|
La promozione del lavoro nelle carceri romane
Attività e iniziative nel campo dell’area penale
Redattore Sociale, 29 gennaio 2004
In tutto il 2003 l’impegno sul versante della promozione del lavoro per detenuti, detenuti in misura alternativa ed ex detenuti ha prodotto risultati significativi. Il centro di orientamento al lavoro operante in tutte e 5 le carceri romane ha svolto colloqui mirati con ben 245 detenuti (58 gli stranieri), di cui 21 interessati a dar vita a una nuova impresa. La fascia di età maggiormente rappresentata è stata quella tra i 36 e i 45 anni. La maggior parte delle persone che si sono recate ai centri i orientamento al lavoro avevano pregresse esperienze nel settore edile ed elettromeccanico. In un anno sono stati avviati al lavoro all’esterno del carcere oltre 30 detenuti attraverso borse lavoro e inserimenti ad hoc. A questi vanno ad aggiungersi i circa 20 detenuti in misura penale esterna, le cui iniziative di auto-imprenditorialità sono state finanziate grazie ai fondi della legge 266 del 1997. Ben
80 persone hanno ottenuto l’indennità di disoccupazione, 10 la pensione di
invalidità civile, per una è stata avviata una causa di lavoro, 5 gli assegni
familiari, per 22 sono state effettuate verifiche previdenziali, per due sono
state attivate cause di lavoro in Procura. Tre persone sono state accompagnate
nel percorso di inizio di studi universitari e hanno partecipato
all’assegnazione di una borsa di studi dall’Edisu. L’Università La
Sapienza ha messo a disposizione dei detenuti un tutor didattico. È stato
attivato un protocollo di intesa con i Centri Territoriali Permanenti al fine di
un’azione congiunta di lavoro e formazione. È stato organizzato un corso di
formazione professionale sul telelavoro che ha visto il coinvolgimento di oltre
20 detenuti. Lo sportello del centro di orientamento al lavoro opera sia dentro che fuori dalle carceri romane. "Si tratta di un impegno – dichiara Luigi Nieri, assessore alle periferie e la lavoro del Comune di Roma – che andremo ulteriormente a rafforzare nel 2004. È nostro intento, dopo questo primo anno, mettere a disposizione dei detenuti tutte le nostre expertise professionali per aiutarli nell’inserimento lavorativo. In una situazione di sovraffollamento e di carenza di risorse ministeriali il nostro impegno è sempre più doveroso. La nostra prima azione sarà rivolta alle donne."
|