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Migliorare le condizioni delle madri detenute Asca, 18 febbraio 2004 Migliorare le condizioni delle madri, e dei figli, detenute nelle carceri toscane. È l’impegno assunto dall’assessore regionale al sociale della Toscana, Angelo Passaleva. Un’interrogazione di Giovanni Barbagli (Prc) chiedeva di conoscere la situazione in Toscana dei minori in carcere e del rapporto madri detenute e figli fuori e dentro il carcere, delle difficoltà di applicazione della cosiddetta legge Finocchiaro a livello nazionale e di avere notizie relative all’organizzazione degli asili nido, della detenzione domiciliare per consentire alle madri di stare vicini ai figli, delle difficoltà maggiori incontrate dalle donne immigrate. A lui Passaleva ha ricordato l’impegno costante della Regione Toscana per migliorare la situazione delle detenuti madri con figli minori, comunque sono casi piuttosto eccezionali quelli di detenzione in carcere di donne con bambini piccoli. A Sollicciano (Fi) dove si concentrano i maggiori casi è attivo un apposito asilo nido. ‘‘In Toscana - ha proseguito Passaleva - esistono cinque istituti penitenziari che accolgono donne in stato di detenzione: la Casa Circondariale a custodia attenuata di Empoli, Sollicciano, le Case Circondariali di Livorno, Lucca e Pisa. Attualmente la sezione femminile di Sollicciano, in cui si trova l’asilo nido, ospita 9 madri e 9 bambini con età inferiore a tre anni. La prossima apertura del "Giardino degli Incontri" presso il carcere di Sollicciano dovrebbe contribuire a risolvere parte dei problemi relativi alla permanenza delle madri all’interno del penitenziario ed all’incontro con i familiari".
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