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Il progetto di "Avvocato di strada" a Padova
Lo scopo generale dell’iniziativa è di offrire consulenza ed assistenza giuridica gratuita alle persone senza fissa dimora, con particolare attenzione verso coloro che sono stati dimessi dagli Istituti di Pena e intendono avviare un percorso di inserimento sociale nel territorio padovano.
Obiettivi
Il progetto, sostanzialmente, prevede
Il bisogno a cui vogliamo dare risposta
L’aumento della povertà e delle disuguaglianze sociali, con il relativo insorgere di nuovi modelli di marginalità sociale ed economica, è un fenomeno comune a tutti i paesi occidentali, anche se con importanti differenze quantitative e qualitative nelle diverse realtà nazionali. Per quanto riguarda le povertà estreme, la presenza di un consistente numero di persone senza casa costituisce un elemento ricorrente di marginalità sociale nei paesi economicamente avanzati: le persone senza fissa dimora, nei paesi dell’Unione Europea, sono aumentate considerevolmente nel corso degli ultimi anni, fino a giungere a valori (stimati) di oltre tre milioni. (Fonte: "Rapporto sulle povertà estreme in Italia", realizzato dalla Commissione nazionale d’indagine sulla povertà e l’emarginazione). Secondo la Commissione, andrebbero compresi all’interno dell’area delle povertà estreme, i gruppi sociali e le situazioni a rischio d’esclusione sociale: le persone senza fissa dimora, gli immigrati, i nomadi, i malati di mente, i tossicodipendenti, i portatori di handicap, i malati di Aids, i malati terminali, gli anziani non autosufficienti, gli ex degenti in ospedali psichiatrici e gli ex carcerati. Recenti studi dell’Associazione "Amici di Piazza Grande" di Bologna, hanno evidenziato che il 30% dei senza fissa dimora ha alle spalle una o più esperienze di detenzione in carcere e che il 50% ha procedimenti giudiziari aperti. Nella ricerca "Marginalità grave a Padova", realizzata da Donatella Piccolo, Assistente Sociale Centri Servizi Territoriali 1 - Comune di Padova, nel maggio 2003, si legge: "…emerge con una certa chiarezza il profilo delle persone in condizioni di grave marginalità. Un elemento balza agli occhi con evidenza: la condizione di solitudine, intesa come assenza di reti parentali di riferimento, ma anche di estrema limitatezza di generiche relazioni interpersonali… Se dunque il motivo espresso prevalente per cui tali persone si rivolgono ai nostri servizi sta nella richiesta di aiuto economico, è facile riconoscere una domanda inespressa che si ricollega al bisogno di relazioni… è necessario aiutare la persona a fare un percorso di individuazione del suo bisogno reale, piuttosto che a richiedere ciò che sa che il servizio può erogare". (Fondazione E. Zancan: "Gli ultimi della fila, rapporto 1997 sui bisogni dimenticati" Feltrinelli Milano, 1998). A Padova sono circa 500 le persone senza fissa dimora: 200 alloggiate in dormitori e centri di accoglienza, mentre le restanti vivono per strada, o in ricoveri di fortuna. Dalle carceri cittadine (Casa di Reclusione e Casa Circondariale) ogni anno vengono dimesse 500 - 600 persone e almeno il 10% di queste rimane a Padova andando ad ingrossare le fila dei senza fissa dimora. Scheda tecnica del Progetto
Promotori
Ente
Finanziatore
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