|
Sono quasi 500 i minori detenuti. Preoccupato il Ministro Castelli: aumenta la gravità dei reati, non il loro numero
Secolo d’Italia, 1 novembre 2003
Sono 480 i minori ospiti negli istituti penali italiani, secondo i dati del Dipartimento della giustizia minorile aggiornati al 30 giugno di questo anno. E, di questi, 34 sono accusati di omicidio, uno di omicidio aggravato e, più in generale, sono 66 i responsabili di reati contro la persona. E ancora, tra gli accusati di omicidio, 17 hanno una condanna definitiva e 16 sono in attesa di giudizio. Questi dati rappresentano una conferma delle parole del ministro della Giustizia, Roberto Castelli che, nel convegno sulla devianza minorile in corso a Napoli, ha sottolineato che il dato più importante degli ultimi anni è l’aumento della gravità dei reati commessi da minori. Sono poi in 16 gli accusati di tentato omicidio, sei con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso e tre per sequestro di persona, uno dei reati più gravi contemplati nel codice penale. Per quanto riguarda i reati contro il patrimonio, sono 305 i minori detenuti, 95 per violazione della legge sugli stupefacenti. Di questi, 153 sono accusati di furto, 111 di rapina, 8 di estorsione. I minori che stanno scontando la pena definitiva sono 188, e 292 quelli in custodia cautelare, quindi in attesa di giudizio. Facendo poi la differenza tra italiani e stranieri, sono 114 gli italiani in attesa di giudizio, è 178 i ragazzi stranieri, mentre 130 i definitivi italiani, e 58 gli stranieri. "I reati commessi dai minori, emersi dai dati del Dipartimento sono gravi e c’è da dire che anche l’utenza è cambiata". Lo ha detto, a margine della conferenza europea sui minori, il sottosegretario alla Giustizia, Jole Santelli. "Il nostro codice è avanzato - ha aggiunto – ma alcune misure sono difficilmente applicabili. Soprattutto quando ci si trova di fronte a minori stranieri per i quali, ad esempio, l’affidamento alla famiglia risulta problematico per l’assenza della famiglia stessa o perché è proprio il nucleo famigliare a indurlo a delinquere". Secondo il sottosegretario, quelli relativi alla devianza minorile "sono temi poco conosciuti, che vanno invece approfonditi e studiati con attenzione, perché investire sul recupero dei minori è di fondamentale importanza per la società". "Il dato inquietante è la modifica della devianza minorile che stiamo verificando. Non ci sono più reati, ma è aumentata la percentuale di quelli gravi". Lo ha detto il ministro per la Giustizia Roberto Castelli, a margine della Conferenza europea sui minori in corso di svolgimento presso l’istituto di Nisida (Napoli). Il concetto era già stato espresso dal ministro nel corso della giornata inaugurale: "L’aumento riguarda sia gli episodi di criminalità comune che i delitti più cruenti. Questo è un punto da tenere bene sotto osservazione". Secondo il ministro della Giustizia, si tratta di una serie di problematiche tali che "anche la legislazione in materia di minori deve essere cambiata. Il provvedimento che stiamo portando avanti - ha aggiunto - tende a proteggere i minori e a fare in modo che cessi quella prassi negativa per la quale è oggi possibile che lo Stato, su decisione autonoma e senza che i genitori possano interloquire, possa sottrargli i minori, con grande nocumento per i figli stessi".
|