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Cagliari: botte in carcere, tre agenti a giudizio
Botte in carcere, tre a giudizio. Udienza al processo contro gli agenti di polizia penitenziaria accusati di aver colpito un detenuto con pugni al volto
La Nuova Sardegna, 7 febbraio 2003
Botte ad un detenuto di Buoncammino, prosegue il processo davanti al giudice monocratico. Lunedì prossimo nuova udienza del procedimento contro tre agenti di polizia penitenziaria, rinviati a giudizio nel maggio di due anni fa con l’accusa di aver provocato "seri danni" ad un detenuto, Aldo Vacca (32 anni, di Cagliari), colpendolo - come recita il dispositivo del giudice preliminare - con schiaffi e pugni al volto e alle orecchie, e provocando la perforazione di un timpano (cinquanta giorni di prognosi). I tre imputati - Stefano Demontis (35 anni, nato a Neoneli e residente ad Assemini), Franco Brundu (46 anni, di Barisardo, residente a Pirri) e Giuseppe Ledda (trentaseienne di Sant’Antioco, residente a Sinnai) - hanno da parte loro sempre respinto le accuse e hanno già ribadito questa posizione nel corso del processo. La vicenda è da chiarire nei particolari, piena com’è di dubbi e interrogativi: l’accusa è sostenuta in aula dal pubblico ministero Gilberto Ganassi. Aldo Vacca, detenuto per una rapina alla Deutsche Bank, si è costituito parte civile per il riconoscimento dei danni materiali e morali subiti nel pestaggio, che si sarebbe verificato in una cella del carcere di Buoncammino il 25t settembre di cinque anni fa. Per la vicenda rievocata davanti al giudice monocratico Casula, Aldo Vacca era in carcere da qualche mese: scontava la pena per una vicenda che lo aveva coinvolto un anno prima. Ma Aldo Vacca è salito agli onori della cronaca (si fa per dire) anche lo scorso giugno: il 19 aveva tentato il colpo alla filiale della Deutsche bank di via Cocco Ortu ed era stato preso quasi subito dalla polizia. Gli agenti di una pattuglia della squadra volante della Polizia di Stato avevano arrestato il bandito solitario mentre tentava di fuggire pochi istanti dopo aver messo a segno un"colpo" ai danni della filiale della Deutsche bank, in via Cocco Ortu, nei pressi del mercato civico, in una zona particolarmente popolata. Il rapinatore, armato di pistola - poi risultata un’arma giocattolo -, e travisato con un casco da motociclista, era stato bloccato dai poliziotti all’esterno dell’istituto di credito. L’uomo arrestato era proprio Aldo Vacca, 32 anni, di Cagliari: un pluripregiudicato, in regime di semilibertà, già condannato a cinque anni e 9 mesi proprio per rapina. Secondo il rapporto consegnato al magistrato di turno, Vacca era entrano nell’istituto di credito col volto mascherato e armato di una pistola scacciacani, aveva preso in ostaggio una cliente e sotto la minaccia dell’arma si era fatto consegnare i soldi che erano nei cassetti, poco più di 7.300 euro. Uscito dalla banca era salito su un ciclomotore per allontanarsi, ma non aveva fatto i conti con il coraggio di un cittadino, che aveva assistito alle fasi finali della rapina, e si era subito fatto avanti per bloccarlo. Nel frattempo, era sopraggiunta una volante (era stato subito dato l’allarme al 113) e gli agenti avevano arrestato il rapinatore. Il bottino, era stato interamente recuperato. Due mesi prima, il 18 aprile, c’era stata un’altra rapina ai danni della medesima banca.
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