |
Concorso
interno 1040 posti Vice Sovrintendente |
9.303,50 |
Concorso
interno 445 posti Vice Sovrintendente |
23.042,40 |
Concorso
152 Ispettore Superiore |
4.571,70 |
Concorso
interno 65 posti Vice Commissario |
12.009,10 |
Concorso
111 Ispettore Superiore |
4.863,80 |
Concorso
11 Vice Ispettore donne |
3.678,80 |
Idoneità
del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo…. |
1.049,10 |
Idoneità
del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo…. |
941,70 |
Idoneità
del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo…. |
944,10 |
Concorso
2 Posti di Medico incaricato presso C.C. di Bari |
2.474,20 |
Concorso
pubblico 168 posti elevato a 284 Agenti P. P. |
32.822,00 |
Concorso
pubblico 23 posti Agenti P. P. Femminile FF.AA. |
6.514,40 |
Totale |
231.073,40 |
Promozioni
e avanzamenti Polizia Penitenziaria
L’Ufficio Promozioni ed Avanzamenti di Polizia Penitenziaria nel corso dell’anno
2004 è stato impegnato in molteplici attività che di seguito si elencano:
Scrutini
di promozione per merito assoluto e comparativo
L’Ufficio ha proceduto all’emanazione di molteplici decreti relativi al
conferimento, al personale avente diritto, delle seguenti promozioni maturate
alla data dell’1.12.2004:
da agente ad agente scelto n. 800 unità di personale
da agente scelto ad assistente n. 2.200 unità di personale
da assistente ad assistente capo n. 450 unità di personale
vice sovrintendente n. 40 unità di personale
da sovr. a sovrintendente capo n. 350 unità di personale
da ispettore ad ispettore capo n. 600 unità di personale
da isp. sup. a isp. sup. "sostituto commissario" n. 65 unità
di personale
decreto
di promozione nella qualifica di agente scelto per merito straordinario ai sensi
degli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 443/92 per un totale di n. 1 promozione
effettuata.
decreto
di promozione nella qualifica di assistente capo per merito straordinario ai
sensi degli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 443/92 per un totale di n. 1 promozione
effettuata.
Inquadramenti
In esecuzione delle disposizioni del D.L. 10 settembre 2004, nº 238 convertito
con legge 5 novembre 2004, nº 263 si è altresì provveduto all’inquadramento
di:
n.
542 unità di personale dalla qualifica di ispettore capo alla qualifica di
ispettore superiore;
n.
15 unità di personale dal grado di maresciallo ordinario del ruolo separato e
limitato alla qualifica di ispettore capo.
Trattazione
ricorsi
Istruttoria di circa 70 ricorsi proposti dinanzi al Tribunale Amministrativo
Regionale ovvero al Presidente della Repubblica.
Concorsi
interni
Allo stato sono in atto le seguenti procedure concorsuali:
concorso
interno, per titoli ed esame, per complessivi 500 posti per la nomina alla
qualifica iniziale del ruolo maschile degli ispettori del corpo di Polizia
Penitenziaria (indetto con P.C.D. 17.09.2002). In data 24 marzo 2004 è stata
espletata la prova scritta, al termine della correzione degli elaborati gli
idonei saranno ammessi a sostenere la prova orale;
concorso
interno per complessivi 84 posti (63 uomini e 21 donne) per la nomina alla
qualifica di ispettore superiore del corpo di Polizia Penitenziaria (indetto con
P.D.G. 04.12.2003, pubblicato nel B.U. nº 5 del 15 marzo 2004).
concorso
interno, per titoli ed esame, consistente in due prove scritte ed in un
successivo colloquio, per complessivi 36 posti per la nomina alla qualifica di
vice commissario penitenziario del ruolo direttivo speciale del corpo di Polizia
Penitenziaria ( indetto con P.D.G. 3.5.2004);
predisposizione
del provvedimento relativo alla nomina degli idonei e vincitori del concorso
interno per complessivi 25 posti (già 11) per la nomina alla qualifica iniziale
del ruolo femminile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;
In
relazione alle attività menzionate sono state predisposte le seguenti
circolari:
lettera
circolare relativa alla comunicazione della data della prova preliminare del
concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo
maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;
lettera
circolare relativa alla comunicazione degli esiti della prova preliminare del
concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo
maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;
lettera
circolare relativa alla comunicazione della data della prova scritta del
concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo
maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;
lettera
circolare relativa alle modalità di accesso al concorso interno per complessivi
84 posti (63 uomini e 21 donne) per la nomina alla qualifica di ispettore
superiore del corpo di Polizia Penitenziaria decorrenza 01.01.2003;
lettera
circolare relativa alla comunicazione della data della prova scritta del
concorso interno a n. 84 (63 uomini e 21 donne) posti per la nomina alla
qualifica di ispettore superiore del corpo di Polizia Penitenziaria;
lettera
circolare relativa alle modalità di accesso al concorso interno per complessivi
36 posti per la nomina alla qualifica di vice commissario penitenziario del
ruolo direttivo speciale del corpo di Polizia Penitenziaria.
Inoltre:
con
P.D.G. 02 febbraio 2004 si è proceduto all’aumento dei posti - da 11 a 25 -
del concorso interno per la nomina alla qualifica di vice ispettore ruolo
femminile del corpo di Polizia Penitenziaria, ed è stata predisposta relativa
lettera circolare di comunicazione;
con
PP.DD.GG. 26.04.2004 sono stati nominati allievi vice ispettore le vincitrici
del concorso di cui sopra, più altre 6 (sei) unità di precedenti concorsi
interni del ruolo maschile degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria,
ed inviati a frequentare il previsto corso di formazione tecnico-professionale
della durata di mesi sei;
le
vincitrici del suddetto concorso (più le altre 6 unità maschili), allorché
perverranno gli atti dall’Ufficio V, saranno nominati vice ispettori, previa
emanazione del relativo decreto di approvazione della graduatoria di fine corso.
Rapporti
informativi del personale del corpo di Polizia Penitenziaria
Per quanto riguarda il settore rapporti informativi, l’attività si è così
articolata:
Inserimento,
attualmente ancora manuale in attesa che si definisca la procedura
informatizzata, dei rapporti informativi di tutto il personale del Corpo di
polizia penitenziaria pervenuti all’Ufficio (circa nº 44.000).
Predisposizione
lettera circolare relativa alle linee guida per la redazione dei rapporti
informativi - anno 2004 - e l’organizzazione delle connesse attività di
trasmissione.
Istruzione
e definizione di tutti i ricorsi pervenuti proposti dal personale del Corpo di
polizia penitenziaria avverso il giudizio complessivo dell’anno 2003 (n. 650
ricorsi totali).
Assunzioni
Polizia Penitenziaria
L’Ufficio Concorsi Polizia Penitenziaria dell’Amministrazione nel corso dell’anno
2004 ha avviato le seguenti assunzioni:
Assunzione
di agenti ausiliari di leva
Assunzione
di personale nei ruoli degli ispettori e commissari.
Assunzione
a tempo indeterminato di personale femminile nel ruolo degli agenti ed
assistenti.
Assunzione
a tempo indeterminato di personale maschile nel ruolo degli agenti ed
assistenti.
Assunzione
dei Volontari in ferma breve nelle Forze Armate, con possibilità d’immissione
al termine di detta ferma, nelle carriere iniziali delle stesse Forze Armate,
delle Forse di polizia ad ordinamento militare e civile e del corpo nazionale
dei Vigili del Fuoco.
Assunzione
di agenti ausiliari di leva a tempo determinato per l’anno 2004
L’articolo 50, comma 12 della Legge 23 dicembre 2000, n.388, ha autorizzato l’Amministrazione
Penitenziaria all’assunzione, a tempo determinato e per il solo periodo di
leva obbligatoria di un contingente d n.2000 unità a decorrere dall’anno
2002. Con lettere circolari con n. di prot.0102241-2003, 0174698-2003 e
0229974-2003, datate, rispettivamente, 5 marzo, 17 aprile e 28 maggio 2003, sono
state stabilite le modalità di assunzione per i contingenti dell’anno 2004:
1º
contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti
psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza,
tenutisi presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo
giugno 2003/gennaio 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n.146 unità, nei
giorni 13 e 14 marzo 2004, sono stati avviate presso le Direzioni delle Scuole
di formazione e aggiornamento di Cairo Montenotte (SV) e Portici (NA) per la
frequenza del 78º corso di formazione. Al termine del corso, le predette
unità, sono state avviate alla sedi di servizio;
2º
contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti
psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti
presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo luglio
2003/febbraio 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 80 unità, nei giorni 16
e 17 aprile 2004, sono stati avviati presso la Direzione della Scuola di
formazione e aggiornamento di Monastir (CA) per la frequenza del 79º corso di
formazione. Al termine del corso, le predette unità, sono state avviate alla
sedi di servizio;
3º
contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti
psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti
presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo ottobre
2003/giugno 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 80 unità, in data 17
settembre 2004, sono stati avviate presso le Direzioni delle Scuole di
formazione di Aversa (CE) e Portici (NA) per la frequenza dell’80º corso di
formazione, della durata di tre mesi;
4º
contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti
psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti
presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo aprile
2003/ottobre 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 158 unità, nei giorni 19
e 20 novembre 2004, sono stati avviate presso la Direzione della Scuola di
formazione di Cairo Montenotte (SV) per la frequenza dell’81º corso di
formazione, della durata di tre mesi.
Assunzione
di personale nei ruoli degli ispettori e commissari
In attuazione dell’articolo 19, comma 4, della legge 448/2001, nella Gazzetta
Ufficiale - 4^ Serie Speciale - "Concorsi ed esami" n. 22, del
18 marzo 2003, sono stati pubblicati i concorsi pubblici per l’assunzione di
personale di seguito indicati:
n.
271 unità (260 uomini e 11 donne) di allievo vice ispettore del corpo di
Polizia Penitenziaria. Nel periodo 11-24 febbraio 2004, si è tenuta, presso la
Direzione della Scuola di Formazione e Aggiornamento del Corpo di Polizia e del
personale dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma - Via di Brava, la
prevista prova preliminare. Per i candidati giudicati idonei alla predetta
prova, nonché tutti i ricorrenti per i quali intervenuto un provvedimento da
parte degli aditi T.A.R., nell’anno 2005 si ultimeranno i previsti
accertamenti psico-fisici ed attitudinali. Successivamente, sempre nel corso
dello stesso anno, presumibilmente, si svolgeranno le previste prove scritte ed
orali riservate a tutti i candidati giudicati idonei agli accertamenti di cui
sopra.
n.
298 unità di vice commissario/commissario del ruolo direttivo ordinario del
corpo di Polizia Penitenziaria. Nei giorni 1º e 2 marzo 2004, si è tenuta,
presso la Direzione della Scuola di Formazione e Aggiornamento del Corpo di
Polizia e del personale dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma - Via di
Brava, la prevista prova preliminare, alla quale, sono stati giudicati idonei,
n. 590 candidati. Nei giorni 7 e 8 settembre 2004 si sono svolte le previste
prove scritte, per le quali la correzione degli elaborati ha avuto termine nel
mese di novembre 2004. Al riguardo, nel corso dell’anno 2005, si svolgerà la
prevista prova orale e, presumibilmente, tutti gli accertamenti psico-fisici ed
attitudinali.
Assunzione
a tempo indeterminato di personale femminile nel ruolo degli agenti ed
assistenti.
In attuazione dell’articolo 19, comma 4, della legge 448/2001, nella Gazzetta
Ufficiale - 4^ Serie Speciale - "Concorsi ed esami" n. 22, del
18 marzo 2003, è stato pubblicato il concorso pubblico per l’assunzione del
suindicato personale.
Nel corso dell’anno 2003, sono state espletate tutte le prove concorsuali. Al
riguardo, in data 29 dicembre 2003, n. 284 unità, giudicate idonee alle
predette prove, sono state avviate presso le Direzioni delle Scuole di Parma e
Verbania, per la frequenza del 152º corso di formazione, per una durata di mesi
dodici.
Assunzione
a tempo indeterminato di personale maschile nel ruolo degli agenti ed
assistenti.
L’articolo 3, comma 158 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350, ha stabilito per
l’anno 2004, nell’ambito delle deroghe di cui al comma 54, le vacanze
organiche nei ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori del corpo di Polizia
Penitenziaria di cui alla tabella F allegata al decreto legislativo 21 maggio
2000,n. 146; dette vacanze possono essere utilizzate, fatti salvi i posti
riservati ai volontari in ferma breve delle Forze armate di cui ai bandi già
emanati in applicazione dell’articolo 3 del regolamento di cui al D.P.R. 2
settembre 1997, n. 332, e successive modificazioni, per le assunzioni di agenti
anche in eccedenza alla dotazione organica del ruolo degli agenti ed assistenti
della predetta tabella F, utilizzando i candidati già idonei collocati nella
residua graduatoria di cui al decreto interministeriale 12 novembre 1996,
nonché mediante assunzione, a domanda, degli agenti ausiliari del corpo di
Polizia Penitenziaria, reclutati ai sensi dell’articolo 6 della legge 30
novembre 2000, n. 356 e dell’articolo 50, comma 12 della legge 23 dicembre
2000, n. 388, anche se cessati dal servizio. Le conseguenti posizioni in
soprannumero nel ruolo degli agenti ed assistenti sono riassorbite per effetto
dei passaggi per qualunque causa del personale del predetto ruolo a quelli dei
sovrintendenti e degli ispettori.
Con D.P.R. del 25 agosto 2004, pubblicato nella G. U. n. 225 del 24 settembre
2004, è stata autorizzata l’assunzione sopra evidenziata, per un numero di
1.500 unità. L’assunzione di cui sopra è così suddivisa:
n.
36 unità volontari in ferma breve delle Forze armate di cui ai bandi già
emanati (2º bando dell’anno 2000 - si consulti la parte concorsuale riferita
ai Volontari in ferma breve delle Forze armate);
n.
212 unità di candidati già idonei collocati nella residua graduatoria di cui
al decreto interministeriale 12 novembre 1996. Al riguardo, gli stessi sono
stati avviati nei giorni 29 e 30 ottobre 2004, presso le Direzioni delle Scuole
di Formazione di Sulmona (AQ) e Roma, con inizio delle attività didattiche, in
data 2 novembre 2004, per una durata di mesi tre;
n.
1.251 unità agenti ausiliari del Corpo di Polizia Penitenziaria, reclutati ai
sensi dell’articolo 6 della legge 30 novembre 2000, n.356 e dell’articolo
5º, comma 12 della legge 23 dicembre 2000, n.388, anche se cessati dal
servizio. Al riguardo, con Decreto ministeriale in data 26 maggio 2004, è stato
emanato un bando di selezione, con il quale sono stati stabiliti i criteri di
valutazione delle domande di assunzione. Successivamente, con P.D.G. in data 19
ottobre 2004 è stata approvata la graduatoria degli aspiranti interessati alla
predetta procedura.
In data 29 dicembre 2004, sono state trasmesse, ai competenti Provveditorati
Regionali dell’Amministrazione, le lettere ministeriali, utili agli aspiranti
vincitori, per poter raggiungere la sede di servizio, loro assegnatagli, con
data di presentazione, 13 dicembre 2004.
Assunzione
dei Volontari in Ferma Breve
1º
bando dell’anno 1999:
Gli aspiranti risultati idonei alla predetta procedura, n.4 unità, in data 29
dicembre 2003, sono stati avviati presso la Direzione della Scuola di Formazione
di Verbania per la frequenza del 152ºcorso, della durata di mesi dodici.
2º
bando dell’anno 2000:
Nel mese di ottobre si sono concluse le visite di verifica del mantenimento dei
requisiti psico-fisici ed attitudinali di cui all’articolo 14, comma 3, del
bando di concorso. Gli aspiranti giudicati idonei, n.36 unità, nei giorni 29 e
30 novembre, sono stati avviati presso la Scuola di Sulmona (AQ) per la
frequenza del 153ºcorso, della durata di mesi tre.
3º
bando dell’anno 2001:
Nel mese di novembre, si sono concluse le visite di verifica del mantenimento
dei requisiti psico-fisici ed attitudinali di cui all’articolo 13, comma 3,
del bando di concorso. Nello stesso periodo, l’Ufficio competente ha
provveduto a trasmettere, al competente Ministero della Difesa - Direzione
Generale del personale militare, l’elenco definitivo degli aspiranti giudicati
idonei ai suddetti accertamenti. La predetta Direzione Generale provvederà a
stilare la prevista graduatoria, utile a definire la procedura concorsuale. Al
riguardo, i primi 46 aspiranti inseriti nella stessa, saranno avviati, entro l’anno
2005, al previsto corso di formazione.
6º
bando dell’anno 2004:
Nel mese di settembre si sono conclusi gli accertamenti psico-fisici ed
attitudinali di cui all’articolo 7, comma 3, del bando di concorso, ai quali,
hanno partecipato, 500 aspiranti. Nel mese di novembre, l’Ufficio ha
provveduto a trasmettere, al competente Ministero della Difesa - Direzione
Generale del personale militare, l’elenco degli aspiranti giudicati idonei ai
suddetti accertamenti (circa 200 unità).
Formazione
L’Ufficio Formazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in
attuazione degli indirizzi esplicitati in occasione della Conferenza Annuale
prevista dalla circolare del Capo del Dipartimento n. 3583/6033 sul sistema
della formazione, in ossequio alla legge n. 3/2003 e alla direttiva del Signor
Ministro, ha profuso il suo impegno nell’anno 2004, seguendo le linee di
intervento di seguito specificate.
Si è dato impulso e sono state valorizzate le capacità propositive e
progettuali provenienti dai Provveditorati Regionali, che meglio riescono a
cogliere le esigenze formative del personale in servizio negli istituti e
servizi della regione e le necessità specifiche delle realtà locali.
Sono stati approvati e finanziati sei progetti, a carattere interprofessionale,
di ricerca-intervento, mirati alla promozione del benessere organizzativo e
finalizzati alla prevenzione del burn out e di tutte quelle situazioni
stressanti che possono verificarsi nel particolare contesto di appartenenza.
Altre ipotesi progettuali sono in fase di elaborazione da parte di quattro
Provveditorati, in relazione alle indicazioni metodologiche espresse dall’Ufficio.
Sempre a livello decentrato sono stati forniti degli specifici orientamenti, per
attivare iniziative ECM rivolte al personale dell’area sanitaria, di propria
competenza.
In otto Provveditorati sono stati avviati opportuni contatti con providers
accreditati (ASL, Università, Aziende Ospedaliere, Società ONLUS) che, in
alcuni casi, hanno condotto alla realizzazione di specifici eventi.
Nell’anno 2004 è stato articolato presso le Scuole di Formazione e
Aggiornamento del corpo di Polizia e del Personale dell’Amministrazione
Penitenziaria, il percorso di riqualificazione previsto dal contratto collettivo
nazionale del comparto ministeri, per il passaggio dall’area A, all’area B,
posizione economica B1, che ha interessato 234 unità di personale interno. Le
strutture formative coinvolte sono state quelle di Aversa, Monastir, Parma,
Portici, Roma e Sulmona, tenuto conto della dislocazione territoriale delle sedi
di servizio dalle quali provenivano i partecipanti, in stretta collaborazione
con i Provveditorati Regionali.
La complessità delle funzioni esercitate dal corpo di Polizia Penitenziaria e
la molteplicità dei compiti ad esso demandati ha portato l’Ufficio ad
attivare, soprattutto in sede decentrata, delle azioni formative differenziate
ed orientate ad elevare la qualità del servizio prestato.
Dopo il completamento del piano formativo intrapreso nell’anno 2003, sono
stati organizzati altri interventi per l’immissione in ruolo delle unità
provenienti dai concorsi pubblici e interni espletati, nonché dalle assunzioni
straordinarie disposte da ultimo con D.P.R. 25 agosto 2004.
A tal proposito si precisa che nei primi mesi del 2004 si è concluso il 77º
Corso di formazione rivolto agli aspiranti agenti ausiliari appartenenti al IVº
contingente di leva dell’anno 2003 ed è proseguita l’attività
didattico-formativa del 152º Corso per la nomina ad agente di Polizia
Penitenziaria, alle vincitrici del concorso pubblico a n. 168 (successivamente
elevati) posti di allievo agente del corpo di Polizia Penitenziaria femminile, e
ad altre unità maschili (volontari in ferma breve).
Quest’ultima iniziativa formativa, della durata di mesi 12, articolata presso
le Scuole di Parma e Verbania in due semestri didattici, in ossequio all’art.
6, del D.Lgs. n. 443/92 e successive modifiche, si concluderà nel mese di
Gennaio 2005. Da maggio a novembre 2004 si è tenuto presso la Scuola di Roma un
Corso di formazione tecnico-professionale, (della durata di mesi sei) ai sensi
del D.lgs n. 443/92 e D.M. 297/98, in favore delle vincitrici ed altre unità
maschili provenienti dai precedenti concorsi interni banditi, per la nomina alla
qualifica iniziale del ruolo di Ispettori del corpo.
L’obiettivo perseguito è stato quello di fornire ai corsisti gli elementi
conoscitivi e gli strumenti operativi ritenuti indispensabili per il ruolo di
prossima assunzione, non tralasciando l’esperienza maturata dai partecipanti
nel contesto penitenziario.
L’Ufficio competente ha, inoltre, pianificato n. 4 Corsi di formazione (della
durata di mesi tre) rivolti alle unità dei quattro contingenti di leva dell’anno
2004, assunti ai sensi della Legge 30 novembre 2000 n. 356, a tempo pieno e per
il periodo di ferma obbligatoria.
Nel mese di novembre ha avuto avvio, presso le Scuole di Roma e Sulmona, il
153º Corso di formazione per l’immissione in servizio, nel ruolo degli agenti
di Polizia Penitenziaria, delle unità assunte ai sensi del D.P.R. 25 agosto
2004.
Il corso, della durata di mesi sei, si concluderà nel febbraio del 2005.
Oltre ai citati percorsi di formazione iniziale, sono stati attivati numerosi
interventi formativi, mirati a rafforzare le competenze degli appartenenti al
corpo di Polizia Penitenziaria, supportando, altresì, gli operatori nelle
ulteriori mansioni e compiti attribuiti dalla normativa o di fatto ampliate dall’evoluzione
del contesto penitenziario.
Si fa riferimento ai Corsi per le mansioni di polizia stradale, che il vigente
Codice della strada attribuisce al corpo di Polizia Penitenziaria.
Varie edizioni, in tal senso, sono state realizzate per il personale addetto ai
Nuclei Traduzioni e Piantonamenti e per quello impegnato nei servizi esterni.
Tra le azioni formative rivolte ad implementare e rafforzare le capacità
gestionali e organizzative dei responsabili delle unità operative fino al
potenziamento delle abilità necessarie alla gestione dei detenuti, si collocano
i Corsi di aggiornamento rivolti al personale del corpo di Polizia di varie
qualifiche, come quello per gli agenti ed assistenti che prestano servizio nei
reparti detentivi degli istituti penitenziari; le ulteriori edizioni dei Corsi
sono indirizzati agli Ispettori in materia di "Problem solving e lavoro
per progetti"; le iniziative di qualificazione agli Ufficiali di
Polizia Giudiziaria.
Una menzione particolare va fatta, nell’area della qualificazione, al Corso
per istruttori di tecnica del disarmo e della neutralizzazione - metodo M.G.A. -
per l’omogeneizzazione dei metodi di addestramento del personale appartenente
alla Polizia Penitenziaria, sulla base della Convenzione stipulata tra l’Amministrazione
e la Fijlkam-Coni.
Non va tralasciato, altresì, l’intervento formativo (PEA anno 2004), mirato
alla preparazione di istruttori di scuola guida operativa, organizzato in
collaborazione con la Polizia di Stato, nonché i Corsi di guida sicura (PEA
anno 2004).
Nell’area delle azioni volte a sviluppare ed incrementare le abilità
professionali acquisite in settori specialistici, assumono particolare
importanza il Corso per il personale addetto al servizio cinofili antidroga e
quello per cavalieri, in ragione quest’ultimo della nuova specializzazione
istituita.
Si è dato, altresì, impulso agli interventi di aggiornamento in quei compiti
attribuiti al corpo di Polizia Penitenziaria che hanno un diretto impatto nella
prevenzione dei reati e nell’elevazione dei livelli di sicurezza, nonché a
quelli riguardanti la conoscenza dell’utilizzo di procedure informatizzate di
alcuni settori operativi.
Si fa specifico riferimento ai percorsi di aggiornamento rivolti a coloro che
prestano servizio nel Gruppo Operativo Mobile (PEA anno 2004); ai Corsi rivolti
al personale circa l’informatizzazione della gestione degli automezzi - SIAT;
alle iniziative di aggiornamento AFIS matricola detenuti e al Corso interforce
di formazione per focal point SDI.
Alcune unità della Polizia Penitenziaria hanno preso parte, presso il Ministero
della Marina, ai Corsi per Comandanti di unità costiera; per conduttori di
motori endotermici e di incendio massivo.
Sono stati espletati, a carattere interprofessionale, corsi di lingua straniera
di vario livello e particolare attenzione è stata prestata alla formazione
decentrata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.lgs
626/94 e successive modifiche ed integrazioni.
Appare importante, inoltre, fare una specifica menzione all’iniziativa (PEA n.
22) interprofessionale, organizzata per il personale in servizio presso la
Direzione Generale del Personale e della Formazione per la corretta motivazione
dei provvedimenti amministrativi di competenza.
Da ultimo, si fa presente che l’Ufficio competente ha svolto una costante
opera di coordinamento e monitoraggio delle esercitazioni addestrative di tiro a
fuoco espletate in sede decentrata ed interessanti il personale del corpo di
Polizia Penitenziaria, così come previsto dal vigente Contratto comparto
Sicurezza.
Detenuti
Relativamente alla situazione dei detenuti, si rappresenta quanto segue.
Il problema principale è quello relativo alla individuazione di nuovi
posti-detenuto nell’ambito delle già esistenti strutture penitenziarie
attraverso la razionalizzazione degli spazi detentivi disponibili. Ciò al fine
di risolvere l’annosa situazione di sovraffollamento in cui versano gli
istituti penitenziari della Repubblica e potere assicurare al contempo
condizioni di vita più dignitose per tutti i ristretti.
Al riguardo si rappresenta che l’applicazione della procedura informatica
predisposta a partire dall’anno 2002, consente di ottenere in tempo reale la
conoscenza, per ciascun istituto penitenziario, dei dati relativi alla capienza
degli spazi detentivi, alle presenze dei detenuti e alla tipologia della
popolazione detenuta. Tale procedura ha contribuito ad agevolare una più equa e
razionale distribuzione della popolazione detenuta tramite i provvedimenti
deflativi che, periodicamente e progressivamente, portano a spostare le unità
in sopranumero dagli istituti che presentano un più alto tasso di
sovraffollamento verso gli istituti con capacità recettive più ampie.
A tal proposito si segnala tuttavia che l’operazione avviata richiede, per far
avvertire appieno i suoi effetti benefici, tempi lunghi, a causa di diversi
fattori.
Tra questi si segnala in particolare la provvisoria inutilizzabilità di una
alta percentuale di posti-detenuto a causa dei numerosi interventi di
ristrutturazione in corso, posti in essere negli istituti anche al fine di
ammodernare e adeguare le strutture penitenziarie ai dettami del Nuovo
Regolamento Penitenziario; interventi per i quali l’Amministrazione sta
pagando un notevole costo in termini di provvisoria (ancorché non breve)
perdita di capienza; prezzo che si ritiene tuttavia giusto sostenere per il
miglioramento generale delle condizioni detentive.
Al riguardo va peraltro segnalato che anche quando vengono individuati spazi non
pienamente utilizzati, non sempre si riesce a sopperire alla richiesta di spazi
proveniente dalle grandi aree metropolitane o dalle città ad elevata
concentrazione criminale. Ciò in quanto il trasferimento dei detenuti deve pur
sempre avvenire nel rispetto delle esigenze processuali e personali degli
stessi: di studio, di lavoro, sanitarie, familiari.
In conclusione si può affermare che nonostante la popolazione detenuta continui
a crescere in modo costante, il problema del sovraffollamento è al centro di
una continua ed intensa attività di monitoraggio da parte del Dipartimento, con
uno sforzo che lo vede impegnato nell’opera di contenimento dei potenziali
effetti che tale fenomeno può sortire.
Per quanto riguarda l’attuale distribuzione dei detenuti si segnala inoltre
che:
i
provvedimenti di sfollamento attuati nell’anno 2003 e 2004 hanno riguardato
principalmente le case circondariali, atteso che in queste ultime vi è tuttora
uno sbilanciamento fra capienza e presenza detenuti di 1850 posti (su 31.250
detenuti mediamente presenti nelle Case Circondariali, la capienza è per 29.396
circa posti disponibili).
complessivamente
i detenuti presenti alla data del 15.12.2004 sono 56.406 su una capienza
regolamentare di 42.523 posti.
a
seguito dei lavori di ristrutturazione e per carenza di personale negli istituti
penitenziari vi è stata una ulteriore riduzione di 3301 posti letto.
a
partire da gennaio 2005 e nei prossimi anni, in esecuzione dell’Accordo
aggiuntivo alla convenzione europea del 21 marzo 1983 sul trasferimento dei
detenuti fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Albania, è previsto il
trasferimento nel paese di origine dei detenuti albanesi con posizione giuridica
di condannati per i quali, dopo la scarcerazione, è prevista l’espulsione o
il riaccompagnamento alla frontiera. Al riguardo si rappresenta che dall’ultimo
monitoraggio effettuato risulta che, alla data del 31 ottobre, i detenuti di
nazionalità albanese, con posizione giuridica di definitivo, presenti negli
istituti italiani erano complessivamente 1439. Si evidenzia infine che nel corso
dell’anno 2004 sono stati resi operativi i seguenti nuovi istituti:
S.
Angelo dei Lombardi;
Laureana
di Borrello;
Lecco;
Lamezia
Terme.
In
tempi brevi sarà utilizzabile l’istituto di Spinazzola.
Gestione
dei detenuti di massima sicurezza e appartenenti a circuiti particolari
In ordine alla gestione detenuti di massima sicurezza ed appartenenti a circuiti
differenziati, le problematiche da affrontare sono quelle che riguardano nello
specifico la rimodulazione e la razionalizzazione degli stessi circuiti ove essi
sono ristretti: Alta Sicurezza, collaboratori di giustizia, Elevato Indice di
Vigilanza, 41 bis.
Al riguardo si segnala che, nell’ambito di tali circuiti, si è proceduto alla
ricerca di nuovi spazi detentivi nelle zone nelle quali si ravvisava una maggior
esigenza in tal senso. L’obiettivo è di massimizzare le risorse disponibili
in termini di spazi, prevedendo sezioni di Alta Sicurezza, collaboratori,
Elevato Indice di Vigilanza, 41 bis dove l’Amministrazione ne ravvisa la
necessità.
Si segnala inoltre la riattivazione della sezione per collaboratori presso l’istituto
di Ivrea e la prossima apertura della sezione per collaboratori nel carcere di
Belluno.
Multivideoconferenze
Notevoli sono i risultati ottenuti nel settore delle multivideoconferenze. Tra
gli altri si segnalano in particolare:
la
cospicua diminuzione del numero complessivo di traduzioni di detenuti sottoposti
al regime speciale nonché dei collaboratori di giustizia, con conseguenti
risparmi di risorse (economiche e di personale) e contestuale elevazione della
soglia di sicurezza;
la
costante permanenza dei detenuti sottoposti al regime speciale presso gli
istituti di assegnazione situati in luoghi lontani dalle zone di influenza
criminosa;
lo
svolgimento dell’esame delle persone che collaborano con la giustizia
esclusivamente in luoghi protetti e segreti lontani dall’aula di udienza;
l’efficienza
dell’attività dibattimentale anche nella difficile circostanza del
concomitante impegno dei medesimi detenuti dinanzi a più Autorità Giudiziarie
dello stesso o di diversi distretti;
la
definizione di numerosi ed importanti processi svoltesi attraverso la
multivideocomunicazione anche con il vivo apprezzamento verso questo nuovo
sistema da parte delle Autorità Giudiziarie interessate.
Si
segnala, altresì l’utilizzo in via sperimentale da parte di alcune
Università (Napoli e Palermo) del sistema delle Videoconferenze per gli esami
dei detenuti 41 bis.
Sanità
Breve
quadro generale
La situazione di incertezza normativa che ha caratterizzato negli ultimi anni la
sanità si protrae fino a questi giorni, non essendosi ancora conclusa la fase
di evoluzione che sta caratterizzando la medicina penitenziaria.
Al riguardo va segnalato che il D.Lgs. 433/2000, apportante disposizioni
correttive al D.lgs 230/99, sembra orientato ad escludere un trasferimento
globale delle funzioni della sanità penitenziaria al S.S.N. - così come
originariamente previsto - per propendere a favore di altre soluzioni che, pur
rivedendo l’attuale assetto del servizio sanitario penitenziario, non
devolvono ad un’altra amministrazione l’intero settore.
Al fine di individuare nuovi modelli assistenziali basati sull’integrazione
tra Servizio Sanitario Nazionale e Servizio Sanitario Penitenziario, i Ministeri
della Giustizia e della Salute hanno quindi istituito, con decreto del 16 maggio
2002, una commissione interministeriale che a partire dall’anno 2003 ha
proposto un amplio ventaglio di possibili soluzioni alle numerose e non facili
problematiche della sanità penitenziaria.
Sono state avviate, altresì, per il riordino di tale settore varie forme di
collaborazione tra questa Amministrazione e il Servizio Sanitario Nazionale.
Organizzazione
e programmazione
A seguito della progressiva riduzione degli stanziamenti iniziali sul capitolo
di bilancio 1764, preposto all’organizzazione dei servizi sanitari
penitenziari, al fine di assicurare l’assistenza sanitaria per i detenuti,
utilizzando al meglio le risorse disponibili, dal 1999 ad oggi si è provveduto
a classificare gli istituti penitenziari in tre livelli, a ciascuno dei quali
corrisponde uno specifico modello organizzativo di assistenza sanitaria.
Nell’anno 2004, nel rispetto di tali livelli assistenziali, il Dipartimento ha
provveduto a distribuire alle strutture periferiche le risorse disponibili, in
modo da assicurare per ogni istituto penitenziario la continuità assistenziale
e il monte ore del servizio SIAS e infermieristico.
In materia di servizio farmaceutico, i Provveditorati dell’Amministrazione
Penitenziaria sono stati invitati a sensibilizzare le Regioni per sollecitarle
in merito alla fornitura dei farmaci.
Per quanto riguarda la medicina specialistica è stato altresì disposto di
limitare le visite a quelle ritenute non sostenibili dal medico penitenziario
generico e di fare ricorso ai servizi del territorio.
Per le branche di infettivologia e patologia clinica è stato previsto inoltre
il compenso orario anziché a visita, come avviene dal 1999 per la psichiatria.
Relativamente a tale ultima branca, oltre ad essere stato ribadito che la stessa
deve essere presente in ogni Istituto Penitenziario (art. 11 legge 354/1975), è
stata sottolineata l’importanza dell’intervento dei Dipartimenti di salute
mentale. In tal modo all’interno di ogni struttura penitenziaria, accanto ad
un’assistenza psichiatrica interna è assicurata anche la presenza dei servizi
territoriali esterni. Ciò in conformità allo spirito della legge 180/1978, che
ha eliminato il principio dell’istituzionalizzazione del malato di mente.
Nel documento di programmazione per il 2004, infine, è stato ribadito, come
nell’anno precedente, ma in maniera più incisiva, il principio dell’integrazione
del Sistema Sanitario Penitenziario con quello Sanitario Nazionale, al fine di
pervenire ad una gestione della salute del detenuto effettivamente partecipata
tra i due servizi. Il diritto alla salute, infatti, va riconosciuto a ogni
persona a prescindere dal fatto di essere libera o reclusa. Si ricorda al
riguardo che il D.lgs 230/99 ha disposto che i detenuti conservino l’iscrizione
al Servizio Sanitario Nazionale.
Programmi
esecutivi d’azione (P.E.A.)
Al fine di realizzare gli obiettivi generali indicati dal Ministro per il 2004,
per quanto concerne il settore sanitario il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria ha predisposto anche cinque programmi esecutivi di azione - P.E.A
- che possono, come di seguito, essere sintetizzati.
Assistenza
specialistica attraverso la telemedicina.
La telemedicina, mediante l’uso delle telecomunicazioni informatiche, consente
di superare la tradizionale diagnostica, ricorrendo a strumentazioni più
moderne e meglio aderenti ai nuovi percorsi diagnostici e terapeutici. Permette,
altresì, di migliorare la gestione degli eventi critici nei territori più
marginali o marginalizzati quali appunto gli istituti penitenziari presenti
nelle piccole isole o comunque geograficamente sfavoriti. Risponde, inoltre, all’esigenza
economica dell’Amministrazione di razionalizzare la spesa sostenuta per l’assistenza
specialistica. Le sue aree di applicazione riguardano la gestione, l’elaborazione
e la trasmissione di dati di immagini e messaggi vocali e di informazioni
relative a funzioni d’organo. Il programma sperimentale, della durata
complessiva di due anni, interessa 5 istituti, per un costo complessivo di euro
181. 500,00 (di cui euro 166.500,00 sul capitolo 1764 ed euro 15.000,00 sul cap.
1604)
Modifica
del meccanismo di finanziamento delle Aree sanitarie degli istituti attraverso l’individuazione
di gruppi omogenei di co-mobilità. Questo progetto ha l’obiettivo di
individuare strumenti che consentano una stima realistica sulla complessità e
gravità degli stati patologici riscontrati nella popolazione penitenziaria per
definire un nuovo assetto organizzativo e di verifica della funzionalità del
sistema e della gestione dei finanziamenti dedicati, collegati sia a una quota
procapite base per tutti i detenuti che su quote aggiuntive calibrate sui
diversi stati di gravità delle patologie riscontrate. Il progetto sperimentale
interessa tutti gli istituti penitenziari per un costo complessivo di euro
182.000,00 di cui euro 82.000,00 sul cap. 1764 ed euro 100.000,00 sul cap. 1604,
e si concluderà entro il 31 12 2005.
Realizzazione
reparti per osservazione psichiatrica di cui all’art. 112 D.P.R. 230/00.
Sono stati individuati 10 istituti penitenziari in cui attivare un reparto di
osservazione psichiatrica - art. 112 D.P.R. 230/00 - per i detenuti ristretti
negli istituti penitenziari , al fine di armonizzare il principio della tutela
della salute con quello della territorialità della pena evitando, anche se per
un breve periodo, allontanamenti dal nucleo familiare che, proprio nei momenti
di fragilità psichica, potrebbero risultare ancor più destabilizzanti;
contenere il costo delle traduzioni in quanto verrebbero evitati trasferimenti
per l’espletamento della osservazione di detenuti ristretti in altre Regioni
rispetto a quelle in cui è ubicato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario;
semplificare l’iter di assegnazione dei detenuti di cui è stata disposta l’osservazione,
in quanto la relativa traduzione potrebbe essere disposta direttamente dal
Provveditorato Regionale; rispondere all’esigenza di decongestionare gli
O.P.G. deputati per legge ad ospitare soggetti internati in quanto ritenuti non
imputabili per il reato commesso, ma sottoposti a misura di sicurezza in quanto
accertata la pericolosità sociale. Il programma, da completare entro il
31.12.2004, avrà un costo di 226.000,00 euro di cui 220.000,00 euro sul cap.
1764 ed euro 6000,00 sul cap. 1604.
Prevenzione
dell’arresto cardiaco improvviso negli istituti penitenziari.
L’Amministrazione Penitenziaria, al fine di scongiurare, per quanto possibile,
decessi intramoenia per eventi acuti cardiaci, intende adottare prima possibile
in tutti gli istituti penitenziari un programma che preveda la presenza di
defibrillatori semiautomatici portatili, di piccole dimensioni e di facile
utilizzo, e di un pacchetto formativo rivolto sia a personale sanitario che a
quello di Polizia Penitenziaria che ne faccia richiesta. Il costo complessivo
dell’operazione è di euro 2.004.400,00 sul cap. 1764.
Terapia
anti-HIV in carcere: pari opportunità e massima efficacia.
Studi epidemiologici, condotti in collaborazione con l’Istituto Superiore di
Sanità e con Istituti Universitari di Malattie Infettive, stimano in oltre
4.000 i detenuti sieropositivi per HIV, giornalmente presenti negli Istituti
Penitenziari italiani. Per molti di questi il periodo detentivo appare come il
primo momento per puntualizzare la propria condizione clinica ed accedere alle
terapie antivirali salvavita. Le diverse combinazioni di farmaci, tra gli oltre
venti disponibili, possono prevedere anche 3-5 somministrazioni quotidiane;
questo rende particolarmente difficile la loro gestione in ambito penitenziario.
La terapia anti-HIV è risultata massimamente efficace in quanto assunta sotto
la diretta osservazione (DOT) di un operatore sanitario. Attualmente, grazie
allo sviluppo di nuovi farmaci con maggiore attività e minor numero di
somministrazioni, è possibile una semplificazione della terapia anti-HIV ad una
o due somministrazioni quotidiane. Si intende quindi giungere, attraverso uno
specifico programma d’azione che coinvolge 100 istituti penitenziari, ad
ottimizzare l’offerta terapeutica in base alle evidenze scientifiche
riportate. Il costo complessivo ammonta ad euro 1.215.000,00 di cui euro
1.140.000,00 sul cap.1764 ed euro 75.000,00 sul cap. 1604.
Servizio
della tossicodipendenza
Per quel che riguarda il servizio della tossicodipendenza, in data 31 luglio
2003, con l’assegnazione dei fondi alle Regioni, si è definitivamente
conclusa la vicenda del transito delle risorse umane e finanziarie dal Ministero
della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale, avviato dalla Legge delega
nº419 del 30 novembre 1998 e dal successivo decreto legislativo 22 giugno 1999
nº 230, per il servizio destinato alla cura e all’assistenza dei detenuti
tossicodipendenti.
Il personale, quindi, che prestava la propria attività professionale nel
presidio, organizzato appositamente dalla Amministrazione Penitenziaria per
coadiuvare i Sert deputati per legge (309/1990) alla cura e all’assistenza dei
soggetti tossicodipendenti, risulta ormai alle complete dipendenze sia
economiche che funzionali del Servizio Sanitario Nazionale.
Realizzazione
obiettivi anno 2004 e obiettivi anno 2005
Si
continuerà a perseguire l’orientamento volto all’integrazione e alla
collaborazione del Servizio Sanitario Penitenziario con il Servizio Sanitario
Nazionale nel settore della medicina specialistica e di quello farmaceutico,
promuovendo anche conferenze di servizio tra questo Ministero, quello della
Salute e quello dell’Economia, con il coinvolgimento degli enti territoriali.
Si
procederà alla distribuzione delle risorse finanziarie ai centri di spesa anche
sulla base di nuovi criteri emersi dalla rilevazione delle patologie dei
detenuti e dall’individuazione dei relativi costi, così come descritto nel
paragrafo precedente relativamente al Programma esecutivo d’azione
"Indici di Stato di Salute". Si specifica al riguardo che tale P.E.A.
è stato predisposto proprio al fine di perseguire l’obiettivo, indicato nel
2004, di arrivare ad una distribuzione delle risorse maggiormente aderente alle
necessità assistenziali dei detenuti.
Sono
in corso le attività dirette all’apertura sia dell’Ospedale Psichiatrico
Giudiziario di Gerace, centro di eccellenza psichiatrica, attraverso l’utilizzo
dell’immobile ceduto dalla Regione Calabria all’Amministrazione
Penitenziaria in regime di comodato d’uso, sia dell’Ospedale Psichiatrico
Giudiziario di Ussana in provincia di Cagliari. Relativamente a tale struttura,
tramite un protocollo d’intesa, la ASL territorialmente competente s’impegnerà
a gestire il servizio assistenziale, mentre a carico dell’Amministrazione
Penitenziaria graveranno solo gli oneri relativi alla vigilanza.
Sono
state avviate le procedure dirette a stipulare convenzioni con l’Istituto
Superiore di Sanità, Università ed Istituti di Ricerca e Cura a Carattere
Scientifico per la formazione continua del personale sanitario e amministrativo.
E’
prevista, a breve, l’apertura di nuovi reparti ospedalieri dedicati al
ricovero dei detenuti - Azienda Ospedaliera "Belcolle" di Viterbo e
Sandro Pertini di Roma -. Sono, inoltre, in corso la ristrutturazione del centro
Clinico della Casa Circondariale di Genova Marassi e la realizzazione nella Casa
Circondariale di Sassari di un reparto di livello intermedio per detenuti HIV
diretto ad ospitare le persone affette da tale infezione in condizioni cliniche
non particolarmente gravi, ma che comunque necessitano di una assistenza
sanitaria diversa da quella assicurata in un istituto di pena ordinario. Tale
reparto si avvale della collaborazione dell’Università di Sassari con la
quale è stato stipulato un apposito protocollo d’intesa.
Il
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria continuerà nel programma d’informatizzazione
dei dati sanitari e della relativa cartella clinica intrapreso nell’anno 2003.
Attività
trattamentali
Già dal 2003 il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è impegnato
a perseguire come uno degli obiettivi prioritari il rilancio del Trattamento.
Partendo dalla constatazione che in diverse realtà penitenziarie le Aree
Educative - terreno naturale per coltivare tale rilancio - non esistevano
ancora, oppure, ove presenti, non funzionavano efficacemente, il Dipartimento ha
avviato un processo di ristrutturazione delle stesse, con l’elaborazione e l’emanazione
della circolare n. 3593/6043 del 9/10/2003, avente ad oggetto oggetto "Le
Aree Educative degli Istituti", con la quale si è ritenuta indispensabile,
per un’attività trattamentale efficace, una pianificazione degli interventi
che gli istituti devono annualmente formalizzare in un "progetto
pedagogico".
All’emanazione della circolare sono seguiti una serie di incontri tra i
rappresentanti delle Aree Educative delle strutture periferiche ed uno Staff del
Dipartimento, dai quali è emersa una serie di problematiche che hanno suggerito
l’ideazione del PEA n. 41 del 2004, dal titolo "Rilancio delle Aree
educative".
Si ricorda, altresì, la recente emanazione (02/12/2004) del "Regolamento
interno per gli Istituti o Sezioni destinati a detenuti ammessi alla custodia
attenuata", che rientra nel programma di ristrutturazione ed incremento
delle attività trattamentali e riabilitative per il recupero dei detenuti
tossicodipendenti, avviato già dallo scorso anno.
Per quanto concerne le problematiche in materia di lavoro penitenziario, si
segnala, in primo luogo, che l’attuazione della legge 22.6.2000 n.193, c.d.
"Smuraglia", che definisce le misure di vantaggio per le
cooperative sociali e le imprese che vogliano assumere detenuti in esecuzione
penale all’interno degli istituti penitenziari, ha aperto prospettive di
sicuro interesse.
Facendo riferimento ai dati del primo semestre del 2004 e rapportandoli con
quelli relativi allo stesso periodo dell’anno precedente risulta evidente un
aumento del numero dei detenuti assunti da imprese e cooperative, sia per le
attività lavorative all’interno del carcere che per quelle all’esterno.
Tuttavia, risulta ancora poco significativa la presenza del mondo
imprenditoriale all’interno del carcere.
Il numero dei detenuti lavoranti non alle dipendenze dell’Amministrazione
Penitenziaria (con l’esclusione dei detenuti semiliberi) grazie anche agli
incentivi offerti dalla legge 193/00, ha quindi confermato il trend positivo
degli ultimi anni, passando dalle 770 unità al 31.12.2003 alle 881 unità al
30.6.2004, con un aumento del 15% circa.
Appare peraltro doveroso segnalare che la risonanza avuta dalla cosiddetta
"Legge Smuraglia" a livello nazionale sta portando, seppur
lentamente, ad un incremento delle assunzioni di detenuti, con un conseguente
aumento dei rimborsi dovuti dal Dipartimento ad INPS e Ministero dell’Economia
e delle Finanze. Si auspica, pertanto, che i fondi assegnati a tal proposito al
Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
abbiano in futuro una consistenza maggiore rispetto al budget in precedenza
destinato.
Si segnalano di seguito le iniziative di maggiore interesse attuate nell’anno
2004.
Nel
corso dell’anno 2004 è proseguita la sperimentazione in sei istituti
penitenziari (inizialmente C.C.N.C. Roma Rebibbia, C.R. Roma Rebibbia, C.C.
Ragusa, I.P. Trani, a cui si sono aggiunti la C.C. di Torino e la C.R. di
Padova) di affidamento a terzi del servizio di confezionamento pasti dei
detenuti. Tale iniziativa prevede l’affidamento in gestione a cooperative
sociali del servizio di cucina all’interno degli istituti penitenziari,
ponendo come condizione minima l’assunzione e la formazione, da parte del
gestore, di un certo numero di detenuti. Lo scopo è quello di massimizzare il
numero dei detenuti da integrare in attività lavorative migliorandone la
qualificazione professionale ed ottenendo, nel contempo, un miglioramento del
livello qualitativo del servizio e un risparmio sul capitolo di spesa relativo
al pagamento delle mercedi per i detenuti.
Prosegue
la stretta collaborazione del Dipartimento dell’Ammi-nistrazione
Penitenziaria, con Confcooperative Federsolidarietà (organismo che riunisce
numerose cooperative di solidarietà sociale), con cui è stato siglato un
protocollo d’intesa, per la più ampia pubblicizzazione ed applicazione della
legge Smuraglia al fine di favorire lo sviluppo di opportunità lavorative per
la popolazione detenuta negli istituti penitenziari.
Al
fine di migliorare le possibilità occupazionali all’interno del carcere e di
garantire ai detenuti l’acquisizione di una professionalità spendibile all’esterno
l’Amministrazione ha programmato e sta attuando un riammodernamento ed un
rilancio su larga scala delle lavorazioni industriali presenti all’interno
degli istituti penitenziari, nonché la trasformazione, secondo logiche
imprenditoriali, dei cicli produttivi delle colonie agricole. Nel frattempo,
nell’intento di assicurare al maggior numero di detenuti possibile il lavoro
intramurario, si è provveduto ad utilizzare, per le attività che non
richiedono particolare qualificazione, gli istituti del part-time e del lavoro a
tempo determinato.
Inoltre, i Provveditorati Regionali sono stati invitati dal Dipartimento a
ricercare tutte le possibili interazioni con le realtà territoriali per
inserire le proprie produzioni nelle economie di mercato locali. L’intento è
quello di razionalizzare gli interventi economici erogati dall’Amministrazione
Penitenziaria ed avviare il rilancio delle lavorazioni secondo un piano
organico, legato alle reali esigenze del mercato del lavoro in sede locale.
Sull’argomento si rappresenta che, al 30-06-2004, risultavano occupati all’interno
degli istituti penitenziari 14.372 detenuti (contro i 13.630 al 30.06.2003),
corrispondenti al 25,42% delle presenze.
L’Amministrazione
Penitenziaria, altresì, ha assunto iniziative nel settore delle bonifiche
agrarie, attivandosi per la creazione di nuove e specifiche realtà agricole in
Istituti penitenziari aventi sia la ricettività che le capacità necessarie per
avviare attività specializzate con conseguente creazione di molteplici figure
professionali per ristretti.
In questo settore il numero dei detenuti lavoranti presso le aziende agricole è
passato dai 426 del 31.12.2002 ai 382 del 31.12.2003, ultimo dato disponibile
(in questo settore c’è stata una forte riduzione di posti di lavoro presso
aziende agricole della Sardegna a fronte di un generale aumento su quasi tutto
il territorio nazionale).
I nuovi tenimenti agricoli già operativi sono ubicati nei seguenti Istituti:
Casa Circondariale di Modena, Casa di Reclusione di Porto Azzurro, Casa
Circondariale di Palermo Pagliarelli, Casa Circondariale Femm.le di Venezia,
Casa Circondariale di Giarre, Casa Circondariale di Viterbo e Casa Circondariale
di Velletri. Si è conclusa, inoltre, la fase di riconversione agricola, da
filiere produttive tradizionali a specializzate, negli Istituti penitenziari di
Roma Rebibbia - Casa di Reclusione Femminile e Casa di Reclusione Maschile - e
la Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia.
Nel
corso dell’anno 2004 è proseguito l’impegno per avviare attività agricole
specializzate ad indirizzo biologico. Al riguardo sono in fase di realizzazione
nuovi tenimenti presso gli istituti di Asti, Alessandria "San
Michele", San Gimignano, Pesaro, Massa Marittima, Reggio Emilia, Vasto,
Cremona, Laureana di Borrello e presso l’O.P.G. di Montelupo Fiorentino. Le
attività avviate sono specifiche e spaziano dall’orticoltura biologica alla
frutticoltura in serra, dall’allevamento dei conigli d’angora alla
floricoltura, all’itticoltura e all’apicoltura.
Al riguardo va segnalato, altresì, che il Dipartimento, di concerto con il
Ministero delle Politiche Agricole, ha dato applicazione alla Legge CEE 1221/97
(regolamentazione delle produzioni e commercializzazione del miele) ottenendo,
anche per la Campagna 2003-2004, i fondi comunitari per la realizzazione di
corsi professionali di "apicoltura" per circa 200 detenuti (in dodici
istituti penitenziari) da inserire poi, ove possibile, nella realtà lavorativa
nazionale.
E’
operativa, infine, la convenzione tra il Dipartimento della Amministrazione
Penitenziaria, la Confagricoltura (Confederazione Generale dell’Agricoltura
Italiana) e l’A.M.A.B. (Associazione Mediterranea Agricoltura Biologica) per l’attuazione
di rapporti di servizio, di gestione, di riscossione di contributi comunitari,
di assitenza tecnico - pratica, nonché di approntamento di percorsi formativi
per vari profili professionali agricoli in favore della popolazione detenuta.
Per
quel che concerne le attività istruttive, l’Amministrazione
Penitenziaria ha continuato il suo impegno per garantire le seguenti condizioni
di base:
Presenza
della scuola dell’obbligo in tutti gli istituti penitenziari favorendo, ove
possibile, l’istituzione dei corsi di Educazione degli Adulti;
Istituzione
di corsi di alfabetizzazione per i detenuti extracomunitari;
"Razionalizzazione"
territoriale delle scuole superiori, in modo da assicurare almeno un corso per
ogni Regione.
La
ricognizione inerente organizzati negli Istituti penitenziari nell’anno
scolastico 2003/2004 (rilevazione tuttavia non ancora completa in quanto gli
Istituti inviano i dati finali negli ultimi mesi dell’anno in corso) evidenzia
che sono ancora molto diffusi i corsi "tradizionali" di
alfabetizzazione per stranieri (nº 12), scuola elementare (nº 87), scuola
media 150 ore (nº 102) e scuola media superiore (nº 44).
Per quel che concerne la formazione professionale, si rappresenta che al
30.12.2003 risultavano attivati 223 corsi, con il coinvolgimento di 2688
detenuti di cui 841 stranieri.
I corsi professionali più diffusi - come negli anni precedenti - rimangono
quelli di informatica (nº 41), cucina e ristorazione (nº 23), giardinaggio
(nº 19), elettricità (nº 22).
Per quanto riguarda l’Istruzione universitaria, l’Amministrazione
Penitenziaria sta curando, mediante specifici accordi con le Università, la
diffusione sul territorio nazionale dei cd. Poli Universitari, cioè di
specifiche sezioni detentive destinate ad ospitare detenuti iscritti all’Università,
all’interno delle quali si svolgono attività didattiche tenute da docenti
universitari.
Al momento sono già attivi i Poli Universitari di seguito indicati:
Polo Universitario di Torino
E’ stato firmato in data 27.7.98 un Protocollo d’intesa tra il
Provveditorato Regionale del Piemonte, il Tribunale di Sorveglianza di Torino e
la Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell’Università agli
studi di Torino grazie al quale è stato realizzato un Polo Universitario presso
la Casa Circondariale di Torino "Le Vallette".
Polo Casa di Reclusione Alessandria S. Michele
In data 31.10.2001 è stato stipulato un accordo tra la Direzione della C.R.
Alessandria S.Michele, l’Università degli studi del Piemonte orientale, la
Cooperativa Il Gabbiano, l’Associazione Betel ed il Consorzio Intercomunale
Servizi Socio Assistenziali Comuni "Alessandrino" per la promozione
degli studi universitari presso la C.R. Alessandria S. Michele.
Le facoltà attivate sono: Scienze Politiche. Giurisprudenza, Informatica,
Scienze Biologiche.
Polo Universitario Toscano
In data 31.10.2000 è stato sottoscritto dall’Università agli studi di
Firenze, dalla Regione Toscana e dal Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria un protocollo d’Intesa per la promozione degli studi
universitari per i detenuti ristretti presso i penitenziari della Toscana.
Inizialmente è stata scelta come sede delle attività didattiche la Casa
Circondariale di Prato.
Le facoltà attualmente rappresentate nel suddetto Polo sono: Giurisprudenza,
Scienze Politiche, Agraria, Architettura, Farmacia, Ingegneria, Scienze dell’Educazione,
Scienze Matematiche, Economia, Lettere.
Sempre con la partecipazione della Regione Toscana e delle Università
competenti sono stati, inoltre, sottoscritti in data 14 maggio 2003 altri due
Protocolli d’intesa per la creazione di Poli Universitari presso la Casa di
Reclusione di San Gimignano e presso la Casa Circondariale di Pisa.
Accordo con l’Università di Catania
In data 20 ottobre 2003 è stato sottoscritto dal Capo del Dipartimento e dal
Rettore dell’Università di Catania un accordo di intenti per favorire corsi
di formazione per i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria, per
svolgere attività di ricerca e/o consulenza e per organizzare per teledidattica
il Corso di Laurea in "Progettazione e gestione di aree verdi, parchi e
giardini" anche in favore dei detenuti del Complesso Penitenziario di
Caltagirone.
Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Lazio
In data 19 novembre 2003 è stato firmato, dal Provveditore Regionale del Lazio
ed dal Rettore dell’Università della Tuscia di Viterbo un accordo al fine di
promuovere l’attivazione di corsi universitari negli Istituti penitenziari del
Lazio.
Sono coinvolte nel progetto tutte le facoltà dell’Università della Tuscia e
tutti gli Istituti penitenziari del Lazio. E’ prevista l’elargizione di
borse di studio ed eventualmente l’esenzione da tasse e contributi.
Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Triveneto Padova
In data 10 dicembre 2003 è stato siglato, dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria e dal Rettore dell’Università di Padova, un accordo per un polo
universitario da realizzare presso la Casa di Reclusione "Due Palazzi"
di Padova.
Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Sardegna
In data 19 maggio 2004 è stato siglato, dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria e dal Rettore dell’Università di Sassari, un accordo per
realizzare un Polo universitario negli Istituti di Sassari ed Alghero.
Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Catanzaro
In data 1 luglio 2004 è stato siglato dal Capo del Dipartimento, dal Rettore
dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, dal Direttore della C.C. di
Catanzaro, dal Provveditore della Calabria e dal Presidente della Regione un
accordo per lo svolgimento delle attività nella C.C. di Catanzaro.
Polo Universitario presso CCNC Lecce
L’8 novembre 2004 è stato siglato un accordo tra il PRAP, la Direzione del
CCNC Lecce e l’Università degli Studi di Lecce per la creazione di un Polo
Universitario da destinare ai detenuti appartenenti al circuito AS dell’istituto
di Lecce.
Altri Poli Universitari
Il 24 marzo 2000 è stata siglata una convenzione tra l’Università degli
Studi di Bologna ed il Dipartimento per l’agevolazione del compimento degli
studi universitari sia da parte del personale dell’Amministrazione
Penitenziaria che dei ristretti presso la C.C. di Bologna.
Si segnala. infine, che i Provveditorati Regionali di Napoli e Palermo hanno
avviato contatti con i referenti delle Università e degli organismi regionali,
per valutare la possibilità di stipulare protocolli d’intesa finalizzati alla
realizzazione di nuovi Poli Universitari.
Continua inoltre la collaborazione di questo Dipartimento con il Ministero dell’Istruzione,
Università e Ricerca per la trasformazione dei corsi scolastici e di formazione
professionale all’interno degli istituti penitenziari di tutto il territorio
nazionale, in modo da assicurarne la rispondenza ai criteri stabiliti dalla
normativa vigente in tema di educazione degli adulti a livello nazionale ed
europeo (cfr. Ordinanza Ministeriale del Ministero dell’Istruzione nº455/97
istitutiva dei Centri Territoriali Permanenti e il Memorandum sull’istruzione
e la formazione professionale pubblicato nel 2000 dalla Commissione Europea).
In particolare la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è
finalizzata all’individuazione di un modello sperimentale di percorso
integrato di istruzione e formazione professionale, modello alternativo rispetto
a quello scolastico tradizionale e più rispondente al progetto di sviluppo
personale di ciascun soggetto, in quanto "costruito" sul patrimonio di
abilità/capacità/competenze già possedute e acquisite sia a livello formale,
che non formale o informale.
A questo riguardo, è stata di recente inviata una richiesta di collaborazione
con la Regione Lazio per una prima sperimentazione dei citati percorsi integrati
in ambito regionale, al fine di iniziare una sperimentazione di fattibilità
dell’orientamento intrapreso.
Esecuzione
penale esterna
Relativamente alla fruizione delle misure alternative alla detenzione, si
rappresenta che i condannati ammessi, nel primo semestre 2004, risultano così
distribuiti:
affidamento
in prova al servizio sociale 7.637
affidamento
in prova di tossicodipendenti e alcooldipendenti 1.735
detenzione
domiciliare 4.681
semilibertà
874
Complessivamente,
sono stati seguiti dagli uffici territoriali dell’esecuzione penale esterna,
al primo semestre 2004:
affidamento
in prova al servizio sociale 19.121
affidamento
in prova di tossicodipendenti e alcooldipendenti 5.239
detenzione
domiciliare 10.594
semilibertà
2.731
Le
attività rieducative organizzate dai centri di servizio sociale, richiedono
interventi di potenziamento tecnico e strutturale e una decisa innovazione per l’espansione
dei servizi e delle opportunità trattamentali.
L’ordinamento penitenziario autorizza l’utilizzazione dei fondi patrimoniali
della Cassa delle Ammende per il finanziamento di programmi che favoriscono il
reinserimento sociale dei detenuti ed internati, anche nella fase di esecuzione
delle misure alternative alla detenzione, sulla base di specifici progetti degli
istituti penitenziari, dei centri di servizio sociale o presentati da enti
pubblici o privati, da fondazioni o da altri organismi dell’associazionismo di
solidarietà sociale.
E’ stato approvato il progetto per l’orientamento lavorativo proposto dal
CSSA di Avellino in collaborazione con la locale Casa Circondariale, la
Provincia e il Consorzio di Cooperative Sociali. Tale progetto si propone di
favorire l’incontro dei detenuti e dei soggetti in esecuzione penale esterna
con il mondo del lavoro e sviluppare forme di imprenditorialità (è ancora in
esame il progetto SINAPSI - intervento polifunzionale di rete per percorsi
riabilitativi flessibili e personalizzati, presso il Centro di Cagliari).
Tossicodipendenza
La specifica attenzione che la tossicodipendenza impone, la rende una delle
questioni prioritarie. Su 56.500 detenuti circa, infatti, attualmente reclusi
nelle carceri italiane, circa 15.000 sono tossicodipendenti e, di questi, circa
7.200 sono in carcere per reati esclusivamente attinenti allo spaccio. Ne
consegue che la riabilitazione sociale può perseguirsi attraverso forme di
esecuzione penale esterna con l’affidamento a comunità che realizzino
programmi terapeutici liberando dalla dipendenza i condannati.
La segnalata "decarcerazione" della pena senza ricorrere alla
depenalizzazione, può offrire più efficaci opportunità.
Sembra utile in tale senso:
Impegnare
le comunità di affidamento a seguire con continuità l’affidato in tutto il
percorso terapeutico, garantendo che avvenga in condizioni di sicurezza.
Estendere
le incentivazioni economiche per l’affidamento in comunità anche per i
condannati non in stato di detenzione (intervento sull’art. 94 T.U.).
Accrescere
le risorse finanziarie per l’affidamento in comunità.
Particolare
attenzione viene posta a favore dei soggetti tossicodipendenti (con condanna non
definitiva) agli arresti domiciliari presso le 100 Comunità terapeutiche. Il
numero di questi soggetti è stato di circa 1400 nel 2003. Tale numero sarà
sicuramente superato nel 2004 (per il quale sono ancora in corso i rilevamenti)
come pure nel 2005, a seguito dell’inserimento di altre Comunità nell’apposito
decreto ministeriale.
Servizi
Sociali
L’efficacia dell’intervento di servizio sociale è stata perseguita con due
strumenti:
l’emanazione
della circolare n. 185503 del 17 maggio 2004, "Disposizioni per l’attuazione
del Piano esecutivo d’azione 2003…", con la quale si forniscono
istruzioni, sulla base dello studio condotto da una Commissione ad hoc,
finalizzate al miglioramento della qualità del lavoro dei CSSA per quanto
concerne l’indagine sociale nell’esecuzione penale esterna.
la
razionalizzazione della dislocazione dei centri, con l’apertura di sedi di
servizio.
Il
secondo profilo, ancora in via di attuazione (a tutt’oggi, sono state aperte
le sedi di servizio di Arezzo, Pistoia, Lucca, Benevento, Ragusa, Ravenna,
Oristano, Brindisi, Vibo Valentia) consente economia di tempi e di movimenti,
fungendo da moltiplicatore dell’efficacia dell’incremento delle risorse
umane.
Attività
ispettiva
Per ciò che concerne le attività svolte dall’Ufficio per l’Attività
Ispettiva e del Controllo di questo Dipartimento, si rappresenta che le stesse
si sono articolate secondo tre linee principali, corrispondenti tra l’altro
alle articolazioni che compongono l’Ufficio stesso:
l’attività
ispettiva, grazie alla quale è possibile esercitare un’azione di controllo
nei confronti di tutte le aree - sicurezza, educativa e trattamentale,
amministrativa, contabile e sanitaria - degli Istituti Penitenziari, dei
C.S.S.A. e anche di alcuni Provveditorati Regionali dislocati sul territorio
nazionale, consente di verificare la corretta ed esatta applicazione della
normativa diretta ad assicurare un’equa gestione amministrativa. Nello scorso
anno sono state portate a termine numerose visite ispettive, all’indirizzo di
Penitenziari dislocati al Nord e al Sud della penisola; visite condotte sia
sulla base di un calendario ispettivo stabilito ab initio, sia perché
generate a seguito di situazioni delicate e gravi, tanto da far scaturire un’azione
operativa dell’Ufficio stesso. Tale attività ha consentito di portare alla
luce talune situazioni non conformi alle norme che disciplinano la vita
detentiva nonché ad una illecita applicazione delle norme amministrative,
irregolarità che in alcuni casi hanno assunto anche un rilievo penale. Si fa
presente, altresì, che il personale dell’Ufficio, durante lo svolgimento
delle attività ispettive, si è avvalso della collaborazione, a richiesta delle
parti, di organi esterni, giudiziari ed amministrativi.
l’attività
di polizia giudiziaria, che opera nell’ambito di reati commessi all’interno
degli Istituti di Pena o in ambienti ad esso collegati; vengono spesso delegate,
su tutto il territorio nazionale, attività di indagine da parte di varie
Autorità Giudiziarie. Nel 2004 le deleghe alla sezione di P.G. sono state
molteplici, segno di un evidente compiacimento da parte delle A.G. del lavoro
svolto con estrema professionalità suddetta sezione.
la
sala situazioni, al pari delle sale operative presenti nelle altre
amministrazioni, permette non solo una conoscenza quotidiana, in tempo reale, di
tutti i dati di settore e delle vicende degli istituti italiani, ma anche un
monitoraggio, in chiave propulsiva, dell’andamento gestionale e funzionale
degli stessi grazie al supporto di un collegamento informatico e telematico che
consente all’Ufficio del Capo del Dipartimento di monitorare tutti gli
Istituti Penitenziari dislocati sul territorio nazionale.
Edilizia
penitenziaria
Per ciò che concerne la situazione delle strutture penitenziarie del Paese, si
rappresenta che esse sono attualmente 223, così suddivise:
case
circondariali |
109 |
case
circondariali - case reclusione |
51 |
case
reclusione |
24 |
case
reclusione - case circondariali |
3 |
case
circondariali - reclusione femminili |
6 |
ospedali
psichiatrici giudiziari |
6 |
case
circondariali tossicodipendenti |
2 |
case
lavoro |
1 |
sezioni
casa circondariale |
6 |
semilibertà |
1 |
magazzini
vestiario |
3 |
scuole
personale |
10 |
centro
amministrativo |
1 |
per un totale di n. 206 istituti, con una capienza di 35.097 uomini, 3.233
donne, 2.391 semiliberi, e di n.14 servizi penitenziari.
Parte degli istituti è stata rinnovata a seguito del varo del programma
ordinario di edilizia penitenziaria di cui alla legge 1133/71, attuato con fondi
del bilancio del Ministero delle Infrastrutture, competente per la esecuzione
degli interventi: sono stati ad oggi realizzati n. 84 nuovi istituti, mentre è
in corso di completamento la costruzione della Casa di Reclusione di Reggio di
Calabria.
Nell’ambito dello stesso programma sono state, inoltre, avviate le
ristrutturazioni integrali degli istituti di Genova casa circondariale, Roma
Regina Coeli casa circondariale, Massa casa di reclusione, Venezia casa
circondariale, La Spezia casa circondariale, Trieste casa circondariale, Fossano
ecc.. Interventi di ristrutturazione più modesti sono stati inseriti in tale
programma quando non vi si è potuto far fronte con i fondi dei capitoli
ordinari di bilancio del Ministero della Giustizia.
A quest’ultimo riguardo è peraltro da evidenziare che, in virtù della
incrementata disponibilità di fondi stanziati negli ultimi anni sul bilancio
dell’Amministrazione Penitenziaria, è stato possibile provvedere
direttamente, oltre che alla manutenzione ordinaria degli istituti, ad
interventi di ristrutturazione, anche di una certa entità, presso gli istituti
di Roma Rebibbia Nuovo Complesso, Pescara casa circondariale, Milano San
Vittore, Caltanissetta casa circondariale, Civitavecchia casa di reclusione,
Padova casa circondariale, Brindisi, Centro Clinico di Bari, centro Clinico di
Catanzaro, OPG Montelupo Fiorentino, Cosenza casa circondariale, Locri Casa
circondariale, L’Aquila casa circondariale, Sulmona casa reclusione, Torino Le
Vallette casa circondariale, Trapani casa circondariale, Vasto casa
circondariale, ecc.
Per un potenziamento dell’attività di rinnovamento delle strutture sono state
assunte, negli ultimi anni, alcune iniziative legislative.
La legge 23 dicembre 2000 n. 388, con l’art. 34 ha autorizzato l’applicazione
degli strumenti della locazione finanziaria e della permuta per la realizzazione
di nuovi istituti, disponendo contestualmente l’individuazione degli istituti
da dismettere in quanto ritenuti strutturalmente non idonei alla funzione
propria. Con decreto ministeriale 30 gennaio 2001, emanato ai sensi del comma a)
del citato articolo 34, sono stati individuati n. 21 istituti da sostituire con
nuove strutture (case circondariali di: Rieti, Marsala, Savona, Pordenone,
Pinerolo, Cagliari, Sassari, Rovigo, Varese, Sciacca, Modica, Tempio Pausania,
Lanusei, Sala Consilina, Paliano, Camerino, Avezzano, Forlì, Trento, Bolzano,
Oristano); sono stati altresì aggiunti, in seno al Comitato Paritetico per l’edilizia
penitenziari, 4 nuovi istituti da realizzare (Nola, Mistretta, Catania e Lucca).
Per la maggior parte di tali istituti non è stato possibile finanziare la
costruzione delle nuove strutture, stante l’insufficienza delle risorse
disponibili.
Allo stato attuale, infatti, delle 25 opere programmate risultano finanziate le
seguenti 13 nuove strutture:
con
fondi stanziati sul bilancio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
è stato disposto, con apposito decreto interministeriale (Giustizia -
Infrastrutture) del 19 luglio 2004 "Variante al programma ordinario di
edilizia penitenziaria", il finanziamento per la realizzazione di 9 nuovi
istituti negli esercizi 2004-2005 (Rieti, Marsala, Savona, Rovigo, Sassari,
Cagliari, Tempio Pausania, Forlì, Oristano); mentre i 2 nuovi istituti di
Trento e Bolzano saranno realizzati a cura e con fondi delle rispettive Province
Autonome;
la
legge 14 novembre 2002 n. 259, di conversione del decreto legge 11 settembre
2002 n. 201, recante "Misure urgenti per razionalizzare l’amministrazione
della giustizia", ha disposto un primo stanziamento pari a euro 93.326,896,
per interventi di potenziamento delle strutture penitenziarie, da realizzare
utilizzando prioritariamente gli strumenti della locazione finanziaria e della
permuta.
Tali
fondi sono stati destinati all’acquisizione, in locazione finanziaria, dei 2
nuovi istituti di Varese e di Pordenone, e all’ampliamento della C.R. di
Milano Bollate. Per tali interventi sono in corso le procedure per l’affidamento
dei lavori.
Il ricorso allo strumento della permuta è stato previsto per la dismissione e
sostituzione di 59 vecchi istituti, ivi compresi gli istituti già programmati
ma privi di finanziamento.
Al riguardo, sono state avviate le procedure di alienazione delle strutture
penitenziarie dismesse o da dismettere. Tali procedure sono gestite dall’Agenzia
del Demanio, attraverso la Società Patrimonio dello Stato S.p.A, trattandosi di
strutture di pertinenza del patrimonio statale concesse in uso governativo all’Amministrazione
Penitenziaria, mentre le nuove opere verranno realizzate dalla Società Dike
Aedifica, appositamente costituita.
Infine, con la legge 597/96 sono stati stanziati 81 miliardi per la costruzione
di autorimesse e di strutture per l’alloggiamento del personale destinato alle
traduzioni e piantonamenti. Tali opere sono state realizzate dal competente
Ministero delle Infrastrutture, avendo l’Amministrazione Penitenziaria
assicurato esclusivamente il supporto tecnico nell’attività di progettazione
ed esecuzione delle stesse.
Allo stato, risulta in fase di ultimazione la caserma agenti di Pisa, mentre
sono stati già realizzati gli altri interventi programmati: caserma agenti casa
circondariale La Spezia, caserma casa circondariale Genova Pontedecimo, caserma
agenti casa reclusione Milano Opera e autorimessa casa circondariale Bari,
caserma agenti e autorimessa casa circondariale Palermo Pagliarelli; inoltre
sono in corso i lavori per: caserma agenti e autorimessa casa circondariale
Torino "Le Vallette", caserma agenti e autorimessa casa circondariale
Ragusa.
Infine, a valere sugli importi iscritti nei fondi speciali (di cui alla tab. B
della legge 663/96) la legge 30.12.97, n. 458 "Interventi urgenti per il
potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei servizi dell’Amministrazione
della giustizia", ha destinato all’Amministrazione Penitenziaria, per la
realizzazione di interventi di edilizia penitenziaria presso le strutture di
Roma Rebibbia e Castelfranco Emilia casa di lavoro, un finanziamento di
complessivi 21 miliardi, ripartiti nel triennio 1997-1999 in ragione di 7
miliardi per ciascun esercizio.
Tale finanziamento è stato impegnato come segue:
Istituti
di Roma Rebibbia - realizzazione edifici da destinare ad attività lavorative
dei detenuti £. 12 miliardi. I lavori sono stati ultimati e sono in corso le
operazioni di collaudo.
Castelfranco
Emilia casa lavoro - ristrutturazione di n. 2 edifici per detenzione e custodia
attenuata, compresi locali per attività trattamentali £. 9 miliardi. I lavori
sono stati ultimati e collaudati.
Bilancio
e contabilità
Relativamente all’attività svolta dalla competente Direzione Generale per il
Bilancio e della Contabilità del Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, si comunica quanto segue.
L’incidenza della quota di risorse finanziarie vincolata, riservata alle spese
obbligatorie ovvero a quelle predeterminate per legge, è assolutamente
prevalente sull’area delle spese sulla quale può essere esercitata l’azione
discrezionale della dirigenza e sulla quale possono operare gli strumenti di
flessibilità di bilancio introdotti dalle leggi finanziaria e di bilancio 2003,
rispettivamente n. 289 e n. 290.
La ripartizione percentuale delle spese di funzionamento, di quelle relative al
mantenimento, all’assistenza, alla rieducazione ed al trasporto detenuti, per
gli oneri comuni e per gli investimenti dell’Amministrazione Penitenziaria è
la seguente:
personale
80,1%
beni
e servizi 2,8%
informatica
0,3%
interventi
13,7%
oneri
comuni 0,6%
investimenti
2,5%
L’Amministrazione
Penitenziaria ha affrontato problemi di gestione, a causa della carenza di
risorse finanziarie su alcuni capitoli di bilancio su cui gravano spese che ne
caratterizzano e qualificano la missione istituzionale.
Esse attengono sia ai servizi operativi, quali le traduzioni dei detenuti, sia
alle seguenti strutture: manutenzione e messa in sicurezza degli istituti
penitenziari, affitti delle sedi dei Provveditorati regionali e dei Centri di
servizio sociale, provviste per il funzionamento degli istituti e degli uffici,
informatica di servizio.
Ma, soprattutto, risultano inadeguate le risorse destinate al mantenimento, all’assistenza
sanitaria ed al lavoro dei detenuti e degli internati.
L’obiettivo del contenimento della spesa per i consumi intermedi ha trovato
per l’Amministrazione Penitenziaria limiti e condizioni strutturali
assolutamente peculiari rispetto alle altre Amministrazioni statali.
A fronte della dinamica di crescita della popolazione detenuta nell’ultimo
quinquennio, l’effettivo fabbisogno ha superato, in alcuni settori di
intervento, le disponibilità finanziarie previste in bilancio.
Non può nascondersi la criticità della gestione per l’acquisizione di tutti
i servizi destinati alla popolazione detenuta, dal vitto al riscaldamento dei
locali detentivi fino alla provvista del materiale d’igiene e pulizia, così
come sono innegabili le difficoltà a garantire buoni livelli di assistenza
medica e farmaceutica.
Peraltro, la tutela della salute in ambito penitenziario è posta come
condizione di rilevanza civile e sociale irrinunciabile per il corretto
assolvimento della missione istituzionale affidata all’Amministrazione. è
risultato, perciò, prioritario assicurare almeno i livelli essenziali di
igiene, di prevenzione, di assistenza e di cura a favore dei detenuti e degli
internati, con prestazioni possibilmente uniformi a quelle garantite dal
servizio sanitario pubblico sul territorio alla generalità dei cittadini. Per
tali prioritarie esigenze si è dovuta integrare la disponibilità di bilancio
sull’apposito capitolo di spesa attraverso il Fondo di riserva per i consumi
intermedi del Ministero della Giustizia e si sono stipulate convenzioni per una
integrazione dell’approvvigionamento farmaceutico da parte di alcune Regioni
che si sono mostrate particolarmente sensibili ai problemi dell’assistenza
sanitaria negli istituti penitenziari.
Una vasta gamma dei servizi interni degli istituti penitenziari è assicurata
dal lavoro dei detenuti (dalla confezione del vitto ai servizi di pulizia e
lavanderia, dalla manutenzione delle strutture e degli impianti alla produzione
di arredi a quella di beni di consumo); la riduzione delle disponibilità per la
corresponsione delle mercedi ai detenuti lavoranti avrebbe fatto aumentare i
costi dei predetti servizi, qualora gli stessi fossero stati acquisiti sul
libero mercato e pertanto, l’Amministrazione Penitenziaria ha dovuto attingere
dal già citato Fondo di riserva una significativa quota di risorse per
garantire gli stessi livelli di impiego di mano d’opera fra la popolazione
detenuta.
L’incertezza della consistenza degli stanziamenti per le retribuzioni ai
detenuti lavoranti, determina, inoltre, una forte limitazione all’opera di
trattamento rieducativo dei detenuti, nonché disagi e tensioni fra la
popolazione detenuta, ormai largamente caratterizzata da fasce portatrici di
forte disagio sociale, dalla lontananza dai paesi di origine e, per questo,
prive di mezzi di sussistenza e di sostegno dalle famiglie.
Obiettivi
L’azione intrapresa per una razionale ed efficace gestione delle risorse
finanziarie a disposizione dell’Amministrazione Penitenziaria è stata mossa
sulle direttrici della semplificazione amministrativa, della informatizzazione
dei processi contabili di natura finanziaria e dell’ analisi economica dei
costi, della riduzione delle spese, delle economie di bilancio e dei residui
passivi.
Sulla base di tali principi, l’Amministrazione Penitenziaria è impegnata a
conseguire, nell’anno 2005, i seguenti obiettivi:
ricerca
di soluzioni gestionali innovative per lo snellimento delle procedure
amministrative, razionalizzazione e riorganizzazione delle risorse umane,
finanziarie e strumentali;
introduzione
e perfezionamento degli strumenti della programmazione per obiettivi, di
pianificazione delle risorse e dei sistemi di controllo qualitativo e
quantitativo, attraverso processi sistematici di rilevazioni statistiche,
contabili e di misurazione di efficacia e di efficienza dei servizi;
formazione,
valorizzazione e sviluppo delle professionalità e del rendimento degli
operatori penitenziari per la loro qualificazione nei diversi ambiti di
intervento.
Contenzioso
Con il DM 22.1.2002 è stato istituito, presso il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria, l’Ufficio del Contenzioso allo scopo di trattare in maniera
organica tutte le controversie che vedono coinvolta l’Amministrazione
Penitenziaria, fornendo un servizio di consulenza ed approfondimento sulle
materie inerenti tanto l’attività dell’Ufficio che l’attività ed i
compiti istituzionali dell’Amministrazione.
Nell’ambito della gestione del contenzioso riguardante il personale
appartenente al Comparto ministeri ed al Comparto sicurezza sono stati trattati,
nel corso dell’anno, 680 atti introduttivi di ricorsi, di cui 308 innanzi al
Giudice amministrativo, 108 innanzi al Giudice ordinario e 264 ricorsi
straordinari al Presidente della Repubblica.
Le controversie relative alle risorse, ai beni e servizi hanno avuto ad oggetto,
in 20 casi, l’attività contrattuale dell’Amministrazione, specie in materia
di edilizia penitenziaria, acquisizione di risorse e servizi; a queste devono
essere aggiunte 194 richieste di risarcimento danni effettuate da dipendenti
della P.A., detenuti e terzi e 43 controversie relative al recupero dei crediti
liquidati dalla Corte dei Conti. Deve inoltre segnalarsi la recente acquisizione
delle competenze relative alla gestione del capitolo 1685 destinato al
soddisfacimento delle spese per liti ed arbitraggi, risarcimento ed accessori,
rimborso delle spese di patrocinio legale. All’inizio dell’anno 2004 sono
state trasferite, unitamente a predette competenze, 323 istanze pendenti che
sono state completamente istruite e liquidate nel numero di 207 casi. La mancata
liquidazione delle rimanenti 116 istanze è da imputare alla incompleta
integrazione della documentazione da presentare a cura dell’interessato. A
queste devono essere aggiunte altre 583 istanze correntemente in carico all’Ufficio
di cui risultano istruite e liquidate 341.
Il contenzioso relativo ai procedimenti giudiziari promossi per ottenere il
rimborso delle quote dei tre decimi della mercede corrisposta per il lavoro dei
detenuti ha dato, in primo grado, esito generalmente sfavorevole per l’Amministrazione.
I giudizi di secondo grado, invece, si sono conclusi prevalentemente con una
dichiarazione d’incompetenza dei giudici civili ed un’affermazione della
competenza del Magistrato di Sorveglianza con conseguente riforma delle sentenze
di primo grado cui ha fatto seguito una complessa attività diretta al recupero
da parte dell’Amministrazione delle somme corrisposte a causa della frequente
irreperibilità degli ex detenuti debitori.
Fra le attività di competenza dell’Ufficio si devono segnalare i numerosi
casi di procedure esecutive promosse contro il Ministero della Giustizia in
attuazione della legge n. 89/91 (cd legge Pinto). Il considerevole aumento di
tali procedure e la difficoltà di coordinamento con analoghi Uffici del
contenzioso degli altri Dipartimenti rendono particolarmente complessa la
gestione delle medesime procedure. Quest’ultima circostanza è particolarmente
rilevante se si considera che la maggioranza delle procedure in corso è
relativa ad attività facenti capo a Dipartimenti del Ministero della Giustizia
diversi da quelli dell’Amministrazione Penitenziaria e che la stessa procedura
può riguardare trasversalmente diversi Dipartimenti ed essere gestita da più
uffici contemporaneamente. Tali discrasie del sistema sono state sinora risolte
attivando tutti i contatti, formali ed informali, tanto con i diversi uffici del
contenzioso dell’Amministrazione centrale che con le Avvocature dello Stato
competenti.
Devono, infine, essere considerati alcuni importanti progetti destinati ad
assicurare in modo sistematico le esigenze di funzionalità ed efficienza dell’Ufficio.
Si intende fare riferimento, in primo luogo, all’attivazione di una rete
organica di referenti regionali intesi quali strumenti operativi, in ambito
periferico, dell’Ufficio del contenzioso con conseguente costituzione di uno
specifico albo di personale qualificato nel settore. In secondo luogo, ci si
riferisce all’istituzione del fascicolo informatizzato del contenzioso,
diretto ad informatizzare la gestione degli atti trattati dall’Ufficio ed alla
costituzione di una banca dati centrale in cui far confluire materiale di studio
consultabile anche dalle strutture periferiche dell’Amministrazione.
Ha inoltre preso avvio l’attività di analisi delle pronunce rese nelle
controversie promosse contro il Ministero finalizzata all’individuazione delle
ragioni della soccombenza e quindi all’adozione delle necessarie misure
dirette a ridurre sia il volume complessivo del contenzioso sia le pronunce
sfavorevoli all’Amministrazione.
Rapporti
con le Regioni e gli Enti locali
Per ciò che riguarda l’attività svolta dall’Ufficio per l’attività di
coordinamento, consulenza e supporto per i rapporti con le Regioni, gli Enti
Locali ed il Terzo Settore, si rappresenta quanto segue.
Occorre ricordare in premessa, per un esame più esaustivo, che i recenti
cambiamenti costituzionali, Titolo V e la riforma dello Stato in senso federale,
hanno disegnato un nuovo sistema giuridico che si basa sul principio di
sussidiarietà, che attribuisce alcune competenze e funzioni amministrative alle
Regioni, alle Province e ai Comuni ed infine allo Stato. Il nuovo assetto
istituzionale delinea una potestà legislativa autonoma degli attori sopra
indicati, nel campo degli interventi dei servizi sociali.
In questo modificato ordinamento, ne consegue che l’Amministrazione della
Giustizia ed in particolare l’Amministrazione Penitenziaria, possono
raggiungere pienamente i propri fini istituzionali soltanto attraverso la
programmazione a la realizzazione di attività di collaborazione e di
integrazione con le Regioni e gli Enti locali, che sono non solo compartecipi,
ma anche corresponsabili.
Questi principi della cooperazione e sussidiarietà sono recepiti dalla legge
328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del nuovo sistema integrato di
interventi e servizi sociali". Di fatto la legge prefigura un nuovo
processo di relazioni interistituzionali che disegna un percorso che si muove
dal centro alla periferia e viceversa, attraverso azioni di pianificazione quali
il Piano nazionale, i Piani regionali ed i Piani di zona.
L’ufficio, in conseguenza delle sue attribuzioni istituzionali, si è attivato
per conoscere lo stato di attuazione di questo nuovo sistema attraverso un
monitoraggio, a livello nazionale, nell’ambito dei Programmi Esecutivi d’Azione.
Il monitoraggio intende verificare da un lato lo stato d’attuazione della
partecipazione delle nostre unità operative periferiche ai piani di zona, così
come previsto dall’art. 19 L.328/00 e, dall’altro, promuovere e sostenere il
ruolo attivo dell’Amministrazione Penitenziaria, per far conoscere i bisogni
della popolazione detenuta ed in esecuzione penale esterna, in quanto parte
integrante della collettività.
Si osserva che dai risultati, ancora non completi, del monitoraggio, da un punto
di vista generale, la legge 328/00 non ha avuto tuttora una piena attuazione né
si é operato in maniera omogenea.
Si è notato, infatti, che alcune regioni hanno già superato la fase di avvio,
con la predisposizione dei piani sociali regionali, altre hanno proceduto, in
prima istanza, al recepimento della L.328/00 attraverso legge regionale e
successivamente alla predisposizione dei piani sociali regionali.
Anche da parte dell’Amministrazione Penitenziaria si è notata una disomogenea
ed a volte scarsa partecipazione dei propri organismi periferici, dovuta
soprattutto, da quanto emerge dai primi risultati del monitoraggio, ad una
mancata comunicazione di carattere interistituzionale, per cui ogni protagonista
partecipe all’azione comune, ha inteso il proprio ruolo indipendentemente da
quello del partner coinvolto.
Per tale motivo sono state compiute azioni d’intervento nei confronti degli
Assessori Regionali, dei rappresentanti dell’Anzi, nonché minuziose azioni di
sensibilizzazione e coordinamento dei Provveditorati regionali per l’applicazione
corretta e più esaustiva della normativa, al fine di corrispondere in maniera
integrata, ai bisogni della popolazione detenuta ed in esecuzione di pena.
Si può osservare, tuttavia, che a seguito degli interventi sopra nominati si
sta riscontrando una partecipazione più diffusa e consapevole degli organismi
coinvolti.
Nel rappresentare le criticità fin qui emerse dal monitoraggio in argomento, si
evidenzia principalmente l’azione di sensibilizzazione volta a far
comprendere, anche ai partner territoriali, il ruolo che deve assumere l’Amministrazione
Penitenziaria, la necessità della presenza di tutte le strutture periferiche
alla programmazione dei piani di zona, ai tavoli tecnici ed a tutti quegli
strumenti di coordinamento che ciascuna realtà locale ha adottato o dovrà
individuare.
Sono state, pertanto, rappresentate più volte, in modo formale ed informale, le
ragioni del necessario coinvolgimento, in particolare per quanto riguarda le
direzioni degli istituti. La legge quadro n. 328/00, profondamente innovativa,
quanto al metodo, presuppone, per la sua attuazione un cambiamento culturale
profondo sul piano dell’integrazione interistituzionale. I risultati fin qui
raggiunti dal monitoraggio, ci rassicurano sul fatto che esso sia stato e possa
essere, ancora di più, uno stimolo efficace perché i piani di zona previsti
dalla legge possano vedere sempre di più la nostra Amministrazione
"attore" fin dalle fasi elaborative.
Per quanto sopra descritto si riscontra, tuttavia, che ancora non sono attive
politiche unitarie e coordinate, che possano promuovere strategie globali
attraverso interventi e servizi specifici, così come previsto dalla L.328/00,
necessarie a mantenere dinamico il processo di collaborazione da tempo avviato
tra lo Stato ed il sistema dei poteri locali.
E’ prassi ormai consolidata da anni che i rapporti di collaborazione e di
lavoro comune interistituzionale vengano formalizzati attraverso intese,
protocolli, accordi di programma ecc., che definiscano non solo i rispettivi
compiti, ma anche gli spazi degli interventi ed i momenti di raccordo e di
verifica.
L’Amministrazione della Giustizia nel corso di circa 20 anni ha stipulato
Protocolli d’intesa a carattere generale con 14 Regioni e la Provincia
Autonoma di Trento; con alcune di esse si è proceduto all’aggiornamento. In
proposito è in fase di completamento la condivisione del testo del rinnovo dell’intesa
sottoscritto nel 1994 con la Regione Lazio e pertanto in tempi brevi si dovrebbe
formalizzare l’accordo.
In data 22 ottobre 2004 la Regione Basilicata, in uno spirito di ampia
collaborazione e tenendo presente le nuove problematiche che caratterizzano gli
ambiti dell’esecuzione penale, ha sottoscritto il Protocollo a carattere
generale con l’Amministrazione della Giustizia.
Per quanto riguarda le Regioni ancore prive di protocollo generale, si specifica
che con la Sardegna, pur avendo gia condiviso un testo d’intesa, non si è
giunti in passato alla sottoscrizione per il cambiamento dell’esecutivo della
Regione. Si precisa che allo stato sono stati attivati i contatti con il
Presidente dell’attuale Giunta, mentre per la Sicilia, Puglia, Molise, Friuli
e la Provincia Autonoma di Bolzano, si sono avviate da tempo le fasi
promozionali.
Si segnala, inoltre, la consistenza di numerose intese a livello locale che
definiscono un quadro di collaborazione interistituzionale sui temi dell’esecuzione
penale interna ed esterna. In particolare, in questo ultimo periodo storico
molti singoli Enti Locali (Province e Comuni), insieme ad organismi di
Volontariato e del Cooperativismo sociale, hanno stipulato accordi con Istituti
penitenziari e Centri di servizio sociale. La tendenza alla integrazione tra le
istituzioni e il volontariato è in evoluzione e sembra che la realizzazione si
sviluppi coerentemente con la cultura e i principi presenti nel nuovo impianto
legislativo.
In definitiva, il contesto penale contempla finalità, esigenze, interessi
legittimi, vincoli in ragione dei quali il confronto con il tessuto sociale
afferente ed il coinvolgimento delle risorse ambientali sono strategici ai fini
del raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
Servizio
controllo gestione
Nel corso del 2004 il Servizio di Controllo di Gestione del Dipartimento ha
continuato a sviluppare l’organizzazione funzionale dell’Ufficio, designando
formalmente i referenti periferici presso tutti i Provveditorati Regionali, che
saranno attivati per interagire con i referenti centrali, nel quadro delle
iniziative che il Servizio di Controllo Interno si propone di realizzare
prossimamente, al fine di diffondere la tecnica di gestione per obiettivi sul
territorio.
Nel contempo è stato eseguito, con i rilevamenti periodici all’uopo
stabiliti, il monitoraggio dei 41 programmi esecutivi di azione presentati dal
Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il conseguimento degli
obiettivi strategici definiti nella Direttiva generale del Ministro per l’anno
2004.
La situazione che emerge dal monitoraggio, tuttora in corso, esaminata alla data
del 30.06.2004 mediante l’analisi ponderata dei dati forniti dai vari Centri
di Costo nella scheda dei rispettivi P.E.A., evidenzia nel complesso un
soddisfacente grado di realizzazione degli adempimenti previsti, espresso nelle
percentuali del 62% di P.E.A. in linea con l’attività programmata, del 35% di
P.E.A. parzialmente realizzati e del 30% di programmi sospesi per ragioni
ostative di varia rilevanza.
Nello specifico, per quanto riguarda i P.E.A. parzialmente realizzati, si rileva
che lo scostamento dalle previsioni è riferibile a cause diverse così
individuate:
difficoltà
di natura finanziaria per mancata assegnazione dei fondi;
slittamenti
temporali di alcuni corsi di formazione del personale, per motivi di
riorganizzazione interna degli Uffici interessati;
ritardati
riscontri della periferia nell’invio dei dati necessari per lo sviluppo dei
programmi.
Su
questo punto occorre anche notare che la rilevazione anzidetta deve considerarsi
come una proiezione approssimativa della realtà, sia per la limitatezza dell’arco
temporale di riferimento, indicato nel 30 giugno 2004, sia in quanto i dati
stessi sono sostanzialmente mutevoli, per la rapida evoluzione che caratterizza
le attività in cui si sostanziano alcuni P.E.A..
Una visione più completa della realtà esaminata si potrà delineare con l’analisi
degli ulteriori dati che perverranno dopo il 31 dicembre 2004, a conclusione del
monitoraggio in atto.
Va segnalato, inoltre, che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria
è attualmente impegnato nell’approntamento della relazione annuale
concernente l’indagine sull’attività contrattuale dell’Amministrazione,
esercitata ai sensi dell’art. 26 della Legge 23.12.1999, n. 488 e successive
modificazioni.
E’, altresì, in corso l’attività ricognitiva propedeutica alla stesura del
documento che rappresenterà, nell’ambito delle attività istituzionali
demandate al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, lo stato di
realizzazione della direttiva del Ministro per l’anno 2004.
Dati
statistici
Detenuti
presenti negli istituti penitenziari
Dall’analisi dei dati statistici, si riscontra un calo della presenza nel
corso dell’anno 2003 in seguito, molto probabilmente, alla misura dell’
"indultino", varata proprio allo scopo di mitigare il fenomeno del
sovraffollamento negli istituti penitenziari. Tuttavia, nel corso dei primi 11
mesi dell’anno 2004 il numero di detenuti presenti è aumentato
progressivamente fino a superare nuovamente la soglia dei 56.000 ristretti.
Il 61% dei detenuti presenti alla data della rilevazione risulta essere
condannato con sentenza definitiva, mentre il 37% è imputato ed il 2%
internato. I reati maggiormente frequenti in ambito penitenziario sono quelli
contro il patrimonio (circa il 30% del totale), quelli in violazione alla legge
sulle armi (18%), quelli relativi alla legge sulla droga (16%) oppure i reati
contro la persona (14%).
Il numero dei nuovi giunti negli istituti penitenziari è pari, per l’anno
2003, a 81.790 soggetti, contro gli 81.185 dell’anno precedente. Nell’anno
2004, fino al 31 ottobre, si sono registrati 69.140 ingressi dalla libertà.
Caratteristiche
della popolazione detenuta
Nel 65% circa dei casi i detenuti presenti in carcere hanno un’età compresa
tra i 18 ed i 39 anni.Per quanto riguarda il grado di istruzione, il 43% dei
detenuti risulta essere analfabeta, privo di titolo di studio o solo in possesso
di licenza di scuola elementare. Inoltre, il grado di istruzione, nell’89% dei
casi, non supera la scuola media inferiore. Le donne costituiscono meno del 5%
del totale della popolazione detenuta.
Stranieri
in carcere
Il numero di stranieri ristretti negli istituti penitenziari risulta in costante
crescita, così come la quota sul totale dei detenuti presenti (circa il 31%).
Ben il 70% dei detenuti stranieri proviene da paesi del Nord Africa (Marocco,
Tunisia, Algeria) e da paesi della penisola balcanica (Albania, Romania, ex
Jugoslavia).
In merito ai reati ascritti ai detenuti stranieri, le differenze più rilevanti
riguardano la quota delle violazioni contro la legge sulla droga (il 27% contro
il 12% degli italiani).
Trattamento
e situazione sanitaria
Dall’ultimo rilevamento semestrale, a giugno 2004, risulta che il totale dei
detenuti lavoranti è pari a 14.227 soggetti (il 25% dei detenuti), di cui ben l’84%
presta la propria attività alle dipendenze dell’Amministrazione, soprattutto
svolgendo servizi domestici e di manutenzione ordinaria dei fabbricati. Le
lavorazioni e le aziende agricole impegnano solo l’8% dei lavoranti alle
dipendenze dell’Amministrazione.
I 15.329 detenuti tossicodipendenti, presenti a giugno 2004, rappresentano circa
il 27% del totale della popolazione detenuta, mentre quelli affetti da HIV sono
1.383 (solo il 2%). Va precisato che anche in ambito penitenziario il test per l’accertamento
dell’infezione è volontario. Pertanto il contingente potrebbe risultare
sottostimato. La sostanza prevalentemente assunta è soprattutto l’eroina,
seguita dalla cocaina.
Criticità
del sistema penitenziario
Tra gli indicatori delle "criticità" della vita intramuraria,
certamente il numero dei suicidi costituisce quello più rilevante. Nel corso
del 2003 si sono verificati 57 casi di suicidio e 676 di tentato suicidio;
mentre il numero di suicidi è in linea con quello degli anni precedenti, i
tentati suicidi sembrano essere in calo. Nel primo semestre 2004 si sono avuti
22 suicidi.
Tra le manifestazioni di protesta lo sciopero della fame risulta essere di gran
lunga il più utilizzato, seguito dal rifiuto del vitto e delle terapie e dal
danneggiamento dei beni dell’Amministrazione.
Indultino
ed espulsioni
Il bilancio effettuato a distanza di un anno dall’entrata in vigore della
legge 207/2003, anche detta "indultino", ha evidenziato che gli usciti
dagli istituti penitenziari in seguito alla sospensione condizionata della pena
sono poco più di 5.900 unità.
Per quanto riguarda invece le espulsioni, nel corso del 2003 le misure eseguite
nei confronti di detenuti stranieri risultano peri a 1.162, dovute per lo più
all’applicazione della legge "Bossi-Fini". Nei primi dieci mesi del
2004 i detenuti espulsi sono stati 881.
Ufficio
Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali
Nel corso del 2004 l'Ufficio ha svolto i compiti e le iniziative istituzionali
tra le quali si segnalano le più significative.
Progetti
E'
in fase conclusiva il progetto triennale "Doppia Diagnosi e Diagnosi
nascosta" finanziato dal Fondo Nazionale per la Lotta alla Droga,
nell'ambito dei progetti finalizzati alla prevenzione e al recupero dalle
tossicodipendenze, ai sensi dell'art. 127 del D.P.R. n.309/1990 e successive
modifiche. Con tale progetto si è inteso estendere la rilevazione delle
interferenze e sovrapposizioni tra sofferenza di Roma "Regina Coeli" e
Padova "Due Palazzi", sulla base di un finanziamento accordato dallo
stesso Fondo nell'esercizio finanziario 2000 per un progetto pilota conclusosi
in data 27.10.2003. Riprendendo ed ampliando la suddetta ricerca a ulteriori 20
istituti penitenziari, dislocati sul territorio nazionale, ci si è proposti di
raccogliere indicazioni più significative sull'incidenza di disturbi
psichiatrici nella popolazione detenuta tossicodipendente, anche nelle forme di
una possibile diagnosi nascosta e di porre le basi per soluzioni penitenziarie
di tipo organizzativo e operativo, con eventuali proposte di nuove ipotesi
sperimentali di accoglienza. Ne è prevista la conclusione nei primi mesi del
2005, con la realizzazione di un seminario finale.
Nel
corso del 2004 l'Ufficio ha attivato le iniziative per la realizzazione dei
progetti "Friuli" e "Sardegna", elaborati nell'ambito del
programma finanziato con il Fondo nazionale per la tutela delle Minoranze
Linguistiche Storiche ex art. 9 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482.
I due progetti sono mirati alla realizzazione, in ambito penitenziario, delle
finalità previste dalla normativa a tutela delle minoranze linguistiche
storiche. Gli interventi saranno realizzati in alcune strutture penitenziarie
del Friuli e della Sardegna, ubicate in Comuni delimitati geograficamente per la
presenza di minoranze linguistiche sottoposte a tutela, e gestiti in sede
decentrata, con la collaborazione delle istituzioni locali e integrandosi con la
realtà culturale, sociale e lavorativa del territorio.
Per la realizzazione dei due progetti il Dipartimento degli Affari Regionali
della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha già assegnato un finanziamento
di circa 300.000 euro per l'esercizio finanziario 2003 ed attualmente è atteso
il relativo decreto di riparto.
Sono
state realizzate gran parte delle attività previste dai sottoelencati Programmi
Esecutivi di Azione (P.E.A.) biennali presentati dall'Ufficio nel 2003 e in
corso di completamento:
STRA.DE
Il programma è finalizzato alla distribuzione ai detenuti stranieri di un
estratto delle principali norme dell'Ordinamento e del Regolamento penitenziari
tradotte nelle lingue di maggior diffusione.
Le attività previste dal progetto sono le seguenti:
Aggiornamento
degli estratti in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, araba e croata.
Redazione
nuovi estratti in lingua portoghese, albanese, turca e rumena.
Diffusione
testi tradotti agli istituti penitenziari.
CO.PEN.
- Cooperazione penitenziaria internazionale.
Il programma è finalizzato a conoscere i sistemi penitenziari ai fini di uno
studio comparato e di una progressiva armonizzazione degli stesi, nell'ottica di
uno scambio culturale idoneo a rendere noto e apprezzato il nostro sistema.
Le attività previste dal progetto sono le seguenti:
Traduzione
dell'Ordinamento penitenziario italiano in lingua tedesca, spagnola ed araba.
Aggiornamento
dell'O. P. italiano nelle versioni già tradotte in lingua inglese e francese.
Traduzione
in lingua inglese e francese del Rapporto sull'attività dell'Amministrazione
penitenziaria ed analisi dei relativi dati statistici.
Traduzione
in lingua italiana dell'O.P. dei sguentiPaesi: Portogallo, Francia, Spagna,
Lussemburgo, Romania, Regno Unito, Finlandia, Ungheria, Macedonia, Danimarca,
Scozia, Slovenia, Olanda e Germania.
Raccolta
dati sul sistema penitenziario dei principali Paesi europei e relativi dati
statistici.
ALT.EST.
Il programma è finalizzato allo studio di una proposta di strumento normativo
internazionale che consenta, per i condannati stranieri appartenenti sia ai
Paesi della U.E. sia ai Paesi extracomunitari, l'esecuzione delle misure
alternative alla detenzione nei Paesi di provenienza.
Rilevamento
dell'ampiezza del target con riferimento alle diverse misure.
Rilevazione
situazione normativa vigente con riferimento ai Paesi dell'U .E. ed
Extracomunitari.
Proposta
di strumento normativo internazionale che consenta per i condannati stranieri
l'esecuzione delle misure alternative alla detenzione nei Paesi di provenienza.
Seminari,
Incontri e Convegni nazionali
29
aprile 2004 - Scuola di Formazione di Via di Brava
Il Carcere - Memoria e Presente
Convegno di presentazione della ristampa anastatica del volumetto "Il
Ponte" del marzo 1949, realizzata nel 2002 insieme a un numero speciale
della "Rassegna penitenziaria e criminologica". Atti del Convegno
pubblicati in "Rass. pen. e crim." 1 / 2004.
13.10.2004
- Scuola di Formazione di Via di Brava
Incontro nazionale per il progetto di ricerca "Doppia Diagnosi e Diagnosi
Nascosta", destinato agli operatori dei 20 istituti penitenziari sedi della
ricerca in argomento e agli operatori delle AA.SS.LL. di riferimento
territoriale coinvolte nello stesso progetto.
Attività
editoriale
Pubblicazione
dei fascicoli 1-2/2003, 3/2003 e 1/2004 della rivista "Rassegna
penitenziaria e criminologica".
Pubblicazione
dei numeri mensili del notiziario di informazione "Le due città".
Pubblicazione
del volume "L'Amministrazione penitenziaria italiana. Dati e analisi",
a cura di L.M. Solivetti, contenente dati e commenti sulla popolazione
penitenziaria italiana a confronto con dati europei.
Pubblicazione
dello stesso volume di L.M. Solivetti in traduzione inglese e francese.
Pubblicazione
del volume conclusivo del progetto "Doppia diagnosi e diagnosi nascosta
2000", curato dal prof. V. Andreoli.
È
in corso la realizzazione, nell'ambito della "Rassegna penitenziaria e
criminologica", di una raccolta di scritti inediti del magistrato Luigi
Daga, in occasione del decennale della morte.
Sono
in preparazione i numeri 2 e 3 /2004 della "Rassegna penitenziaria e
criminologica".
È
in corso la realizzazione il volume "Never Again. Recidiva e
responsabilità a partire dal gruppo", in collaborazione con l'Università
di Bologna - Dipartimento di Psicologia.
Biblioteca
Avvio,
presso il laboratorio della C.C. Rebibbia N.C., della rilegatura delle raccolte
di riviste possedute dalla biblioteca.
Avvio,
in collaborazione con il Servizio per l'Informatica e la Statistica del
Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, di un progetto per
l'adeguamento delle procedure informatiche e per la consultazione del catalogo
sulla LAN del Dipartimento.
Attività
Internazionale - comitati, gruppi di lavoro, seminari o incontri internazionali
EPEA
- Riunione internazionale. Partecipazione del Cons. Tamburino, Direttore
dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, e della
dott.ssa Bernardon, responsabile della Sezione Rapporti Internazionali dello
stesso Ufficio. Lisbona, 16-18 gennaio 2004.
PNUD
(Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) - Seminario Internazionale sulla
"Modernizzazione dell'amministrazione penitenziaria algerina"
organizzato in collaborazione con l'amministrazione penitenziaria dell'Algeria.
Partecipazione del Cons. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche,
Legislazione e Rapporti Internazionali e del Cons. Turrini Vita, Direttore della
Direzione Generale dell'Esecuzione Penale Esterna. Algeri, 18-21 gennaio 2004.
CEP
- Workshop sulla "Gestione della prassi basata sulla prova".
Partecipazione del Cons. Turrini Vita, Direttore della Direzione Generale
dell'Esecuzione Penale Esterna. Oxford, 3-5 marzo 2004.
PRI
- Prison Reform International - Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore
dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, in
qualità di esperto, al corso di formazione per magistrati di sorveglianza
algerini. Algeri (Algeria) 20-25 marzo 2004.
Accademia
Europea in Otzenhausen - Partecipazione della dott.ssa Castellano, direttrice
della il Casa di Reclusione di Milano, in qualità di relatore sul sistema
detentivo italiano, al convegno internazionale sul tema "La detenzione in
Europa", organizzato dell'Associazione Nazionale dei direttori degli
istituti di pena in Germania. Saarbruecken (Germania), 3-7 maggio 2004.
Conferenza
internazionale in materia di "misure alternative" organizzata dalla
Conference Permanente de La Probation (CEP) e dalla Association Suisse de
Probation. Partecipazione del Cons. G. Tamburino, in qualità di relatore.
Lugano, Svizzera, 23-25 settembre 2004
Corso
di formazione per funzionari di Polizia Penitenziaria. "lnternational
Training Programme on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian
Personnel - Partecipazione del Vice Commissario Vitoantonio Decenvirale in
qualità di relatore. Accra (Ghana), 18-26 ottobre 2004.
Kriminalexpo
- Esposizione e Conferenza internazionale sul tema "La classificazione dei
detenuti e i programmi per i detenuti". Partecipazione del Cons. Tamburino,
Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali,
e della dott.ssa Bernardon, responsabile della Sez. Rapporti Internazionali
dello stesso Ufficio. Budapest, 3-5 novembre 2004.
2°
Congresso Europeo di Medicina Penitenziaria. Partecipazione del dr. Giulio
Starnini, Coordinatore dello staff tecnico sanitario del Servizio Sanitario
della D.G. dei Detenuti e del Trattamento. Strasburgo, 4-5 novembre 2004.
14°
Conferenza ad hoc dei Direttori delle Amministrazioni Penitenziarie Europee -
Roma, 25-28 novembre 2004. Detta Conferenza segna il decimo anniversario dalla
precedente Conferenza ad hoc, tenutasi a Roma nel 1994 (1-3 dicembre). La
Conferenza - organizzata congiuntamente dal Consiglio d'Europa e dal Ministero
della Giustizia italiano - è stata coordinata dal Direttore dell'Ufficio Studi,
Cons. G. Tamburino. Per la prima volta nella sua storia, la Conferenza ha
riunito i Direttori delle Amministrazioni penitenziarie e quelli dei Servizi per
le misure alternative.
Le Conferenze CDAP si tengono regolarmente a Strasburgo e sono organizzate dal
Consiglio d'Europa. L'ultima ha avuto luogo dal 6 all'8 novembre 2002.
La disponibilità di altri Stati membri ad ospitare le Conferenze ad hoc
rappresenta una buona opportunità per informare un pubblico più vasto sul
lavoro dell'Organizzazione nel campo penale.
I temi affrontati nel corso di tale Conferenza sono stati:
"L'Aggiornamento
delle Regole Penitenziarie europee";
"Sanzioni
e misure alternative, in particolare la liberazione condizionale";
"La
detenzione di lunga durata".
Visita
in Kosovo Pristina-Istog dal 30 novembre 2004 al 3 dicembre 2004 del Cons.
Giovanni Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e
Rapporti Internazionali, e del Col. Andrea Messina, responsabile del servizio
"Missioni Internazionali del Corpo di Polizia Penitenziaria" ONU e/o
UE dello stesso Ufficio.
Nel corso della visita il Cons. Tamburino ed il Col. Messina hanno incontrato i
vertici della missione di pace UNMIK e, in particolare, il responsabile del
Department of Justice e del Penal Management della Nazioni Unite. La missione si
è conclusa con la visita al carcere di ISTOK e con la ricognizione in
"teatro operativo" delle attività del contingente del Corpo di
Polizia Penitenziaria.
Visite
in Italia di delegazioni o funzionari stranieri
Visita
in Italia, presso la CC "Rebibbia Nuovo Complesso", di Mr. Antony J.
Schembri, Commissioner del Florida Corrections Commission a Tallahassee
(Florida). Roma, 14 gennaio 2004.
Visita
presso le CC di Roma "Rebibbia N.C.", Roma "Regina Coeli" e
Milano "San Vittore" di una delegazione del Ministero della Giustizia
giapponese composta di esperti di edilizia penitenziaria. 3-6 febbraio 2004.
Visita
in Italia del Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei migranti,
Gabriela Rodriguez Pizarro. Italia, 7-18 giugno 2004.
Visita
in Italia di una delegazione del Dipartimento di Giustizia Spagnolo. Terni, 19
giugno 2004.
Visita
in Italia di una delegazione di funzionari del Ministero della Giustizia cinese.
Partecipazione all'incontro presso la Sala Verde del Ministero della Giustizia -
sede centrale - del Cons. Riccardo Turrini Vita. Roma, 5 luglio 2004.
Visita
in Italia di una delegazione russa. Ancona, 20 settembre 2004.
Visita
in Italia dei partners del Programma Europeo "Socrates Grundtvig 2"
presso gli II.PP. di Venezia-Giudecca e presso la CC di Rovigo. 13-15 ottobre
2004.
Visita
di studio in Italia di una delegazione Thailandese. Roma, 28 ottobre 2004
Visita
di studio in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari algerini.
Roma, 28 ottobre - 1 novembre 2004.
Visita
alla CC di Roma "Regina Coeli" di una delegazione parlamentare
finlandese. Roma, 10 novembre 2004.
CPT
- 4° Visita periodica in Italia del Comitato per la prevenzione della tortura e
dei trattamenti inumani o degradanti. 21 novembre - 3 dicembre 2004.
Programmi
di cooperazione ed assistenza.Consiglio d'Europa:
"Programma
di sostegno al rafforzamento dello stato di diritto in Albania": programma
speciale di cooperazione e assistenza nell'ambito del quale funzionari
penitenziari italiani prendono parte, in qualità di esperti, ad incontri e/o
seminari di formazione per il personale albanese.
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:
Meeting
in materia di rafforzamento dello Stato di Diritto in Albania - Strasburgo, 6
luglio 2004 - cui ha partecipato la dott.ssa Luisa Gandini, dirigente di
servizio sociale, in qualità di esperto del Consiglio d'Europa.
Visita
di studio in Italia di una delegazione albanese, organizzata nell'ambito del
programma del Consiglio d'Europa per il rafforzamento dello stato di diritto in
Albania. Roma, 11-13 ottobre 2004.
Meeting
di esperti internazionali in materia di misure alternative alla detenzione,
tenutosi presso la Scuola di Formazione dell'Amministrazione Penitenziaria di
Roma, organizzato in collaborazione con il Consiglio d'Europa nell'ambito del
summenzionato programma. Roma, 14-15 ottobre 2004.
Conferenza
giudiziaria nazionale annuale in Albania, organizzata nell'ambito del Programma
di Cooperazione per il rafforzamento dello Stato di Diritto - Tirana, 8/9
dicembre 2004 - cui ha partecipato la dott.ssa Luisa Gandini in qualità di
esperto del Consiglio d'Europa in materia di misure alternative alla detenzione.
"Programma
di sostegno al rafforzamento dello stato di diritto in Romania".
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:
Visita
in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari della Romania, guidata
dal Direttore Generale della Amministrazione Penitenziaria rumena. Roma, 2-6
maggio 2004.
Seminari
di formazione-informazione in Kosovo - Pristina 18-29 febbraio 2004- sul tema
" Probation in Kosovo: una realtà e una nuova sfida", cui ha
partecipato la dott.ssa Luisa Gandini in qualità di esperto in materia di
misure alternative.
"Action
Plan for Prison Reform in Bosnia Erzegovina".
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:
Visita
in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari della Bosnia -
Erzegovina. Roma, 7-14 febbraio 2004.
Partecipazione
del Commissario di polizia penitenziaria Vitantonio Decenvirale in qualità di
esperto in materia di gestione di detenuti pericolosi al meeting organizzato
nell'ambito del summenzionato "Action Plan". Sarajevo, 21-24 marzo
2004.
Rapporti
con il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e delle pene o
trattamenti inumani e degradanti (C.P. T.).
Nei giorni 21 novembre- 3 dicembre 2004 si è svolta in Italia la quarta visita
periodica del CPT nel nostro Paese. Il Cons. G. Tamburino, nella sua qualità di
Agente di collegamento del CPT per l'Italia, ha curato gli aspetti preparatori
allo svolgimento della visita, convocando anche apposite riunioni di
coordinamento con tutti i soggetti istituzionali interessati per coordinarne i
rispettivi interventi.
Come è noto il CPT è stato istituito, con particolare riferimento alle persone
private della libertà, ad integrazione del sistema di controllo previsto dalla
Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà
fondamentali (ECHR), datata 4 novembre 1950, la quale, all'articolo 3 prevede
espressamente che "nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o
trattamenti inumani o degradanti".
Detto Comitato ha il compito di tenere sotto costante osservazione i luoghi di
privazione della libertà - stazioni di polizia, istituti penitenziari, centri
di permanenza temporanea per immigrati irregolari, istituzioni psichiatriche,
ecc. - e di fornire indicazioni sul piano legislativo, regolamentare e operativo
volte a rimuovere le situazioni a rischio di violazioni dei diritti fondamentali
di chi è privato della libertà personale.
Il Comitato adempie al proprio mandato effettuando delle visite agli Stati parti
della Convenzione per la prevenzione della tortura e dei trattamenti e delle
pene inumani o degradanti, entrata in vigore in Italia il 1 aprile 1989.
Le visite possono essere di due tipi:
visite
periodiche, che avvengono ogni 4 anni circa;
visite
"ad hoc", effettuate quando, sulla base di informazioni in possesso
del Comitato, una particolare situazione in uno degli Stati richiede un
intervento immediato o un'analisi approfondita.
I
luoghi indicati dalla delegazione del CPT quali oggetto della visita sono stati:
per
i luoghi di competenza del Ministero della Difesa: il Comando regionale dei
Carabinieri di Verona;
per
i luoghi di competenza del Ministero dell'Interno: il Centro di soggiorno
temporaneo e di assistenza per stranieri di Agrigento e la Questura di Roma;
per
i luoghi di competenza del Ministero della Giustizia: la Casa Circondariale di
Civitavecchia e la Casa Circondariale di Montorio (Verona);
per
i luoghi di competenza del Ministero della Salute: la Sezione psichiatrica
dell'Ospedale civile S. Giovanni di Dio di Agrigento;
La
delegazione, avvalendosi della facoltà di poter decidere nel corso della visita
di andare anche in luoghi diversi da quelli indicati nella comunicazione
ufficiale, si è recata, inoltre, presso il Comando dei Carabinieri di
Lampedusa, presso il Comando della Guardia di Finanza di Civitavecchia, presso
il reparto "sicurezza" dell'Ospedale di Verona, presso il
Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitavecchia, presso il posto di Polizia
Ferroviaria di Roma-Termini e la Questura di Verona, presso la Casa
Circondariale di Parma e presso i Centri di Permanenza temporanea per stranieri
di Caltanissetta, Trapani e Lampedusa.
L'ufficio
ha curato i rapporti con il Consiglio d'Europa organizzando la partecipazione
dei seguenti rappresentanti del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria
ai lavori di detto organismo internazionale:
4°
Riunione del Comitato di esperti in materia di custodia cautelare (PC - DP).
Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche,
Legislazione Rapporti Internazionali. Strasburgo, 10-12 maggio 2004.
Partecipazione
del dotto Di Maio, Direttore dell'Ufficio del Contenzioso, al l° meeting del
PC-PM. Strasburgo, 8-10 novembre 2004.
5°
Riunione del Comitato di esperti in materia di custodia cautelare (PC - DP) .
Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche,
Legislazione e Rapporti Internazionali. Strasburgo, 6-8 dicembre 2004.
NAZIONI
UNITE: Amministrazione ad interim in Kosovo - UNMIK: prosegue il programma di
cooperazione con il Department of Justice - Penal Management Division Kosovo
Correctional Service - curato in generale dal Direttore dell'Ufficio Studi,
Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, Cons. G. Tamburino.
Nel corso del 2004 è continuata la missione del Corpo di Polizia Penitenziaria
con compiti di servizio di istituto presso la sezione di massima sicurezza del
carcere di Dubrava, come contributo ai contingenti multinazionali. Si è
proceduto al rinnovo semestrale del V e VI contingente, attualmente composto da
quattordici unità.
E'
stata, inoltre, effettuata una "extension" per tre funzionari
dell'Amministrazione Penitenziaria italiana, attualmente collocati fuori ruolo,
i quali, con contratto O.N.U. prestano servizio rispettivamente presso il
penitenziario di Giljan - Kosovo - (isp. Fabio Pinzari), in qualità di
direttore; presso la sede del Penal Management di Pristina - Kosovo - (Dr.
Annibale Petrone, medico incaricato), in qualità di responsabile del servizio
sanitario penitenziario; presso la sede di UNODC a Kabul - Afghanistan - (dott.ssa
Carla Ciavarella), in qualità di advisor.
Unione
Europea - Comitato CIVCOM per la gestione delle crisi in ambito internazionale.
Continua l'attività di sviluppo che vede gli Stati membri decisi ad impegnarsi
nella gestione diretta delle missioni internazionali nelle aree-post-conflict in
supporto ovvero in sostituzione di organismi internazionali tradizionalmente
deputati a tale compito (ONU, OSCE). Il progetto - curato in particolare dal
Direttore dell'Ufficio Studi, Cons. G. Tamburino - vede coinvolte tutte le
amministrazioni civili di polizia facenti parte dell'Unione Europea e prevede la
realizzazione di una polizia europea e di un gruppo di operatori esperti nei
diversi settori delle amministrazioni civili (e quindi anche del settore
giustizia ed esecuzione penale).
In ultimo, elaborazione degli atti preparatori alla Conferenza sulla Capacità
Civili e risposta con Questionario alla Presidenza di turno.
Presentazione di ulteriori progetti dell'Amministrazione per selezione e
formazione del personale del Corpo da impiegare nelle missioni internazionali.
OSCE
Nell'ambito delle attività di tale organismo sono state organizzate le seguenti
missioni:
"Mission
to Serbia and Montenegro". Partecipazione del Cons. Sebastiano Ardita,
Direttore della Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento, alla Tavola
Rotonda sul tema "Regimi detentivi speciali". Belgrado, 29-30 giugno
2004;
Visita
di studio in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari serbi, guidati
dal Direttore Generale dell'Amministrazione Penitenziaria, organizzata in
collaborazione con l'OSCE, nell'ambito del programma di rafforzamento dello
stato di diritto. Roma, 28 novembre - 1 dicembre 2004.
Rapporti
con la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo
Anche nel corso dell'anno 2004 si è curata l'istruttoria dei ricorsi presentati
da detenuti o ex detenuti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, redigendo le
osservazioni di competenza, ai fini della difesa dello Stato italiano.
Per quanto concerne le problematiche segnalate in occasione dell'inaugurazione
dell'anno giudiziario 2004, concernenti l'adeguamento della normativa in tema di
controllo della corrispondenza dei detenuti ai principi stabiliti dalla Corte
Europea dei Diritti dell'Uomo, si evidenzia che, nell'anno in corso, sono
entrate in vigore le "Nuove disposizioni in materia di visto di controllo
sulla corrispondenza dei detenuti", a seguito di approvazione della legge 8
aprile 2004. n.95 - pubblicata sulla G.U. del 14.4.2004.
Detto testo normativo ha ridisegnato la fisionomia dell'istituto del controllo
sulla corrispondenza dei detenuti, prevedendone alcune significative modifiche,
introducendo, con l'art.18 ter, la nuova disciplina delle finalità, dei limiti
oggettivi e temporali, della individuazione dell'autorità giudiziaria
competente all'adozione dei provvedimenti che comprimono il diritto alla
segretezza della corrispondenza (sulla base di un modello di ripartizione di
competenza, dal punto di vista procedimentale, che tiene conto della posizione
giuridica del detenuto) e dei relativi mezzi di impugnazione.
Alla luce delle suddette modifiche, si ritiene che, per il futuro, non si porrà
più la questione della legittimità del controllo della corrispondenza dei
detenuti e della violazione da parte dello Stato italiano - più volte lamentata
e riconosciuta in passato - dell'art.8 della Convenzione per la salvaguardia dei
Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali.
|