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Padre di Cosimo Rega (II premio)
Addormentarmi, cercando di inventarmi il domani. Mi perdo nei ricordi di ciò che è stato Cerco il tuo sorriso sofferente il tuo volto segnato. Come eri, come saresti, te ne andasti ancora giovane come il vento che porta la minaccia sulla gente che spera, spezzando le redini al puledro irrequieto. Conducendolo a scalpitare per sentieri di nebbia fino all’irta scogliera fino al baratro dove perse la sua irrefrenabile corsa per tuffarsi in quell’immenso colore blu verde conturbante. Fino a raggiungere il fondo. Quanto tempo, quanti ricordi smarriti in quell’abisso. Ti cercavo, soffocavo nel grido: tu non c’eri. Come eri, come saresti, come sarei.
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