Il "caso" di Marcello Lonzi

 

La mamma di Marcello Lonzi non si arrende: "riesumate la salma"

 

Il Tirreno, 21 marzo 2005

 

Livorno. Decisa a non arrendersi, Maria Ciuffi – madre di Marcello Lonzi trovato cadavere in una cella delle Sughere nel luglio 2003 – ha presentato ieri mattina alla Procura di Livorno istanza di riesumazione della salma del figlio. Morto di morte naturale, secondo il Gip Riccardo Merani che nel dicembre scorso, ha archiviato il caso come chiesto dal Pm Riccardo Pennisi. Deceduto in seguito a percosse secondo la madre che mercoledì mattina è stata ospite di Maurizio Costanzo. Maria Ciuffi, motivando l’istanza di riesumazione, spiega di essersi decisa a questo passo “essendo stata informata del decesso con notevole ritardo.

Sì da vanificare la mia presenza, nonché quella di un mio contro perito all’esame autoptico”. Nonostante l’archiviazione disposta a dicembre – continua Maria Ciuffi - “persistono gravi sospetti che la morte di mio figlio non sia stata accidentale. Chiedo la riesumazione della salma allo scopo di verificare se sul tessuto osseo, ancora intatto, siano rilevabili tracce e segni di percosse e conseguenze di lesioni”.

L’istanza della madre di Marcello Lonzi è arrivata sul tavolo del sostituto procuratore Roberto Pennisi, lo stesso magistrato che era di turno la sera della morte di Marcellino. Solo nei prossimi giorni si saprà se sarà lo stesso Pennini ad occuparsi del nuovo caso.

“Se anche questa richiesta – ha spiegato l’avvocato di Maria Ciuffi, Vittorio Trupiano – sarà respinta, significa che la Procura livornese non vuole fare luce su questa morte. Noi continueremo comunque la nostra battaglia in tutte le sedi opportune”. Trupiano e l’avvocato Giulia della Fazia hanno già conferito l’incarico ad un medico napoletano, Luigi Comite Mascambruno, per l’eventuale analisi del cadavere.

 

Comunicato di Maria Ciuffi, madre di Marcello Lonzi

 

Ieri ho presentato richiesta al Tribunale di Livorno di riesumazione della salma di mio figlio, affinché possano essere fatti altri accertamenti; all'epoca dei fatti non avevo potuto nominare un consulente tecnico di parte in quanto sono stata avvisata della morte di mio figlio quando l'autopsia era già in corso.

Inoltre denuncio pubblicamente che ieri ho ricevuto minacce: questo non riuscirà a fermarmi nella lotta per la verità sulla morte di mio figlio. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini e che continueranno a muoversi perché sia trovata la verità, in particolar modo l'avvocato Vittorio Trupiano.

L'originale della richiesta di riesumazione del corpo di Marcello Lonzi

 

 

 

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