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"Le carceri italiane sono invivibili. È una situazione illegale"
Liberazione, 14 agosto 2003
I Radicali tornano all’attacco: non c’è rassicurazione che il ministro Castelli possa offrire, nelle carceri italiane la situazione rimane intollerabile. Il partito di Marco Pannella (che nel frattempo ha ripreso lo sciopero della fame per la "causa Sofri") ha rielaborato i dati forniti dal ministero della giustizia, aggiornati al 31 luglio. Ne emerge un quadro preoccupante: solo 6mila detenuti (il 10% del totale) vivono in "condizioni regolamentari" in 64 Istituti. Altri 30mila, poco più della metà della popolazione delle carceri, sono detenuti in "condizioni non regolamentari" e i restanti 21 mila (7mila in più di quanti ne aveva indicato Castelli) sono stipati in 63 Istituti penitenziari in un "sovraffollamento intollerabile". Il totale di coloro che vivono in condizioni non regolamentari è dunque di 50.432 carcerati su circa 57mila. Negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari il rapporto è ancora più impietoso: 1.165 detenuti su 1.427 si trovano in "condizioni intollerabili". "Il ministro Castelli – spiega Maurizio Turco, presidente dei deputati Radicali al Parlamento europeo – ha parlato di 14mila detenuti in più rispetto alla capienza delle carceri tenendo conto di due parametri: la media nazionale e la capienza regolamentare. Ma se si vanno ad analizzare i dati relativi ad ogni Istituto emerge ben altra situazione". A testimonianza delle statistiche i Radicali hanno citato le lettere di 8mila detenuti "che parlano di condizioni di carattere generale e che non proclamano la loro innocenza, ma chiedono legalità". I Radicali hanno inoltre annunciato che sul loro sito internet è presente un modulo per presentare una denuncia civile alla magistratura nei confronti del ministero della giustizia.
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