Ristretti Orizzonti

 

Vite in bilico fra mondi paralleli...

soluzione carcere: ma che c’azzecca?

Non è rinchiudendo che si superano le nostre insicurezze:

la strada ci parla di molte persone meno pericolose di quanto ci si immagini

di Francesca Carbone, redazione di Ristretti Orizzonti

 

10 settembre 2007

 

Carcere e strada sono due vasi comunicanti, non ci stanchiamo mai di ripeterlo: molta gente che non aveva un’abitazione è oggi in galera, e sulla strada finisce spesso chi esce dalla prigione e non ha nessun appoggio. Sono le vite in bilico come quelle di cui raccontiamo, a farci, spesso, sempre più paura, in questo generale clima di allarmismo in cui ci troviamo a vivere, e che spazza via ogni punto di riferimento dettato dal buon senso.

 

Vite in bilico a volte caratterizzate da un confine molto sottile fra verità e fantasia, vissuto e sognato… E quando concetti come quello di equilibrio iniziano a essere lasciati aperti alle più svariate interpretazioni, succede anche che persone come Linda - la protagonista della nostra storia cui è stato assegnato un nome di fantasia - vengano classificate quali portatrici di "lievi disturbi comportamentali", una definizione che non vale l’assegnazione di un posto in una struttura protetta, con qualcuno che le regali una notte di sogni tranquilli.

Una categoria - quella dei "lievi disturbi comportamentali" – nella quale probabilmente rientrano i tre quarti dei nostri cittadini….a partire da chi scrive!

Eppure lei, Linda, è il tipico personaggio in grado di aumentare nelle "persone per bene" la sensazione di insicurezza…

 

Sarà per il suo aspetto, sarà per il suo modo di fare, saranno gli "episodi eclatanti" che hanno caratterizzato la sua vita….Del suo passato più lontano si sa che ha lavorato come cameriera a Modena e poi in Francia, ha fatto anche la parrucchiera, mentre durante gli ultimi anni padovani prima di finire dentro, svolgeva un’altra professione della quale oggi rimangono solo un trucco vistoso e delle zeppe infinite, che certo non le donano un’aria da mite quarantenne…e poi quella collezione di pellicce che ha custodito con tanta gelosia nella sua casa; ma soprattutto non cambiano gli orari di vita: a letto alle quattro di mattina, sveglia a mezzogiorno. …strana abitudine…sarà mica pericolosa?

 

Un’abitazione - di sua proprietà - che negli anni novanta è finita insieme a lei sulle prime pagine delle cronache cittadine: di sicuro esiste ancora qualche foto che ritrae la struttura in fiamme con Linda aggrappata al pilone della luce lì di fronte. Era stata lei ad appiccare il fuoco in un atto dimostrativo contro i suoi vicini maligni, che continuavano a offenderla lamentandosi del puzzo e di quegli strani animaletti che uscivano dalla casa.

Un’idea che per poco non le costava la vita e che, fino a prova contraria, non ha messo in pericolo altri che se stessa, e il posto in cui viveva…. Ma si sa no?! "Persone come queste sono capaci di tutto: oggi danno fuoco alla loro casa, domani alla nostra…!"

 

E finalmente la tanto attesa prova di pericolosità sociale è arrivata, con buona pace di quanti (e chissà quanti!) avevano previsto che "prima o poi qualcosa doveva succedere!". Caso ha voluto che Linda sia finita dietro le sbarre, per percosse ai danni di una sua collega durante il lavoro notturno. Non per violenza contro i vicini, non perché aveva spinto sotto una macchina una vecchietta mentre questa attraversava le strisce pedonali, e nemmeno per tentata rapina al supermercato: motivi professionali, dunque. Fatto non meno pericoloso s’intende! Pur sempre di criminalità in piena regola si tratta! Dentro in gattabuia allora! Dove devono stare i delinquenti…non i colletti bianchi! I delinquenti veri!

 

Comunque, esce poco tempo dopo con l’indultino continuando – sembra – a condurre una vita particolare: gli schizzi rossi dei muri della sua casa, hanno raccontato per giorni – prima di essere ripuliti – di un attimo di rabbia, due cagnetti a farne le spese…Ad ogni modo, secondo un copione tristemente noto, iniziano anche per lei quasi subito problemi gravi collegati all’abitazione, perché nel giro di non molto tempo accumula talmente tanti debiti - fra tasse non pagate e spese condominiali - che l’agenzia di recupero credito gliela sottrae e la mette all’asta. Dovrebbe sloggiare nel giro di pochi mesi.

 

Pare che qualcuno della sua famiglia le passi un sussidio con il quale sopravvive, ma al momento è chiaramente alla ricerca disperata di soldi. Nessuno certo può escludere che stia progettando l’assalto a un portavalori, ma, copertura o meno che sia, ci parla invece di un’invenzione in grado di salvare milioni di vite umane… la sua in primis, dato che venderla le frutterebbe così tanto da risolverle tutti i problemi finanziari: un autentico colpo di genio l’ ha portata a ideare un autoveicolo a prova di incidente, in grado finalmente di porre la parola fine alle tante morti sulla strada. A questa scoperta pensa in continuazione, e dalla vita ora vuole solo un compratore per il suo progetto. Ma non lo trova.

 

«Ho scritto a tutti i maggiori quotidiani e tv sia nazionali che locali!» spiega agitata, mostrandoci copia dei fax: "Notizia straordinaria! Salva le persone dentro l’abitacolo in caso di tamponamento! Meccanismo pensato nell’eventualità di urto. Eccezionale!". Non capisco come mai danno le notizie più insignificanti mentre a me neppure si degnano di rispondere!». Sarà che il nostro sistema mediatico fa acqua da tutte le parti, ma è anche vero che Linda è decisa a non rivelare alcun particolare della sua invenzione, il che rende un po’ difficile trovare chi se ne interessi. «Non posso spiegare in cosa consiste, né tanto meno far vedere i disegni del progetto: altrimenti mi fregano l’idea!». Scartata anche l’eventualità di comperare un brevetto - troppo costoso e complicato - continua dritta per la sua strada: «Io voglio che chi è interessato venga da me, ci parlo, capisco se è affidabile e allora sì che ci accordiamo sul prezzo e poi gli faccio vedere tutto!». Alla tragica verità che tv e giornali ti contattano solo sulla base di qualcosa di molto concreto non riesce ad arrendersi, terrorizzata com’è dall’idea che qualcuno possa rubarle i segreti e farne profitti al posto suo. Perché Linda, questa potenziale attentatrice della sicurezza sociale che scorazza a piede libero nella nostra città, vive letteralmente divorata dall’ansia e dalla paura.

 

Così che ora l’obiettivo è raccogliere 2000 euro presentandosi alle redazioni dei quotidiani locali e concordando uno spazio pubblicitario dove inserire pressappoco lo stesso contenuto dei fax che non hanno sortito esito alcuno: "Notizia straordinaria! Salva le persone dentro l’abitacolo in caso di tamponamento! Meccanismo pensato nell’eventualità di urto. Eccezionale!". Che pagare uno spazio pubblicitario non significhi contemporaneamente avere carta bianca sul contenuto del testo da inserire, è un altro di quei particolari che la fa andare in bestia.

 

E allora davvero per una volta speriamo che le cose non vadano da copione, e che lei trovi il compratore che cerca, magari proprio fra le persone che ora stanno leggendo questo articolo e che magari, giunti alla fine, inizieranno a dormire sonni più tranquilli.