Relazione Ministero 2004

 

Relazione del ministero sull’amministrazione della giustizia
per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2005

 

Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria

 

Gestione del personale comparto Ministeri

 

Problematiche di maggior rilievo

Organici del personale dirigenziale

Completamento quadri intermedi degli organici

Pianificazione risorse umane sul territorio

 

Gestione del personale della Polizia Penitenziaria

 

Concorsi comparto Ministeri e Polizia Penitenziaria

Concorsi pubblici

Procedure di riqualificazione

Concorsi dirigenziali

Liquidazione dei gettoni di presenza

Promozioni e avanzamenti Polizia Penitenziaria

Scrutini di promozione

Inquadramenti

Trattazione ricorsi

Concorsi interni

Rapporti informativi

Assunzioni Polizia Penitenziaria

Assunzioni agenti ausiliari di leva

Assunzioni personale nei ruoli ispettori e commissari

Assunzioni personale femminile ruolo agenti e assistenti

Assunzioni personale maschile ruolo agenti e assistenti

Assunzioni Volontari in Ferma Breve

Formazione

 

Detenuti

 

Gestione detenuti di massima sicurezza

Multivideconferenze

 

Sanità

 

Breve quadro generale

Organizzazione e programmazione

Programmi esecutivi di azione (P.E.A.)

Servizio della tossicodipendenza

Realizzazione obiettivi anno 2004 e anno 2005

 

Attività trattamentali

 

Esecuzione penale esterna

Tossicodipendenza

Servizi sociali

Attività ispettiva

Edilizia penitenziaria

Bilancio e contabilità

Obiettivi

Contenzioso

Rapporti con Regioni e Enti locali

Servizio controllo gestione

 

Dati statistici

 

Detenuti presenti negli istituti penitenziari

Caratteristiche della popolazione detenuta

Stranieri in carcere

Trattamento e situazione sanitaria

Criticità del sistema penitenziario

Indultino ed espulsioni

 

Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali

 

Progetti

Seminari, incontri e convegni nazionali

Attività editoriale

Biblioteca

Attività internazionale

Visite in Italia di delegazioni o funzionari stranieri

Programmi di cooperazione e assistenza

Rapporti con la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Gestione del personale comparto Ministeri

Premessa

 

Si premette che il D.M. 22 gennaio 2002, attraverso l’individuazione degli uffici dirigenziali di livello non generale, ha rappresentato un importante momento di svolta per l’attuazione organizzativa, a livello centrale e periferico, del nuovo sistema penitenziario italiano, coinvolto nel corso di questi anni sia dalla normativa di riordino del settore, quale il decreto legislativo 21 maggio 2000 n. 146, che dalla riforma istituzionale del Ministero di cui al D.P.R. 6 marzo 2001, n. 55.
Il citato decreto ministeriale, infatti, non solo ha dato luogo ad un riordino organizzativo delle articolazioni centrali dipartimentali ma sopratutto, in relazione a quanto previsto dall’art.9, ad un reale decentramento delle funzioni amministrative, attribuendo ai sedici Provveditorati Regionali, sedi di livello dirigenziale generale, l’adozione di atti e provvedimenti amministrativi, compresi tutti gli atti che impegnano l’Amministrazione verso l’esterno, nonché la gestione finanziaria, tecnica e amministrativa mediante autonomi poteri di spesa di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo.
Nel quadro della disposta riforma, pertanto, la gestione del personale rappresenta un settore di gran rilievo per il funzionamento dell’intero apparato; è perciò di vitale importanza conseguire, da un lato, la piena disponibilità degli organici e, dall’altro, che le risorse umane siano organizzate, impiegate e gestite in maniera ottimale nel rispetto dei principi generali di efficienza, efficacia ed economicità, che devono come noto caratterizzare l’azione amministrativa.
Quanto sopra premesso, si esplicitano nei punti che seguono le problematiche di maggior rilievo e le linee prioritarie dell’azione amministrativa del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria.

 

Problematiche di maggior rilievo

Per quanto riguarda il personale amministrativo e tecnico, la situazione operativa degli istituti e servizi penitenziari continua a presentare profili di precarietà.
L’organico del personale del comparto Ministeri, come determinato dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 4 ottobre 2000 e 15 aprile 2001, presenta uno scoperto del 30 per cento; su un contingente di 10.025 unità, compresi 385 posti fissati per la dirigenza, si registrano oltre 3.000 vacanze di cui 320 posti nella sola area delle qualifiche dirigenziali.
Nelle tabelle che seguono sono riassunti i dati nazionali relativi alle dotazioni organiche del personale dirigente e delle aree funzionali dell’Amministrazione Penitenziaria alla data del 1.11.2004.

 

Personale dirigente e delle aree funzionali

Riepilogo nazionale

Organico

Presenti

Vacanze

Qualifiche dirigenziali

385

65

320

Aree funzionali

9.640

6.883

2.757

Totale

10.025

6.948

3.077


Personale delle aree funzionali

Riepilogo nazionale

Organico

Presenti

Ruolo ad esaurimento

-

2

Area funzionale "C" posizione economica C3

816

769

Area funzionale "C" posizione economica C2

1.619

1.456

Area funzionale "C" posizione economica C1

2.593

628

Area funzionale "B" posizione economica B3

1.847

1.854

Area funzionale "B" posizione economica B2

1.905

1.558

Area funzionale "B" posizione economica B1

554

291

Area funzionale "A" posizione economica A1

306

325

Totale Aree Funzionali

9.640

6.883

 

Organici del personale dirigenziale

La situazione nazionale del personale dirigenziale registra uno scoperto dell’83,1%; gli organici complessivi ammontano a 385 unità, con 320 vacanze.
Si tratta di una problematica particolarmente delicata anche perché comporta il superamento di punti di criticità, caratterizzata non solo dalla precarietà degli organici ma dal riordino della carriera dirigenziale penitenziaria che, allo stato, non ha ancora trovato definitiva soluzione.
La questione dirigenziale penitenziaria, va esaminata nel contesto di una vicenda normativa che ha avuto origine con la previsione recata dall’art. 41, comma 5, della legge 27.12.1997, n. 449.
La citata norma, infatti, prevedeva che, dall’entrata in vigore del primo rinnovo contrattuale sulla dirigenza, venivano a cessare gli effetti dell’ex art. 40 della legge 15 dicembre 1990, n. 395 e di altre disposizioni che estendono al personale direttivo e dirigenziale dell’Amministrazione Penitenziaria il trattamento giuridico - economico previsto per il personale delle corrispondenti qualifiche della Polizia di Stato.
A tal riguardo, con l’avvenuta firma all’ARAN in data 18.11.2004 delle norme di raccordo previste dall’art. 36, co. 5, del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del personale del Comparto Dirigenza - Area 1, anche la dirigenza penitenziaria è disciplinata secondo il T.U. di cui al D.Lgs.vo n. 165/01, alla stregua di tutti i dirigenti del pubblico impiego. Ciò con gli intuibili problemi derivanti dall’atipicità e peculiarità del settore delle carceri e delle specifiche tematiche correlate.
Si auspica, comunque, che il riordino della carriera dirigen-ziale penitenziaria, per il quale vi à un apposito d.d.l. - supportato dalla stessa Amministrazione - già approvato dal Senato ed attualmente all’esa-me della Camera dei Deputati, trovi rapida definizione, atteso che esso rappresenta lo strumento fondamentale per garantire il funzionamento di un nuovo modello di amministrazione volto a favorire una sintonia tra l’attività amministrativa e gestionale con gli obiettivi delle politiche di riforma, l’aumento di una capacità di programmazione e di managerialità nella gestione.

 

Completamento dei quadri intermedi degli organici

Per corrispondere all’emergenza del sistema penitenziario italiano, il cui più evidente problema è quello del sovraffollamento, l’obiettivo prioritario da perseguire nel 2005 resta il completamento degli organici delle aree amministrative e tecniche.
La carenza degli organici del personale delle aree funzionali per lo più avvertita delicati settori professionali, quali l’area di direzione degli istituti, del trattamento, del servizio sociale e quella contabile. Le tabelle che seguono illustrano la preoccupante situazione cui versano i predetti ruoli.

 

Tab. 1
personale della professionalitá organizzativa e delle relazioni direttore

Figura
Professionale

Organico

Unitá in servizio all’1.1.04

Unitá in part time

Assunzioni in corso
DPR 25.8.2004

Posti destinati alla riqualificazione

C3

Dir. Coor. di ist. pen.

207

193

2

-

-

C2

Direttore istituto pen.

216

211

6

-

-

C1

Collabor. di istit. pen.

230

8

-

-

103

 

Totale

653

428

8

-

103

 

Tab. 2
personale della professionalità di servizio sociale

Figura
Professionale

Organico

Unitá in servizio all’1.1.04

Unitá in part time

Assunzioni in corso
DPR 25.8.2004

Posti destinati alla riqualificazione

C3

Dir. Coor. serv. soc

120

107

5

-

-

C2

Direttore serv. soc

600

590

92

-

-

C1

Ass. Soc. Coord.re

910

515

28

13

196

 

Totale

1630

1.212

125

13

196

 

Tab. 3
personale della professionalità trattamentale - educatore

Figura
Professionale

Organico

Unitá in servizio all’1.1.04

Unitá in part time

Assunzioni in corso
DPR 25.8.2004

Posti destinati alla riqualificazione

C3

Dir. Coor. Area Ped.

236

226

8

-

-

C2

Direttore Area Ped.

390

308

25

-

-

C1

Educatore Coord.re

750

18

4

397

302

 

Totale

1376

552

37

397

302

 

Tab. 4
personale della professionalità contabile

Figura
Professionale

Organico

Unitá in servizio all’1.1.04

Unitá in part time

Assunzioni in corso
DPR 25.8.2004

Posti destinati alla riqualificazione

C3

Dir. Amm.vo Cont.le

185

179

2

-

-

C2

Funzionario Amm. C.

305

300

17

-

-

C1

Collabor. Amm. Cont.

345

49

3

110

150

B3

Ragioniere

408

388

16

-

-

 

Totale

1243

916

38

110

150



Giova al riguardo precisare che le esigenze di contenimento della spesa pubblica hanno pregiudicato, in passato, la possibilità di assunzione di nuovo personale.
è indicativo evidenziare che nel 2004 l’Amministrazione, in deroga al divieto di cui al comma 53 dell’art. 3 della legge n. 350/2003 (legge finanziaria 2004), con D.P.R. 25.08.2004 è stata autorizzata alla assunzione di appena 22 unità a fronte di una richiesta totale di 67 unità.
Va, altresì, aggiunto che l’attuazione dei procedimenti di riqualificazione del personale, complesso e articolato procedimento, conclusosi nel luglio 2002, per la parte relativa al "passaggio nelle aree" ha condizionato la programmazione di reclutamento di personale dall’esterno, in quanto solo con l’immissione in servizio delle professionalità risultate vincitrici è stato possibile definire l’effettiva disponibilità dei posti vacanti.
Si reputa opportuno sottolineare che, nell’ambito dell’obiettivi strategici connessi al potenziamento degli organici, sono in corso di espletamento le procedure amministrative dei concorsi pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale - 4ª Serie Speciale - "Concorsi ed esami", n. 30 del 16 aprile 2004 per l’assunzione di complessive n. 661 unità.
Inoltre, l’Amministrazione, nella consapevolezza che l’attuazione di detti interventi sono destinati a produrre solo a distanza di tempo effetti positivi sull’adeguamento dell’organico (si pensi ai tempi di espletamento delle procedure concorsuali), con P.D.G. 4.12.2003, in attuazione delle "misure straordinarie" previste dal comma 66 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004), ha indetto, nei limiti della disponibilità di bilancio, il bando per l’assunzione, con contratto di lavoro a tempo determinato, di n. 50 posti per il profilo professionale di educatore e di n. 50 posti per il profilo professionale di contabile, entrambi di posizione economica C1.
Ultimate di recente le procedure di assunzione, con provvedimento del 19.11.2004 si è provveduto ad assegnare la citata categoria di personale nelle sedi di maggiore carenza; l’immissione in servizio è stabilita per il 20.12.2004.

 

Pianificazione delle risorse umane sul territorio

Per quanto, in ultimo, concerne l’ottimizzazione e razionalizzazione delle risorse umane sul territorio, si rappresenta che a seguito dell’assegnazione dei dirigenti e dei trasferimenti dei direttori C3, il numero degli istituti penitenziari privi di direttore titolare, è notevolmente diminuito, ad oggi su 204 istituti penitenziari solo 30 strutture sono rette da personale direttivo in missione.
Si reputa inoltre sottolineare che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, nella consequenzialità dei provvedimenti attuativi del processo di riforma dell’Amministrazione Penitenziaria, con il P.C.D. 11 marzo 2004, registrato alla Corte dei Conti il 27.04.2004, ha provveduto alla rideterminazione delle piante organiche territoriali, ai sensi di quanto previsto dall’art. 3, comma 6, del Decreto Legislativo 146/2000.
Il provvedimento, pubblicato sul B.U. straordinario del Ministero della Giustizia n. 20 del 31.10.2004, permetterà nel 2005 l’adozione di eventuali interventi organizzativi, idonei a realizzare, una volta completata la procedura di riqualificazione del personale "tra le aree", l’ottimale utilizzazione delle risorse umane sul territorio, attraverso la coordinata attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale.

 

Gestione del personale della Polizia Penitenziaria

In riferimento alla gestione del personale di Polizia Penitenziaria quanto in oggetto, si evidenziano l’attività svolta dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per innalzare i livelli di sicurezza degli istituti penitenziari e, in specie, i trasferimenti attuati a decorrere dal 1º gennaio 2004.
33 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria femminile;
374 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria maschile;
291 assegnazioni di sede di personale di Polizia Penitenziaria "ausiliario";
21 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria ruolo ispettori;
2 trasferimenti relativi al personale di Polizia Penitenziaria ruolo sovrintendenti;
662 dispostivi di trasferimento in via di perfezionamento, relativi alla mobilità nazionale ordinaria del personale del corpo del ruolo maschile degli agenti e assistenti, da graduatoria definitiva interpello 2003 collegati all’assunzione di n. 1500 unità di cui all’art. 3, comma 158 della legge n. 350/2003;
1271 assegnazioni di sede per il personale di cui alla richiamata legge, già impiegato in servizio di leva nel Corpo;
1500 risposte al personale di Polizia Penitenziaria che ha avanzato istanza di trasferimento ai sensi della legge n. 104/92 nonché ulteriori n. 300 note di riscontro all’Ufficio Contenzioso inerenti la medesima legge;
210 provvedimenti di missione di personale di Polizia Penitenziaria dal sud al nord ancora attivi, senza annoverare quelli già conclusisi nel corso dei mesi precedenti per alcune centinaia;
800/1000 provvedimenti di assegnazione temporanea ai sensi del D.P.R. 254/99.

Infine, si rappresenta che l’immissione in ruolo entro il 31.12.2004 di n. 1271 unità di personale penitenziario già ausiliario di leva nel corpo di Polizia Penitenziaria e di ulteriori 249 unità nel mese di febbraio 2005, sebbene non risolutori di tutte le problematiche esistenti, certamente consentiranno un significativo miglioramento, nel prossimo anno, delle condizioni inerenti lo svolgimento dei servizi istituzionali demandati al corpo di Polizia Penitenziaria presso la maggior parte degli istituti del Centro - Nord, ove si registrano ancora carenze.

 

Concorsi comparto Ministeri e Polizia Penitenziaria

L’Amministrazione nel corso dell’anno 2004 ha avviato numerose procedure concorsuali che di seguito si elencano:

 

Concorsi pubblici

 

Tempo indeterminato


Pubblicazione dei sottoindicati bandi di concorso dall’esterno nella G.U. - IV serie speciale - del 16.04.2004 e del 23.11.2004:

Concorso pubblico per esami a 5 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere, Area C, posizione economica C2;

Concorso pubblico per esami a 10 posti nel profilo professionale di Medico, Area C, posizione economica C2;

Concorso pubblico per esami a 7 posti nel profilo professionale di Esperto Informatico, Area C, posizione economica C2;

Concorso pubblico per esami a 50 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C2;

Concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1;

Concorso pubblico per esami a 110 posti nel profilo professionale di Contabile, Area C, posizione economica C1;

Concorso pubblico per esami a 36 posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area C, posizione economica C1;

Concorso pubblico per esami a 39 posti nel profilo professionale di Psicologo, Area C, posizione economica C1;

Concorso pubblico per esami a 3 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere, Area C, posizione economica C1;

Concorso pubblico per esami a 4 posti nel profilo professionale di Medico, Area C, posizione economica C1.

Concorso pubblico per esami a 90 posti nel profilo professionale di Tecnico - Infermiere professionale, Area B, posizione economica B2.


Il competente Ufficio della Direzione Generale del Personale e della Formazione ha provveduto alla meccanizzazione dei dati anagrafici di oltre 80.000 candidati partecipanti nonché alla pubblicazione dei calendari delle prove di esame per n. 5 dei citati concorsi.
Gli operatori sono stati, altresì, impegnati nell’organizzazione e nell’espletamento delle prove preselettive e delle prove scritte per i concorsi indicati ai nn. 4, 8 e 9.

 

Tempo determinato


Espletamento dei sottoindicati concorsi ed assunzioni, con contratto di lavoro a tempo determinato per la durata di mesi 12 dalla data di sottoscrizione del contratto, di complessive 176 unità:

58 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegneri ed Architetti, Area C, posizione economica C1 e 18 posti di Tecnico - Assistenti tecnici edili e per l’elettronica, Area B, posizione economica B3; Assunzione 31.05.2004 + vari decreti di scorrimento graduatoria

50 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1; Bando pubblicato nella G.U. - IV Serie Speciale - n. 7 del 27.01.04. Domande pervenute: 10.000 circa. N. 50 lettere contratto relative all’assunzione fissata per il 20.12.2004.

50 posti nel profilo professionale di Contabile, Area C, posizione economica C1; Bando pubblicato nella G.U. - IV Serie Speciale - n. 7 del 27.01.2004. Domande pervenute: 3.000 circa. N. 50 lettere contratto relative all’assunzione fissata per il 20.12.2004.

 

Assunzione dall’esterno di idonei di precedenti concorsi
Con D.P.R. 25 agosto 2004, pubblicato nella G.U. n. 225 del 24 settembre 2004, concernente "Autorizzazione alle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni, a norma dell’art. 3, commi 53, 54 e 55, della Legge 24.12.2003, n. 350", il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è stato autorizzato ad assumere n. 22 unità di personale, vincitrici di concorsi già espletati.
Con PDG 08.10.2004, sono state individuate le 22 unità, idonee di precedenti concorsi, da assumere.
Alla data del 20.12.2004 è stata stabilita l’assunzione di:

n. 13 unità idonee del concorso a 439 posti di Assistente Sociale coordinatore, Area C, posizione economica C1;

n. 3 unità idonee dei concorsi per complessivi 13 posti di Esperto informatico, Area C, posizione economica C2.

Le assunzioni delle rimanenti unità risulta di competenza dell’Ufficio I (Ricostituzioni del rapporto di lavoro ex art. 15 CCI)

 

Procedure di riqualificazione

Predisposizione delle graduatorie di ammissione ai corsi dei dipendenti ammessi a partecipare alle procedure di riqualificazione ex art. 15, lett. A) del CCNL (Passaggi tra le aree) per i posti ed i profili professionali sottoindicati:

196 posti nel profilo professionale di Assistente sociale, Area C, posizione economica C1;

114 posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area C, posizione economica C1;

150 posti nel profilo professionale di Contabile, Area C, posizione economica C1;

302 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1;

103 posti nel profilo professionale di Direttore, Area C, posizione economica C1;

17 posti nel profilo professionale di Esperto informatico, Area C, posizione economica C1;

1 posto nel profilo professionale di Traduttore interprete, Area C, posizione economica C1;

28 posti nel profilo professionale di Psicologo, Area C, posizione economica C1;

2 postI nel profilo professionale di Statistico, Area C, posizione economica C1;

3 posti nel profilo professionale di Tecnico - Architetto - , Area C, posizione economica C1;

8 posti nel profilo professionale di Tecnico - Ingegnere - , Area C, posizione economica C1;

21 posti nel profilo professionale di Tecnico - Capo tecnico - , Area C, posizione economica C1;

Per le procedure suddette, con nota circolare del 05.07.2004, sono stati inviati i nominativi dei candidati ammessi ai corsi all’Istituto Superiore di studi Penitenziari, competente per l’organizzazione dei corsi medesimi. L’Istituto Superiore ha recentemente avviato i primi corsi.

Concorso a 156 posti nel profilo professionale di Collaboratore, Area B, posizione economica B1;

Il corso è stato avviato dall’Ufficio V della Direzione Generale del Personale.

Predisposizione di vari decreti di scorrimento della graduatoria dei candidati partecipanti alle procedure di riqualificazione ex art,. 15, lett. B) del CCNL (Passaggi all’interno dell’area).

 

Concorsi dirigenziali

Con decreti del 7 luglio 2004, pubblicati sul B.U. n. 19 del 15.10.2004, si è proceduto all’aumento dei posti dei concorsi dirigenziali delle varie professionalità dell’Amministrazione Penitenziaria, come di seguito indicati:

Aumento dei posti - da 18 a 20 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Assistente sociale, posizione economica C3;

Aumento dei posti - da 2 a 4 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Educatore, posizione economica C3;

Aumento dei posti - da 1 a 2 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Medico, posizione economica C3;

Aumento dei posti - da 2 a 4 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Contabile, posizione economica C3;

Aumento dei posti - da 57 a 103 - del concorso per titoli integrato da un colloquio per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Direttore, posizione economica C3;

Aumento dei posti - da 11 a 24 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Assistente sociale, posizioni economiche C3, C2 e C1;

Aumento dei posti - da 8 a 11 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Contabile, posizioni economiche C3, C2 e C1;

Aumento dei posti - da 8 a 11 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Educatore, posizioni economiche C3, C2 e C1;

Aumento dei posti - da 44 a 49 - del concorso per esami per l’accesso alla qualifica dirigenziale riservato al personale dell’Amministrazione Penitenziaria appartenente al profilo professionale di Direttore, posizioni economiche C3, C2 e C1;

 

Liquidazione dei gettoni di presenza

Il Dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria si è attivato per dotare il relativo capitolo di bilancio (cap. 1682, che comprende, oltre la liquidazione dei gettoni di presenza, le spese per il funzionamento e la funzionalità dei concorsi, nonché le spese per le missioni per i concorsi stessi) della cifra necessaria per permettere lo smaltimento del lavoro lasciato dalla precedente gestione (5 anni di arretrato), riuscendo, con l’assestamento finanziario, a portare la disponibilità di cassa alla cifra di € 500.000,00. Tale disponibilità è stata successivamente ridotta ad € 302.456,75 per effetto di manovre economiche.
Si riporta uno schema riepilogativo relativo alle procedure concorsuali per le quali si è proceduto alla liquidazione dei gettoni con a fianco di ciascuna procedura l’indicazione del relativo impegno economico, significando si è smaltito quasi tutto il lavoro arretrato e che solo a causa dell’esaurimento dei fondi non è stato possibile completare tale operazione:

 

concorso (Cap 1682 ex 1774)

impegno economico

Proroga 1400 (12/01 - 08/05/2001 - 20/09/2001 - 08/01/2002)

4.873,80

Ausiliari 1° 2° 3° 4° contingente 2002

14.005,20

Ausiliari 4° ctg. 2001 (16/07- 20/09/2001)

9.875,20

Volontari Ferma Breve 3° bando 2001 (07/12/2001)

3.587,00

Concorso pubblico 439 posti Assistente Sociale - VII Q.F.

20.729,60

Concorso pubblico 448 posti V. Isp. Polizia Penitenziaria

83.268,20

Ausiliari 1° 2° 3° 4° contingente 2003

16.586,60

Concorso interno 40 posti Commissario

1.595,40

Concorso interno 45 posti Vice Commissario

3.091,80

Concorso interno 1040 posti Vice Sovrintendente

9.303,50

Concorso interno 445 posti Vice Sovrintendente

23.042,40

Concorso 152 Ispettore Superiore

4.571,70

Concorso interno 65 posti Vice Commissario

12.009,10

Concorso 111 Ispettore Superiore

4.863,80

Concorso 11 Vice Ispettore donne

3.678,80

Idoneità del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo….

1.049,10

Idoneità del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo….

941,70

Idoneità del coniuge e dei figli per le vittime del terrorismo….

944,10

Concorso 2 Posti di Medico incaricato presso C.C. di Bari

2.474,20

Concorso pubblico 168 posti elevato a 284 Agenti P. P.

32.822,00

Concorso pubblico 23 posti Agenti P. P. Femminile FF.AA.

6.514,40

Totale

231.073,40

 

Promozioni e avanzamenti Polizia Penitenziaria

L’Ufficio Promozioni ed Avanzamenti di Polizia Penitenziaria nel corso dell’anno 2004 è stato impegnato in molteplici attività che di seguito si elencano:

 

Scrutini di promozione per merito assoluto e comparativo

L’Ufficio ha proceduto all’emanazione di molteplici decreti relativi al conferimento, al personale avente diritto, delle seguenti promozioni maturate alla data dell’1.12.2004:
da agente ad agente scelto n. 800 unità di personale
da agente scelto ad assistente n. 2.200 unità di personale
da assistente ad assistente capo n. 450 unità di personale
vice sovrintendente n. 40 unità di personale
da sovr. a sovrintendente capo n. 350 unità di personale
da ispettore ad ispettore capo n. 600 unità di personale
da isp. sup. a isp. sup. "sostituto commissario" n. 65 unità di personale

decreto di promozione nella qualifica di agente scelto per merito straordinario ai sensi degli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 443/92 per un totale di n. 1 promozione effettuata.

decreto di promozione nella qualifica di assistente capo per merito straordinario ai sensi degli artt. 51 e 54 del D.Lgs. 443/92 per un totale di n. 1 promozione effettuata.

 

Inquadramenti

In esecuzione delle disposizioni del D.L. 10 settembre 2004, nº 238 convertito con legge 5 novembre 2004, nº 263 si è altresì provveduto all’inquadramento di:

n. 542 unità di personale dalla qualifica di ispettore capo alla qualifica di ispettore superiore;

n. 15 unità di personale dal grado di maresciallo ordinario del ruolo separato e limitato alla qualifica di ispettore capo.

 

Trattazione ricorsi

Istruttoria di circa 70 ricorsi proposti dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale ovvero al Presidente della Repubblica.

 

Concorsi interni

Allo stato sono in atto le seguenti procedure concorsuali:

concorso interno, per titoli ed esame, per complessivi 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria (indetto con P.C.D. 17.09.2002). In data 24 marzo 2004 è stata espletata la prova scritta, al termine della correzione degli elaborati gli idonei saranno ammessi a sostenere la prova orale;

concorso interno per complessivi 84 posti (63 uomini e 21 donne) per la nomina alla qualifica di ispettore superiore del corpo di Polizia Penitenziaria (indetto con P.D.G. 04.12.2003, pubblicato nel B.U. nº 5 del 15 marzo 2004).

concorso interno, per titoli ed esame, consistente in due prove scritte ed in un successivo colloquio, per complessivi 36 posti per la nomina alla qualifica di vice commissario penitenziario del ruolo direttivo speciale del corpo di Polizia Penitenziaria ( indetto con P.D.G. 3.5.2004);

predisposizione del provvedimento relativo alla nomina degli idonei e vincitori del concorso interno per complessivi 25 posti (già 11) per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo femminile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;

In relazione alle attività menzionate sono state predisposte le seguenti circolari:

lettera circolare relativa alla comunicazione della data della prova preliminare del concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;

lettera circolare relativa alla comunicazione degli esiti della prova preliminare del concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;

lettera circolare relativa alla comunicazione della data della prova scritta del concorso interno a n. 500 posti per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo maschile degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria;

lettera circolare relativa alle modalità di accesso al concorso interno per complessivi 84 posti (63 uomini e 21 donne) per la nomina alla qualifica di ispettore superiore del corpo di Polizia Penitenziaria decorrenza 01.01.2003;

lettera circolare relativa alla comunicazione della data della prova scritta del concorso interno a n. 84 (63 uomini e 21 donne) posti per la nomina alla qualifica di ispettore superiore del corpo di Polizia Penitenziaria;

lettera circolare relativa alle modalità di accesso al concorso interno per complessivi 36 posti per la nomina alla qualifica di vice commissario penitenziario del ruolo direttivo speciale del corpo di Polizia Penitenziaria.

Inoltre:

con P.D.G. 02 febbraio 2004 si è proceduto all’aumento dei posti - da 11 a 25 - del concorso interno per la nomina alla qualifica di vice ispettore ruolo femminile del corpo di Polizia Penitenziaria, ed è stata predisposta relativa lettera circolare di comunicazione;

con PP.DD.GG. 26.04.2004 sono stati nominati allievi vice ispettore le vincitrici del concorso di cui sopra, più altre 6 (sei) unità di precedenti concorsi interni del ruolo maschile degli ispettori del Corpo di polizia penitenziaria, ed inviati a frequentare il previsto corso di formazione tecnico-professionale della durata di mesi sei;

le vincitrici del suddetto concorso (più le altre 6 unità maschili), allorché perverranno gli atti dall’Ufficio V, saranno nominati vice ispettori, previa emanazione del relativo decreto di approvazione della graduatoria di fine corso.

 

Rapporti informativi del personale del corpo di Polizia Penitenziaria

Per quanto riguarda il settore rapporti informativi, l’attività si è così articolata:

Inserimento, attualmente ancora manuale in attesa che si definisca la procedura informatizzata, dei rapporti informativi di tutto il personale del Corpo di polizia penitenziaria pervenuti all’Ufficio (circa nº 44.000).

Predisposizione lettera circolare relativa alle linee guida per la redazione dei rapporti informativi - anno 2004 - e l’organizzazione delle connesse attività di trasmissione.

Istruzione e definizione di tutti i ricorsi pervenuti proposti dal personale del Corpo di polizia penitenziaria avverso il giudizio complessivo dell’anno 2003 (n. 650 ricorsi totali).

 

Assunzioni Polizia Penitenziaria

L’Ufficio Concorsi Polizia Penitenziaria dell’Amministrazione nel corso dell’anno 2004 ha avviato le seguenti assunzioni:

Assunzione di agenti ausiliari di leva

Assunzione di personale nei ruoli degli ispettori e commissari.

Assunzione a tempo indeterminato di personale femminile nel ruolo degli agenti ed assistenti.

Assunzione a tempo indeterminato di personale maschile nel ruolo degli agenti ed assistenti.

Assunzione dei Volontari in ferma breve nelle Forze Armate, con possibilità d’immissione al termine di detta ferma, nelle carriere iniziali delle stesse Forze Armate, delle Forse di polizia ad ordinamento militare e civile e del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

 

Assunzione di agenti ausiliari di leva a tempo determinato per l’anno 2004

L’articolo 50, comma 12 della Legge 23 dicembre 2000, n.388, ha autorizzato l’Amministrazione Penitenziaria all’assunzione, a tempo determinato e per il solo periodo di leva obbligatoria di un contingente d n.2000 unità a decorrere dall’anno 2002. Con lettere circolari con n. di prot.0102241-2003, 0174698-2003 e 0229974-2003, datate, rispettivamente, 5 marzo, 17 aprile e 28 maggio 2003, sono state stabilite le modalità di assunzione per i contingenti dell’anno 2004:

1º contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenutisi presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo giugno 2003/gennaio 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n.146 unità, nei giorni 13 e 14 marzo 2004, sono stati avviate presso le Direzioni delle Scuole di formazione e aggiornamento di Cairo Montenotte (SV) e Portici (NA) per la frequenza del 78º corso di formazione. Al termine del corso, le predette unità, sono state avviate alla sedi di servizio;

2º contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo luglio 2003/febbraio 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 80 unità, nei giorni 16 e 17 aprile 2004, sono stati avviati presso la Direzione della Scuola di formazione e aggiornamento di Monastir (CA) per la frequenza del 79º corso di formazione. Al termine del corso, le predette unità, sono state avviate alla sedi di servizio;

3º contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo ottobre 2003/giugno 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 80 unità, in data 17 settembre 2004, sono stati avviate presso le Direzioni delle Scuole di formazione di Aversa (CE) e Portici (NA) per la frequenza dell’80º corso di formazione, della durata di tre mesi;

4º contingente 2004 - Successivamente alla prova culturale, agli accertamenti psico-fisici ed attitudinali, quest’ultimi di prima e seconda istanza, tenuti presso la Direzione della Scuola di Roma - Via di Brava nel periodo aprile 2003/ottobre 2004, gli aspiranti giudicati idonei, n. 158 unità, nei giorni 19 e 20 novembre 2004, sono stati avviate presso la Direzione della Scuola di formazione di Cairo Montenotte (SV) per la frequenza dell’81º corso di formazione, della durata di tre mesi.

 

Assunzione di personale nei ruoli degli ispettori e commissari

In attuazione dell’articolo 19, comma 4, della legge 448/2001, nella Gazzetta Ufficiale - 4^ Serie Speciale - "Concorsi ed esami" n. 22, del 18 marzo 2003, sono stati pubblicati i concorsi pubblici per l’assunzione di personale di seguito indicati:

n. 271 unità (260 uomini e 11 donne) di allievo vice ispettore del corpo di Polizia Penitenziaria. Nel periodo 11-24 febbraio 2004, si è tenuta, presso la Direzione della Scuola di Formazione e Aggiornamento del Corpo di Polizia e del personale dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma - Via di Brava, la prevista prova preliminare. Per i candidati giudicati idonei alla predetta prova, nonché tutti i ricorrenti per i quali intervenuto un provvedimento da parte degli aditi T.A.R., nell’anno 2005 si ultimeranno i previsti accertamenti psico-fisici ed attitudinali. Successivamente, sempre nel corso dello stesso anno, presumibilmente, si svolgeranno le previste prove scritte ed orali riservate a tutti i candidati giudicati idonei agli accertamenti di cui sopra.

n. 298 unità di vice commissario/commissario del ruolo direttivo ordinario del corpo di Polizia Penitenziaria. Nei giorni 1º e 2 marzo 2004, si è tenuta, presso la Direzione della Scuola di Formazione e Aggiornamento del Corpo di Polizia e del personale dell’Amministrazione Penitenziaria di Roma - Via di Brava, la prevista prova preliminare, alla quale, sono stati giudicati idonei, n. 590 candidati. Nei giorni 7 e 8 settembre 2004 si sono svolte le previste prove scritte, per le quali la correzione degli elaborati ha avuto termine nel mese di novembre 2004. Al riguardo, nel corso dell’anno 2005, si svolgerà la prevista prova orale e, presumibilmente, tutti gli accertamenti psico-fisici ed attitudinali.

 

Assunzione a tempo indeterminato di personale femminile nel ruolo degli agenti ed assistenti.

In attuazione dell’articolo 19, comma 4, della legge 448/2001, nella Gazzetta Ufficiale - 4^ Serie Speciale - "Concorsi ed esami" n. 22, del 18 marzo 2003, è stato pubblicato il concorso pubblico per l’assunzione del suindicato personale.
Nel corso dell’anno 2003, sono state espletate tutte le prove concorsuali. Al riguardo, in data 29 dicembre 2003, n. 284 unità, giudicate idonee alle predette prove, sono state avviate presso le Direzioni delle Scuole di Parma e Verbania, per la frequenza del 152º corso di formazione, per una durata di mesi dodici.

Assunzione a tempo indeterminato di personale maschile nel ruolo degli agenti ed assistenti.

L’articolo 3, comma 158 della Legge 24 dicembre 2003, n. 350, ha stabilito per l’anno 2004, nell’ambito delle deroghe di cui al comma 54, le vacanze organiche nei ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori del corpo di Polizia Penitenziaria di cui alla tabella F allegata al decreto legislativo 21 maggio 2000,n. 146; dette vacanze possono essere utilizzate, fatti salvi i posti riservati ai volontari in ferma breve delle Forze armate di cui ai bandi già emanati in applicazione dell’articolo 3 del regolamento di cui al D.P.R. 2 settembre 1997, n. 332, e successive modificazioni, per le assunzioni di agenti anche in eccedenza alla dotazione organica del ruolo degli agenti ed assistenti della predetta tabella F, utilizzando i candidati già idonei collocati nella residua graduatoria di cui al decreto interministeriale 12 novembre 1996, nonché mediante assunzione, a domanda, degli agenti ausiliari del corpo di Polizia Penitenziaria, reclutati ai sensi dell’articolo 6 della legge 30 novembre 2000, n. 356 e dell’articolo 50, comma 12 della legge 23 dicembre 2000, n. 388, anche se cessati dal servizio. Le conseguenti posizioni in soprannumero nel ruolo degli agenti ed assistenti sono riassorbite per effetto dei passaggi per qualunque causa del personale del predetto ruolo a quelli dei sovrintendenti e degli ispettori.
Con D.P.R. del 25 agosto 2004, pubblicato nella G. U. n. 225 del 24 settembre 2004, è stata autorizzata l’assunzione sopra evidenziata, per un numero di 1.500 unità. L’assunzione di cui sopra è così suddivisa:

n. 36 unità volontari in ferma breve delle Forze armate di cui ai bandi già emanati (2º bando dell’anno 2000 - si consulti la parte concorsuale riferita ai Volontari in ferma breve delle Forze armate);

n. 212 unità di candidati già idonei collocati nella residua graduatoria di cui al decreto interministeriale 12 novembre 1996. Al riguardo, gli stessi sono stati avviati nei giorni 29 e 30 ottobre 2004, presso le Direzioni delle Scuole di Formazione di Sulmona (AQ) e Roma, con inizio delle attività didattiche, in data 2 novembre 2004, per una durata di mesi tre;

n. 1.251 unità agenti ausiliari del Corpo di Polizia Penitenziaria, reclutati ai sensi dell’articolo 6 della legge 30 novembre 2000, n.356 e dell’articolo 5º, comma 12 della legge 23 dicembre 2000, n.388, anche se cessati dal servizio. Al riguardo, con Decreto ministeriale in data 26 maggio 2004, è stato emanato un bando di selezione, con il quale sono stati stabiliti i criteri di valutazione delle domande di assunzione. Successivamente, con P.D.G. in data 19 ottobre 2004 è stata approvata la graduatoria degli aspiranti interessati alla predetta procedura.


In data 29 dicembre 2004, sono state trasmesse, ai competenti Provveditorati Regionali dell’Amministrazione, le lettere ministeriali, utili agli aspiranti vincitori, per poter raggiungere la sede di servizio, loro assegnatagli, con data di presentazione, 13 dicembre 2004.

 

Assunzione dei Volontari in Ferma Breve

 

1º bando dell’anno 1999:
Gli aspiranti risultati idonei alla predetta procedura, n.4 unità, in data 29 dicembre 2003, sono stati avviati presso la Direzione della Scuola di Formazione di Verbania per la frequenza del 152ºcorso, della durata di mesi dodici.

2º bando dell’anno 2000:
Nel mese di ottobre si sono concluse le visite di verifica del mantenimento dei requisiti psico-fisici ed attitudinali di cui all’articolo 14, comma 3, del bando di concorso. Gli aspiranti giudicati idonei, n.36 unità, nei giorni 29 e 30 novembre, sono stati avviati presso la Scuola di Sulmona (AQ) per la frequenza del 153ºcorso, della durata di mesi tre.

3º bando dell’anno 2001:
Nel mese di novembre, si sono concluse le visite di verifica del mantenimento dei requisiti psico-fisici ed attitudinali di cui all’articolo 13, comma 3, del bando di concorso. Nello stesso periodo, l’Ufficio competente ha provveduto a trasmettere, al competente Ministero della Difesa - Direzione Generale del personale militare, l’elenco definitivo degli aspiranti giudicati idonei ai suddetti accertamenti. La predetta Direzione Generale provvederà a stilare la prevista graduatoria, utile a definire la procedura concorsuale. Al riguardo, i primi 46 aspiranti inseriti nella stessa, saranno avviati, entro l’anno 2005, al previsto corso di formazione.

6º bando dell’anno 2004:
Nel mese di settembre si sono conclusi gli accertamenti psico-fisici ed attitudinali di cui all’articolo 7, comma 3, del bando di concorso, ai quali, hanno partecipato, 500 aspiranti. Nel mese di novembre, l’Ufficio ha provveduto a trasmettere, al competente Ministero della Difesa - Direzione Generale del personale militare, l’elenco degli aspiranti giudicati idonei ai suddetti accertamenti (circa 200 unità).

 

Formazione

L’Ufficio Formazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, in attuazione degli indirizzi esplicitati in occasione della Conferenza Annuale prevista dalla circolare del Capo del Dipartimento n. 3583/6033 sul sistema della formazione, in ossequio alla legge n. 3/2003 e alla direttiva del Signor Ministro, ha profuso il suo impegno nell’anno 2004, seguendo le linee di intervento di seguito specificate.
Si è dato impulso e sono state valorizzate le capacità propositive e progettuali provenienti dai Provveditorati Regionali, che meglio riescono a cogliere le esigenze formative del personale in servizio negli istituti e servizi della regione e le necessità specifiche delle realtà locali.
Sono stati approvati e finanziati sei progetti, a carattere interprofessionale, di ricerca-intervento, mirati alla promozione del benessere organizzativo e finalizzati alla prevenzione del burn out e di tutte quelle situazioni stressanti che possono verificarsi nel particolare contesto di appartenenza. Altre ipotesi progettuali sono in fase di elaborazione da parte di quattro Provveditorati, in relazione alle indicazioni metodologiche espresse dall’Ufficio.
Sempre a livello decentrato sono stati forniti degli specifici orientamenti, per attivare iniziative ECM rivolte al personale dell’area sanitaria, di propria competenza.
In otto Provveditorati sono stati avviati opportuni contatti con providers accreditati (ASL, Università, Aziende Ospedaliere, Società ONLUS) che, in alcuni casi, hanno condotto alla realizzazione di specifici eventi.
Nell’anno 2004 è stato articolato presso le Scuole di Formazione e Aggiornamento del corpo di Polizia e del Personale dell’Amministrazione Penitenziaria, il percorso di riqualificazione previsto dal contratto collettivo nazionale del comparto ministeri, per il passaggio dall’area A, all’area B, posizione economica B1, che ha interessato 234 unità di personale interno. Le strutture formative coinvolte sono state quelle di Aversa, Monastir, Parma, Portici, Roma e Sulmona, tenuto conto della dislocazione territoriale delle sedi di servizio dalle quali provenivano i partecipanti, in stretta collaborazione con i Provveditorati Regionali.
La complessità delle funzioni esercitate dal corpo di Polizia Penitenziaria e la molteplicità dei compiti ad esso demandati ha portato l’Ufficio ad attivare, soprattutto in sede decentrata, delle azioni formative differenziate ed orientate ad elevare la qualità del servizio prestato.
Dopo il completamento del piano formativo intrapreso nell’anno 2003, sono stati organizzati altri interventi per l’immissione in ruolo delle unità provenienti dai concorsi pubblici e interni espletati, nonché dalle assunzioni straordinarie disposte da ultimo con D.P.R. 25 agosto 2004.
A tal proposito si precisa che nei primi mesi del 2004 si è concluso il 77º Corso di formazione rivolto agli aspiranti agenti ausiliari appartenenti al IVº contingente di leva dell’anno 2003 ed è proseguita l’attività didattico-formativa del 152º Corso per la nomina ad agente di Polizia Penitenziaria, alle vincitrici del concorso pubblico a n. 168 (successivamente elevati) posti di allievo agente del corpo di Polizia Penitenziaria femminile, e ad altre unità maschili (volontari in ferma breve).
Quest’ultima iniziativa formativa, della durata di mesi 12, articolata presso le Scuole di Parma e Verbania in due semestri didattici, in ossequio all’art. 6, del D.Lgs. n. 443/92 e successive modifiche, si concluderà nel mese di Gennaio 2005. Da maggio a novembre 2004 si è tenuto presso la Scuola di Roma un Corso di formazione tecnico-professionale, (della durata di mesi sei) ai sensi del D.lgs n. 443/92 e D.M. 297/98, in favore delle vincitrici ed altre unità maschili provenienti dai precedenti concorsi interni banditi, per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo di Ispettori del corpo.
L’obiettivo perseguito è stato quello di fornire ai corsisti gli elementi conoscitivi e gli strumenti operativi ritenuti indispensabili per il ruolo di prossima assunzione, non tralasciando l’esperienza maturata dai partecipanti nel contesto penitenziario.
L’Ufficio competente ha, inoltre, pianificato n. 4 Corsi di formazione (della durata di mesi tre) rivolti alle unità dei quattro contingenti di leva dell’anno 2004, assunti ai sensi della Legge 30 novembre 2000 n. 356, a tempo pieno e per il periodo di ferma obbligatoria.
Nel mese di novembre ha avuto avvio, presso le Scuole di Roma e Sulmona, il 153º Corso di formazione per l’immissione in servizio, nel ruolo degli agenti di Polizia Penitenziaria, delle unità assunte ai sensi del D.P.R. 25 agosto 2004.
Il corso, della durata di mesi sei, si concluderà nel febbraio del 2005.
Oltre ai citati percorsi di formazione iniziale, sono stati attivati numerosi interventi formativi, mirati a rafforzare le competenze degli appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria, supportando, altresì, gli operatori nelle ulteriori mansioni e compiti attribuiti dalla normativa o di fatto ampliate dall’evoluzione del contesto penitenziario.
Si fa riferimento ai Corsi per le mansioni di polizia stradale, che il vigente Codice della strada attribuisce al corpo di Polizia Penitenziaria.
Varie edizioni, in tal senso, sono state realizzate per il personale addetto ai Nuclei Traduzioni e Piantonamenti e per quello impegnato nei servizi esterni.
Tra le azioni formative rivolte ad implementare e rafforzare le capacità gestionali e organizzative dei responsabili delle unità operative fino al potenziamento delle abilità necessarie alla gestione dei detenuti, si collocano i Corsi di aggiornamento rivolti al personale del corpo di Polizia di varie qualifiche, come quello per gli agenti ed assistenti che prestano servizio nei reparti detentivi degli istituti penitenziari; le ulteriori edizioni dei Corsi sono indirizzati agli Ispettori in materia di "Problem solving e lavoro per progetti"; le iniziative di qualificazione agli Ufficiali di Polizia Giudiziaria.
Una menzione particolare va fatta, nell’area della qualificazione, al Corso per istruttori di tecnica del disarmo e della neutralizzazione - metodo M.G.A. - per l’omogeneizzazione dei metodi di addestramento del personale appartenente alla Polizia Penitenziaria, sulla base della Convenzione stipulata tra l’Amministrazione e la Fijlkam-Coni.
Non va tralasciato, altresì, l’intervento formativo (PEA anno 2004), mirato alla preparazione di istruttori di scuola guida operativa, organizzato in collaborazione con la Polizia di Stato, nonché i Corsi di guida sicura (PEA anno 2004).
Nell’area delle azioni volte a sviluppare ed incrementare le abilità professionali acquisite in settori specialistici, assumono particolare importanza il Corso per il personale addetto al servizio cinofili antidroga e quello per cavalieri, in ragione quest’ultimo della nuova specializzazione istituita.
Si è dato, altresì, impulso agli interventi di aggiornamento in quei compiti attribuiti al corpo di Polizia Penitenziaria che hanno un diretto impatto nella prevenzione dei reati e nell’elevazione dei livelli di sicurezza, nonché a quelli riguardanti la conoscenza dell’utilizzo di procedure informatizzate di alcuni settori operativi.
Si fa specifico riferimento ai percorsi di aggiornamento rivolti a coloro che prestano servizio nel Gruppo Operativo Mobile (PEA anno 2004); ai Corsi rivolti al personale circa l’informatizzazione della gestione degli automezzi - SIAT; alle iniziative di aggiornamento AFIS matricola detenuti e al Corso interforce di formazione per focal point SDI.
Alcune unità della Polizia Penitenziaria hanno preso parte, presso il Ministero della Marina, ai Corsi per Comandanti di unità costiera; per conduttori di motori endotermici e di incendio massivo.
Sono stati espletati, a carattere interprofessionale, corsi di lingua straniera di vario livello e particolare attenzione è stata prestata alla formazione decentrata in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, ai sensi del D.lgs 626/94 e successive modifiche ed integrazioni.
Appare importante, inoltre, fare una specifica menzione all’iniziativa (PEA n. 22) interprofessionale, organizzata per il personale in servizio presso la Direzione Generale del Personale e della Formazione per la corretta motivazione dei provvedimenti amministrativi di competenza.
Da ultimo, si fa presente che l’Ufficio competente ha svolto una costante opera di coordinamento e monitoraggio delle esercitazioni addestrative di tiro a fuoco espletate in sede decentrata ed interessanti il personale del corpo di Polizia Penitenziaria, così come previsto dal vigente Contratto comparto Sicurezza.

 

Detenuti

Relativamente alla situazione dei detenuti, si rappresenta quanto segue.
Il problema principale è quello relativo alla individuazione di nuovi posti-detenuto nell’ambito delle già esistenti strutture penitenziarie attraverso la razionalizzazione degli spazi detentivi disponibili. Ciò al fine di risolvere l’annosa situazione di sovraffollamento in cui versano gli istituti penitenziari della Repubblica e potere assicurare al contempo condizioni di vita più dignitose per tutti i ristretti.
Al riguardo si rappresenta che l’applicazione della procedura informatica predisposta a partire dall’anno 2002, consente di ottenere in tempo reale la conoscenza, per ciascun istituto penitenziario, dei dati relativi alla capienza degli spazi detentivi, alle presenze dei detenuti e alla tipologia della popolazione detenuta. Tale procedura ha contribuito ad agevolare una più equa e razionale distribuzione della popolazione detenuta tramite i provvedimenti deflativi che, periodicamente e progressivamente, portano a spostare le unità in sopranumero dagli istituti che presentano un più alto tasso di sovraffollamento verso gli istituti con capacità recettive più ampie.
A tal proposito si segnala tuttavia che l’operazione avviata richiede, per far avvertire appieno i suoi effetti benefici, tempi lunghi, a causa di diversi fattori.
Tra questi si segnala in particolare la provvisoria inutilizzabilità di una alta percentuale di posti-detenuto a causa dei numerosi interventi di ristrutturazione in corso, posti in essere negli istituti anche al fine di ammodernare e adeguare le strutture penitenziarie ai dettami del Nuovo Regolamento Penitenziario; interventi per i quali l’Amministrazione sta pagando un notevole costo in termini di provvisoria (ancorché non breve) perdita di capienza; prezzo che si ritiene tuttavia giusto sostenere per il miglioramento generale delle condizioni detentive.
Al riguardo va peraltro segnalato che anche quando vengono individuati spazi non pienamente utilizzati, non sempre si riesce a sopperire alla richiesta di spazi proveniente dalle grandi aree metropolitane o dalle città ad elevata concentrazione criminale. Ciò in quanto il trasferimento dei detenuti deve pur sempre avvenire nel rispetto delle esigenze processuali e personali degli stessi: di studio, di lavoro, sanitarie, familiari.
In conclusione si può affermare che nonostante la popolazione detenuta continui a crescere in modo costante, il problema del sovraffollamento è al centro di una continua ed intensa attività di monitoraggio da parte del Dipartimento, con uno sforzo che lo vede impegnato nell’opera di contenimento dei potenziali effetti che tale fenomeno può sortire.
Per quanto riguarda l’attuale distribuzione dei detenuti si segnala inoltre che:

i provvedimenti di sfollamento attuati nell’anno 2003 e 2004 hanno riguardato principalmente le case circondariali, atteso che in queste ultime vi è tuttora uno sbilanciamento fra capienza e presenza detenuti di 1850 posti (su 31.250 detenuti mediamente presenti nelle Case Circondariali, la capienza è per 29.396 circa posti disponibili).

complessivamente i detenuti presenti alla data del 15.12.2004 sono 56.406 su una capienza regolamentare di 42.523 posti.

a seguito dei lavori di ristrutturazione e per carenza di personale negli istituti penitenziari vi è stata una ulteriore riduzione di 3301 posti letto.

a partire da gennaio 2005 e nei prossimi anni, in esecuzione dell’Accordo aggiuntivo alla convenzione europea del 21 marzo 1983 sul trasferimento dei detenuti fra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Albania, è previsto il trasferimento nel paese di origine dei detenuti albanesi con posizione giuridica di condannati per i quali, dopo la scarcerazione, è prevista l’espulsione o il riaccompagnamento alla frontiera. Al riguardo si rappresenta che dall’ultimo monitoraggio effettuato risulta che, alla data del 31 ottobre, i detenuti di nazionalità albanese, con posizione giuridica di definitivo, presenti negli istituti italiani erano complessivamente 1439. Si evidenzia infine che nel corso dell’anno 2004 sono stati resi operativi i seguenti nuovi istituti:

S. Angelo dei Lombardi;

Laureana di Borrello;

Lecco;

Lamezia Terme.

In tempi brevi sarà utilizzabile l’istituto di Spinazzola.

 

Gestione dei detenuti di massima sicurezza e appartenenti a circuiti particolari

In ordine alla gestione detenuti di massima sicurezza ed appartenenti a circuiti differenziati, le problematiche da affrontare sono quelle che riguardano nello specifico la rimodulazione e la razionalizzazione degli stessi circuiti ove essi sono ristretti: Alta Sicurezza, collaboratori di giustizia, Elevato Indice di Vigilanza, 41 bis.
Al riguardo si segnala che, nell’ambito di tali circuiti, si è proceduto alla ricerca di nuovi spazi detentivi nelle zone nelle quali si ravvisava una maggior esigenza in tal senso. L’obiettivo è di massimizzare le risorse disponibili in termini di spazi, prevedendo sezioni di Alta Sicurezza, collaboratori, Elevato Indice di Vigilanza, 41 bis dove l’Amministrazione ne ravvisa la necessità.
Si segnala inoltre la riattivazione della sezione per collaboratori presso l’istituto di Ivrea e la prossima apertura della sezione per collaboratori nel carcere di Belluno.

 

Multivideoconferenze

Notevoli sono i risultati ottenuti nel settore delle multivideoconferenze. Tra gli altri si segnalano in particolare:

la cospicua diminuzione del numero complessivo di traduzioni di detenuti sottoposti al regime speciale nonché dei collaboratori di giustizia, con conseguenti risparmi di risorse (economiche e di personale) e contestuale elevazione della soglia di sicurezza;

la costante permanenza dei detenuti sottoposti al regime speciale presso gli istituti di assegnazione situati in luoghi lontani dalle zone di influenza criminosa;

lo svolgimento dell’esame delle persone che collaborano con la giustizia esclusivamente in luoghi protetti e segreti lontani dall’aula di udienza;

l’efficienza dell’attività dibattimentale anche nella difficile circostanza del concomitante impegno dei medesimi detenuti dinanzi a più Autorità Giudiziarie dello stesso o di diversi distretti;

la definizione di numerosi ed importanti processi svoltesi attraverso la multivideocomunicazione anche con il vivo apprezzamento verso questo nuovo sistema da parte delle Autorità Giudiziarie interessate.

Si segnala, altresì l’utilizzo in via sperimentale da parte di alcune Università (Napoli e Palermo) del sistema delle Videoconferenze per gli esami dei detenuti 41 bis.

 

Sanità

 

Breve quadro generale

La situazione di incertezza normativa che ha caratterizzato negli ultimi anni la sanità si protrae fino a questi giorni, non essendosi ancora conclusa la fase di evoluzione che sta caratterizzando la medicina penitenziaria.
Al riguardo va segnalato che il D.Lgs. 433/2000, apportante disposizioni correttive al D.lgs 230/99, sembra orientato ad escludere un trasferimento globale delle funzioni della sanità penitenziaria al S.S.N. - così come originariamente previsto - per propendere a favore di altre soluzioni che, pur rivedendo l’attuale assetto del servizio sanitario penitenziario, non devolvono ad un’altra amministrazione l’intero settore.
Al fine di individuare nuovi modelli assistenziali basati sull’integrazione tra Servizio Sanitario Nazionale e Servizio Sanitario Penitenziario, i Ministeri della Giustizia e della Salute hanno quindi istituito, con decreto del 16 maggio 2002, una commissione interministeriale che a partire dall’anno 2003 ha proposto un amplio ventaglio di possibili soluzioni alle numerose e non facili problematiche della sanità penitenziaria.
Sono state avviate, altresì, per il riordino di tale settore varie forme di collaborazione tra questa Amministrazione e il Servizio Sanitario Nazionale.

 

Organizzazione e programmazione

A seguito della progressiva riduzione degli stanziamenti iniziali sul capitolo di bilancio 1764, preposto all’organizzazione dei servizi sanitari penitenziari, al fine di assicurare l’assistenza sanitaria per i detenuti, utilizzando al meglio le risorse disponibili, dal 1999 ad oggi si è provveduto a classificare gli istituti penitenziari in tre livelli, a ciascuno dei quali corrisponde uno specifico modello organizzativo di assistenza sanitaria.
Nell’anno 2004, nel rispetto di tali livelli assistenziali, il Dipartimento ha provveduto a distribuire alle strutture periferiche le risorse disponibili, in modo da assicurare per ogni istituto penitenziario la continuità assistenziale e il monte ore del servizio SIAS e infermieristico.
In materia di servizio farmaceutico, i Provveditorati dell’Amministrazione Penitenziaria sono stati invitati a sensibilizzare le Regioni per sollecitarle in merito alla fornitura dei farmaci.
Per quanto riguarda la medicina specialistica è stato altresì disposto di limitare le visite a quelle ritenute non sostenibili dal medico penitenziario generico e di fare ricorso ai servizi del territorio.
Per le branche di infettivologia e patologia clinica è stato previsto inoltre il compenso orario anziché a visita, come avviene dal 1999 per la psichiatria.
Relativamente a tale ultima branca, oltre ad essere stato ribadito che la stessa deve essere presente in ogni Istituto Penitenziario (art. 11 legge 354/1975), è stata sottolineata l’importanza dell’intervento dei Dipartimenti di salute mentale. In tal modo all’interno di ogni struttura penitenziaria, accanto ad un’assistenza psichiatrica interna è assicurata anche la presenza dei servizi territoriali esterni. Ciò in conformità allo spirito della legge 180/1978, che ha eliminato il principio dell’istituzionalizzazione del malato di mente.
Nel documento di programmazione per il 2004, infine, è stato ribadito, come nell’anno precedente, ma in maniera più incisiva, il principio dell’integrazione del Sistema Sanitario Penitenziario con quello Sanitario Nazionale, al fine di pervenire ad una gestione della salute del detenuto effettivamente partecipata tra i due servizi. Il diritto alla salute, infatti, va riconosciuto a ogni persona a prescindere dal fatto di essere libera o reclusa. Si ricorda al riguardo che il D.lgs 230/99 ha disposto che i detenuti conservino l’iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale.

 

Programmi esecutivi d’azione (P.E.A.)

Al fine di realizzare gli obiettivi generali indicati dal Ministro per il 2004, per quanto concerne il settore sanitario il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha predisposto anche cinque programmi esecutivi di azione - P.E.A - che possono, come di seguito, essere sintetizzati.

Assistenza specialistica attraverso la telemedicina.
La telemedicina, mediante l’uso delle telecomunicazioni informatiche, consente di superare la tradizionale diagnostica, ricorrendo a strumentazioni più moderne e meglio aderenti ai nuovi percorsi diagnostici e terapeutici. Permette, altresì, di migliorare la gestione degli eventi critici nei territori più marginali o marginalizzati quali appunto gli istituti penitenziari presenti nelle piccole isole o comunque geograficamente sfavoriti. Risponde, inoltre, all’esigenza economica dell’Amministrazione di razionalizzare la spesa sostenuta per l’assistenza specialistica. Le sue aree di applicazione riguardano la gestione, l’elaborazione e la trasmissione di dati di immagini e messaggi vocali e di informazioni relative a funzioni d’organo. Il programma sperimentale, della durata complessiva di due anni, interessa 5 istituti, per un costo complessivo di euro 181. 500,00 (di cui euro 166.500,00 sul capitolo 1764 ed euro 15.000,00 sul cap. 1604)

Modifica del meccanismo di finanziamento delle Aree sanitarie degli istituti attraverso l’individuazione di gruppi omogenei di co-mobilità. Questo progetto ha l’obiettivo di individuare strumenti che consentano una stima realistica sulla complessità e gravità degli stati patologici riscontrati nella popolazione penitenziaria per definire un nuovo assetto organizzativo e di verifica della funzionalità del sistema e della gestione dei finanziamenti dedicati, collegati sia a una quota procapite base per tutti i detenuti che su quote aggiuntive calibrate sui diversi stati di gravità delle patologie riscontrate. Il progetto sperimentale interessa tutti gli istituti penitenziari per un costo complessivo di euro 182.000,00 di cui euro 82.000,00 sul cap. 1764 ed euro 100.000,00 sul cap. 1604, e si concluderà entro il 31 12 2005.

Realizzazione reparti per osservazione psichiatrica di cui all’art. 112 D.P.R. 230/00.
Sono stati individuati 10 istituti penitenziari in cui attivare un reparto di osservazione psichiatrica - art. 112 D.P.R. 230/00 - per i detenuti ristretti negli istituti penitenziari , al fine di armonizzare il principio della tutela della salute con quello della territorialità della pena evitando, anche se per un breve periodo, allontanamenti dal nucleo familiare che, proprio nei momenti di fragilità psichica, potrebbero risultare ancor più destabilizzanti; contenere il costo delle traduzioni in quanto verrebbero evitati trasferimenti per l’espletamento della osservazione di detenuti ristretti in altre Regioni rispetto a quelle in cui è ubicato l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario; semplificare l’iter di assegnazione dei detenuti di cui è stata disposta l’osservazione, in quanto la relativa traduzione potrebbe essere disposta direttamente dal Provveditorato Regionale; rispondere all’esigenza di decongestionare gli O.P.G. deputati per legge ad ospitare soggetti internati in quanto ritenuti non imputabili per il reato commesso, ma sottoposti a misura di sicurezza in quanto accertata la pericolosità sociale. Il programma, da completare entro il 31.12.2004, avrà un costo di 226.000,00 euro di cui 220.000,00 euro sul cap. 1764 ed euro 6000,00 sul cap. 1604.

Prevenzione dell’arresto cardiaco improvviso negli istituti penitenziari.
L’Amministrazione Penitenziaria, al fine di scongiurare, per quanto possibile, decessi intramoenia per eventi acuti cardiaci, intende adottare prima possibile in tutti gli istituti penitenziari un programma che preveda la presenza di defibrillatori semiautomatici portatili, di piccole dimensioni e di facile utilizzo, e di un pacchetto formativo rivolto sia a personale sanitario che a quello di Polizia Penitenziaria che ne faccia richiesta. Il costo complessivo dell’operazione è di euro 2.004.400,00 sul cap. 1764.

Terapia anti-HIV in carcere: pari opportunità e massima efficacia.
Studi epidemiologici, condotti in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e con Istituti Universitari di Malattie Infettive, stimano in oltre 4.000 i detenuti sieropositivi per HIV, giornalmente presenti negli Istituti Penitenziari italiani. Per molti di questi il periodo detentivo appare come il primo momento per puntualizzare la propria condizione clinica ed accedere alle terapie antivirali salvavita. Le diverse combinazioni di farmaci, tra gli oltre venti disponibili, possono prevedere anche 3-5 somministrazioni quotidiane; questo rende particolarmente difficile la loro gestione in ambito penitenziario. La terapia anti-HIV è risultata massimamente efficace in quanto assunta sotto la diretta osservazione (DOT) di un operatore sanitario. Attualmente, grazie allo sviluppo di nuovi farmaci con maggiore attività e minor numero di somministrazioni, è possibile una semplificazione della terapia anti-HIV ad una o due somministrazioni quotidiane. Si intende quindi giungere, attraverso uno specifico programma d’azione che coinvolge 100 istituti penitenziari, ad ottimizzare l’offerta terapeutica in base alle evidenze scientifiche riportate. Il costo complessivo ammonta ad euro 1.215.000,00 di cui euro 1.140.000,00 sul cap.1764 ed euro 75.000,00 sul cap. 1604.

 

Servizio della tossicodipendenza

Per quel che riguarda il servizio della tossicodipendenza, in data 31 luglio 2003, con l’assegnazione dei fondi alle Regioni, si è definitivamente conclusa la vicenda del transito delle risorse umane e finanziarie dal Ministero della Giustizia al Servizio Sanitario Nazionale, avviato dalla Legge delega nº419 del 30 novembre 1998 e dal successivo decreto legislativo 22 giugno 1999 nº 230, per il servizio destinato alla cura e all’assistenza dei detenuti tossicodipendenti.
Il personale, quindi, che prestava la propria attività professionale nel presidio, organizzato appositamente dalla Amministrazione Penitenziaria per coadiuvare i Sert deputati per legge (309/1990) alla cura e all’assistenza dei soggetti tossicodipendenti, risulta ormai alle complete dipendenze sia economiche che funzionali del Servizio Sanitario Nazionale.

 

Realizzazione obiettivi anno 2004 e obiettivi anno 2005

 

Si continuerà a perseguire l’orientamento volto all’integrazione e alla collaborazione del Servizio Sanitario Penitenziario con il Servizio Sanitario Nazionale nel settore della medicina specialistica e di quello farmaceutico, promuovendo anche conferenze di servizio tra questo Ministero, quello della Salute e quello dell’Economia, con il coinvolgimento degli enti territoriali.

Si procederà alla distribuzione delle risorse finanziarie ai centri di spesa anche sulla base di nuovi criteri emersi dalla rilevazione delle patologie dei detenuti e dall’individuazione dei relativi costi, così come descritto nel paragrafo precedente relativamente al Programma esecutivo d’azione "Indici di Stato di Salute". Si specifica al riguardo che tale P.E.A. è stato predisposto proprio al fine di perseguire l’obiettivo, indicato nel 2004, di arrivare ad una distribuzione delle risorse maggiormente aderente alle necessità assistenziali dei detenuti.

Sono in corso le attività dirette all’apertura sia dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Gerace, centro di eccellenza psichiatrica, attraverso l’utilizzo dell’immobile ceduto dalla Regione Calabria all’Amministrazione Penitenziaria in regime di comodato d’uso, sia dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Ussana in provincia di Cagliari. Relativamente a tale struttura, tramite un protocollo d’intesa, la ASL territorialmente competente s’impegnerà a gestire il servizio assistenziale, mentre a carico dell’Amministrazione Penitenziaria graveranno solo gli oneri relativi alla vigilanza.

Sono state avviate le procedure dirette a stipulare convenzioni con l’Istituto Superiore di Sanità, Università ed Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico per la formazione continua del personale sanitario e amministrativo.

E’ prevista, a breve, l’apertura di nuovi reparti ospedalieri dedicati al ricovero dei detenuti - Azienda Ospedaliera "Belcolle" di Viterbo e Sandro Pertini di Roma -. Sono, inoltre, in corso la ristrutturazione del centro Clinico della Casa Circondariale di Genova Marassi e la realizzazione nella Casa Circondariale di Sassari di un reparto di livello intermedio per detenuti HIV diretto ad ospitare le persone affette da tale infezione in condizioni cliniche non particolarmente gravi, ma che comunque necessitano di una assistenza sanitaria diversa da quella assicurata in un istituto di pena ordinario. Tale reparto si avvale della collaborazione dell’Università di Sassari con la quale è stato stipulato un apposito protocollo d’intesa.

Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria continuerà nel programma d’informatizzazione dei dati sanitari e della relativa cartella clinica intrapreso nell’anno 2003.

 

Attività trattamentali

Già dal 2003 il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è impegnato a perseguire come uno degli obiettivi prioritari il rilancio del Trattamento.
Partendo dalla constatazione che in diverse realtà penitenziarie le Aree Educative - terreno naturale per coltivare tale rilancio - non esistevano ancora, oppure, ove presenti, non funzionavano efficacemente, il Dipartimento ha avviato un processo di ristrutturazione delle stesse, con l’elaborazione e l’emanazione della circolare n. 3593/6043 del 9/10/2003, avente ad oggetto oggetto "Le Aree Educative degli Istituti", con la quale si è ritenuta indispensabile, per un’attività trattamentale efficace, una pianificazione degli interventi che gli istituti devono annualmente formalizzare in un "progetto pedagogico".
All’emanazione della circolare sono seguiti una serie di incontri tra i rappresentanti delle Aree Educative delle strutture periferiche ed uno Staff del Dipartimento, dai quali è emersa una serie di problematiche che hanno suggerito l’ideazione del PEA n. 41 del 2004, dal titolo "Rilancio delle Aree educative".
Si ricorda, altresì, la recente emanazione (02/12/2004) del "Regolamento interno per gli Istituti o Sezioni destinati a detenuti ammessi alla custodia attenuata", che rientra nel programma di ristrutturazione ed incremento delle attività trattamentali e riabilitative per il recupero dei detenuti tossicodipendenti, avviato già dallo scorso anno.
Per quanto concerne le problematiche in materia di lavoro penitenziario, si segnala, in primo luogo, che l’attuazione della legge 22.6.2000 n.193, c.d. "Smuraglia", che definisce le misure di vantaggio per le cooperative sociali e le imprese che vogliano assumere detenuti in esecuzione penale all’interno degli istituti penitenziari, ha aperto prospettive di sicuro interesse.
Facendo riferimento ai dati del primo semestre del 2004 e rapportandoli con quelli relativi allo stesso periodo dell’anno precedente risulta evidente un aumento del numero dei detenuti assunti da imprese e cooperative, sia per le attività lavorative all’interno del carcere che per quelle all’esterno. Tuttavia, risulta ancora poco significativa la presenza del mondo imprenditoriale all’interno del carcere.
Il numero dei detenuti lavoranti non alle dipendenze dell’Amministrazione Penitenziaria (con l’esclusione dei detenuti semiliberi) grazie anche agli incentivi offerti dalla legge 193/00, ha quindi confermato il trend positivo degli ultimi anni, passando dalle 770 unità al 31.12.2003 alle 881 unità al 30.6.2004, con un aumento del 15% circa.
Appare peraltro doveroso segnalare che la risonanza avuta dalla cosiddetta "Legge Smuraglia" a livello nazionale sta portando, seppur lentamente, ad un incremento delle assunzioni di detenuti, con un conseguente aumento dei rimborsi dovuti dal Dipartimento ad INPS e Ministero dell’Economia e delle Finanze. Si auspica, pertanto, che i fondi assegnati a tal proposito al Ministero della Giustizia - Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria abbiano in futuro una consistenza maggiore rispetto al budget in precedenza destinato.
Si segnalano di seguito le iniziative di maggiore interesse attuate nell’anno 2004.

Nel corso dell’anno 2004 è proseguita la sperimentazione in sei istituti penitenziari (inizialmente C.C.N.C. Roma Rebibbia, C.R. Roma Rebibbia, C.C. Ragusa, I.P. Trani, a cui si sono aggiunti la C.C. di Torino e la C.R. di Padova) di affidamento a terzi del servizio di confezionamento pasti dei detenuti. Tale iniziativa prevede l’affidamento in gestione a cooperative sociali del servizio di cucina all’interno degli istituti penitenziari, ponendo come condizione minima l’assunzione e la formazione, da parte del gestore, di un certo numero di detenuti. Lo scopo è quello di massimizzare il numero dei detenuti da integrare in attività lavorative migliorandone la qualificazione professionale ed ottenendo, nel contempo, un miglioramento del livello qualitativo del servizio e un risparmio sul capitolo di spesa relativo al pagamento delle mercedi per i detenuti.

Prosegue la stretta collaborazione del Dipartimento dell’Ammi-nistrazione Penitenziaria, con Confcooperative Federsolidarietà (organismo che riunisce numerose cooperative di solidarietà sociale), con cui è stato siglato un protocollo d’intesa, per la più ampia pubblicizzazione ed applicazione della legge Smuraglia al fine di favorire lo sviluppo di opportunità lavorative per la popolazione detenuta negli istituti penitenziari.

Al fine di migliorare le possibilità occupazionali all’interno del carcere e di garantire ai detenuti l’acquisizione di una professionalità spendibile all’esterno l’Amministrazione ha programmato e sta attuando un riammodernamento ed un rilancio su larga scala delle lavorazioni industriali presenti all’interno degli istituti penitenziari, nonché la trasformazione, secondo logiche imprenditoriali, dei cicli produttivi delle colonie agricole. Nel frattempo, nell’intento di assicurare al maggior numero di detenuti possibile il lavoro intramurario, si è provveduto ad utilizzare, per le attività che non richiedono particolare qualificazione, gli istituti del part-time e del lavoro a tempo determinato.
Inoltre, i Provveditorati Regionali sono stati invitati dal Dipartimento a ricercare tutte le possibili interazioni con le realtà territoriali per inserire le proprie produzioni nelle economie di mercato locali. L’intento è quello di razionalizzare gli interventi economici erogati dall’Amministrazione Penitenziaria ed avviare il rilancio delle lavorazioni secondo un piano organico, legato alle reali esigenze del mercato del lavoro in sede locale.
Sull’argomento si rappresenta che, al 30-06-2004, risultavano occupati all’interno degli istituti penitenziari 14.372 detenuti (contro i 13.630 al 30.06.2003), corrispondenti al 25,42% delle presenze.

L’Amministrazione Penitenziaria, altresì, ha assunto iniziative nel settore delle bonifiche agrarie, attivandosi per la creazione di nuove e specifiche realtà agricole in Istituti penitenziari aventi sia la ricettività che le capacità necessarie per avviare attività specializzate con conseguente creazione di molteplici figure professionali per ristretti.
In questo settore il numero dei detenuti lavoranti presso le aziende agricole è passato dai 426 del 31.12.2002 ai 382 del 31.12.2003, ultimo dato disponibile (in questo settore c’è stata una forte riduzione di posti di lavoro presso aziende agricole della Sardegna a fronte di un generale aumento su quasi tutto il territorio nazionale).
I nuovi tenimenti agricoli già operativi sono ubicati nei seguenti Istituti: Casa Circondariale di Modena, Casa di Reclusione di Porto Azzurro, Casa Circondariale di Palermo Pagliarelli, Casa Circondariale Femm.le di Venezia, Casa Circondariale di Giarre, Casa Circondariale di Viterbo e Casa Circondariale di Velletri. Si è conclusa, inoltre, la fase di riconversione agricola, da filiere produttive tradizionali a specializzate, negli Istituti penitenziari di Roma Rebibbia - Casa di Reclusione Femminile e Casa di Reclusione Maschile - e la Casa di Lavoro di Castelfranco Emilia.

Nel corso dell’anno 2004 è proseguito l’impegno per avviare attività agricole specializzate ad indirizzo biologico. Al riguardo sono in fase di realizzazione nuovi tenimenti presso gli istituti di Asti, Alessandria "San Michele", San Gimignano, Pesaro, Massa Marittima, Reggio Emilia, Vasto, Cremona, Laureana di Borrello e presso l’O.P.G. di Montelupo Fiorentino. Le attività avviate sono specifiche e spaziano dall’orticoltura biologica alla frutticoltura in serra, dall’allevamento dei conigli d’angora alla floricoltura, all’itticoltura e all’apicoltura.
Al riguardo va segnalato, altresì, che il Dipartimento, di concerto con il Ministero delle Politiche Agricole, ha dato applicazione alla Legge CEE 1221/97 (regolamentazione delle produzioni e commercializzazione del miele) ottenendo, anche per la Campagna 2003-2004, i fondi comunitari per la realizzazione di corsi professionali di "apicoltura" per circa 200 detenuti (in dodici istituti penitenziari) da inserire poi, ove possibile, nella realtà lavorativa nazionale.

E’ operativa, infine, la convenzione tra il Dipartimento della Amministrazione Penitenziaria, la Confagricoltura (Confederazione Generale dell’Agricoltura Italiana) e l’A.M.A.B. (Associazione Mediterranea Agricoltura Biologica) per l’attuazione di rapporti di servizio, di gestione, di riscossione di contributi comunitari, di assitenza tecnico - pratica, nonché di approntamento di percorsi formativi per vari profili professionali agricoli in favore della popolazione detenuta.

Per quel che concerne le attività istruttive, l’Amministrazione Penitenziaria ha continuato il suo impegno per garantire le seguenti condizioni di base:

Presenza della scuola dell’obbligo in tutti gli istituti penitenziari favorendo, ove possibile, l’istituzione dei corsi di Educazione degli Adulti;

Istituzione di corsi di alfabetizzazione per i detenuti extracomunitari;

"Razionalizzazione" territoriale delle scuole superiori, in modo da assicurare almeno un corso per ogni Regione.

La ricognizione inerente organizzati negli Istituti penitenziari nell’anno scolastico 2003/2004 (rilevazione tuttavia non ancora completa in quanto gli Istituti inviano i dati finali negli ultimi mesi dell’anno in corso) evidenzia che sono ancora molto diffusi i corsi "tradizionali" di alfabetizzazione per stranieri (nº 12), scuola elementare (nº 87), scuola media 150 ore (nº 102) e scuola media superiore (nº 44).
Per quel che concerne la formazione professionale, si rappresenta che al 30.12.2003 risultavano attivati 223 corsi, con il coinvolgimento di 2688 detenuti di cui 841 stranieri.
I corsi professionali più diffusi - come negli anni precedenti - rimangono quelli di informatica (nº 41), cucina e ristorazione (nº 23), giardinaggio (nº 19), elettricità (nº 22).
Per quanto riguarda l’Istruzione universitaria, l’Amministrazione Penitenziaria sta curando, mediante specifici accordi con le Università, la diffusione sul territorio nazionale dei cd. Poli Universitari, cioè di specifiche sezioni detentive destinate ad ospitare detenuti iscritti all’Università, all’interno delle quali si svolgono attività didattiche tenute da docenti universitari.
Al momento sono già attivi i Poli Universitari di seguito indicati:

Polo Universitario di Torino
E’ stato firmato in data 27.7.98 un Protocollo d’intesa tra il Provveditorato Regionale del Piemonte, il Tribunale di Sorveglianza di Torino e la Facoltà di Scienze Politiche e di Giurisprudenza dell’Università agli studi di Torino grazie al quale è stato realizzato un Polo Universitario presso la Casa Circondariale di Torino "Le Vallette".

Polo Casa di Reclusione Alessandria S. Michele
In data 31.10.2001 è stato stipulato un accordo tra la Direzione della C.R. Alessandria S.Michele, l’Università degli studi del Piemonte orientale, la Cooperativa Il Gabbiano, l’Associazione Betel ed il Consorzio Intercomunale Servizi Socio Assistenziali Comuni "Alessandrino" per la promozione degli studi universitari presso la C.R. Alessandria S. Michele.
Le facoltà attivate sono: Scienze Politiche. Giurisprudenza, Informatica, Scienze Biologiche.

Polo Universitario Toscano
In data 31.10.2000 è stato sottoscritto dall’Università agli studi di Firenze, dalla Regione Toscana e dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria un protocollo d’Intesa per la promozione degli studi universitari per i detenuti ristretti presso i penitenziari della Toscana.
Inizialmente è stata scelta come sede delle attività didattiche la Casa Circondariale di Prato.
Le facoltà attualmente rappresentate nel suddetto Polo sono: Giurisprudenza, Scienze Politiche, Agraria, Architettura, Farmacia, Ingegneria, Scienze dell’Educazione, Scienze Matematiche, Economia, Lettere.
Sempre con la partecipazione della Regione Toscana e delle Università competenti sono stati, inoltre, sottoscritti in data 14 maggio 2003 altri due Protocolli d’intesa per la creazione di Poli Universitari presso la Casa di Reclusione di San Gimignano e presso la Casa Circondariale di Pisa.

Accordo con l’Università di Catania
In data 20 ottobre 2003 è stato sottoscritto dal Capo del Dipartimento e dal Rettore dell’Università di Catania un accordo di intenti per favorire corsi di formazione per i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria, per svolgere attività di ricerca e/o consulenza e per organizzare per teledidattica il Corso di Laurea in "Progettazione e gestione di aree verdi, parchi e giardini" anche in favore dei detenuti del Complesso Penitenziario di Caltagirone.

Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Lazio
In data 19 novembre 2003 è stato firmato, dal Provveditore Regionale del Lazio ed dal Rettore dell’Università della Tuscia di Viterbo un accordo al fine di promuovere l’attivazione di corsi universitari negli Istituti penitenziari del Lazio.
Sono coinvolte nel progetto tutte le facoltà dell’Università della Tuscia e tutti gli Istituti penitenziari del Lazio. E’ prevista l’elargizione di borse di studio ed eventualmente l’esenzione da tasse e contributi.

Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria del Triveneto Padova
In data 10 dicembre 2003 è stato siglato, dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dal Rettore dell’Università di Padova, un accordo per un polo universitario da realizzare presso la Casa di Reclusione "Due Palazzi" di Padova.

Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Sardegna
In data 19 maggio 2004 è stato siglato, dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e dal Rettore dell’Università di Sassari, un accordo per realizzare un Polo universitario negli Istituti di Sassari ed Alghero.

Polo Provveditorato Regionale Amministrazione Penitenziaria Catanzaro
In data 1 luglio 2004 è stato siglato dal Capo del Dipartimento, dal Rettore dell’Università Magna Grecia di Catanzaro, dal Direttore della C.C. di Catanzaro, dal Provveditore della Calabria e dal Presidente della Regione un accordo per lo svolgimento delle attività nella C.C. di Catanzaro.

Polo Universitario presso CCNC Lecce
L’8 novembre 2004 è stato siglato un accordo tra il PRAP, la Direzione del CCNC Lecce e l’Università degli Studi di Lecce per la creazione di un Polo Universitario da destinare ai detenuti appartenenti al circuito AS dell’istituto di Lecce.

Altri Poli Universitari
Il 24 marzo 2000 è stata siglata una convenzione tra l’Università degli Studi di Bologna ed il Dipartimento per l’agevolazione del compimento degli studi universitari sia da parte del personale dell’Amministrazione Penitenziaria che dei ristretti presso la C.C. di Bologna.

Si segnala. infine, che i Provveditorati Regionali di Napoli e Palermo hanno avviato contatti con i referenti delle Università e degli organismi regionali, per valutare la possibilità di stipulare protocolli d’intesa finalizzati alla realizzazione di nuovi Poli Universitari.
Continua inoltre la collaborazione di questo Dipartimento con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per la trasformazione dei corsi scolastici e di formazione professionale all’interno degli istituti penitenziari di tutto il territorio nazionale, in modo da assicurarne la rispondenza ai criteri stabiliti dalla normativa vigente in tema di educazione degli adulti a livello nazionale ed europeo (cfr. Ordinanza Ministeriale del Ministero dell’Istruzione nº455/97 istitutiva dei Centri Territoriali Permanenti e il Memorandum sull’istruzione e la formazione professionale pubblicato nel 2000 dalla Commissione Europea).
In particolare la collaborazione con il Ministero dell’Istruzione è finalizzata all’individuazione di un modello sperimentale di percorso integrato di istruzione e formazione professionale, modello alternativo rispetto a quello scolastico tradizionale e più rispondente al progetto di sviluppo personale di ciascun soggetto, in quanto "costruito" sul patrimonio di abilità/capacità/competenze già possedute e acquisite sia a livello formale, che non formale o informale.
A questo riguardo, è stata di recente inviata una richiesta di collaborazione con la Regione Lazio per una prima sperimentazione dei citati percorsi integrati in ambito regionale, al fine di iniziare una sperimentazione di fattibilità dell’orientamento intrapreso.

 

Esecuzione penale esterna

Relativamente alla fruizione delle misure alternative alla detenzione, si rappresenta che i condannati ammessi, nel primo semestre 2004, risultano così distribuiti:

affidamento in prova al servizio sociale 7.637

affidamento in prova di tossicodipendenti e alcooldipendenti 1.735

detenzione domiciliare 4.681

semilibertà 874

Complessivamente, sono stati seguiti dagli uffici territoriali dell’esecuzione penale esterna, al primo semestre 2004:

affidamento in prova al servizio sociale 19.121

affidamento in prova di tossicodipendenti e alcooldipendenti 5.239

detenzione domiciliare 10.594

semilibertà 2.731

Le attività rieducative organizzate dai centri di servizio sociale, richiedono interventi di potenziamento tecnico e strutturale e una decisa innovazione per l’espansione dei servizi e delle opportunità trattamentali.
L’ordinamento penitenziario autorizza l’utilizzazione dei fondi patrimoniali della Cassa delle Ammende per il finanziamento di programmi che favoriscono il reinserimento sociale dei detenuti ed internati, anche nella fase di esecuzione delle misure alternative alla detenzione, sulla base di specifici progetti degli istituti penitenziari, dei centri di servizio sociale o presentati da enti pubblici o privati, da fondazioni o da altri organismi dell’associazionismo di solidarietà sociale.
E’ stato approvato il progetto per l’orientamento lavorativo proposto dal CSSA di Avellino in collaborazione con la locale Casa Circondariale, la Provincia e il Consorzio di Cooperative Sociali. Tale progetto si propone di favorire l’incontro dei detenuti e dei soggetti in esecuzione penale esterna con il mondo del lavoro e sviluppare forme di imprenditorialità (è ancora in esame il progetto SINAPSI - intervento polifunzionale di rete per percorsi riabilitativi flessibili e personalizzati, presso il Centro di Cagliari).

 

Tossicodipendenza

La specifica attenzione che la tossicodipendenza impone, la rende una delle questioni prioritarie. Su 56.500 detenuti circa, infatti, attualmente reclusi nelle carceri italiane, circa 15.000 sono tossicodipendenti e, di questi, circa 7.200 sono in carcere per reati esclusivamente attinenti allo spaccio. Ne consegue che la riabilitazione sociale può perseguirsi attraverso forme di esecuzione penale esterna con l’affidamento a comunità che realizzino programmi terapeutici liberando dalla dipendenza i condannati.
La segnalata "decarcerazione" della pena senza ricorrere alla depenalizzazione, può offrire più efficaci opportunità.
Sembra utile in tale senso:

Impegnare le comunità di affidamento a seguire con continuità l’affidato in tutto il percorso terapeutico, garantendo che avvenga in condizioni di sicurezza.

Estendere le incentivazioni economiche per l’affidamento in comunità anche per i condannati non in stato di detenzione (intervento sull’art. 94 T.U.).

Accrescere le risorse finanziarie per l’affidamento in comunità.

Particolare attenzione viene posta a favore dei soggetti tossicodipendenti (con condanna non definitiva) agli arresti domiciliari presso le 100 Comunità terapeutiche. Il numero di questi soggetti è stato di circa 1400 nel 2003. Tale numero sarà sicuramente superato nel 2004 (per il quale sono ancora in corso i rilevamenti) come pure nel 2005, a seguito dell’inserimento di altre Comunità nell’apposito decreto ministeriale.

 

Servizi Sociali

L’efficacia dell’intervento di servizio sociale è stata perseguita con due strumenti:

l’emanazione della circolare n. 185503 del 17 maggio 2004, "Disposizioni per l’attuazione del Piano esecutivo d’azione 2003…", con la quale si forniscono istruzioni, sulla base dello studio condotto da una Commissione ad hoc, finalizzate al miglioramento della qualità del lavoro dei CSSA per quanto concerne l’indagine sociale nell’esecuzione penale esterna.

la razionalizzazione della dislocazione dei centri, con l’apertura di sedi di servizio.

Il secondo profilo, ancora in via di attuazione (a tutt’oggi, sono state aperte le sedi di servizio di Arezzo, Pistoia, Lucca, Benevento, Ragusa, Ravenna, Oristano, Brindisi, Vibo Valentia) consente economia di tempi e di movimenti, fungendo da moltiplicatore dell’efficacia dell’incremento delle risorse umane.

 

Attività ispettiva

Per ciò che concerne le attività svolte dall’Ufficio per l’Attività Ispettiva e del Controllo di questo Dipartimento, si rappresenta che le stesse si sono articolate secondo tre linee principali, corrispondenti tra l’altro alle articolazioni che compongono l’Ufficio stesso:

l’attività ispettiva, grazie alla quale è possibile esercitare un’azione di controllo nei confronti di tutte le aree - sicurezza, educativa e trattamentale, amministrativa, contabile e sanitaria - degli Istituti Penitenziari, dei C.S.S.A. e anche di alcuni Provveditorati Regionali dislocati sul territorio nazionale, consente di verificare la corretta ed esatta applicazione della normativa diretta ad assicurare un’equa gestione amministrativa. Nello scorso anno sono state portate a termine numerose visite ispettive, all’indirizzo di Penitenziari dislocati al Nord e al Sud della penisola; visite condotte sia sulla base di un calendario ispettivo stabilito ab initio, sia perché generate a seguito di situazioni delicate e gravi, tanto da far scaturire un’azione operativa dell’Ufficio stesso. Tale attività ha consentito di portare alla luce talune situazioni non conformi alle norme che disciplinano la vita detentiva nonché ad una illecita applicazione delle norme amministrative, irregolarità che in alcuni casi hanno assunto anche un rilievo penale. Si fa presente, altresì, che il personale dell’Ufficio, durante lo svolgimento delle attività ispettive, si è avvalso della collaborazione, a richiesta delle parti, di organi esterni, giudiziari ed amministrativi.

l’attività di polizia giudiziaria, che opera nell’ambito di reati commessi all’interno degli Istituti di Pena o in ambienti ad esso collegati; vengono spesso delegate, su tutto il territorio nazionale, attività di indagine da parte di varie Autorità Giudiziarie. Nel 2004 le deleghe alla sezione di P.G. sono state molteplici, segno di un evidente compiacimento da parte delle A.G. del lavoro svolto con estrema professionalità suddetta sezione.

la sala situazioni, al pari delle sale operative presenti nelle altre amministrazioni, permette non solo una conoscenza quotidiana, in tempo reale, di tutti i dati di settore e delle vicende degli istituti italiani, ma anche un monitoraggio, in chiave propulsiva, dell’andamento gestionale e funzionale degli stessi grazie al supporto di un collegamento informatico e telematico che consente all’Ufficio del Capo del Dipartimento di monitorare tutti gli Istituti Penitenziari dislocati sul territorio nazionale.

 

Edilizia penitenziaria

Per ciò che concerne la situazione delle strutture penitenziarie del Paese, si rappresenta che esse sono attualmente 223, così suddivise:

case circondariali

109

case circondariali - case reclusione

51

case reclusione

24

case reclusione - case circondariali

3

case circondariali - reclusione femminili

6

ospedali psichiatrici giudiziari

6

case circondariali tossicodipendenti

2

case lavoro

1

sezioni casa circondariale

6

semilibertà

1

magazzini vestiario

3

scuole personale

10

centro amministrativo

1


per un totale di n. 206 istituti, con una capienza di 35.097 uomini, 3.233 donne, 2.391 semiliberi, e di n.14 servizi penitenziari.
Parte degli istituti è stata rinnovata a seguito del varo del programma ordinario di edilizia penitenziaria di cui alla legge 1133/71, attuato con fondi del bilancio del Ministero delle Infrastrutture, competente per la esecuzione degli interventi: sono stati ad oggi realizzati n. 84 nuovi istituti, mentre è in corso di completamento la costruzione della Casa di Reclusione di Reggio di Calabria.
Nell’ambito dello stesso programma sono state, inoltre, avviate le ristrutturazioni integrali degli istituti di Genova casa circondariale, Roma Regina Coeli casa circondariale, Massa casa di reclusione, Venezia casa circondariale, La Spezia casa circondariale, Trieste casa circondariale, Fossano ecc.. Interventi di ristrutturazione più modesti sono stati inseriti in tale programma quando non vi si è potuto far fronte con i fondi dei capitoli ordinari di bilancio del Ministero della Giustizia.
A quest’ultimo riguardo è peraltro da evidenziare che, in virtù della incrementata disponibilità di fondi stanziati negli ultimi anni sul bilancio dell’Amministrazione Penitenziaria, è stato possibile provvedere direttamente, oltre che alla manutenzione ordinaria degli istituti, ad interventi di ristrutturazione, anche di una certa entità, presso gli istituti di Roma Rebibbia Nuovo Complesso, Pescara casa circondariale, Milano San Vittore, Caltanissetta casa circondariale, Civitavecchia casa di reclusione, Padova casa circondariale, Brindisi, Centro Clinico di Bari, centro Clinico di Catanzaro, OPG Montelupo Fiorentino, Cosenza casa circondariale, Locri Casa circondariale, L’Aquila casa circondariale, Sulmona casa reclusione, Torino Le Vallette casa circondariale, Trapani casa circondariale, Vasto casa circondariale, ecc.
Per un potenziamento dell’attività di rinnovamento delle strutture sono state assunte, negli ultimi anni, alcune iniziative legislative.
La legge 23 dicembre 2000 n. 388, con l’art. 34 ha autorizzato l’applicazione degli strumenti della locazione finanziaria e della permuta per la realizzazione di nuovi istituti, disponendo contestualmente l’individuazione degli istituti da dismettere in quanto ritenuti strutturalmente non idonei alla funzione propria. Con decreto ministeriale 30 gennaio 2001, emanato ai sensi del comma a) del citato articolo 34, sono stati individuati n. 21 istituti da sostituire con nuove strutture (case circondariali di: Rieti, Marsala, Savona, Pordenone, Pinerolo, Cagliari, Sassari, Rovigo, Varese, Sciacca, Modica, Tempio Pausania, Lanusei, Sala Consilina, Paliano, Camerino, Avezzano, Forlì, Trento, Bolzano, Oristano); sono stati altresì aggiunti, in seno al Comitato Paritetico per l’edilizia penitenziari, 4 nuovi istituti da realizzare (Nola, Mistretta, Catania e Lucca).
Per la maggior parte di tali istituti non è stato possibile finanziare la costruzione delle nuove strutture, stante l’insufficienza delle risorse disponibili.
Allo stato attuale, infatti, delle 25 opere programmate risultano finanziate le seguenti 13 nuove strutture:

con fondi stanziati sul bilancio del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è stato disposto, con apposito decreto interministeriale (Giustizia - Infrastrutture) del 19 luglio 2004 "Variante al programma ordinario di edilizia penitenziaria", il finanziamento per la realizzazione di 9 nuovi istituti negli esercizi 2004-2005 (Rieti, Marsala, Savona, Rovigo, Sassari, Cagliari, Tempio Pausania, Forlì, Oristano); mentre i 2 nuovi istituti di Trento e Bolzano saranno realizzati a cura e con fondi delle rispettive Province Autonome;

la legge 14 novembre 2002 n. 259, di conversione del decreto legge 11 settembre 2002 n. 201, recante "Misure urgenti per razionalizzare l’amministrazione della giustizia", ha disposto un primo stanziamento pari a euro 93.326,896, per interventi di potenziamento delle strutture penitenziarie, da realizzare utilizzando prioritariamente gli strumenti della locazione finanziaria e della permuta.

Tali fondi sono stati destinati all’acquisizione, in locazione finanziaria, dei 2 nuovi istituti di Varese e di Pordenone, e all’ampliamento della C.R. di Milano Bollate. Per tali interventi sono in corso le procedure per l’affidamento dei lavori.
Il ricorso allo strumento della permuta è stato previsto per la dismissione e sostituzione di 59 vecchi istituti, ivi compresi gli istituti già programmati ma privi di finanziamento.
Al riguardo, sono state avviate le procedure di alienazione delle strutture penitenziarie dismesse o da dismettere. Tali procedure sono gestite dall’Agenzia del Demanio, attraverso la Società Patrimonio dello Stato S.p.A, trattandosi di strutture di pertinenza del patrimonio statale concesse in uso governativo all’Amministrazione Penitenziaria, mentre le nuove opere verranno realizzate dalla Società Dike Aedifica, appositamente costituita.
Infine, con la legge 597/96 sono stati stanziati 81 miliardi per la costruzione di autorimesse e di strutture per l’alloggiamento del personale destinato alle traduzioni e piantonamenti. Tali opere sono state realizzate dal competente Ministero delle Infrastrutture, avendo l’Amministrazione Penitenziaria assicurato esclusivamente il supporto tecnico nell’attività di progettazione ed esecuzione delle stesse.
Allo stato, risulta in fase di ultimazione la caserma agenti di Pisa, mentre sono stati già realizzati gli altri interventi programmati: caserma agenti casa circondariale La Spezia, caserma casa circondariale Genova Pontedecimo, caserma agenti casa reclusione Milano Opera e autorimessa casa circondariale Bari, caserma agenti e autorimessa casa circondariale Palermo Pagliarelli; inoltre sono in corso i lavori per: caserma agenti e autorimessa casa circondariale Torino "Le Vallette", caserma agenti e autorimessa casa circondariale Ragusa.
Infine, a valere sugli importi iscritti nei fondi speciali (di cui alla tab. B della legge 663/96) la legge 30.12.97, n. 458 "Interventi urgenti per il potenziamento delle strutture, delle attrezzature e dei servizi dell’Amministrazione della giustizia", ha destinato all’Amministrazione Penitenziaria, per la realizzazione di interventi di edilizia penitenziaria presso le strutture di Roma Rebibbia e Castelfranco Emilia casa di lavoro, un finanziamento di complessivi 21 miliardi, ripartiti nel triennio 1997-1999 in ragione di 7 miliardi per ciascun esercizio.
Tale finanziamento è stato impegnato come segue:

Istituti di Roma Rebibbia - realizzazione edifici da destinare ad attività lavorative dei detenuti £. 12 miliardi. I lavori sono stati ultimati e sono in corso le operazioni di collaudo.

Castelfranco Emilia casa lavoro - ristrutturazione di n. 2 edifici per detenzione e custodia attenuata, compresi locali per attività trattamentali £. 9 miliardi. I lavori sono stati ultimati e collaudati.

 

Bilancio e contabilità

Relativamente all’attività svolta dalla competente Direzione Generale per il Bilancio e della Contabilità del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, si comunica quanto segue.
L’incidenza della quota di risorse finanziarie vincolata, riservata alle spese obbligatorie ovvero a quelle predeterminate per legge, è assolutamente prevalente sull’area delle spese sulla quale può essere esercitata l’azione discrezionale della dirigenza e sulla quale possono operare gli strumenti di flessibilità di bilancio introdotti dalle leggi finanziaria e di bilancio 2003, rispettivamente n. 289 e n. 290.
La ripartizione percentuale delle spese di funzionamento, di quelle relative al mantenimento, all’assistenza, alla rieducazione ed al trasporto detenuti, per gli oneri comuni e per gli investimenti dell’Amministrazione Penitenziaria è la seguente:

personale 80,1%

beni e servizi 2,8%

informatica 0,3%

interventi 13,7%

oneri comuni 0,6%

investimenti 2,5%

L’Amministrazione Penitenziaria ha affrontato problemi di gestione, a causa della carenza di risorse finanziarie su alcuni capitoli di bilancio su cui gravano spese che ne caratterizzano e qualificano la missione istituzionale.
Esse attengono sia ai servizi operativi, quali le traduzioni dei detenuti, sia alle seguenti strutture: manutenzione e messa in sicurezza degli istituti penitenziari, affitti delle sedi dei Provveditorati regionali e dei Centri di servizio sociale, provviste per il funzionamento degli istituti e degli uffici, informatica di servizio.
Ma, soprattutto, risultano inadeguate le risorse destinate al mantenimento, all’assistenza sanitaria ed al lavoro dei detenuti e degli internati.
L’obiettivo del contenimento della spesa per i consumi intermedi ha trovato per l’Amministrazione Penitenziaria limiti e condizioni strutturali assolutamente peculiari rispetto alle altre Amministrazioni statali.
A fronte della dinamica di crescita della popolazione detenuta nell’ultimo quinquennio, l’effettivo fabbisogno ha superato, in alcuni settori di intervento, le disponibilità finanziarie previste in bilancio.
Non può nascondersi la criticità della gestione per l’acquisizione di tutti i servizi destinati alla popolazione detenuta, dal vitto al riscaldamento dei locali detentivi fino alla provvista del materiale d’igiene e pulizia, così come sono innegabili le difficoltà a garantire buoni livelli di assistenza medica e farmaceutica.
Peraltro, la tutela della salute in ambito penitenziario è posta come condizione di rilevanza civile e sociale irrinunciabile per il corretto assolvimento della missione istituzionale affidata all’Amministrazione. è risultato, perciò, prioritario assicurare almeno i livelli essenziali di igiene, di prevenzione, di assistenza e di cura a favore dei detenuti e degli internati, con prestazioni possibilmente uniformi a quelle garantite dal servizio sanitario pubblico sul territorio alla generalità dei cittadini. Per tali prioritarie esigenze si è dovuta integrare la disponibilità di bilancio sull’apposito capitolo di spesa attraverso il Fondo di riserva per i consumi intermedi del Ministero della Giustizia e si sono stipulate convenzioni per una integrazione dell’approvvigionamento farmaceutico da parte di alcune Regioni che si sono mostrate particolarmente sensibili ai problemi dell’assistenza sanitaria negli istituti penitenziari.
Una vasta gamma dei servizi interni degli istituti penitenziari è assicurata dal lavoro dei detenuti (dalla confezione del vitto ai servizi di pulizia e lavanderia, dalla manutenzione delle strutture e degli impianti alla produzione di arredi a quella di beni di consumo); la riduzione delle disponibilità per la corresponsione delle mercedi ai detenuti lavoranti avrebbe fatto aumentare i costi dei predetti servizi, qualora gli stessi fossero stati acquisiti sul libero mercato e pertanto, l’Amministrazione Penitenziaria ha dovuto attingere dal già citato Fondo di riserva una significativa quota di risorse per garantire gli stessi livelli di impiego di mano d’opera fra la popolazione detenuta.
L’incertezza della consistenza degli stanziamenti per le retribuzioni ai detenuti lavoranti, determina, inoltre, una forte limitazione all’opera di trattamento rieducativo dei detenuti, nonché disagi e tensioni fra la popolazione detenuta, ormai largamente caratterizzata da fasce portatrici di forte disagio sociale, dalla lontananza dai paesi di origine e, per questo, prive di mezzi di sussistenza e di sostegno dalle famiglie.

 

Obiettivi

L’azione intrapresa per una razionale ed efficace gestione delle risorse finanziarie a disposizione dell’Amministrazione Penitenziaria è stata mossa sulle direttrici della semplificazione amministrativa, della informatizzazione dei processi contabili di natura finanziaria e dell’ analisi economica dei costi, della riduzione delle spese, delle economie di bilancio e dei residui passivi.
Sulla base di tali principi, l’Amministrazione Penitenziaria è impegnata a conseguire, nell’anno 2005, i seguenti obiettivi:

ricerca di soluzioni gestionali innovative per lo snellimento delle procedure amministrative, razionalizzazione e riorganizzazione delle risorse umane, finanziarie e strumentali;

introduzione e perfezionamento degli strumenti della programmazione per obiettivi, di pianificazione delle risorse e dei sistemi di controllo qualitativo e quantitativo, attraverso processi sistematici di rilevazioni statistiche, contabili e di misurazione di efficacia e di efficienza dei servizi;

formazione, valorizzazione e sviluppo delle professionalità e del rendimento degli operatori penitenziari per la loro qualificazione nei diversi ambiti di intervento.

 

Contenzioso

Con il DM 22.1.2002 è stato istituito, presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, l’Ufficio del Contenzioso allo scopo di trattare in maniera organica tutte le controversie che vedono coinvolta l’Amministrazione Penitenziaria, fornendo un servizio di consulenza ed approfondimento sulle materie inerenti tanto l’attività dell’Ufficio che l’attività ed i compiti istituzionali dell’Amministrazione.
Nell’ambito della gestione del contenzioso riguardante il personale appartenente al Comparto ministeri ed al Comparto sicurezza sono stati trattati, nel corso dell’anno, 680 atti introduttivi di ricorsi, di cui 308 innanzi al Giudice amministrativo, 108 innanzi al Giudice ordinario e 264 ricorsi straordinari al Presidente della Repubblica.
Le controversie relative alle risorse, ai beni e servizi hanno avuto ad oggetto, in 20 casi, l’attività contrattuale dell’Amministrazione, specie in materia di edilizia penitenziaria, acquisizione di risorse e servizi; a queste devono essere aggiunte 194 richieste di risarcimento danni effettuate da dipendenti della P.A., detenuti e terzi e 43 controversie relative al recupero dei crediti liquidati dalla Corte dei Conti. Deve inoltre segnalarsi la recente acquisizione delle competenze relative alla gestione del capitolo 1685 destinato al soddisfacimento delle spese per liti ed arbitraggi, risarcimento ed accessori, rimborso delle spese di patrocinio legale. All’inizio dell’anno 2004 sono state trasferite, unitamente a predette competenze, 323 istanze pendenti che sono state completamente istruite e liquidate nel numero di 207 casi. La mancata liquidazione delle rimanenti 116 istanze è da imputare alla incompleta integrazione della documentazione da presentare a cura dell’interessato. A queste devono essere aggiunte altre 583 istanze correntemente in carico all’Ufficio di cui risultano istruite e liquidate 341.
Il contenzioso relativo ai procedimenti giudiziari promossi per ottenere il rimborso delle quote dei tre decimi della mercede corrisposta per il lavoro dei detenuti ha dato, in primo grado, esito generalmente sfavorevole per l’Amministrazione. I giudizi di secondo grado, invece, si sono conclusi prevalentemente con una dichiarazione d’incompetenza dei giudici civili ed un’affermazione della competenza del Magistrato di Sorveglianza con conseguente riforma delle sentenze di primo grado cui ha fatto seguito una complessa attività diretta al recupero da parte dell’Amministrazione delle somme corrisposte a causa della frequente irreperibilità degli ex detenuti debitori.
Fra le attività di competenza dell’Ufficio si devono segnalare i numerosi casi di procedure esecutive promosse contro il Ministero della Giustizia in attuazione della legge n. 89/91 (cd legge Pinto). Il considerevole aumento di tali procedure e la difficoltà di coordinamento con analoghi Uffici del contenzioso degli altri Dipartimenti rendono particolarmente complessa la gestione delle medesime procedure. Quest’ultima circostanza è particolarmente rilevante se si considera che la maggioranza delle procedure in corso è relativa ad attività facenti capo a Dipartimenti del Ministero della Giustizia diversi da quelli dell’Amministrazione Penitenziaria e che la stessa procedura può riguardare trasversalmente diversi Dipartimenti ed essere gestita da più uffici contemporaneamente. Tali discrasie del sistema sono state sinora risolte attivando tutti i contatti, formali ed informali, tanto con i diversi uffici del contenzioso dell’Amministrazione centrale che con le Avvocature dello Stato competenti.
Devono, infine, essere considerati alcuni importanti progetti destinati ad assicurare in modo sistematico le esigenze di funzionalità ed efficienza dell’Ufficio. Si intende fare riferimento, in primo luogo, all’attivazione di una rete organica di referenti regionali intesi quali strumenti operativi, in ambito periferico, dell’Ufficio del contenzioso con conseguente costituzione di uno specifico albo di personale qualificato nel settore. In secondo luogo, ci si riferisce all’istituzione del fascicolo informatizzato del contenzioso, diretto ad informatizzare la gestione degli atti trattati dall’Ufficio ed alla costituzione di una banca dati centrale in cui far confluire materiale di studio consultabile anche dalle strutture periferiche dell’Amministrazione.
Ha inoltre preso avvio l’attività di analisi delle pronunce rese nelle controversie promosse contro il Ministero finalizzata all’individuazione delle ragioni della soccombenza e quindi all’adozione delle necessarie misure dirette a ridurre sia il volume complessivo del contenzioso sia le pronunce sfavorevoli all’Amministrazione.

 

Rapporti con le Regioni e gli Enti locali

Per ciò che riguarda l’attività svolta dall’Ufficio per l’attività di coordinamento, consulenza e supporto per i rapporti con le Regioni, gli Enti Locali ed il Terzo Settore, si rappresenta quanto segue.
Occorre ricordare in premessa, per un esame più esaustivo, che i recenti cambiamenti costituzionali, Titolo V e la riforma dello Stato in senso federale, hanno disegnato un nuovo sistema giuridico che si basa sul principio di sussidiarietà, che attribuisce alcune competenze e funzioni amministrative alle Regioni, alle Province e ai Comuni ed infine allo Stato. Il nuovo assetto istituzionale delinea una potestà legislativa autonoma degli attori sopra indicati, nel campo degli interventi dei servizi sociali.
In questo modificato ordinamento, ne consegue che l’Amministrazione della Giustizia ed in particolare l’Amministrazione Penitenziaria, possono raggiungere pienamente i propri fini istituzionali soltanto attraverso la programmazione a la realizzazione di attività di collaborazione e di integrazione con le Regioni e gli Enti locali, che sono non solo compartecipi, ma anche corresponsabili.
Questi principi della cooperazione e sussidiarietà sono recepiti dalla legge 328/2000 "Legge quadro per la realizzazione del nuovo sistema integrato di interventi e servizi sociali". Di fatto la legge prefigura un nuovo processo di relazioni interistituzionali che disegna un percorso che si muove dal centro alla periferia e viceversa, attraverso azioni di pianificazione quali il Piano nazionale, i Piani regionali ed i Piani di zona.
L’ufficio, in conseguenza delle sue attribuzioni istituzionali, si è attivato per conoscere lo stato di attuazione di questo nuovo sistema attraverso un monitoraggio, a livello nazionale, nell’ambito dei Programmi Esecutivi d’Azione.
Il monitoraggio intende verificare da un lato lo stato d’attuazione della partecipazione delle nostre unità operative periferiche ai piani di zona, così come previsto dall’art. 19 L.328/00 e, dall’altro, promuovere e sostenere il ruolo attivo dell’Amministrazione Penitenziaria, per far conoscere i bisogni della popolazione detenuta ed in esecuzione penale esterna, in quanto parte integrante della collettività.
Si osserva che dai risultati, ancora non completi, del monitoraggio, da un punto di vista generale, la legge 328/00 non ha avuto tuttora una piena attuazione né si é operato in maniera omogenea.
Si è notato, infatti, che alcune regioni hanno già superato la fase di avvio, con la predisposizione dei piani sociali regionali, altre hanno proceduto, in prima istanza, al recepimento della L.328/00 attraverso legge regionale e successivamente alla predisposizione dei piani sociali regionali.
Anche da parte dell’Amministrazione Penitenziaria si è notata una disomogenea ed a volte scarsa partecipazione dei propri organismi periferici, dovuta soprattutto, da quanto emerge dai primi risultati del monitoraggio, ad una mancata comunicazione di carattere interistituzionale, per cui ogni protagonista partecipe all’azione comune, ha inteso il proprio ruolo indipendentemente da quello del partner coinvolto.
Per tale motivo sono state compiute azioni d’intervento nei confronti degli Assessori Regionali, dei rappresentanti dell’Anzi, nonché minuziose azioni di sensibilizzazione e coordinamento dei Provveditorati regionali per l’applicazione corretta e più esaustiva della normativa, al fine di corrispondere in maniera integrata, ai bisogni della popolazione detenuta ed in esecuzione di pena.
Si può osservare, tuttavia, che a seguito degli interventi sopra nominati si sta riscontrando una partecipazione più diffusa e consapevole degli organismi coinvolti.
Nel rappresentare le criticità fin qui emerse dal monitoraggio in argomento, si evidenzia principalmente l’azione di sensibilizzazione volta a far comprendere, anche ai partner territoriali, il ruolo che deve assumere l’Amministrazione Penitenziaria, la necessità della presenza di tutte le strutture periferiche alla programmazione dei piani di zona, ai tavoli tecnici ed a tutti quegli strumenti di coordinamento che ciascuna realtà locale ha adottato o dovrà individuare.
Sono state, pertanto, rappresentate più volte, in modo formale ed informale, le ragioni del necessario coinvolgimento, in particolare per quanto riguarda le direzioni degli istituti. La legge quadro n. 328/00, profondamente innovativa, quanto al metodo, presuppone, per la sua attuazione un cambiamento culturale profondo sul piano dell’integrazione interistituzionale. I risultati fin qui raggiunti dal monitoraggio, ci rassicurano sul fatto che esso sia stato e possa essere, ancora di più, uno stimolo efficace perché i piani di zona previsti dalla legge possano vedere sempre di più la nostra Amministrazione "attore" fin dalle fasi elaborative.
Per quanto sopra descritto si riscontra, tuttavia, che ancora non sono attive politiche unitarie e coordinate, che possano promuovere strategie globali attraverso interventi e servizi specifici, così come previsto dalla L.328/00, necessarie a mantenere dinamico il processo di collaborazione da tempo avviato tra lo Stato ed il sistema dei poteri locali.
E’ prassi ormai consolidata da anni che i rapporti di collaborazione e di lavoro comune interistituzionale vengano formalizzati attraverso intese, protocolli, accordi di programma ecc., che definiscano non solo i rispettivi compiti, ma anche gli spazi degli interventi ed i momenti di raccordo e di verifica.
L’Amministrazione della Giustizia nel corso di circa 20 anni ha stipulato Protocolli d’intesa a carattere generale con 14 Regioni e la Provincia Autonoma di Trento; con alcune di esse si è proceduto all’aggiornamento. In proposito è in fase di completamento la condivisione del testo del rinnovo dell’intesa sottoscritto nel 1994 con la Regione Lazio e pertanto in tempi brevi si dovrebbe formalizzare l’accordo.
In data 22 ottobre 2004 la Regione Basilicata, in uno spirito di ampia collaborazione e tenendo presente le nuove problematiche che caratterizzano gli ambiti dell’esecuzione penale, ha sottoscritto il Protocollo a carattere generale con l’Amministrazione della Giustizia.
Per quanto riguarda le Regioni ancore prive di protocollo generale, si specifica che con la Sardegna, pur avendo gia condiviso un testo d’intesa, non si è giunti in passato alla sottoscrizione per il cambiamento dell’esecutivo della Regione. Si precisa che allo stato sono stati attivati i contatti con il Presidente dell’attuale Giunta, mentre per la Sicilia, Puglia, Molise, Friuli e la Provincia Autonoma di Bolzano, si sono avviate da tempo le fasi promozionali.
Si segnala, inoltre, la consistenza di numerose intese a livello locale che definiscono un quadro di collaborazione interistituzionale sui temi dell’esecuzione penale interna ed esterna. In particolare, in questo ultimo periodo storico molti singoli Enti Locali (Province e Comuni), insieme ad organismi di Volontariato e del Cooperativismo sociale, hanno stipulato accordi con Istituti penitenziari e Centri di servizio sociale. La tendenza alla integrazione tra le istituzioni e il volontariato è in evoluzione e sembra che la realizzazione si sviluppi coerentemente con la cultura e i principi presenti nel nuovo impianto legislativo.
In definitiva, il contesto penale contempla finalità, esigenze, interessi legittimi, vincoli in ragione dei quali il confronto con il tessuto sociale afferente ed il coinvolgimento delle risorse ambientali sono strategici ai fini del raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

 

Servizio controllo gestione

Nel corso del 2004 il Servizio di Controllo di Gestione del Dipartimento ha continuato a sviluppare l’organizzazione funzionale dell’Ufficio, designando formalmente i referenti periferici presso tutti i Provveditorati Regionali, che saranno attivati per interagire con i referenti centrali, nel quadro delle iniziative che il Servizio di Controllo Interno si propone di realizzare prossimamente, al fine di diffondere la tecnica di gestione per obiettivi sul territorio.
Nel contempo è stato eseguito, con i rilevamenti periodici all’uopo stabiliti, il monitoraggio dei 41 programmi esecutivi di azione presentati dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria per il conseguimento degli obiettivi strategici definiti nella Direttiva generale del Ministro per l’anno 2004.
La situazione che emerge dal monitoraggio, tuttora in corso, esaminata alla data del 30.06.2004 mediante l’analisi ponderata dei dati forniti dai vari Centri di Costo nella scheda dei rispettivi P.E.A., evidenzia nel complesso un soddisfacente grado di realizzazione degli adempimenti previsti, espresso nelle percentuali del 62% di P.E.A. in linea con l’attività programmata, del 35% di P.E.A. parzialmente realizzati e del 30% di programmi sospesi per ragioni ostative di varia rilevanza.
Nello specifico, per quanto riguarda i P.E.A. parzialmente realizzati, si rileva che lo scostamento dalle previsioni è riferibile a cause diverse così individuate:

difficoltà di natura finanziaria per mancata assegnazione dei fondi;

slittamenti temporali di alcuni corsi di formazione del personale, per motivi di riorganizzazione interna degli Uffici interessati;

ritardati riscontri della periferia nell’invio dei dati necessari per lo sviluppo dei programmi.

Su questo punto occorre anche notare che la rilevazione anzidetta deve considerarsi come una proiezione approssimativa della realtà, sia per la limitatezza dell’arco temporale di riferimento, indicato nel 30 giugno 2004, sia in quanto i dati stessi sono sostanzialmente mutevoli, per la rapida evoluzione che caratterizza le attività in cui si sostanziano alcuni P.E.A..
Una visione più completa della realtà esaminata si potrà delineare con l’analisi degli ulteriori dati che perverranno dopo il 31 dicembre 2004, a conclusione del monitoraggio in atto.
Va segnalato, inoltre, che il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è attualmente impegnato nell’approntamento della relazione annuale concernente l’indagine sull’attività contrattuale dell’Amministrazione, esercitata ai sensi dell’art. 26 della Legge 23.12.1999, n. 488 e successive modificazioni.
E’, altresì, in corso l’attività ricognitiva propedeutica alla stesura del documento che rappresenterà, nell’ambito delle attività istituzionali demandate al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, lo stato di realizzazione della direttiva del Ministro per l’anno 2004.

 

Dati statistici

 

Detenuti presenti negli istituti penitenziari

Dall’analisi dei dati statistici, si riscontra un calo della presenza nel corso dell’anno 2003 in seguito, molto probabilmente, alla misura dell’ "indultino", varata proprio allo scopo di mitigare il fenomeno del sovraffollamento negli istituti penitenziari. Tuttavia, nel corso dei primi 11 mesi dell’anno 2004 il numero di detenuti presenti è aumentato progressivamente fino a superare nuovamente la soglia dei 56.000 ristretti.
Il 61% dei detenuti presenti alla data della rilevazione risulta essere condannato con sentenza definitiva, mentre il 37% è imputato ed il 2% internato. I reati maggiormente frequenti in ambito penitenziario sono quelli contro il patrimonio (circa il 30% del totale), quelli in violazione alla legge sulle armi (18%), quelli relativi alla legge sulla droga (16%) oppure i reati contro la persona (14%).
Il numero dei nuovi giunti negli istituti penitenziari è pari, per l’anno 2003, a 81.790 soggetti, contro gli 81.185 dell’anno precedente. Nell’anno 2004, fino al 31 ottobre, si sono registrati 69.140 ingressi dalla libertà.

 

Caratteristiche della popolazione detenuta

Nel 65% circa dei casi i detenuti presenti in carcere hanno un’età compresa tra i 18 ed i 39 anni.Per quanto riguarda il grado di istruzione, il 43% dei detenuti risulta essere analfabeta, privo di titolo di studio o solo in possesso di licenza di scuola elementare. Inoltre, il grado di istruzione, nell’89% dei casi, non supera la scuola media inferiore. Le donne costituiscono meno del 5% del totale della popolazione detenuta.

 

Stranieri in carcere

Il numero di stranieri ristretti negli istituti penitenziari risulta in costante crescita, così come la quota sul totale dei detenuti presenti (circa il 31%). Ben il 70% dei detenuti stranieri proviene da paesi del Nord Africa (Marocco, Tunisia, Algeria) e da paesi della penisola balcanica (Albania, Romania, ex Jugoslavia).
In merito ai reati ascritti ai detenuti stranieri, le differenze più rilevanti riguardano la quota delle violazioni contro la legge sulla droga (il 27% contro il 12% degli italiani).

 

Trattamento e situazione sanitaria

Dall’ultimo rilevamento semestrale, a giugno 2004, risulta che il totale dei detenuti lavoranti è pari a 14.227 soggetti (il 25% dei detenuti), di cui ben l’84% presta la propria attività alle dipendenze dell’Amministrazione, soprattutto svolgendo servizi domestici e di manutenzione ordinaria dei fabbricati. Le lavorazioni e le aziende agricole impegnano solo l’8% dei lavoranti alle dipendenze dell’Amministrazione.
I 15.329 detenuti tossicodipendenti, presenti a giugno 2004, rappresentano circa il 27% del totale della popolazione detenuta, mentre quelli affetti da HIV sono 1.383 (solo il 2%). Va precisato che anche in ambito penitenziario il test per l’accertamento dell’infezione è volontario. Pertanto il contingente potrebbe risultare sottostimato. La sostanza prevalentemente assunta è soprattutto l’eroina, seguita dalla cocaina.

 

Criticità del sistema penitenziario

Tra gli indicatori delle "criticità" della vita intramuraria, certamente il numero dei suicidi costituisce quello più rilevante. Nel corso del 2003 si sono verificati 57 casi di suicidio e 676 di tentato suicidio; mentre il numero di suicidi è in linea con quello degli anni precedenti, i tentati suicidi sembrano essere in calo. Nel primo semestre 2004 si sono avuti 22 suicidi.
Tra le manifestazioni di protesta lo sciopero della fame risulta essere di gran lunga il più utilizzato, seguito dal rifiuto del vitto e delle terapie e dal danneggiamento dei beni dell’Amministrazione.

 

Indultino ed espulsioni

Il bilancio effettuato a distanza di un anno dall’entrata in vigore della legge 207/2003, anche detta "indultino", ha evidenziato che gli usciti dagli istituti penitenziari in seguito alla sospensione condizionata della pena sono poco più di 5.900 unità.
Per quanto riguarda invece le espulsioni, nel corso del 2003 le misure eseguite nei confronti di detenuti stranieri risultano peri a 1.162, dovute per lo più all’applicazione della legge "Bossi-Fini". Nei primi dieci mesi del 2004 i detenuti espulsi sono stati 881.

 

Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali

Nel corso del 2004 l'Ufficio ha svolto i compiti e le iniziative istituzionali tra le quali si segnalano le più significative.

 

Progetti

 

E' in fase conclusiva il progetto triennale "Doppia Diagnosi e Diagnosi nascosta" finanziato dal Fondo Nazionale per la Lotta alla Droga, nell'ambito dei progetti finalizzati alla prevenzione e al recupero dalle tossicodipendenze, ai sensi dell'art. 127 del D.P.R. n.309/1990 e successive modifiche. Con tale progetto si è inteso estendere la rilevazione delle interferenze e sovrapposizioni tra sofferenza di Roma "Regina Coeli" e Padova "Due Palazzi", sulla base di un finanziamento accordato dallo stesso Fondo nell'esercizio finanziario 2000 per un progetto pilota conclusosi in data 27.10.2003. Riprendendo ed ampliando la suddetta ricerca a ulteriori 20 istituti penitenziari, dislocati sul territorio nazionale, ci si è proposti di raccogliere indicazioni più significative sull'incidenza di disturbi psichiatrici nella popolazione detenuta tossicodipendente, anche nelle forme di una possibile diagnosi nascosta e di porre le basi per soluzioni penitenziarie di tipo organizzativo e operativo, con eventuali proposte di nuove ipotesi sperimentali di accoglienza. Ne è prevista la conclusione nei primi mesi del 2005, con la realizzazione di un seminario finale.

Nel corso del 2004 l'Ufficio ha attivato le iniziative per la realizzazione dei progetti "Friuli" e "Sardegna", elaborati nell'ambito del programma finanziato con il Fondo nazionale per la tutela delle Minoranze Linguistiche Storiche ex art. 9 della Legge 15 dicembre 1999, n. 482.
I due progetti sono mirati alla realizzazione, in ambito penitenziario, delle finalità previste dalla normativa a tutela delle minoranze linguistiche storiche. Gli interventi saranno realizzati in alcune strutture penitenziarie del Friuli e della Sardegna, ubicate in Comuni delimitati geograficamente per la presenza di minoranze linguistiche sottoposte a tutela, e gestiti in sede decentrata, con la collaborazione delle istituzioni locali e integrandosi con la realtà culturale, sociale e lavorativa del territorio.
Per la realizzazione dei due progetti il Dipartimento degli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha già assegnato un finanziamento di circa 300.000 euro per l'esercizio finanziario 2003 ed attualmente è atteso il relativo decreto di riparto.

Sono state realizzate gran parte delle attività previste dai sottoelencati Programmi Esecutivi di Azione (P.E.A.) biennali presentati dall'Ufficio nel 2003 e in corso di completamento:

STRA.DE
Il programma è finalizzato alla distribuzione ai detenuti stranieri di un estratto delle principali norme dell'Ordinamento e del Regolamento penitenziari tradotte nelle lingue di maggior diffusione.
Le attività previste dal progetto sono le seguenti:

Aggiornamento degli estratti in lingua inglese, francese, tedesca, spagnola, araba e croata.

Redazione nuovi estratti in lingua portoghese, albanese, turca e rumena.

Diffusione testi tradotti agli istituti penitenziari.

CO.PEN. - Cooperazione penitenziaria internazionale.
Il programma è finalizzato a conoscere i sistemi penitenziari ai fini di uno studio comparato e di una progressiva armonizzazione degli stesi, nell'ottica di uno scambio culturale idoneo a rendere noto e apprezzato il nostro sistema.
Le attività previste dal progetto sono le seguenti:

Traduzione dell'Ordinamento penitenziario italiano in lingua tedesca, spagnola ed araba.

Aggiornamento dell'O. P. italiano nelle versioni già tradotte in lingua inglese e francese.

Traduzione in lingua inglese e francese del Rapporto sull'attività dell'Amministrazione penitenziaria ed analisi dei relativi dati statistici.

Traduzione in lingua italiana dell'O.P. dei sguentiPaesi: Portogallo, Francia, Spagna, Lussemburgo, Romania, Regno Unito, Finlandia, Ungheria, Macedonia, Danimarca, Scozia, Slovenia, Olanda e Germania.

Raccolta dati sul sistema penitenziario dei principali Paesi europei e relativi dati statistici.

ALT.EST.
Il programma è finalizzato allo studio di una proposta di strumento normativo internazionale che consenta, per i condannati stranieri appartenenti sia ai Paesi della U.E. sia ai Paesi extracomunitari, l'esecuzione delle misure alternative alla detenzione nei Paesi di provenienza.

Rilevamento dell'ampiezza del target con riferimento alle diverse misure.

Rilevazione situazione normativa vigente con riferimento ai Paesi dell'U .E. ed Extracomunitari.

Proposta di strumento normativo internazionale che consenta per i condannati stranieri l'esecuzione delle misure alternative alla detenzione nei Paesi di provenienza.

 

Seminari, Incontri e Convegni nazionali

 

29 aprile 2004 - Scuola di Formazione di Via di Brava
Il Carcere - Memoria e Presente
Convegno di presentazione della ristampa anastatica del volumetto "Il Ponte" del marzo 1949, realizzata nel 2002 insieme a un numero speciale della "Rassegna penitenziaria e criminologica". Atti del Convegno pubblicati in "Rass. pen. e crim." 1 / 2004.

13.10.2004 - Scuola di Formazione di Via di Brava
Incontro nazionale per il progetto di ricerca "Doppia Diagnosi e Diagnosi Nascosta", destinato agli operatori dei 20 istituti penitenziari sedi della ricerca in argomento e agli operatori delle AA.SS.LL. di riferimento territoriale coinvolte nello stesso progetto.

 

Attività editoriale

 

Pubblicazione dei fascicoli 1-2/2003, 3/2003 e 1/2004 della rivista "Rassegna penitenziaria e criminologica".

Pubblicazione dei numeri mensili del notiziario di informazione "Le due città".

Pubblicazione del volume "L'Amministrazione penitenziaria italiana. Dati e analisi", a cura di L.M. Solivetti, contenente dati e commenti sulla popolazione penitenziaria italiana a confronto con dati europei.

Pubblicazione dello stesso volume di L.M. Solivetti in traduzione inglese e francese.

Pubblicazione del volume conclusivo del progetto "Doppia diagnosi e diagnosi nascosta 2000", curato dal prof. V. Andreoli.

È in corso la realizzazione, nell'ambito della "Rassegna penitenziaria e criminologica", di una raccolta di scritti inediti del magistrato Luigi Daga, in occasione del decennale della morte.

Sono in preparazione i numeri 2 e 3 /2004 della "Rassegna penitenziaria e criminologica".

È in corso la realizzazione il volume "Never Again. Recidiva e responsabilità a partire dal gruppo", in collaborazione con l'Università di Bologna - Dipartimento di Psicologia.

 

Biblioteca

 

Avvio, presso il laboratorio della C.C. Rebibbia N.C., della rilegatura delle raccolte di riviste possedute dalla biblioteca.

Avvio, in collaborazione con il Servizio per l'Informatica e la Statistica del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, di un progetto per l'adeguamento delle procedure informatiche e per la consultazione del catalogo sulla LAN del Dipartimento.

 

Attività Internazionale - comitati, gruppi di lavoro, seminari o incontri internazionali

 

EPEA - Riunione internazionale. Partecipazione del Cons. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, e della dott.ssa Bernardon, responsabile della Sezione Rapporti Internazionali dello stesso Ufficio. Lisbona, 16-18 gennaio 2004.

PNUD (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite) - Seminario Internazionale sulla "Modernizzazione dell'amministrazione penitenziaria algerina" organizzato in collaborazione con l'amministrazione penitenziaria dell'Algeria. Partecipazione del Cons. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali e del Cons. Turrini Vita, Direttore della Direzione Generale dell'Esecuzione Penale Esterna. Algeri, 18-21 gennaio 2004.

CEP - Workshop sulla "Gestione della prassi basata sulla prova". Partecipazione del Cons. Turrini Vita, Direttore della Direzione Generale dell'Esecuzione Penale Esterna. Oxford, 3-5 marzo 2004.

PRI - Prison Reform International - Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, in qualità di esperto, al corso di formazione per magistrati di sorveglianza algerini. Algeri (Algeria) 20-25 marzo 2004.

Accademia Europea in Otzenhausen - Partecipazione della dott.ssa Castellano, direttrice della il Casa di Reclusione di Milano, in qualità di relatore sul sistema detentivo italiano, al convegno internazionale sul tema "La detenzione in Europa", organizzato dell'Associazione Nazionale dei direttori degli istituti di pena in Germania. Saarbruecken (Germania), 3-7 maggio 2004.

Conferenza internazionale in materia di "misure alternative" organizzata dalla Conference Permanente de La Probation (CEP) e dalla Association Suisse de Probation. Partecipazione del Cons. G. Tamburino, in qualità di relatore. Lugano, Svizzera, 23-25 settembre 2004

Corso di formazione per funzionari di Polizia Penitenziaria. "lnternational Training Programme on Peacebuilding and Good Governance for African Civilian Personnel - Partecipazione del Vice Commissario Vitoantonio Decenvirale in qualità di relatore. Accra (Ghana), 18-26 ottobre 2004.

Kriminalexpo - Esposizione e Conferenza internazionale sul tema "La classificazione dei detenuti e i programmi per i detenuti". Partecipazione del Cons. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, e della dott.ssa Bernardon, responsabile della Sez. Rapporti Internazionali dello stesso Ufficio. Budapest, 3-5 novembre 2004.

2° Congresso Europeo di Medicina Penitenziaria. Partecipazione del dr. Giulio Starnini, Coordinatore dello staff tecnico sanitario del Servizio Sanitario della D.G. dei Detenuti e del Trattamento. Strasburgo, 4-5 novembre 2004.

14° Conferenza ad hoc dei Direttori delle Amministrazioni Penitenziarie Europee - Roma, 25-28 novembre 2004. Detta Conferenza segna il decimo anniversario dalla precedente Conferenza ad hoc, tenutasi a Roma nel 1994 (1-3 dicembre). La Conferenza - organizzata congiuntamente dal Consiglio d'Europa e dal Ministero della Giustizia italiano - è stata coordinata dal Direttore dell'Ufficio Studi, Cons. G. Tamburino. Per la prima volta nella sua storia, la Conferenza ha riunito i Direttori delle Amministrazioni penitenziarie e quelli dei Servizi per le misure alternative.
Le Conferenze CDAP si tengono regolarmente a Strasburgo e sono organizzate dal Consiglio d'Europa. L'ultima ha avuto luogo dal 6 all'8 novembre 2002.
La disponibilità di altri Stati membri ad ospitare le Conferenze ad hoc rappresenta una buona opportunità per informare un pubblico più vasto sul lavoro dell'Organizzazione nel campo penale.
I temi affrontati nel corso di tale Conferenza sono stati:

"L'Aggiornamento delle Regole Penitenziarie europee";

"Sanzioni e misure alternative, in particolare la liberazione condizionale";

"La detenzione di lunga durata".

Visita in Kosovo Pristina-Istog dal 30 novembre 2004 al 3 dicembre 2004 del Cons. Giovanni Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, e del Col. Andrea Messina, responsabile del servizio "Missioni Internazionali del Corpo di Polizia Penitenziaria" ONU e/o UE dello stesso Ufficio.
Nel corso della visita il Cons. Tamburino ed il Col. Messina hanno incontrato i vertici della missione di pace UNMIK e, in particolare, il responsabile del Department of Justice e del Penal Management della Nazioni Unite. La missione si è conclusa con la visita al carcere di ISTOK e con la ricognizione in "teatro operativo" delle attività del contingente del Corpo di Polizia Penitenziaria.

 

Visite in Italia di delegazioni o funzionari stranieri

 

Visita in Italia, presso la CC "Rebibbia Nuovo Complesso", di Mr. Antony J. Schembri, Commissioner del Florida Corrections Commission a Tallahassee (Florida). Roma, 14 gennaio 2004.

Visita presso le CC di Roma "Rebibbia N.C.", Roma "Regina Coeli" e Milano "San Vittore" di una delegazione del Ministero della Giustizia giapponese composta di esperti di edilizia penitenziaria. 3-6 febbraio 2004.

Visita in Italia del Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei migranti, Gabriela Rodriguez Pizarro. Italia, 7-18 giugno 2004.

Visita in Italia di una delegazione del Dipartimento di Giustizia Spagnolo. Terni, 19 giugno 2004.

Visita in Italia di una delegazione di funzionari del Ministero della Giustizia cinese. Partecipazione all'incontro presso la Sala Verde del Ministero della Giustizia - sede centrale - del Cons. Riccardo Turrini Vita. Roma, 5 luglio 2004.

Visita in Italia di una delegazione russa. Ancona, 20 settembre 2004.

Visita in Italia dei partners del Programma Europeo "Socrates Grundtvig 2" presso gli II.PP. di Venezia-Giudecca e presso la CC di Rovigo. 13-15 ottobre 2004.

Visita di studio in Italia di una delegazione Thailandese. Roma, 28 ottobre 2004

Visita di studio in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari algerini. Roma, 28 ottobre - 1 novembre 2004.

Visita alla CC di Roma "Regina Coeli" di una delegazione parlamentare finlandese. Roma, 10 novembre 2004.

CPT - 4° Visita periodica in Italia del Comitato per la prevenzione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti. 21 novembre - 3 dicembre 2004.

 

Programmi di cooperazione ed assistenza.Consiglio d'Europa:

 

"Programma di sostegno al rafforzamento dello stato di diritto in Albania": programma speciale di cooperazione e assistenza nell'ambito del quale funzionari penitenziari italiani prendono parte, in qualità di esperti, ad incontri e/o seminari di formazione per il personale albanese.
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:

Meeting in materia di rafforzamento dello Stato di Diritto in Albania - Strasburgo, 6 luglio 2004 - cui ha partecipato la dott.ssa Luisa Gandini, dirigente di servizio sociale, in qualità di esperto del Consiglio d'Europa.

Visita di studio in Italia di una delegazione albanese, organizzata nell'ambito del programma del Consiglio d'Europa per il rafforzamento dello stato di diritto in Albania. Roma, 11-13 ottobre 2004.

Meeting di esperti internazionali in materia di misure alternative alla detenzione, tenutosi presso la Scuola di Formazione dell'Amministrazione Penitenziaria di Roma, organizzato in collaborazione con il Consiglio d'Europa nell'ambito del summenzionato programma. Roma, 14-15 ottobre 2004.

Conferenza giudiziaria nazionale annuale in Albania, organizzata nell'ambito del Programma di Cooperazione per il rafforzamento dello Stato di Diritto - Tirana, 8/9 dicembre 2004 - cui ha partecipato la dott.ssa Luisa Gandini in qualità di esperto del Consiglio d'Europa in materia di misure alternative alla detenzione.

"Programma di sostegno al rafforzamento dello stato di diritto in Romania".
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:

Visita in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari della Romania, guidata dal Direttore Generale della Amministrazione Penitenziaria rumena. Roma, 2-6 maggio 2004.

Seminari di formazione-informazione in Kosovo - Pristina 18-29 febbraio 2004- sul tema " Probation in Kosovo: una realtà e una nuova sfida", cui ha partecipato la dott.ssa Luisa Gandini in qualità di esperto in materia di misure alternative.

"Action Plan for Prison Reform in Bosnia Erzegovina".
Nell'ambito di tale programma sono state organizzate le seguenti attività:

Visita in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari della Bosnia - Erzegovina. Roma, 7-14 febbraio 2004.

Partecipazione del Commissario di polizia penitenziaria Vitantonio Decenvirale in qualità di esperto in materia di gestione di detenuti pericolosi al meeting organizzato nell'ambito del summenzionato "Action Plan". Sarajevo, 21-24 marzo 2004.

Rapporti con il Comitato Europeo per la Prevenzione della Tortura e delle pene o trattamenti inumani e degradanti (C.P. T.).
Nei giorni 21 novembre- 3 dicembre 2004 si è svolta in Italia la quarta visita periodica del CPT nel nostro Paese. Il Cons. G. Tamburino, nella sua qualità di Agente di collegamento del CPT per l'Italia, ha curato gli aspetti preparatori allo svolgimento della visita, convocando anche apposite riunioni di coordinamento con tutti i soggetti istituzionali interessati per coordinarne i rispettivi interventi.
Come è noto il CPT è stato istituito, con particolare riferimento alle persone private della libertà, ad integrazione del sistema di controllo previsto dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (ECHR), datata 4 novembre 1950, la quale, all'articolo 3 prevede espressamente che "nessuno può essere sottoposto a tortura, né a pene o trattamenti inumani o degradanti".
Detto Comitato ha il compito di tenere sotto costante osservazione i luoghi di privazione della libertà - stazioni di polizia, istituti penitenziari, centri di permanenza temporanea per immigrati irregolari, istituzioni psichiatriche, ecc. - e di fornire indicazioni sul piano legislativo, regolamentare e operativo volte a rimuovere le situazioni a rischio di violazioni dei diritti fondamentali di chi è privato della libertà personale.
Il Comitato adempie al proprio mandato effettuando delle visite agli Stati parti della Convenzione per la prevenzione della tortura e dei trattamenti e delle pene inumani o degradanti, entrata in vigore in Italia il 1 aprile 1989.
Le visite possono essere di due tipi:

visite periodiche, che avvengono ogni 4 anni circa;

visite "ad hoc", effettuate quando, sulla base di informazioni in possesso del Comitato, una particolare situazione in uno degli Stati richiede un intervento immediato o un'analisi approfondita.

I luoghi indicati dalla delegazione del CPT quali oggetto della visita sono stati:

per i luoghi di competenza del Ministero della Difesa: il Comando regionale dei Carabinieri di Verona;

per i luoghi di competenza del Ministero dell'Interno: il Centro di soggiorno temporaneo e di assistenza per stranieri di Agrigento e la Questura di Roma;

per i luoghi di competenza del Ministero della Giustizia: la Casa Circondariale di Civitavecchia e la Casa Circondariale di Montorio (Verona);

per i luoghi di competenza del Ministero della Salute: la Sezione psichiatrica dell'Ospedale civile S. Giovanni di Dio di Agrigento;

La delegazione, avvalendosi della facoltà di poter decidere nel corso della visita di andare anche in luoghi diversi da quelli indicati nella comunicazione ufficiale, si è recata, inoltre, presso il Comando dei Carabinieri di Lampedusa, presso il Comando della Guardia di Finanza di Civitavecchia, presso il reparto "sicurezza" dell'Ospedale di Verona, presso il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Civitavecchia, presso il posto di Polizia Ferroviaria di Roma-Termini e la Questura di Verona, presso la Casa Circondariale di Parma e presso i Centri di Permanenza temporanea per stranieri di Caltanissetta, Trapani e Lampedusa.

L'ufficio ha curato i rapporti con il Consiglio d'Europa organizzando la partecipazione dei seguenti rappresentanti del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ai lavori di detto organismo internazionale:

4° Riunione del Comitato di esperti in materia di custodia cautelare (PC - DP). Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione Rapporti Internazionali. Strasburgo, 10-12 maggio 2004.

Partecipazione del dotto Di Maio, Direttore dell'Ufficio del Contenzioso, al l° meeting del PC-PM. Strasburgo, 8-10 novembre 2004.

5° Riunione del Comitato di esperti in materia di custodia cautelare (PC - DP) . Partecipazione del Cons. G. Tamburino, Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali. Strasburgo, 6-8 dicembre 2004.

NAZIONI UNITE: Amministrazione ad interim in Kosovo - UNMIK: prosegue il programma di cooperazione con il Department of Justice - Penal Management Division Kosovo Correctional Service - curato in generale dal Direttore dell'Ufficio Studi, Ricerche, Legislazione e Rapporti Internazionali, Cons. G. Tamburino.
Nel corso del 2004 è continuata la missione del Corpo di Polizia Penitenziaria con compiti di servizio di istituto presso la sezione di massima sicurezza del carcere di Dubrava, come contributo ai contingenti multinazionali. Si è proceduto al rinnovo semestrale del V e VI contingente, attualmente composto da quattordici unità.

E' stata, inoltre, effettuata una "extension" per tre funzionari dell'Amministrazione Penitenziaria italiana, attualmente collocati fuori ruolo, i quali, con contratto O.N.U. prestano servizio rispettivamente presso il penitenziario di Giljan - Kosovo - (isp. Fabio Pinzari), in qualità di direttore; presso la sede del Penal Management di Pristina - Kosovo - (Dr. Annibale Petrone, medico incaricato), in qualità di responsabile del servizio sanitario penitenziario; presso la sede di UNODC a Kabul - Afghanistan - (dott.ssa Carla Ciavarella), in qualità di advisor.

Unione Europea - Comitato CIVCOM per la gestione delle crisi in ambito internazionale. Continua l'attività di sviluppo che vede gli Stati membri decisi ad impegnarsi nella gestione diretta delle missioni internazionali nelle aree-post-conflict in supporto ovvero in sostituzione di organismi internazionali tradizionalmente deputati a tale compito (ONU, OSCE). Il progetto - curato in particolare dal Direttore dell'Ufficio Studi, Cons. G. Tamburino - vede coinvolte tutte le amministrazioni civili di polizia facenti parte dell'Unione Europea e prevede la realizzazione di una polizia europea e di un gruppo di operatori esperti nei diversi settori delle amministrazioni civili (e quindi anche del settore giustizia ed esecuzione penale).
In ultimo, elaborazione degli atti preparatori alla Conferenza sulla Capacità Civili e risposta con Questionario alla Presidenza di turno.
Presentazione di ulteriori progetti dell'Amministrazione per selezione e formazione del personale del Corpo da impiegare nelle missioni internazionali.

OSCE
Nell'ambito delle attività di tale organismo sono state organizzate le seguenti missioni:

"Mission to Serbia and Montenegro". Partecipazione del Cons. Sebastiano Ardita, Direttore della Direzione Generale dei Detenuti e del Trattamento, alla Tavola Rotonda sul tema "Regimi detentivi speciali". Belgrado, 29-30 giugno 2004;

Visita di studio in Italia di una delegazione di funzionari penitenziari serbi, guidati dal Direttore Generale dell'Amministrazione Penitenziaria, organizzata in collaborazione con l'OSCE, nell'ambito del programma di rafforzamento dello stato di diritto. Roma, 28 novembre - 1 dicembre 2004.

 

Rapporti con la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo

Anche nel corso dell'anno 2004 si è curata l'istruttoria dei ricorsi presentati da detenuti o ex detenuti alla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, redigendo le osservazioni di competenza, ai fini della difesa dello Stato italiano.
Per quanto concerne le problematiche segnalate in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario 2004, concernenti l'adeguamento della normativa in tema di controllo della corrispondenza dei detenuti ai principi stabiliti dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, si evidenzia che, nell'anno in corso, sono entrate in vigore le "Nuove disposizioni in materia di visto di controllo sulla corrispondenza dei detenuti", a seguito di approvazione della legge 8 aprile 2004. n.95 - pubblicata sulla G.U. del 14.4.2004.
Detto testo normativo ha ridisegnato la fisionomia dell'istituto del controllo sulla corrispondenza dei detenuti, prevedendone alcune significative modifiche, introducendo, con l'art.18 ter, la nuova disciplina delle finalità, dei limiti oggettivi e temporali, della individuazione dell'autorità giudiziaria competente all'adozione dei provvedimenti che comprimono il diritto alla segretezza della corrispondenza (sulla base di un modello di ripartizione di competenza, dal punto di vista procedimentale, che tiene conto della posizione giuridica del detenuto) e dei relativi mezzi di impugnazione.
Alla luce delle suddette modifiche, si ritiene che, per il futuro, non si porrà più la questione della legittimità del controllo della corrispondenza dei detenuti e della violazione da parte dello Stato italiano - più volte lamentata e riconosciuta in passato - dell'art.8 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'Uomo e delle Libertà fondamentali.

 

 

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