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Progetto Indulto: Granello di Senape partner di Italia Lavoro per facilitare l’assunzione di chi ha beneficiato dello sconto di pena Al via a giugno i primi inserimenti di Francesca Carbone, redazione di Ristretti Orizzonti
28 aprile 2008
L’Associazione padovana del Granello di Senape è stata riconosciuta partner di Italia Lavoro, l’ente strumentale del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali per la promozione e la gestione di azioni nel campo delle politiche del lavoro, dell'occupazione e dell'inclusione sociale. Parliamo del Progetto Indulto ideato da questa agenzia, un’iniziativa promossa dal Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e dal Ministero della Giustizia, per favorire l’occupabilità dei soggetti che hanno beneficiato dei tre anni dello sconto di pena, nell’ottica di quel reinserimento socio-lavorativo in società degli ex detenuti, che tanto si è dimostrato essere importante nei mesi successivi all’agosto 2006. Italia Lavoro mette a disposizione degli indultati una borsa lavoro per un tirocinio pagato con finalità di assunzione: un contributo al reddito pari a 450 euro al mese per un massimo di sei mesi e di 675 euro mensili per un massimo di quattro. Un’opportunità offerta sia agli indultati con il fine pena, che ai papabili per le misura alternative come l’art.21. Il progetto – iniziato il 10 ottobre 2006 - si svolge in collaborazione con le Regioni, le Province attraverso i Servizi per l’Impiego, i Comuni (in particolare i Servizi Sociali), ma anche con operatori pubblici e privati, enti locali, parti sociali, terzo settore, privato sociale. «I mesi di aprile e maggio ci hanno visti coinvolti in un’impegnativa attività di informazione rispetto all’offerta di Italia Lavoro, diretta al tessuto economico produttivo padovano», spiega Riccardo Munari, operatore sociale del Granello di Senape e tutor dei beneficiari dell’indulto coinvolti nel progetto. «Abbiamo spiegato alle aziende i vantaggi dell’accogliere gli indultati tramite il tirocinio: un contributo di 1.000 euro per la formazione in caso di assunzione a tempo indeterminato o a tempo determinato (per almeno 12 mesi), la capitalizzazione della parte restante della dote in caso di assunzione anticipata, e infine il cumulo con altre agevolazioni stabilite a livello nazionale e locale. E abbiamo già indicato ai datori di lavoro – dice – una serie di persone che hanno fatto richiesta d’inserimento in tirocinio». Da giugno per il tutor inizierà il vero e proprio lavoro di accompagnamento di detenuti ed ex detenuti nelle aziende che si sono rese disponibili ad aderire al progetto. Rimarrà a loro fianco nelle delicata fase del colloquio, momento fondamentale per smantellare i pregiudizi che circondano il mondo del carcere e dei suoi abitanti e, perché no, anche di quelli che vogliono tutti i datori di lavoro cinici e calcolatori. Riccardo seguirà poi i soggetti durante l’intero percorso, svolgendo la fondamentale funzione del garante: «In un clima politico che certo non agevola l’attività che stiamo portando avanti, il timore degli imprenditori - fomentato dai mezzi di informazione – è quello di finire con l’assumere un criminale. Ma vedo che la mia presenza li tranquillizza, e limita quei loro atteggiamenti negativi dettati dall’onda dell’emotività: si dimostrano sensibili –spiega – davanti ai dati che provano come le misure alternative alla detenzione riducano la recidiva (l’80% delle persone che espiano una pena in carcere tornano a commettere reati, mentre la percentuale scende al 20% per chi è in affidamento ai Servizi Sociali, ndr) e in genere condividono l’idea del lavoro come unica vera alternativa a delinquere. In più capiscono che entrare nel gioco del reinserimento lavorativo (di conseguenza anche dell’abbassamento della recidiva) significa anche essere coinvolti nell’aumento dello stato di sicurezza».
Italia Lavoro è solo l’ultimo tassello dell’intensa attività in favore del reinserimento lavorativo che ha impegnato il Granello negli scorsi due anni, specie da quando, nell’agosto 2006, l’emergenza indulto ha posto l’urgenza di agire in questa direzione. L’associazione ha attivato nel 2007 lo Sportello di orientamento al lavoro e segretariato sociale all’interno del Due Palazzi, dove alcuni volontari affiancano i detenuti nella stesura del loro curriculum vitae, e procedono assieme agli educatori ad una prima valutazione dello stato di pena dell’interessato e della possibilità che egli acceda a un percorso esterno di inserimento lavorativo. Sempre dal 2007 poi il Granello porta avanti il progetto "Il Carcere dentro le Città", un servizio di informazione giornalistica e di sensibilizzazione sui temi della sicurezza sociale e della pena, che si indirizza agli attori economici della regione Veneto, con una particolare attenzione al settore profit, «Stiamo ora puntando – dice Riccardo - alla sensibilizzazione in tema di inclusione lavorativa specie delle imprese e delle agenzie interinali». |