Raccolta di firme per Nicolino...

 

Lettera a Ciampi e raccolta di firme per Nicolino

 

Il Nuovo on Line, 5 novembre 2002

 

Un aiuto per Nicolino, fatto di 168 firme una di seguito all’altra, ma anche un atto di accusa per rompere il troppo silenzio che avvolge chi è in carcere, i suoi problemi, la vita difficile. 168 detenuti nel braccio sanitario di Rebibbia chiedono che venga riesaminato il caso di Nicolino Sorbo, 41 anni e un nodulo al cervello di circa un 1 cm. 

Da giugno scorso non cammina, e come ha scritto Il Nuovo pochi giorni fa, avrebbe bisogno di essere trasferito in un ospedale. "Ma dopo la denuncia poco si è mosso", dice "arrabbiato fino al vomito" Lillo Di Mauro, responsabile della Consulta permanente cittadina del comune di Roma per i problemi penitenziari, che annuncia anche una lettera al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. "Forse solo lui forse potrà fare qualcosa - spiega - I ministeri di Giustizia e Sanità continuano ad essere sordi, ciechi e muti e noi non riusciamo a voltarci dall’altra parte di fronte alle sofferenze".

Nel messaggio che i 168 hanno avallato, si legge inoltre, anche di un peggioramento delle condizioni di salute di Nicolino. "Non riesce a deglutire e nell’ultima visita oculistica gli sono stati riscontrati gravi problemi all’occhio sinistro". Ma purtroppo, siccome la fine che sta facendo non è una sua esclusiva - viene ribadito dagli assistenti sociali - è facile trovare altri casi estremi che fanno capire come il problema sia vasto e non riconducibile a una eccezionalità, ma sia figlio di una situazione diffusa e che continua a macinare esistenze. Alcune righe da un promemoria riservato, ecco un’altro sasso nel mare. Massimo Tonnicchia, in ultima fase di Aids conclamato, dopo 8 mesi di ricovero in ospedale, dove gli è stato messo un gesso mal fatto ha adesso gravi problemi al femore sinistro e al bacino. Obbligato tutto il giorno a letto deve essere assistito giorno e notte. Non è facile visto che soffre di attacchi epilettici e per molta parte delle 24 ore ripete una nenia senza senso e che spesso chiede aiuto alle ombre che gli passano davanti.

Nino, età indefinita, cammina spesso per i corridoi del braccio G 14 con occhi sgranati e rigidità fisica. "Da Napoli è arrivato muto, afasico - racconta chi gli è vicino - incapace di esprimersi se non far vedere la lunga e profonda cicatrice che ha in testa e che chissà dove si è procurato". Ultimamente si è bruciato con un accendino, un episodio di autolesionismo che ha rafforzato il controllo su di lui. "Servirebbe un trasferimento". "Nicolino Sorbo - continua Di Mauro - è la classica punta di un iceberg. Un intervento in suo favore significherebbe molto anche per coloro che sono nelle sue stesse condizioni. Adesso non riescono più nemmeno a sperare". Guardando la fila di cognomi e nomi, smozzicati e incerti nella calligrafia - secondo uno schema tipico di chi con una penna in mano non sa molto che farci - si capisce quanto è importante che "il fratello più sfortunato riesca a camminare". Uno scrittore inglese ha scritto: "Bisogna condannare con giustizia. Aspettarsi che la pena venga scontata e fare in modo che ogni giorno non diventi motivo per una orribile tortura".

 

Precedente Home Su Successiva