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Cassa delle Ammende, il Dap fa retromarcia…
Agenzia Radicale, 22 dicembre 2004
Il settimanale "Vita" in edicola ospita un’intervista al Dr. Emilio di Somma, vice capo del Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) e vice presidente della Cassa delle Ammende (CdA). Ad una domanda sui due progetti finanziati dal ministero prima ancora che fosse emanato (il 26/02/04) il Regolamento della CdA, Di Somma risponde testualmente: "In realtà è stato approvato un solo progetto promosso dalla direzione generale dei detenuti in trattamento. L’approvazione definitiva è avvenuta nell’ultima seduta del consiglio di amministrazione di fine novembre e quindi dopo il via libera al regolamento emanato il 26 febbraio scorso. L’altro progetto, quello riguardante la telemedicina… è stato sospeso per approfondimenti". Ma solamente un mese fa, il 16 novembre 2004, il Ministro della Giustizia Castelli, rispondendo ad un’interrogazione dell’on. Russo Spena, così scriveva: "Il 18 febbraio u.s.… con l’approvazione di detto Regolamento la Cassa delle Ammende è stato posta in condizione di poter concretamente provvedere alle connesse attività di finanziamento di due progetti già avviati: "Va dove ti porta il cuore" e "La rete che cura". La mano destra (Castelli?) non sa cosa fa la mano sinistra (il Dap?)? E ancora: alla domanda su quanti progetti sono stati presentati alla CdA, Di Somma risponde: "La maggior parte ci sono stati solo preannunciati, ma non sono ancora arrivati". Castelli era stato molto più preciso e meno reticente: "presso la CdA sono pervenuti n. 22 progetti da parte di strutture centrali e periferiche dell’Amministrazione penitenziaria; n. 1 da parte di una Asl; n. 10 da privati". Rispetto alle modalità di pubblicizzazione della CdA, Di Somma afferma che il 30 luglio il Dap ha inviato una circolare a tutte le strutture periferiche dell’amministrazione penitenziaria; perché solo cinque mesi dopo l’emanazione del Regolamento? Rispetto all’informazione ai privati, Di Somma se la cava a buon mercato dicendo "Non abbiamo mai fatto mistero dell’esistenza di questo fondo" e che "nel consiglio di amministrazione che esamina le proposte siedono anche rappresentanti esterni, primo fra tutti il delegato del ministero degli Esteri"; definire "esterno" un funzionario di un altro ministero è molto singolare! Infine, Di Somma afferma che "Quello sulla psichiatria era un progetto presentato con largo anticipo, e poi le iniziative dell’amministrazione hanno per legge la precedenza rispetto ai privati". Siamo d’accordo sul fatto che il progetto sulla psichiatria e quello sulla telemedicina sono stati presentati "con largo anticipo" (…anche rispetto all’approvazione del Regolamento a cui avrebbero dovuto attenersi!); non siamo per nulla d’accordo sull’interpretazione che Di Somma fa della legge: l’art. 129 del Dpr 230/00 non contiene alcuna disposizione che sancisca una precedenza dei progetti presentati dall’amministrazione pubblica rispetto a quelli presentati da privati. Concludendo, l’insieme dell’intervista a Di Somma conferma tutta la giustezza dell’iniziativa radicale per la più completa informazione e trasparenza sulla gestione della Cassa delle Ammende; ora abbiamo investito del problema centinaia di operatori, decine di deputati, la stessa Commissione Carceri della Camera; la marcia indietro del Ministero sul progetto riguardante la telemedicina testimonia il fatto che anche a Via Arenula hanno capito che nessuno può fare quello vuole dei soldi pubblici, a dispetto di leggi, circolari e regolamenti.
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